Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: roxrox    12/09/2008    4 recensioni
- La fa facile, lui – borbottava mentre girava nuovamente la cartina per capire che via le stesse davanti – “ Sì sì, giri di qua, poi vai di là, e segui la direzione del Partenone fino a qui, poi non seguirla più e vai a destra, sali e scendi, poi prendi la seconda, mi raccomando non la prima, a sinistra…” Io mica ci vivo, ad Atene! Lui ci abita ormai da anni, ma io non ho idea di come arrivare a quello stupido bar! Non poteva venirmi a prendere all’aeroporto? Ma no, lui aveva da fare con quella multimilionaria a cui fa da maggiordomo, mica ha tempo di venire a prendere la nipote… Bah… - sollevò gli occhi al cielo quando una goccia cadde sulla cartina, sfumando i contorni – Ma bene! Comincia anche a piovere…! Ed io ovviamente sono senza ombrello! – Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su Saint Seiya, quindi vi prego, siate buoni! Buona lettura!
Genere: Romantico, Azione, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2


La pioggia si era ormai ridotta a poche goccioline quando svoltarono l’ennesimo angolo, e Shun si voltò verso Rossella:
- Eccoci – disse indicando un grazioso locale poco più avanti – il posto che cerchi è laggiù –
Lei guardò nella direzione che lui le indicava, ed un attimo dopo aveva abbandonato la valigia e stava correndo chiamando:
- Zio Tatsumi! Zio Tatsumi! –
Un uomo pelato comodamente seduto ad un tavolino coperto leggendo il giornale si voltò nella direzione del grido e si alzò immediatamente aprendo le braccia:
- Rossella! Finalmente sei arrivata! –
Lei gli si gettò al collo e lo abbracciò; poi si staccò da lui e mise un broncio scherzoso:
- Ma bravo! Lasciami da sola nel caos di Atene! Starei ancora girando in tondo se non fosse stato per… Oh cielo! L’ho lasciato solo con le valigie! – si guardò intorno, e vide Shun che si avvicinava sorridente, anche se evidentemente molto sorpreso – Zio, ti presento Shun. E’ lui che mi ha salvata. E Shun, lui è mio zio Tatsumi –
- Ci conosciamo già… - rispose Shun – “Zio” Tatsumi? –
- Eh… sì… lei è mia nipote Rossella… Viene… a vivere con me, al Santuario… -
- Santuario? – chiese Rossella – Cos’è? –
- A quanto pare – rispose Shun sempre più sorpreso – il nome della tua prossima casa… -
- Ehi, fermi un attimo! Mi mettete a vivere in un santuario? –
- Eh, no, aspetta, il Grande Tempio non è esattamente l’idea che hai tu di santuario… -
- Forse è meglio – si intromise Tatsumi – che andiamo. Vedrai alcune cose strane, ma non ti preoccupare, tra poco ti porterò da Lady Saori Kido, e lei ti spiegherà tutto… Shun, ci puoi accompagnare? –
- Certo, ho già finito quelle due commissioni che mi erano state affidate, e stavo tornando quando ho incontrato lei –
Tatsumi sorrise e con un movimento improvviso sollevò Rossella da terra:
- Ehi! Rimettimi giù subito! Non ho più quattro anni! – protestò contorcendosi per scendere dalle braccia dello zio.
- E stai tranquilla! Dobbiamo attraversare un passaggio che non è consentito alla gente comune… -
Rossella si bloccò immediatamente:
- Passaggio non consentito alla gente comune? Ma… stiamo scherzando? Che ti salta in mente? –
- Non ti preoccupare, poi capirai tutto. Ora limitati ad attaccarti al mio collo e chiudi gli occhi, non sarà una esperienza piacevole per te che non sei abituata –
- Umpf… - sbuffò lei, ma fece quello che le era stato detto. Improvvisamente una forte vertigine la assalì, e dovette lottare per combattere la nausea.
Ma tutto durò un attimo. Quando riuscì a riaprire gli occhi, davanti a sé vide uno spettacolo grandioso. Una enorme spianata ricoperta di rovine di antichi templi greci si stendeva ai suoi piedi, con una grandiosa arena al centro, contornata da gradoni sulla cui sommità si trovava una sorta di trono coperto; altri piccoli ring erano disseminati tra una rovina e l’altra. Alla sua destra si trovavano un paio di agglomerati di casupole, che sembravano due minuscoli villaggetti. Ma quello che la colpì di più fu l’imponente scalinata che si trovava di fronte a lei, scavata nella roccia dall’altra parte della spianata. Una serie interminabile di scalini portava a dodici (anzi no! Erano tredici!) templi greci perfettamente conservati, costruiti su delle spianate che si aprivano ad intervalli regolari. Quello più in alto era grandioso, grande almeno cinque volte gli altri, e sorgeva dietro una enorme statua di Atena (o almeno, sembrava Atena) che dominava tutta la zona.
Rossella sgranò gli occhi per la sorpresa, e sobbalzò addirittura quando si accorse che il luogo brulicava di vita, anche se non come se la sarebbe aspettata: nei vari piccoli ring c’erano delle persone che combattevano, si sentivano delle urla in lontananza, e degli strani personaggi si aggiravano per la spianata… sembravano quasi soldati, anche se le loro divise non somigliavano neppure lontanamente a qualunque immagine potesse avere lei dei soldati.
Voltò lo sguardo esterrefatta verso lo zio, che guardava quella meraviglia come se fosse una cosa di tutti i giorni:
- Beh, eccoci – disse Tatsumi ponendola a terra, leggermente imbarazzato – Questa è casa mia –
- Cosa? – esclamò lei voltandosi di scatto – Tu vivi qui? E dove? –
- Lassù – rispose lo zio con noncuranza puntando il dito. Rossella quasi svenne quando capì che stava indicando proprio l’enorme tempio che si trovava in cima alla scalinata – E io dovrei arrampicarmi fin lassù???? Con tutto il mio bagaglio???? Ma mi ci vorranno almeno quattro giorni! –
Shun rise e si avvicinò a lei con fare sbarazzino:
- Per prima cosa i bagagli li sto portando io e non tu, e non preoccuparti, non te li mollo, e poi non dovrai fare quelle scale, quelle sono di rappresentanza. Se guardi sotto, c’è un’altra strada più piccola e molto più facile – Rossella strizzò gli occhi nel caldo sole del pomeriggio (perché nel frattempo la pioggia era passata ed era tornato quel sole caldo ed accecante che meglio si addiceva ad Atene) e notò la stradina che gli indicava Shun.
Ormai rassegnata a non capire nulla fino a che Lady Saori Kido non le avesse spiegato tutto si incamminò insieme ai suoi due accompagnatori.
Notò che effettivamente quella strada era molto più agevole di quanto non sembrasse, ed arrivò senza problemi al tempio.
- Aspetta qui – le disse Tatsumi – vado ad avvisare Lady Saori che sei arrivata –
Respirò di sollievo quando entrò nella fresca penombra del porticato, ma un brivido la costrinse ad uscire nuovamente in cerca del sole: aveva dimenticato che indossava la maglietta e i pantaloni ancora bagnati dalla pioggia torrenziale di poco prima.
- Non ti preoccupare – sorrise Shun avvicinandosi – ti asciugherai velocemente. Qui fa molto caldo, e temporali come quello che hai visto sono particolarmente rari –
Rossella lo guardò con occhi strani: sarebbero stati diffidenti, se quella vocina interna non le avesse ribadito che da lui non veniva alcun pericolo:
- Tu fai parte di tutto questo? –
- Eh sì – sospirò il ragazzo sedendosi su uno dei gradini, subito imitato da lei.
- Immagino che vista la reticenza di mio zio tu non possa dirmi niente, vero? –
- Purtroppo no, ma credo che saprai tutto molto presto, appena conoscerai Lady Saori. Ma puoi raccontarmi qualcosa di te, se ti va –
- Che cosa c’è da dire? Sono italiana, nata e cresciuta a Brescia con una lontana zia, e non ho altri parenti, oltre a zio Tatsumi. Un mese fa lei è morta – gli occhi le si velarono di lacrime – ed io sono rimasta con una sua cara amica fino a che zio Tatsumi non è riuscito a sbrigare tutta una serie di pratiche che mi permettessero di essere affidata a lui… Ed eccomi qui –
- Quindi non hai genitori… -
- Non li ho mai conosciuti. Quando sono morti io ero molto piccola, e non li ricordo. Ho solo alcune loro foto… -
- Rossella – la chiamò dall’ombra la profonda voce di Tatsumi – Lady Saori ti aspetta –
- Scusami – disse la ragazza a Shun alzandosi. Lui le sorrise e le fece un cenno di saluto, e la seguì con gli occhi mentre lei spariva all’interno del tempio.
- Ehi Shun! – si sentì chiamare da dietro – già di ritorno? –
- Ioria! – rispose voltandosi e salutando i tre ragazzi che si avvicinavano – Già, ho fatto in fretta; per fortuna in posta non c’era coda –
- Ah – disse un altro – è incredibile che noi, nobili Saint di Atena, siamo costretti a fare code in posta come comuni mortali –
- Milo – lo redarguì il terzo – forse qui siamo delle personalità, ma ricordati che al di fuori del Santuario siamo solo comuni mortali –
- Lo so, Camus – rispose Milo tirando fuori la lingua – Ad ogni modo – si rivolse nuovamente a Shun – chi era quella ragazza con cui parlavi un attimo fa? Non credo di averla mai vista –
- E’ la nipote di Tatsumi, appena arrivata dall’Italia - rispose Shun con semplicità, sapendo l’effetto che avrebbe fatto l’informazione.
- Coooooooosa? – esplose Ioria – Quell’orso di Tatsumi ha una nipote? –
- E così carina poi? – disse Milo
- Ma – lo guardò Camus – anche quella? Capisco che tu abbia la tendenza a volere ogni donna capace di respirare nel raggio di 1000 chilometri, ma di solito ti lanci su quelle decisamente più longilinee… -
- Tu non capisci niente! Ma l’hai vista bene in faccia? Hai guardato come si muove? Te lo dico io, quella lì è adrenalina pura! – era talmente infervorato dal discorso da non accorgersi dell’occhiata assassina che il dolce visino di Shun era stato in grado di lanciargli.


Rossella uscì dall’ufficio di Lady Saori con in testa una confusione terribile. Non aveva ancora deciso se essere più sorpresa, divertita, arrabbiata o infastidita. Quella brutta oca della Kido! Si sentiva male al pensiero di doverla venerare come una dea.
- Vedi – le aveva detto con aria di superiorità, come se stesse spiegando un’ovvia verità ad una bambina deficiente – Io non sono solo quella che vedi. In realtà io sono la reincarnazione della dea Atena, e questo è il mio Santuario, in cui abitano anche i miei Cavalieri. I dodici templi che hai visto venendo qui sono le abitazioni dei dodici cavalieri d’oro, ed inoltre da quanto mi ha detto Tatsumi hai già conosciuto Shun, cavaliere di Andromeda; conoscerai anche suo fratello, Ikki di Phoenix, e Marin e Shaina, dell’Aquila e dell’Ofiuco. Devi sapere che… – mentre raccontava Rossella era quasi scoppiata a ridere. Più volte. Cos’era, uno scherzo? Fantomatiche divinità scese sulla terra e reincarnatesi in ignari esseri umani per contendersi il dominio dell’umanità, Cavalieri (o Saint, come li chiamava qualche volta) che combattevano e si uccidevano tra di loro, qualche resurrezione ogni tanto…. Certo… E Superman e i Transformers quando arrivano?
Ma più il racconto andava avanti più si rendeva conto che non solo Saori credeva a ciò che diceva, ma che era effettivamente credibile! Forse era quello strano posto che faceva effetti strani alla sua psiche…
Non appena la brutta oca la aveva congedata dicendo che aveva da fare ma che sperava che si sarebbe trovata bene lì (“Starò sicuramente benissimo se non avrò più nulla a che fare con te”) e si era ritrovata nel corridoio, aveva tirato un sospiro di sollievo e si era appoggiata contro il muro di pietra, scivolando lentamente a terra, cercando di mettere ordine tra i suoi pensieri. Tatsumi, che la stava aspettando, si avvicinò sollecito:
- Tutto bene? – le chiese. Lei girò appena il capo guardandolo negli occhi:
- E tu vivi e lavori da sempre in questo covo di pazzi? Al servizio di quella lì dentro? Come fai a sopportarla da così tanto tempo? –
- Vacci piano con certe espressioni! Sì, d’accordo, forse non è la persona più simpatica e socievole di questo mondo… -
- Forse????? –
- … ma è pur sempre una dea, e una bambina che si è ritrovata in mano qualcosa più grande di lei da poter gestire… -
- Oh sì, sai che fatica gestire un impero multimiliardario... Decidere come spendere tutti quei soldi deve essere sfiancante… E credendosi una dea? Mi sa che questa ha un po’ di megalomania da smaltire… -
- Senti, so che per te è tutto nuovo e strano, ma quello che ti ha detto è vero… Allora facciamo così – rispose allo sguardo perplesso ed ironico della ragazza – dacci per qualche giorno il beneficio del dubbio, se vuoi fingi di star vivendo in un sogno… O in una favola… Poi deciderai a cosa credere –
A Rossella parve un compromesso accettabile, soprattutto perché non voleva credere che il suo adorato zio fosse un pazzo da manicomio:
- D’accordo-
Tatsumi sorrise:
- Ora immagino che vorrai riposare. Ho già fatto portare le tue valigie nella tua camera. Ti ci accompagno, se vuoi –
- Ti ringrazio, ma preferisco visitare questo mio “sogno”… Sono effettivamente un po’ curiosa… Se tu devi tornare alle tue faccende non preoccuparti, credo di potermi muovere da sola, e soprattutto sono sicura di essere in grado di ritrovare questo posto –
- Beh, sì, in effetti ho un po’ da fare… -
- Allora tranquillo, e lasciami gironzolare da sola… -
- Una sola cosa: se vuoi scendere la scalinata dalla parte dei templi, sappi che sono tutti abitati, e che prima di passare dovrai chiedere il permesso al Saint che lo abita… - Rossella lo guardò storta – Ricorda il nostro compromesso… -
- Allora ripasserò dalla strada che abbiamo fatto prima, così almeno per il momento non avrò problemi. Poi mi farò spiegare bene come si fa – salutò lo zio agitando la mano e corse via velocemente. Tatsumi rimase a guardarla fino a che non svoltò l’angolo, poi sospirò e riprese le sue faccende.
Rossella respirò a pieni polmoni quando si ritrovò all’esterno, sotto il porticato del tempio, o meglio, delle Tredicesima Casa dello Zodiaco, come le aveva detto Lady Saori.
Si risedette sui gradini e guardò la scalinata, senza però vederla realmente. Aveva bisogno di stare tranquilla, di capire che cosa stava succedendo, di classificare la situazione…
Non si era neppure accorta che qualcuno si stava avvicinando a lei con un sorriso, e sussultò quando le venne posata una mano sulla spalla:
- Shun! – esclamò con un sorriso. Non avrebbe saputo dire perché, ma l’intrusione del ragazzo nella sua tanto agognata solitudine non le dava alcun fastidio.
- Scusami, non volevo spaventarti – Shun si sedette accanto a lei, in una posizione molto simile a quella che avevano prima – Un soldino per i tuoi pensieri –
- Beh, piacerebbe sapere anche a me cosa pensare… E’ tutto… talmente strano… Fino a ieri ero una normalissima studentessa, ed ora mi ritrovo catapultata in un mondo che sembra una favola per bambini e che mi viene spacciato come vero… E se fosse vero sarebbe tutto terribilmente serio e pericoloso… Perché da come me l’ha spacciato quella… - lo guardò – Immagino che nemmeno davanti a te si possa parlare male di Saori Kido…-
Shun sorrise, complice:
- Ecco, diciamo che io non posso farlo, ma tecnicamente è ad Atena che dobbiamo rispetto, non alla sua reincarnazione… -
- E vabbè… Da come me l’ha spacciata quella simpaticona di Saori, qui la gente muore davvero… Quella blaterava di Cavalieri ed armature, e gerarchie, e dei, e cosmi, e… Confesso che mi sono domandata che fine avesse fatto Batman… E mio zio complice di tutto questo… -
- Solo complice? – lo sguardo di Shun era perso nel vuoto, come se ricordasse qualcosa – Per la verità, tuo zio ed il nonno di Saori, Mitsumasa Kido, sono coloro che hanno dato origine alla maggior parte di tutto questo… -
- Ma bene! Anche questo! Io credevo di avere uno zio mito, e mi ritrovo uno zio mitomane… -
Shun rise. Quella ragazza lo stupiva ogni momento di più:
- Senti, manca ancora qualche ora alla cena. Forse faresti meglio a riposarti un po’, ma se preferisci fare un giro ti posso accompagnare, e spiegarti qualcosa… -
- Riposare? Meglio di no, sono troppo curiosa di vedere questo stranissimo posto. Se hai voglia di regalarmi un po’ di tempo, mi farebbe molto piacere avere un accompagnatore. Mi basta tornare un’ora prima di cena, giusto per fare una doccia e cambiarmi –
Shun si alzò e le porse la mano:
- Vogliamo andare, mademoiselle? –





Ciao a tutti! Ho aggiornato velocemente ma non fateci l'abitudine, per il prossimo capitolo ci vorrà qualche giorno in più...
Che bello, così tante recensioni in così poco tempo per una esordiente...! Da novellina, potrei anche montarmi la testa... :-)
Adesso la situazione è anora un po' statica, ma devo introdurre storia e personaggi, presto succederà qualcosa in più...
Ma passiamo ai ringraziamenti:

HOPE87: Ma come siamo curiosi...! Io mica svelo tutte le mie carte tutte insieme, altrimenti non mi leggete più... :-) Comunque non ho ancora deciso esattamente che personaggi inserire, la storia nella mia testa ha solo i punti fondamentali, e nemmeno troppo precisi, ma credo che alcuni Gold ci saranno... Ho certe simpatie personali da accontentare... Spero che ti piaccia ancora, e che continui a leggermi...

Snow Fox: Che bello, ci sei anche tu!!!! Devo dire che come lettrice e pigrissima recensitrice (ma ora mi sto impegnando di più, ho visto quanto fa piacere riceverne...) bazzico questo posto da parecchio, e tu sei un po' un mio piccolo mito! Avere recensioni da te è un onore! Spero di continuare a piacerti, perderti mi dispiacerebbe moltissimo... Eh sì, mi serviva inserire un nuovo personaggio, ma non volevo entrare in motivazioni banali trite e ritrite, volevo cambiare un po', e Tatsumi mi è sembrata una scelta alternativa... Anche perchè mi è molto simpatico nella sua eccentricità, e mi spiace che sia sempre dimenticato o bistrattato... :-) Resisti, i Gold non sono ancora arrivati, ma nel prossimo capitolo potrei soddisfare le tue richieste... :-) Grazie ancora, ciao!

Engel: Con una recensione così mi sento una vera scrittrice! Spero che tu sia ancora invogliata a leggere, e la mia storia continui a piacerti...!

bellissima90: Ah, ti piace Shun? Ma... per caso sei gelosa? No perchè, sai, lui è mio... :-) Spero che tu continui a tenerci compagnia. Grazie, ciao!

Nemeryal: Spero che anche il secondo capitolo ti piaccia come il primo! 

Un ringraziamento particolare anche a dark_innocence!

Alla prossima, baci baci a tutti!!!
RoxRox
  
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