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Autore: darken_raichu    08/08/2014    4 recensioni
Pokémon? No, PokéWeapons, o PokéPons. "Armi" il cui aspetto, anche se a Mardas nessuno lo può sapere, ricordano da vicino l'aspetto dei Pokémon. Armi naturali, che crescono, è il caso di dirlo, sugli alberi. Cosa aspetta Xeren e i suoi compagni nel loro viaggio?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Sardas, East Street (direzione Clear Garden), 22/06/XXXX, circa le 08
Xeren, camminando verso l’uscita della città, guardò lo zaino che aveva sulle spalle. “Forse ci ho messo troppa roba.”
“Forse? Mi chiedo come hai fatto a passare dalla porta.” Osservò Gunly.
“Non direi. Un po’ di scorte di cibo e acqua, tutti i soldi che possiedo, un paio di libri sulle Poképons e il sacco a pelo.”
“Io dico che potevi fare a meno dei libri. Conosci le poképons più comuni quasi a memoria.”
“Esatto, quasi. Non voglio mica rischiare di comprarne una difettosa.”
“Non esistono poképons difettose.”
“Sì, ma se posso ne sceglierò una potente.”
“A proposito, quante poképons puoi usare?”
“Una per la testa, una per il corpo, due per le braccia e due per le gambe. Escludendo te, mi rimangono cinque parti libere.”
Xeren arrivò all’uscita del villaggio, e qui trovò una piccola folla ad aspettarlo. Molti gli augurarono buona fortuna per il viaggio, e la partenza ritardò, ma alla fine riuscì ad uscire dal villaggio e avviarsi nel sentiero attraverso la Golden Forest verso Clear Garden.
“Sto partendo. E speriamo che questo viaggio sia il primo passo verso il mio sogno.”
 
Golden Forest, East Street (direzione Clear Garden), 22/06/XXXX, circa le 12
Xeren correva all’impazzata, lasciando il sentiero per fuggire. Dietro di lui gli ululati si facevano sempre più forti.
“Ma può andare peggio di così?” Si trovò a pensare.
“Intendi peggio che essere stati attaccati da un orso, essere sfuggito per miracolo dai banditi senza perdere le tue cose ed essere ora inseguito da un branco di lupi? No, credo che non possa andare peggio di così.” Commentò Gunly sarcastica.
“Oh, molto utile miss “non esistono Poképons difettose”.”
“Non è colpa mia. Sei tu che hai usato troppi attacchi. Ora mi serve tempo per ricaricarmi, salvo per quella mossa.”
“Sì, ma tanto non puoi usare quell’attacco per tenerli lontani no? È una mossa inutile, non possiamo far altro che scappare.”
Uno dei lupi saltò verso il ragazzo cercando di azzannarlo, ma quello riuscì a schivarlo.
Xeren continuò a correre, ma alla fine si trovò davanti il Great Ravine, l’enorme burrone che separava Sardas e la Golden Forest da Clear Garden. Lanciò un’imprecazione poi si mise a correre verso destra, dove sapeva che avrebbe trovato il ponte per attraversare. Dietro di lui i lupi si stavano facendo un po’ troppo vicini per i suoi gusti.
In quel momento videro il ponte. O almeno, un ponte. Era piuttosto sicuro che il famoso passaggio da cui passavano i carri non fosse una vecchia, stretta costruzione di assi di legno malmesse. In ogni caso, meglio di niente. Xeren si lanciò verso il ponte. Dietro, i lupi lo seguirono senza fermarsi. Il ponte, che già scricchiolava sotto il peso del ragazzo, crollò con fragore, trascinando con se parecchi animali. Quelli che rimasero dall’altro lato si dispersero.
Xeren iniziò a precipitare. Senza pensarci, allungò il braccio su cui si trovava Gunly “usa Frustata!”
“Un attacco inutile eh?” Disse Gunly, mentre dal bulbo usciva una liana che si avvolse intorno a uno dei pali di quello che una volta era il ponte.
“Bene.” Pensò Xeren, mentre dondolava sul bordo dell’abisso.” “A quanto pare poteva anche andare peggio di così. Perché non ritiri la liana e ci fai risalire?”
“Entrambi? Non credo proprio, spiacente. Non ho tutta quella forza.”
“Cioè dovrei restare qui sospeso?”
“Non preoccuparti, qualcuno verrà a salvarci.”
«E chi diavolo credi che verrà a salvarci in questo posto desolato?» Sbottò ad alta voce Xeren.
«Io per esempio.» Disse una voce sopra di loro. Xeren alzò lo sguardo, e vide una ragazza coi capelli chiari che li fissava.
«Grazie al cielo. Potresti tirarci su?»
Senza rispondere, la ragazza afferrò la liana e iniziò a tirare. Xeren non capì come facesse una ragazza ad avere tutta quella forza, poi si rese conto che probabilmente la ragazza doveva avere una Poképons. Quando arrivò sul bordo del burrone, si issò con le braccia. Quando finalmente sentì la terra sotto i piedi, tirò un sospiro di sollievo.
«Grazie. Come ti chiami?» chiese ansimando Xeren alla ragazza. Indossava una maglia verde, pantaloni dello stesso colore e un cappello.
«Cly. E tu?»
«Xeren. Piacere.» Rispose il ragazzo allungando la mano. Quando la ragazza vide Gunly, afferrò la mano e si mise a rigirarla.
«Che bello, una Bulbagun! Ne ho viste solo poche! Non capita tanto spesso di vederne una.»
«Però anche tu hai una Poképons no? Altrimenti come avresti fatto a tirarmi su?»
«Oh, te ne sei accorto. Ecco.» Sollevò la gamba dei pantaloni fino al ginocchio, mostrando un oggetto simile a un parastinco formato da anelli che avvolgeva l’intera gamba.
«una Leeshin. Dona forza e abilità nei salti. Una Poképons di alto livello.» Commentò Xeren, mentre la ragazza si riabbassava la gamba del pantalone.
«Si chiama Shinder. È un vecchio brontolone, ma sa rendersi utile.»
«E questa è Gunly.» Rispose Xeren «L’ho presa solo qualche settimana fa.»
«Ah, quindi da poco. Allora, che ci fai qui? Non capita mai che qualcuno provi ad attraversare il vecchio ponte, e in ogni caso adesso non capiterà più.»
«Sono partito da Sardas verso Clear Garden, e lungo la strada ho fatto un brutto incontro.»
«E perché non li hai scacciati con la tua Bulbagun?»
«Non erano il primo brutto incontro. Prima dei lupi avevo già incontrato un orso e un gruppo di banditi.»
La ragazza strabuzzò gli occhi. Non era certo da tutti riuscire a sopravvivere a cose del genere.
«E tu, da dove vieni?»
«Sono nata in un piccolo paese a sud poi mi sono trasferita a Clear Garden. Stavo camminando nella foresta quando ho sentito un rumore forte e sono corsa a vedere.»
«Capisco. Bene, credo sia meglio che io vada.»
«Aspetta. Se vai verso Clear Garden posso venire anch’io?»
«Certo, non c’è problema.»
Poco dopo arrivarono al sentiero principale, e iniziarono a seguirlo verso Clear Garden.
 
Sardas, taverna del paese, 22/06/XXXX, circa le 13
Drek stava bevendo una birra dopo l’altra, continuando a riempire il boccale. Al diavolo, come aveva fatto a perdere contro Xeren? Come aveva fatto a perdere contro quell’idiota che passava il tempo libero sui libri o a divertirsi lui, che aveva forgiato il proprio corpo con il duro lavoro nella fucina del padre?
In quel momento dalla porta entrò un uomo alto, coperto da capo a piedi da un mantello nero. Si avvicinò al bancone urtando Drek e facendolo cadere gambe a terra. «Ehi, che diavolo fai?»
«Sei tu che dovresti fare più attenzione.»
Il ragazzo lo fissò infuriato, e quando quello uscì senza dire una parola lo seguì.
Percorse un paio di vicoli, sempre seguendo il tizio, e lo fermò in un viottolo dove non c’era nessuno. Lo sbattè contro il muro, preparandosi a scagliare il pugno.
Un pugno che non avrebbe mai scagliato. Un attimo dopo una lama lo trapassò al petto da parte a parte.
Mentre il sangue gli usciva dal petto e dalla bocca, l’ultima cosa che Drek riuscì a fare fu togliersi il Prime Fist per non portarlo con sé nella tomba.
«Te l’avevo detto di fare più attenzione. E se non ti dispiace questo lo prendo io.» Disse, afferrando il Prime Fist dalle mani senza vita del ragazzo. Fischiettando, si allontanò dalla macabra scena. «Bene, vediamo un po’, dove dovrebbe essere questo punto d’incontro?»
 
Clear Garden, porta d’ingresso, 22/06/XXXX, circa le 17
Per il resto del viaggio, Xeren e Cly passarono il tempo a parlare, anche se Xeren si accorse che la ragazza evitava tutte le domande sulla sua casa o la sua famiglia.
Mentre superava le mura di Clear Garden, Xeren si guardò intorno.
“Mi sento quasi stretta. Non mi piacciono le città.” Commentò Gunly guardandosi intorno.
“Temo dovrai farci l’abitudine. E poi non badarci, le strade più vicine al centro città sono più larghe.”
“Va bene va bene, se proprio è necessario lo farò.” Rispose.
«Beh, suppongo che qui le nostre strade si dividano.» Disse Xeren a Cly.
«No, dai, ti accompagnerò ancora un po’ per farti vedere la città.»
«D’accordo grazie.»
Per un po’ camminarono lungo la strada, ma più andavano avanti più Xeren si rendeva conto che il comportamento di Cly era strano. Per una che aveva detto di vivere a Clear Garden, non sembrava per niente sicura della direzione in cui andare.
Alla fine, Xeren trovò una taverna a buon mercato in cui alloggiare. Entrò, pagò il prezzo per un paio di notti poi salì le scale. Con sua sorpresa però mentre saliva vide Cly pagare per una stanza.
«Ma non avevi detto di abitare qui in città?»
«Sì, ma casa mia è lontana, ci andrò domani.»
Xeren la fissò. Quanto poteva essere lontana la sua casa se Non poteva arrivarci in tempo da lì?
«Sei sicura di avermi raccontato la verità?»
«Forse» rispose la ragazza prima di entrare nella propria stanza «ma d’altronde a rendere belle le donne sono i loro segreti no?» Ed entrò ridendo, lasciando Xeren basito sulla porta.
Dopo un momento, il ragazzo sbuffò ed entrò in camera propria.
“Quella ragazza non la capisco.”
“Ci sono tante cose che non capisci, non dovrebbe essere una novità.” Commentò Gunly sarcasticamente.
  
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