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Autore: Soe Mame    09/08/2014    0 recensioni
Sei oneshot sulla Magnetshipping (nome scelto da me medesima per la coppia LukaxMiku), una per ogni lettera della coppia ~ Magnet
[M - Mattindoro] Il mattino ha l'oro in bocca
[A - Arrival] Qui siamo ancora a metà della strada
[G - Green] Non pienamente sviluppato o maturo; non maturo
× Alla fine, le oneshot potrebbero essere solo quattro. Per sapere cosa sarebbe dovuto succedere nelle oneshot 4 e 5, passa sul mio account.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Luka Megurine, Miku Hatsune
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutti i personaggi appartengono ai rispettivi proprietari; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Fanfiction partecipante alla Shipping Collection di XShade-Shinra.



A - Arrival

Qui siamo ancora a metà della strada
[Koko wa mada michi no tochuu da kara]



- Kaze ni yurete... -
La voce vibrava doppia, nella stanza.
-
... hirari maichire... -
Portò una mano al petto: -
Koyoi yamiyo o akaku somete, tada yorisotte dakareteitai... -
Prese aria durante le ultime sillabe: -
... kanashimi ga... - il crescendo finale: - ... sora ni... - superò la voce che usciva dal pc: - ... kieru made! -
Sorrise, soddisfatta, accompagnata dalle ultime note della canzone.
Sentiva le guance fin troppo calde ed era abbastanza sicura non c'entrasse lo star cantando da almeno mezz'ora.
Probabilmente era colpa del cd. Del cd e della custodia, colorati di rosa e nero, con stampati sopra una sua foto accuratamente photoshoppata e il suo nome scritto in caratteri eleganti.
Il primo album di Luka Megurine.
Il
suo primo album.
Faceva un certo effetto pensare che altre persone, a lei sconosciute ma che sapevano
tante cose di lei, avessero comprato quello stesso cd, che stessero ascoltando la sua voce - che apprezzassero la sua voce, le sue canzoni.
E il suo aspetto, perché Meiko si era premurata di farle pervenire il risultato del sondaggio sulla "Vocaloid più bella" - sondaggio che recava in cima il suo nome, una sua foto particolarmente venuta bene e il disegno di una coroncina gialla.
In seguito aveva avuto una lunga ed intensa chiacchierata con Lily - a cui era spettata una coroncina grigia che forse voleva essere argentata -, ma quella era un'altra storia.
Le sfuggì un sorriso divertito al ricordo.
Per il resto, non era la prima volta che cantava in coro con se stessa davanti al computer: prima di ottenere un contratto con la Crypton, faceva delle prove e registrava la sua voce.
Per poi cancellare ogni traccia del suo passaggio vocale, ma quella era un'altra storia ancora.
La cosa che, almeno all'inizio, le aveva procurato una punta d'imbarazzo era udire la propria voce in televisione, alla radio o da un cd fin troppo curato per essere amatoriale.
Tuttavia, già dopo il primo mese, quella sensazione era scomparsa del tutto. Ora era assolutamente normale sentire la propria voce uscire dalla radio all'improvviso, o udirsi in sottofondo alle imprecazioni di una voce più sottile, la cui proprietaria premeva in maniera ossessiva i tasti della sua PSP.
- Questa mi piace un sacco! - la suddetta voce più sottile.
E l'altro, più grande, motivo per cui le sue guance erano fin troppo calde.
Voltò la testa verso la sedia girevole finita dall'altro lato della camera.
Soddisfazione in ogni millimetro di pelle, orgoglio talmente gonfio da poterle far spiccare il volo, felicità sparpagliata a caso in tutto il corpo, tenerezza rannicchiata su quel sedile imbottito.
Strano Miku non fosse riuscita a consumare la custodia del cd solo con lo sguardo - ogni volta che le aveva rivolto un'occhiata, aveva visto i suoi occhi azzurri inchiodati sul retro.
Di tanto in tanto, la sentiva canticchiare insieme a lei, a voce più bassa, quasi non volesse disturbarla - quasi volesse ascoltarla bene.
Due occhi azzurri.
Trasalì.
"Allora riesce a muoversi..."
- Dopo me le canti tutte dal vivo? - un sorriso più ampio del solito. Il tono più trillante del solito.
-
Tutte? - accennò ad un sorriso: - Lo sto già facendo ora. -
La vide gonfiare le guance.
"Che carin-"
- Posso cantartene qualcuna, però. -
Il broncio tornò ad essere quell'espressione luminosa.
- Lascio la scelta a te. Ma meno di dieci. - la anticipò, non appena notò lo sguardo di Miku scorrere la lista dei singoli nel cd in maniera un po' troppo interessata.
- Aaaaallora... - Miku distese le gambe, rimase in silenzio per pochi secondi - forse per dare l'idea di starci pensando, come se non fosse ovvio il suo averle scelte dopo le prime tre frazioni di secondo dalle sue parole - e, infine, esclamò: - Questa che hai appena cantato, ovviamente! -
"Ti piace perché all'inizio era tua...?"
- Poi voglio
Enbizaka no Shitateya! -
"Dovrebbe smetterla di fare quelle serate horror con Rin-chan e Len-kun."
- E
Blackjack! -
"... il video c'entra qualcosa, Miku-chan?"
- E poi, e poi... - si bloccò.
Le labbra si serrarono, il sorriso scomparve.
Lo sguardo volò al computer.
- ... Miku-chan...? -
Luka si voltò, riportando lo sguardo dov'era prima: sullo schermo del pc, nel riquadro del player, danzavano forme geometriche dalle sfumature rosate; sotto, il titolo della canzone che era partita da almeno un minuto.
"
Rip=Release...?"
- Uhm, Luka-chan... - un pigolio alle sue spalle. Luka tornò a guardare Miku: quegli occhi chiari erano tornati a fissare il retro della custodia del cd. Ma non avevano lo stesso sguardo brillante di prima.
- ... sì? -
Miku non rispose.
O forse l'aveva fatto, a voce bassissima, impercettibile, con le labbra praticamente chiuse.
"Cosa...?"
Tornò a guardare lo schermo, confusa: "... è apparsa un'immagine porno sul player e io non ho fatto in tempo a vederla...?" aggrottò la fronte: "Ha guardato qui... o c'è qualche problema con il computer, o il player sta impazzendo, o..."
Riportò lo sguardo su Miku, piano.
La canzone non era ancora finita, quindi non erano passati neppure tre minuti; eppure, le sembrava che l'altra fosse in quella posizione, in silenzio, da ore.
La fissò. Sperò di trasmetterle tutta la sua perplessità - e preoccupazione, perché era ovvio che ci fosse qualcosa che non andava.
Quando Miku rialzò lo sguardo, la canzone era giunta all'ultima strofa.
- Ecco... - la vide abbassare gli occhi: - ... questa canzone non mi piace molto. -.
Luka sbattè le palpebre.
"... quindi il problema era davvero la canzone...?"
- Perché non me l'hai detto subito? - si alzò dal letto, raggiungendo il pc: - Non è che devi sentirti tutto l'album! -
"Anche se sei stata tu ad insistere nel farlo."
Cliccò la freccetta in avanti sul player.
Rip=Release s'interruppe; lì dov'era il titolo apparve "Toeto", delle note più morbide avvolsero la stanza.
Tornò a guardare Miku: gli occhi erano stati attratti da una mattonella, l'espressione sembrava appassita. Il braccio con la custodia del cd era lasciato pendere dalla sedia, lei stessa pareva più accasciata che seduta.
"... una reazione un po' esagerata..."
- Ti fa così schifo? -
La vide trasalire.
In un istante, come se avesse appena ricevuto una scarica elettrica, la vide riprendere vita: tornò seduta, la custodia in grembo, stretta tra le dita, il busto verso di lei, lo sguardo - spaventato? - nel suo.
- Nonononono! Assolutamente! - svariate ottave di troppo: - E' una bella canzone, la tua voce è bellissima, e tu sei bravissima, e- -
- Non hai appena detto che non ti piace? -
Miku tacque, la bocca rimasta aperta.
La chiuse con uno scatto.
Trasse un profondo respiro, chiuse gli occhi. Quando li riaprì, il suo sguardo era di nuovo velato - tristezza...?: - Scusami, Luka-chan. -.
"... reazione
decisamente esagerata.".
Miku dovette notare qualcosa sul suo viso, perché abbozzò - male - un sorriso - tiratissimo - e aggiunse - con troppa fretta: - Niente, Luka-chan. E' una stupidaggine. Dico davvero! Scusami. -.
Luka abbassò appena le palpebre, mise le braccia conserte.
Scrutò quel sorriso sforzato, quegli occhi che sembravano supplicarla di non fare altre domande.
Sospirò, riportando le braccia lungo i fianchi. Si lasciò cadere di nuovo sul letto, senza distogliere lo sguardo da lei.
- Hai ancora un massimo di sette canzoni da potermi chiedere. -
Sorrise.
Miku parve disorientata per un attimo.
Poi quel sorriso luminoso tornò sulle sue labbra - quello che le aveva fatto trasalire qualcosa nel petto quando era venuta da lei sventolando la custodia del cd, insistendo per ascoltarlo tutto.
- Allora... allora... - la vide tornare a guardare la lista: - ... uhm,
Sennen Hitoyo no Yume, Afterglow... -
Quella Miku le piaceva decisamente di più.
"Un giorno mi dirai cosa stai nascondendo...?"


- Hankei hachijuugo senchi ga kono te no todoku kyori, ima kara furimawashimasu node hanarete ite kudasai! -
Aprì le braccia e ruotò su se stessa, la musica impregnò l'aria dello stadio, mescolandosi al suo nome urlato da tante, tante, tante voci.
Ruotò altre tre volte. Si fermò e iniziò a cantare: - Tada mawaru koto ga... -
Non avrebbe ruotato altre volte, se non nei ritornelli.
Girare quel video era stato traumatico e non aveva intenzione di rifare una cosa del genere - tanto meno in presenza di pubblico.

- Just be friend... All we gotta do... Just be friends... It's time to say goodbye... -
Sentì le voci del pubblico seguirla nelle strofe, nei ritornelli. Quel pubblico che lei non riusciva a vedere oltre quelle gigantesche luci rosa che prima o poi, ne era sicura, l'avrebbero accecata - o ridotto di parecchio le diottrie.
Il cuore batteva forte. E non per i giri di prima.
La pelle bruciava sotto i riflettori.

- Kimi no koe wo kikasete yodomu kokoro wo haratte... -
La musica rimbombava nelle cuffie.
Faceva tremare l'aria.
Non aveva bisogno di dire alla sua voce di uscire. Stava facendo tutto da sola.
E non aveva motivo di fermarla.
- ... itsuwari no kyanbasu wo nuritsubushitekunda... -
Portò le mani al petto. Chiuse gli occhi.
- ... kyou mo... -.

Inspirò l'aria fresca della sera - quasi la sentiva sfrigolare sulla sua pelle rovente, mentre cercava di accarezzarla.
Riaprì gli occhi, la musica che ancora invadeva lo stadio.
Man mano che scemava, le grida e gli applausi s'insinuavano tra le note, fino a prenderne completamente il posto.
Il suo nome, urlato.
Fischi d'apprezzamento.
Complimenti a voce altissima.
Non riuscì a trattenere un sorriso - e ringraziò tutto quel caldo, le sue guance dovevano essere rosse già da prima.
Portò una mano dietro la schiena, sventolò l'altra: - Grazie! -.
Le grida esplosero. Le mura dello stadio e il palco stesso parvero tremare.
A pensarci bene, forse non era una cosa molto rassicurante.
Luka trasse un profondo respiro, l'aria fresca le riempì i polmoni. Aveva cantato tre canzoni di fila - tutta la sua scaletta come solista - ma non era affatto stanca. Tutt'altro.
Certo, non avrebbe detto di no ad un bicchiere d'acqua - o, meglio, ad una scatoletta di tonno -, ma poteva proseguire senza interruzioni.
Voleva proseguire senza interruzioni.
La sua scaletta da solista prevedeva tre canzoni. La sua scaletta per intero, in quel momento, ne prevedeva cinque.
Le altre due erano duetti.
Lo stadio tremò di nuovo. Lei doveva aver fatto il suo ingresso sul palco.
Si voltò: Miku quasi saltellava verso di lei, lo sguardo verso il pubblico - chissà se riusciva a vederlo? -, entrambe le braccia in alto, salutando quel mare di voci.
Possibile che l'ultimo concerto fosse stato solo un anno prima? Le sembrava fossero trascorsi almeno dieci anni.
Le era mancato tutto.
Le era mancata quella sensazione di forza e liberazione nel cantare dal vivo, all'aperto, su un palco, davanti ad un pubblico.
Le erano mancati anche quei riflettori che, per quanto distanti, riuscivano comunque a cuocerla, le erano mancate quelle luci rosa dritte negli occhi che, una volta tornata dietro le quinte, accompagnavano la sua visuale con tanti fuochi d'artificio per qualche minuto.
Le era mancato sentire il suo nome urlato con tanto entusiasmo, sentire il pubblico seguirla nelle canzoni.
Le era mancato cantare sul palco con Miku.
Le era capitato di chiedersi perché amasse tanto cantare insieme a Miku sul palco. Era una sensazione diversa dall'incidere dischi alla Crypton, canticchiare insieme per strada - a bassa voce -, o sgolarsi in casa - spesso inscenando assurdi quartetti di fronte alla PSP.
Non aveva trovato nessuna risposta.
E, sinceramente, non le importava troppo trovarla.
Le luci si erano abbassate.
Quelle note delicate avevano riempito l'aria.
Si voltò, dando le spalle al pubblico, le luci ora bianche.
- Kabosoi hi ga kokoro no hashi ni tomoru... -
Si mosse piano, da un piede all'altro, la voce di Miku accanto a sé.
- Itsu no ma ni ka moehirogaru netsujou... -
Tuttavia, c'era qualcosa di frustrante, in tutto quello.
Nel cantare sul palco con Miku.
- Watashi no chou fukisoku ni tobimawari... -
Da sola con Miku.
- Anata no te ni rinpun o tsuketa. -
Masochista.
Non sempre.
Quando cantava da sola con Miku, sul palco, sotto lo sguardo di tutte quelle persone.
Ma non gliene importava niente.
Si voltò, incontrò i suoi occhi azzurri, sfiorò quelle dita sospese nell'aria, fredde contro le sue troppo calde.
- Karami au yubi hodoite... -
Erano belle, le loro voci insieme.
Le casse sul palco sottolineavano bene quel fatto.
- Kuchibiru kara shita e to... -
C'era un limite alla coreografia.
Prendetevi per mano.
Ma lasciate distanti le vostre labbra.
Bizzarro far cantare loro una canzone del genere e poi raccomandarsi di non lasciarsi andare ad effusioni.
Non ricordava aver mai sentito simili avvertimenti quando ad accompagnare Miku sul palco era Kaito o quando al suo fianco c'era Gakupo.
Ma ricordava di averli sentiti quando sul palco risuonava Erase or zero.
- Yurusarenai koto naraba... naosara moeagaru no! -
Sfiorò le dita di Miku tante volte.
Incontrò il suo sguardo tante volte.
Le luci erano davvero basse.
Chissà cosa sarebbe successo se, mentre le loro spalle si sfioravano, avesse lasciato avvicinare i loro visi.
- Dakiyosete hoshii, tashikamete hoshii... -
Vicina.
Sfiorava i suoi polpastrelli, le sue spalle.
- Machigai nado nain da to omowasete... -
Quando si giravano, la sua concentrazione andava più al modo per evitare di essere frustata dai suoi capelli piuttosto che alle parole della canzone.
Probabilmente, anche Miku doveva evitare di essere travolta dall'onda rosa dei suoi capelli.
- Kiss o shite, nurikaete hoshii... -
Se non avessero provato quel duetto per settimane, mesi, forse sarebbero persino inciampate l'una nei piedi dell'altra.
Le prime volte succedeva. Soprattutto quando provavano con le luci tanto basse.
- Miwaku no toki ni yoshire oborete itai no... -
Vicinissima, tanto da poter toccare ogni singola parte di lei ed essere toccata a sua volta.
E non poterlo fare.
Era decisamente masochista nel continuare a pensarci.
- Sokubaku shite motto hitsuyou to shite... -
Se non altro, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire sulla sua interpretazione della canzone.
Né su quella di Miku.

- Mijikai kotoba de tsunagaru imi o, kao mo awasezu ni kegirau wake o, sagashite mo, sagashite mo, mitsukaranai kedo... -
Dovette occupare la mente nel ricordare tutte le mosse della coreografia.
Miku era più brava di lei, in quel campo: soprattutto perché, quando dimenticava qualcosa, riusciva ad improvvisare all'istante, con talmente tanta sicurezza da far pensare che eventuali mosse fuori tempo fossero calcolate.
- Hanikaminagara okotta tte, me o fusenagara waratta tte, sonna no douse tsu-ma-ra-na-i wa! -
Era stata Miku ad insegnarle tutta la coreografia di quella canzone.
Che aveva imparato del tutto dopo tre tentativi.
Tuttavia, si assicurò di essere perfettamente accanto a lei, né un passo avanti né uno indietro.
Per quanto sapesse che il palco fosse l'habitat naturale di Miku, in quella danza non aveva nessuna intenzione di lasciarle tutto il pubblico.

Fuggirono dietro le quinte, il fumo rosa e verde acqua che offriva loro almeno quindici secondi di invisibilità.
Raggiunsero la sala di corsa. Quando si fermarono, non riuscirono a trattenere una risata.
Almeno, quella volta, nessuno era rotolato giù per le scalette - fatto più frequente di quanto si potesse immaginare.
- Bravissima, Luka-chan! -
Il respiro le si mozzò, il peso di Miku attaccatasi al suo collo quasi la fece precipitare al suolo.
- Grazie. - avvolse le braccia intorno alla sua vita: - Anche tu. Come sempre. -
Miku si scostò appena, gli occhi che le brillavano: - Ovvio! Sono o non sono la superdiva Miku Hatsune? -
Sorrise: - La superdiva più modesta del reame. - e la baciò.
Sentì le braccia attorno al collo irrigidirsi appena.
Un istante dopo, tornarono rilassate, la sentì ricambiare il bacio.
La tensione scivolò via, si sentì più leggera.
Era bello cantare da sola con Miku sul palco.
Soprattutto se, dopo, avevano abbastanza tempo per loro.
Anche se, in quel momento, aveva una bizzarra sensazione.
Portò una mano al viso dell'altra, senza separarsi da lei.
Dal palco giungevano delle note dolci e ovattate, fiabesche.
Le mani di Miku erano salite ad intrecciarsi ai suoi capelli.
Se ricordava bene, la scaletta era stata fatta in modo che Kaito e Meiko ammorbidissero il pubblico, prima di rintronarlo con-
Si staccò, guardò alla sua destra.
"... ecco cos'era quella sensazione."
Una presenza spettrale le stava fissando.
Pelle bianca come le luci dei riflettori poco prima, un vestito da gothic lolita, capelli blu corti e mossi, una rosa nera sopra un orecchio, un occhio rosso e uno verde.
"... siamo in ritardo per il trucco!"
- R-Rin-chan! - sentì Miku trasalire, ma non si staccò da lei.
- Ah, mi dispiace interrompervi! - Rin rise, sventolando le mani: - Eravate così carine! - formò un cuore con le dita, chiudendo l'occhio verde per inquadrarle meglio in quella romantica cornicetta.
- Non si spiano le coppiette, Rin-chan! - Miku gonfiò le guance, Luka sentì le proprie andare a fuoco.
- Ero venuta per portarvi al trucco! - le mani di Rin andarono ai fianchi, lei riaprì l'occhio: - Soprattutto tu, Luka. - incontrò il suo sguardo eterocromo.
- Hai rag- -
- Oh, beh, al limite prenderanno tempo facendo cantare qualcosa a Len! - Rin scosse le spalle, il volto illuminato da un sorriso un po' troppo grande. L'ultima volta che aveva detto così, il povero Len si era ritrovato sul palco con uno scettro fatto sul momento, una minigonna di Rin ed appendici da gatto reperite da non si sa dove a cantare Magical Nuko LenLen con Rin, Kaito e Miku che dicevano le loro parti da dietro le quinte - e Miku e Rin erano anche impegnate una con il costume di scena e l'altra con il trucco.
Aveva ammirato molto come Miku e Rin fossero riuscite a fare una cosa simile in una situazione del genere.
Kaito le aveva detto che, un giorno, anche lei avrebbe trovato qualcosa di abbastanza ispirante da portarla a cantare in modo talmente chiaro da non far sentire nel microfono i rumori di sarte/truccatrici.
Non era stata sicura di aver ben capito, ma aveva avuto uno strano presentimento.
Insieme a Miku - finalmente staccatasi -, seguì Rin fino alla sala dei costumi di scena.
- Vuoi farti una doccia, prima? -
Guardò Miku, scosse la testa: - Temo di non avere tempo, ormai... -
- Sennen no dokusou ka è finita! - s'intromise Rin, aprendo la porta: - Avresti tempo per altre due canzoni di Kaito-nii e tre di Meiko-nee. - abbassò appena le palpebre: - Vestiario e trucco compresi, ovviamente. -
- Mi farò la doccia dopo. - decise Luka, entrando: - Dovremo pure toglierci il colorante dalla pelle... -
- Oh... - un sorriso fin troppo simile ad un ghigno: - Capisco... -
"..."
Con un sospiro, iniziò a sbottonarsi il vestito: - Hai una mente troppo perversa, Rin-chan. -
- Tranquilla, andrò io per prima, dopo. - la vide saltellare verso l'entrata: - Così poi avrete la doccia tutta per voi! - con un sorriso in sinistro stile Halloween, scomparve dietro la porta.
Luka alzò gli occhi al soffitto, cercando di non ridere.
"Come se potessimo fare una cosa del genere con il rischio che possa entrare qualcuno..."
Non è che potevano bloccare tutto il bagno delle donne per un tempo imprecisato.
Senza contare che sarebbe stata Miku a dover chiudere il concerto. Non potevano permettersi di perdere il senso del tempo.
Dopo, in albergo, avrebbero avuto tutto il tempo e lo spazio che volevano, senza pericolo di interruzione.
- Cosa vi stavate dicendo? - Miku apparve da sopra la sua spalla - chissà se aveva aspettato che lei rimanesse in reggiseno, per approfittare della visuale.
- Nulla di importante. - riuscì a dire, prima che le sarte le rapissero per incastrarle in abiti da gothic lolita.
Luka aveva una sola sarta.
Miku era circondata da quattro donne.
Di lì a poco, un'unica truccatrice sarebbe andata da lei, mentre l'altra ne avrebbe avute a disposizione tre.
Non sapeva quando avesse iniziato a farci caso.
Rivolse lo sguardo alla porta chiusa.
Anche Rin veniva vestita da quattro donne e truccata da tre.
Sapeva che Meiko aveva all'incirca lo stesso numero di sarte e truccatrici, ma sapeva anche che tendeva a fare gran parte della preparazione in autonomia - "So vestirmi e truccarmi da sola, non vedo perché farmi aiutare", aveva spiegato la diretta interessata; quella frase era giunta alle orecchie di tutti i presenti come: "Ho il terrore di non riuscire ad entrare in tempo sul palco, quindi vado nel panico se vedo che le sarte e le truccatrici tardano di più di tre secondi.".
Del resto, era giusto così.
Rin era molto amata dal pubblico.
Meiko era la prima, era un simbolo, un'icona.
E Miku era la Diva.
Era giusto dar loro così tante attenzioni.
Andò alla sala trucco, si sedette davanti ad uno specchio. Chiuse gli occhi. Sentì i suoi capelli venire pettinati e raccolti in una retina.
Era così bello cantare insieme a Miku.
Era così frustrante cantare insieme alla Diva.
Il palco era il mondo di Miku, il luogo in cui lei era sempre perfetta, qualsiasi cosa facesse.
Per quanto cantasse esattamente al suo fianco, per quanto facesse in modo di essere sua pari, Miku attirava lo sguardo di tutto il pubblico.
Non che lei fosse ignorata.
Ma lei era come un abbellimento per Miku Hatsune.
La sua voce più bassa si mescolava a quella più trillante, rendendola ancora più bella.
A volte, si chiedeva se ci fosse qualcuno che, ascoltando i suoi singoli, pensasse che mancasse "qualcosa" - perché non c'era Miku, quindi la sua voce non abbelliva nessuno se non la sua proprietaria.
Una volta le era stato detto che era la Vocaloid più bella.
Ne era stata felice.
Le sarebbe piaciuto che qualcuno le avesse detto che era la sua voce ad essere la più bella.
- Luka-chan? -
Aprì gli occhi, guardò verso Miku, sulla poltroncina accanto alla sua.
Il suo sguardo era preoccupato: - Stai bene? -
- Eh? -
La vedeva come dietro ad un vetro appannato.
"... dannazione."
Inspirò, ricacciò dentro le lacrime.
- Sì. Tutto bene. - accennò ad un sorriso.
- No, non è vero. -
Era strano sentire Miku seria. E vederle quell'espressione impassibile, sul volto ormai bianchissimo per il trucco.
- Sì, ti dico. - la voce uscì pacata, come suo solito: - Pensavo ad una sciocchezza. -.
Tintinnio di pettini e pennellini. Fruscio di stoffe.
- Luka-chan? -
- Sì? -
- Quand'è che esce il tuo prossimo cd? -
"Eh?"
Sbattè le palpebre, confusa.
- A fine mese... -
Il sorriso tornò sulle labbra di Miku, fino ad illuminarle gli occhi: - Lo ascolteremo tutto, vero? -
- S-sì... -
"Che le è preso...?".
Le sfuggì un sorriso: - Ti piace proprio ascoltare tutti i miei cd... -
- Sì! - un trillo: - Ci sono tante belle canzoni dentro! E le canta una cantante bravissima! -
Sperò davvero che lo strato bianco di trucco coprisse le guance in fiamme.
- A cosa devo quest'uscita improvvisa? -
- Siamo troppo simili. -
"Eh?"
- Cos- -
- Fatto! - Miku saltò su dalla poltroncina, quasi travolgendo le truccatrici: - Kaito-nii avrà finito! -
- Hatsune-san, per favore, si ricordi che il trucco è anche sulle braccia! - gemette una delle donne, mentre Miku praticamente volava verso la sala subito dietro le quinte.
- Anche voi siete pronta, Megurine-san. - la voce della sua truccatrice, gentile, le giunse alle orecchie.
Le sorrise per ringraziarla, si alzò e seguì Miku, piano.
"... siamo troppo simili...?".

Chiunque avesse stilato la scaletta del concerto era un genio del male (?): rilassare il pubblico e poi mitragliarlo con Anti the infinite holic prima e Hatsune Miku no Gekishou dopo.
O forse era solo una scusa per far vedere loro tre in abito da gothic lolita, una dietro l'altra.
Il suo duetto con Rin era anche la sua ultima canzone, per quella sera.
Quando finalmente tornò dietro le quinte, si lasciò cadere su una delle poltroncine della sala.
- Per oggi, ho finito. - annunciò, stiracchiandosi.
- Lasciamo il posto alla Diva. -
Un brivido lungo la schiena.
Abbassò le braccia e guardò Rin, intenta a togliersi la parrucca e la retina dai capelli: - Vado a farmi la doccia. - ridacchiò: - Dopo sarò io la Diva... - la vide andare verso i bagni, la sua voce che si faceva sempre più lontana: - Kyozou no rakuen no hate no... -.
"..."
Portò le mani in grembo: "... oh.".
Si alzò, raggiunse l'unico foglio attaccato alla piccola bacheca al suo fianco: la scaletta.
"Giusto, dopo faranno la trilogia di Synchronicity..." alzò lo sguardo alle righe sopra: "... ma solo dopo la trilogia di Color Chronicle." guardò l'ultima riga: "E poi Miku chiuderà con World is mine." le sfuggì un sorriso: "Giusto per sottolineare la sua modestia.".
Sei stata tagliata fuori.
Un pensiero le attraversò la mente.
Cercò di scacciarlo.
Sei stata tagliata fuori.
Scosse la testa.
"Solo perché il concerto si chiuderà con una saga di Meiko e Kaito e una dei Kagamine e poi con Miku, non significa che...".
Le braccia andarono lungo i fianchi.
Rimase a fissare la scaletta.
Non che avesse avuto poche canzoni.
Tre singoli, tre duetti totali.
Era lo stesso anche per Meiko e Kaito, in fondo.
E Rin e Len avevano avuto un duetto in più, ma un singolo in meno ciascuno.
Non aveva di che lamentarsi.
Non ne aveva alcun motivo.
Sospirò.
"Però..." si tolse la parrucca: "... vedere il mio nome sul finale mi avrebbe fatto piacere." si tolse la retina, sentì i capelli ricaderle lungo la schiena.
Si arrese all'evidenza.
"Sono..." inspirò: "... sono davvero patetica.".
- Luka-chan? -
Miku si materializzò al suo fianco, una spettrale presenza in abito gothic lolita. Lei aveva dovuto mettere entrambe le lenti a contatto rosse.
- Hai finito. - non era una domanda. Era ovvio che la sua presenza lì implicasse che avesse finito di cantare.
- Sì! - trillò lei, allegra: - Ora mi riposo un po'. E' sempre una canzone stancante. -
- Ti capisco... - sorrise: neppure Anti the infinite holic era facile da cantare.
Sentì il braccio stritolato in una morsa. Abbassò lo sguardo: le mani di Miku si erano impossessate del suo avambraccio.
E i suoi occhi brillavano: - Andiamo a farci la doccia insieme? -
- La faremo insieme in albergo, Miku-chan. - mormorò, accentuando il sorriso.
Posò un bacio su quelle labbra piegate verso il basso.
- Non possiamo permettere che la Diva arrivi in ritardo, no? - vi sussurrò, accarezzandole una guancia - e portandole via una scia di trucco bianco, rivelando la pelle arrossata, chissà se per i riflettori.
- Ma non ci metto niente a mettere il vestito di World is mine! - protestò Miku, tirandola appena verso i bagni.
- Ho detto di no, Miku-chan. - s'impedì di ridere: - E poi, ora c'è Rin-chan. -
- Rin-chan lo sa che poi ci andiamo noi, sarà già uscita! -
- E va bene... - le accarezzò la testa: - Faremo la doccia insieme... - la vide sbrilluccicare: - ... in due cabine separate. -
- Eh? -
Stavolta non riuscì a trattenere una risata leggera.
Impossibile farlo quando Miku sgranava gli occhi in quel modo, lasciando la bocca appena aperta.
Sembrava quasi un cartone animato.
- Come vuoi! - la vide alzare le mani, in segno di resa: - Per ora niente. Però andiamo! - intrecciò le dita alle sue: - Così potrai sciacquare pure le lacrime. -
Si bloccò.
Si tastò le guance.
Il trucco si era bagnato, aveva formato un impasto appiccicoso.
- Oh... - si guardò i polpastrelli, sporchi di quella poltiglia di trucco bianco, eyeliner nero e acqua salata.
- Io... - guardò Miku. Di nuovo quell'espressione seria.
Tremò per un istante.
Strinse i denti.
E si arrese all'idea di ricoprirsi l'intera faccia di poltiglia grigiastra.
- Io sono patetica, Miku-chan. - le lasciò la mano. Miku la recuperò un istante dopo.
- Perché? -
- Perché sono invidiosa. -
Tanto valeva dire tutto.
- Invidiosa? - l'espressione di Miku non era cambiata di un millimetro.
L'aveva capito.
Già sapeva tutto.
Ma voleva sentirlo dire da lei.
"E'... umiliante...?" non sapeva neanche lei.
Ma non si sentiva umiliata.
Non con la mano di Miku che stringeva la sua.
- Tu sei la migliore. - sospirò, passando la mano libera sugli occhi bagnati: - Tu sei la vera Diva. E Meiko, Kaito, Rin-chan e Len-kun... tutti loro sono amati, sono considerati come singoli, hanno un "ruolo", sono apprezzati per ciò che sono. Io... la gente si ricorda di me solo quando passano in rassegna noi sei. Si ricorda di me quando siamo insieme, perché la mia voce rende la tua più bella. Quando duetti con Rin-chan o Gumi-san, la gente pensa sia a te che a loro. Non vi considera un'unica entità. O meglio... - inspirò: - ... non considera Rin-chan o Gumi-san come una tua decorazione. -
- A me piace che la gente ci consideri un'unica entità! - l'espressione seria si sciolse in un sorriso: - E' bello che ci vedano come una cosa sola! Ed è bello che sia la tua voce a rendere la mia più bella! -
Luka rise. Non era una risata molto felice, ma almeno era spontanea.
- Non era questo ciò che intendevo... -
- Ma è ciò che intendo io. -
Luka sospirò di nuovo. L'espressione dell'altra era tornata seria.
- Prima pensavo... che mi sarebbe piaciuto avere un singolo sul finale. Mentre gli altri cantano le loro trilogie. Mi sarebbe piaciuto poter avere una parte anche nel gran finale. -
Miku non disse niente.
- E prima ancora pensavo... che, per quanto mi sforzi, tu sarai sempre avanti. Sei tu il simbolo della Crypton. Il simbolo di noi Vocaloid. -
- E ho anche tantissime persone che mi odiano, se è per questo. -
- Ogni cosa ha dei pro e dei contro. Soprattutto la fama. -
- Tu pensi troppo! - si sentì scuotere il braccio. Doveva averlo catturato con la mano fino ad un istante prima libera.
- Forse. - accennò ad un sorriso: - Anche se la cosa che mi rende più patetica... - trasse un profondo respiro: - ... è che io amo cantare con te. Sul palco. Da sole. Quel momento in cui più in assoluto vengo messa in ombra da te, quel momento che più odio, è anche il momento che più amo. Io amo sentirti cantare. Amo vederti sul palco, amo essere sul palco insieme a te. Al tempo stesso, odio pensare che non sarò mai alla tua altezza, per quanto possa provare. Se anche arrivassi al tuo livello, tu saresti già andata avanti. Quindi... - abbassò lo sguardo.
"Patetica.".
- Tomoni hashitte shitte shitto shite... - sentì la fronte di Miku contro la sua: - ... senaka wo zutto otte itte... - incontrò i suoi occhi rossi: - Narande "Nanda konna monka" tte waratte - la vide sorridere.
Corriamo insieme eppure siamo gelose, sempre all'inseguimento della schiena dell'altra
Fianco a fianco, "Ma perché è così?" e ridiamo

- Saki wo hashitteku tte ittatte... - sforzò la voce. Usciva spezzata: - ... gendo arutte nante katte... - inspirò: - Hashitte mo hashitte mo oitsukenai... -
Corro e ancora corro, ma non ti raggiungo.
Sentì il cuore battere troppo forte.
- Wasurenai... - un sussurro, da quelle labbra: - ... wasurenai kara. -
Non dimenticherò... non mi dimenticherò di te.
Miku sorrise: - Saikou no rival wo... -
La mia più grande rivale!
"Eh...?"
- L'hai detto tu, no? - la voce gentile di Miku, un bacio leggero: - Pensano che siamo un'unica entità. Perché la tua voce rende più bella la mia. Perché è solo la tua voce ad essere in grado di fare una cosa simile. L'unica capace di essere al mio stesso livello. -
Il cuore trasalì.
- Cos- -
- Rin-chan e Gumi-chan sono mie care amiche. Mi piace duettare con loro. - strinse la sua mano: - Io non ti considero come Rin-chan e Gumi-chan. Mi piace molto duettare con te. Ma, dato che sei così simile a me, non posso permettermi distrazioni o mancanze. - un sorriso: - Altrimenti finiresti con il superarmi. -
"..."
Il sorriso si spense: - Come successe qualche anno fa. -
- Eh? Cosa? - Luka si scostò appena, sbattè le palpebre.
- Mi hai quasi buttata giù dal mio trono da Diva. - Miku ridusse gli occhi a fessure. Fingeva un tono offeso.
Ma aveva sentito la sua mano tremare per un istante.
- Poco dopo che sei entrata alla Crypton. Il nome di Miku Hatsune era quello sempre in cima alle classifiche. Finchè... - trasse un profondo respiro, guardò altrove. Tornò a guardarla. I suoi occhi erano seri - eppure, c'era una piccola luce di qualcosa di strano.
Quando capì di cosa si trattasse, Luka si chiese se non fosse crollata addormentata per la stanchezza, se tutto quello non fosse un grande sogno.
Miku sembrava intimorita.
- ... finché Luka Megurine non si piazzò al primo posto con il suo nuovo singolo, Rip=Release. -
"Rip=Release...?"
Le tornò alla mente il giorno in cui avevano ascoltato il suo primo cd.
Quando Miku aveva avuto una reazione fin troppo esagerata ad una canzone che non le piaceva.
Rip=Release.
- Luka Megurine era bravissima e bellissima... - Miku abbassò lo sguardo: - Stava avendo successo ed era persino riuscita a conquistare la vetta delle classifiche! E dicevano che il trono di Miku Hatsune era in pericolo. Si chiedevano se Luka Megurine sarebbe stata capace di scalzarmi. Io vedevo le classifiche, ti sentivo cantare e... - si bloccò. Deglutì. Riprese: - ... quello... tutto quello era già successo, prima. Quando fui io a buttare giù dal trono la Diva della Crypton. Meiko. -
"Ah..."
- Avevo preso il trono di una Diva ed ero felicissima. Ma, in quel momento, c'era il rischio che un'altra arrivasse a prendere il mio posto. - la presa sulla sua mano si fece ancora più forte, quasi fino a far male: - Meiko-nee era già grande. Ormai aveva una carriera avviata. Ma... io? Si sa cosa succede alle idol adolescenti. Sono carine, piacciono per un certo periodo, poi vengono buttate via in favore di altre, più giovani e più carine. -
- Ma io sono più grande di te. -
- Ma io rimango comunque un'adolescente. - deglutì di nuovo: - Se tu mi avessi scalzata... mi avrebbero tenuta ancora? Il pubblico si sarebbe ricordato di me? Avrei avuto modo di dimostrare alla Crypton che non ero "passata di moda", che potevo ancora cantare con tutti voi? -
"..."
- Ma così non è stato! - il tono tornò trillante, lo sguardo luminoso - gli occhi umidi: - La Diva rimango io e la questione è chiusa! -
- Mi sembra giusto. - ridacchiò.
Una mano su una guancia. Le labbra sulle sue.
Miku si scostò appena: - Però... se ci fossi solo io come regina assoluta, senza alcuna degna rivale, non ci sarebbe alcun divertimento. - sorrise.
- Sei... - le prese la mano sul viso: - ... davvero tsundere, Miku-chan. -
- Cosa? -
- Hatsune-san! Cosa ci fate ancora conciata così? Avete solo dieci minuti di tempo! -
- ARGH! L'avevo dimenticato! -
- Andiamo alle docce, Miku-chan... -
- IN CABINE SEPARATE! NON FARO' MAI IN TEMPO! -
- Te l'avevo detto... -.

- Allora vado! - annunciò Miku, sprofondata nel gigantesco vestito bianco di World is mine, cercando di uscire - a fatica - dalla stanza.
"E finalmente dopo potremo tornare in albergo." Luka sorrise, finendo di abbottonarsi il suo vestito abituale.
Sistemò le cinture, si allacciò gli stivali e-
- LUKA! -
La porta si aprì di colpo - era quasi stata sfondata, a dire la verità - e il colpo se lo presero anche tutti i presenti.
Sulla soglia, il viso sconvolto, una mano al petto, c'era Meiko.
Non appena incrociò il suo sguardo, corse da lei: - Luka! Meno male che ti ho trovata! -
- Cos'è successo...? -
Non era da Meiko perdere la calma in quel modo.
Rabbrividì.
- Miku... -
- Cosa? - scattò in piedi, una fitta ghiacciata al petto: - Cos'è successo? -
- Devi venire assolutamente, Luka! - Meiko serrò una mano intorno al polso - quasi lo stritolò: - Miku ha perso la voce! -
- Cosa? -
- COSA? -
Riuscì a malapena a sentire il coro sconvolto alle sue spalle, prima di essere trascinata nella sala dietro le quinte - raggiunta in meno di dieci secondi.
"Meiko dovrebbe davvero imparare a dosars-"
Se non fosse stato un momento drammatico, la scena sarebbe stata assurda: su una delle poltroncine c'era una vaporosissima gonna bianca da cui spuntavano due braccia esili, due code di capelli verdi e qualche ciuffo di capelli blu.
- Uhm... - si avvicinò, esitante: "Kaito è stato risucchiato nel vestito di Miku-chan...?"
- Forse dovremmo aiutare lui, prima... -
- Nah, è sopravvissuto a ben di peggio. - Meiko sventolò una mano davanti al viso, come a scacciare le sue parole: - Miku, piuttosto... -
Luka si avvicinò ancora. Quando fu a pochi passi, capì che, semplicemente, Miku si era seduta in braccio a Kaito - facendo attenzione, riusciva a vedere le punte delle scarpe sul pavimento.
- Su, riproviamo! - la voce di Kaito, da qualche parte: - Sekai de ichiban ohime-sama... - vocina in falsetto.
Non giunse alcuna risposta.
- M-Miku-chan...? -
Le code verdi si mossero. Riuscì ad intravedere due occhi azzurri familiari.
- Cos'è successo...? -
Un bisbiglio impercettibile. Luka si avvicinò ancora di più.
Quelle che ipotizzò essere le spalle di Miku si alzarono un attimo - stava prendendo fiato? - e una voce soffocata giunse alle sue orecchie: - Gekishou mi ha tolto tutta la voce. -.
- E-eh? - sgranò gli occhi: - M-ma non è mai successo prima! -
Un altro bisbiglio.
- Non ti ho sentita... -
- Dice che è stata una serata molto intensa. - disse Kaito, risparmiando a Miku un ennesimo ripetersi.
Alle loro spalle, intanto, era scoppiato il caos: addetti ai lavori e manager correvano per ogni dove, in un groviglio di passi esagitati e voci troppo alte che non facevano distinguere neppure mezza parola - soprattutto con la musica potente, per quanto ovattata, che arrivava dal palco.
Luka riuscì a malapena a decifrare un: - Una pasticca per la gola! Qualcuno ha una pasticca per la gola? - che le sfrecciò accanto.
- Ma che volete che faccia una pasticca? - fece Meiko, la sua voce irritata zittì svariate persone nel raggio di un metro: - E se poi sale sul palco e le sparisce la voce a metà canzone? Serve una soluzione decisa! -
- Il playback! - ricordò Luka. Guardò Miku - quel che si vedeva: - Puoi cantare in playback! E' un'emergenza! -
Sapeva quanto fosse poco carino - per il cantante e per il pubblico - esibirsi in playback.
Ma in quel caso...
- Non c'è playback. - intervenne Meiko, le mani ai fianchi: - Abbiamo solo le basi. -
- Cosa? -
"Non è possibile!"
- Miku può andare sul palco e qualcun altro canta da dietro le quinte! - propose Kaito.
- Come se nessuno riconoscesse le nostre voci. - sospirò Meiko, esasperata.
- Allora che cosa facciamo? - Luka gettò uno sguardo a Miku: la vedeva spostare gli occhi da Kaito, a Meiko, a lei. La sua espressione era di puro disappunto.
"Beh, ci credo..."
- Non abbiamo altra scelta. - Meiko si voltò verso lo staff: - Quali basi di riserva abbiamo? Qualcuno deve sostituirla! -
- Cosa? - Luka le si avvicinò, il gelo che scorreva lungo le vene: - Ma... ma non possiamo sostituirla! Stanno aspettando tutti lei! -
- E, se salirà sul palco in questo stato, otterrà solo di deludere il pubblico! - lo sguardo di Meiko era fermo: - Non c'è tempo per sentimentalismi. Serve un sostituto. Rin-chan e Len-kun sono fuori questione, stanno finendo di cantare. - guardò verso le scalette: - Letteralmente. -.
- Abbiamo pochi minuti di tempo... - notò Kaito.
- Allora, che basi avete? - insistette Meiko.
L'uomo che aveva interpellato iniziò a leggere la lista: - Uhm, di sue abbiamo solo Akujiki Musume Conchita e Majo Salmhofer no Tobo... -
- Fuori questione, non farò mai in tempo a mettere i costumi di scena. Di Kaito? -
- Solo Sweet Beast... -
- Non abbiamo dei cioccolatini per la scenografia! -
- Ma prima c'erano! -
- Esatto. Prima. -.
- Di Megurine-san, invece, abbiamo solo Rip=Release... -
"Rip=Release?"
- Davvero? Ottimo! Non serve alcun vestito di scena! -
Si sentì spingere - con particolare forza - verso le scalette, da cui intravedeva le ombre di Rin e Len.
- Aspetta! - cercò di puntare i talloni, invano: - Non puoi decidere da sola! -
- E' un'emergenza! - le ricordò Meiko, lasciandola solo una volta che il suo piede ebbe toccato il primo gradino. Alle sue spalle, apparvero Kaito e Miku, sani e salvi.
- Parlerò io con il direttore. - aggiunse, sbrigativa: - Ora sali, che Rin-chan e Len-kun hanno finito! -
- M-ma i-io... -
"IO AVEVO FINITO!"
- Buona fortuna, Luka-chan. -
Quella voce.
Limpida.
Guardò Miku.
La vide sorridere.
Guardò Kaito, guardò Meiko.
Rin e Len apparvero al suo fianco, aggirandola, gli sguardi confusi.
Inspirò.
Sorrise.
- Beh, chiudere un concerto è una bella responsabilità. - incontrò lo sguardo di Miku: - Quindi farò del mio meglio. -.
- Soprattutto perché era il mio turno. - un sussurro da quelle labbra.
Si voltò e salì le scalette.
Un gradino.
Il cuore sobbalzò.
Un altro gradino.
Un altro sobbalzo.
Quando arrivò sotto quelle luci rosa, accompagnata da quella musica, fece sparire qualsiasi pensiero dalla mente.
Sapeva che il pubblico era sorpreso.
Doveva catturarlo del tutto.
Sapeva che ci sarebbe riuscita.






Note:
* "Kaze ni yurete...": Akahitoha
La versione originale era cantata da Miku; in seguito, l'autore ne ha fatto una selfcover con Luka, di immensamente più successo.
* "Hankei hachijuugo senchi ga kono te no todoku kyori, ima kara furimawashimasu node hanarete ite kudasai!": Double Lariat
* "Just be friend... All we gotta do... Just be friends... It's time to say goodbye...": Just be friend (Ovviamente. U.U)
* "Kimi no koe wo kikasete yodomu kokoro wo haratte...": Leia
* "Kabosoi hi ga kokoro no hashi ni tomoru...": Magnet
* Erase or zero: Canzone dai toni shonen-ai cantata da Len e Kaito.
* "Mijikai kotoba de tsunagaru imi o, kao mo awasezu ni kegirau wake o, sagashite mo, sagashite mo, mitsukaranai kedo...": World End Dancehall
* "Kyozou no rakuen no hate no...": Hikari to Kage no Rakuen, seconda della saga di Synchronicity - dove il ruolo di Rin è quello della "Diva"
* "Tomoni hashitte shitte shitto shite...": Akatsuki Arrival [Traduzione]
* I riferimenti alla PSP sono sottili (?) riferimenti al Project Diva. *O*




E dopo soli tredici mesi aggiorno questa raccolta! *O*/
Che almeno è un po' meno grave che aggiornare una long dopo eoni, ma facciamo finta di niente.

Ad essere proprio onestamente sinceri (?), avevo iniziato a scrivere questa seconda one-shot l'anno scorso ma...
... non mi convinceva. .___. L'ho rimaneggiata non so quante volte, ma continuava a non convincermi.
Così, ieri, ho riscritto quanto avevo già scritto e, dopo qualche ora, mi sono ritrovata alla fine del capitolo. *CoseCheCapitano.*
Questo mi ha insegnato che, se una cosa non convince, la si deve rifare da capo. U.U *Quali siano poi i risultati è un altro discorso.*

Il prompt di questo capitolo - come si sarà argutamente dedotto - viene dal titolo di Akatsuki Arrival, così come anche la frase subito sotto.
Anche se la prima idea era di usare "Ansia".
Quella parte di titolo è un gioco di parole: può voler dire letteralmente "Arrivo", ma contiene anche la parola "Rival", "Rivale".
All'inizio, avrei voluto mettere come prompt l'intero titolo ma poi la fondatrice della challenge mi avrebbe provocato dolore fisico, pensandoci bene, la cosa più "importante" è quell'Arrival, con il suo doppio significato.
Spero di essere riuscita a renderlo. ^^"

Parlando della vicenda di per sé, stando a ciò che dice la Vocaloid Wikia, Luka fu davvero la prima ad "incrinare" la popolarità di Miku, superandola - per la prima volta - nei ranking con la canzone Rip=Release.
*Poi si sa, Miku è rimasta sul suo trono. (!)*

A proposito di canzoni: troverete anacronismi ovunque. Ad esempio, Luka avrebbe "debuttato" ad inizio 2009 (e si presume che un suo eventuale album sarebbe dovuto uscire almeno entro l'anno), ma nel flashback vengono nominate Blackjack (fine 2010) e Afterglow (2013).
In generale, non seguo una linea temporale precisa - anche perché, altrimenti, sarebbero passati almeno cinque anni e mi ritroverei una Miku ventunenne e dei Kagamine diciannovenni. Diciamo che è passato "un certo tot tempo". *CoffCoff*

Altra cosa sulle canzoni, stavolta riguardo la scaletta del concerto: ho tratto una vaga ispirazione da quellA reale sempre uguale negli anni, con pochissime modifiche e non sempre in meglio, principalmente per dare un po' di spazio anche agli altri Cryptonloid e per mettere qualche canzone che mi piace. U.U"

Per il resto, sì, è tutto amorevole cliché e magico staff che, alla prima difficoltà, va nel panico lasciando tutto in mano alla cantante capa. (?)
Perdonatemi.

Detto ciò, spero che questa seconda one-shot vi sia stata di gradimento. ^^
Se ci sono consigli da darmi o critiche da farmi, dite pure. ^^
  
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