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Autore: DarrenCrissArmy    09/08/2014    2 recensioni
"Alessio...io ti dico si"
Questa è la storia di Alessio, 25 anni, romano. Alessio ha un sogno: vuole partecipare a XF14. Per farlo e dimostrare a suo padre che essere gay non è un errore, avrà bisogno dell'aiuto di sua cugina e dell'amore per un cantante straordinario: Mika!
enjoy!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mika 24

Cap 24

The Final

 

In quel bel clima di pace e collaborazione, iniziò la giornata più importante delle nostre vite.

Mi aggiravo come un disperato per il loft dalle cinque del mattino, facendo impazzire quelle povere donne di Cristina e Isabella, le quali erano corse immediatamente da me non appena avevo finito l’ennesima litigata con Mika, il quale se n’era  andato subito dopo, sbattendo la porta.

In fondo lo capivo, quando pensava che qualcuno avrebbe potuto approfittare di quella situazione per essere mandato avanti nella competizione, senza poi curarsi di lui una volta finito quel bel valzer, ma non riusciva a capire che non era quello il caso.

Io lo amavo davvero.

Un altro avrebbe ammesso la verità, io ancora insistevo andandolo a cercare e parlandoci, anche se poi finivamo per urlarci contro.

Beh, non sempre. L’ultima volta mi aveva sbattuto al muro e baciato con forza, lasciandomi senza fiato. Poi si era staccato e aveva detto “Anche Nicola faceva così con te?” per andarsene due secondi dopo, lui arrabbiato io sconvolto.

Avevo capito il motivo di tutta quella rabbia: era geloso, geloso marcio.

E quella mattina glielo avevo rinfacciato e così eravamo finiti in camera, a baciarci. Ma ad un certo punto si era staccato di nuovo, mi aveva guardato- stavolta in silenzio- e se n’era andato.

Come dovevo prepararmi al momento più difficile dell’intera competizione se lui non era più con me? Semplicemente non potevo. Perciò avevo chiamato i miei angeli custodi.

“Rosy è in viaggio, ha detto che arriverà tra un ora” mi comunicò Cristina, passandomi una tazza di thè e sedendosi al mio fianco, sul bracciolo del divano, un braccio intorno alle mie spalle e l’altro nei capelli.

“Fammi solo trovare Mika” mi implorò, guardandomi supplichevole. Scossi la testa, sapevo che avrebbe detto cose che non pensava solo per rabbia se lo avesse trovato, e non era il proprio caso.

“Non voglio che tu lo vada a cercare. Questa è una cosa che devo risolvere io. E non posso farlo qui, perché ora è confuso e penserebbe che voglio prenderlo in giro. Piuttosto, hai ancora il numero di Nicola?” mi girai a guardarla “Più o meno, è colpa sua”

“Quello con i capelli neri e gli occhi verdi? Quello che abbiamo scoperto non essere poi così tanto gay?”  mi chiese, io annuii, mentre Isabella  dichiarava “Ma mettersi con un bisex”

“Vallo a spiegare al signorino qui” rilanciò subito Cristina “Secondo te mi stava a sentire se provavo a dirglielo? Ci credo che è finita così” lo prese in giro.

“Sai che non me ne può fregare di meno?” chiese Ale retorico, alzandosi “Vado a vestirmi, e poi salgo al loft di Mika. Devo almeno fare in modo che mi parli”

“Buona fortuna. Vuoi delle manette e dello scotch per zittirlo?” propose Isa, gli occhi verdi speranzosi.

Ale rise leggermente mentre chiudeva la porta dietro di sé, lasciando le sue due donne preferite a fare comunella tra loro. La terza sarebbe presto arrivata ad impicciarsi dei fatti suoi.

Sorrise con più convinzione. Sarebbe stata una luuunga giornata.

 

 

“Mika aprimi!” Ale non ricevette nessuna risposta dalla porta chiusa “Mika! Holy Crap! Apri questa cazzo di porta!!” urlò ancora, contro quell’infisso che effettivamente non aveva nessuna colpa.

“Vai via” sentì, come un sussurro “Michael Holbrook Penniman.. tu hai i tuoi buoni motivi per essere incazzato con me, tipo quei fiori, ma non puoi sul serio pensare che io ti abbia usato!” abbassò la voce anche lui, non voleva urlare con lui.

“Potrei” fu la dura risposta. Ale sospirò “Se così fosse non sarei qui a cercare di riprendermi il mio ragazzo testone ma me ne sarei andato per la mia strada. Dai aprimi”

La porta rimase in silenzio per due minuti buoni e Ale aspettò con calma.

Poi si aprì e Mika, i capelli scarmigliati e sparati in tutte le direzioni- umanamente possibili e non- e le occhiaie di tre giorni, fece la sua comparsa “Tu dici?” chiese, sembrando un bambino timido.

Ale annuì velocemente, rimanendo incantato a fissarlo. Mika si rispecchiò nei suoi occhi, trovandoci tanto di quell’amore da non poter credere di aver pensato seriamente che Alessio, il suo Alessio potesse usarlo.

“Scusa” dissero all’unisono, per poi guardarsi e distogliere lo sguardo subito dopo, ridendo.

“Prima tu” Ale non si fece di certo pregare “Mi dispiace di aver ricevuto quei fiori davanti a te, e ti posso assicurare che quel tipo io l’avevo cancellato completamente dalla mia mente e dalla rubrica. Senza considerare che ora si spaccia per etero” Mika soffocò un’altra risata “Mi dispiace di non esserti venuto dietro subito, la prima volta che abbiamo litigato”

“Discusso” lo corresse subito il cantante, prendendo la sua mano e stringendola  “E mi dispiace di averti fatto dormire tutto solo in quel loft così freddo.. ma ho pensato che avessi bisogno dei tuoi spazzi, e ti amo troppo per pensare di limitarti in qualche modo”

“Anche io ti amo” rispose subito Mika “Solo che quando ho visto quei fiori, non so cosa mi sia preso.. pensavo che mi avessi solo usato, e avrei dovuto saperlo che tu non lo avresti fatto mai. Mi sentivo così da schifo che non mi sono neanche fermato..”

“Appunto, avresti dovuto.” Ad Ale uscì più dura di quanto volesse, ma rendendosene conto e guardando soprattutto gli occhi da cucciolo di Mika, aggiunse più dolcemente “Lo prenderò come un segnale del fatto che solo tu puoi regalarmi dei fiori” e vide gli occhi dell’altro riempirsi di gioia e sollievo.

“Ti amo” sussurrò ancora. “Non farmi mai più una cosa del genere”

“Non posso stare senza di te. Ti amo più di quanto pensassi di riuscire ad amare nella mia vita, e mi dispiace di averti tenuto lontano in questi giorni. Sono stato imperdonabile”

“No, non imperdonabile” Ale si sporse per baciarlo, sprizzando felicità da tutti i pori e Mika rispose con altrettanto entusiasmo.

Forse avrebbero avuto del tempo per stare insieme prima della finale…  “Cazzo! La finale!” Mika si staccò dal bacio, guardando un Alessio ancora più stralunato di lui “Corriamo!” lo incitò quest’ultimo e, mano nella mano, ridendo come due bambini, si precipitarono all’Arena.

 

 

“Ma dove diamine eravate finiti???” Isabella gli corse incontro arrabbiatissima come mai, salvo poi fermarsi a guardare i due poveretti con i quali se la stava prendendo e.. “Vi state tenendo per mano? Quindi avete risolto? Oh, grazie Signore!” alzò gli occhi al cielo, riconoscente per quel piccolo miracolo e gli spedì entrambi a prepararsi senza perder tempo in chiacchiere. Ma vedi tu se le dovevano capitare proprio le due dive della situazione. Bipolari, pure.

 

Ale e Mika si vestirono nel camerino di quest’ultimo, scambiandosi camicie e papillion, ridendo come due adolescenti alla prima cotta e baciandosi appena ne avevano l’occasione.

Alla fine Ale era riuscito ad indossare un paio di pantaloni ed una giacca coordinate blu scuro, con il colletto della camicia-rigorosamente bianca, con Mika non si discuteva- intonato al papillon, blu anch’esso ricoperto di paillettes.

Mika invece indossava un completo a motivi scozzesi grigi e neri disegnato appositamente per lui da Moschino insieme a una semplice camicia bianca, e non poteva esserne più felice, perché lui adorava quel vestito.

“Ma come hai fatto a trovarlo? Pensavo che Isabella lo avesse buttato!” commentò scioccato Ale, osservandolo con un occhio critico.

“Me ne sono fatti confezionare due apposta. Non si butta un designer!” si offese immediatamente il giudice, mettendo su un’adorabile faccia da cucciolo.

Ale non riuscì a trattenersi e si sporse per baciarlo ancora. Quando si staccò, un sorrisone ad illuminargli le labbra lucide, si sedette con un movimento fluido e indicò al suo ragazzo un beauty case.

“Truccami” gli chiese, vedendolo illuminarsi di colpo.

Per la mezz’ora successiva, Mika gli si affaccendò intorno tra glitter, eyeliner e matite per gli occhi. Alla fine il ragazzo che ricambiò lo sguardo di Ale al di là dello specchio era.. un vero schianto.

“Wow” fu l’unica cosa che uscì dalle sue labbra, mentre studiava con attenzione le sfumature luccicanti degli ombretti, la linea leggera dell’eyeliner nero e il brillantino celeste che il suo nuovo truccatore ultra-figo aveva applicato alla fine della linea delle sue ciglia.

“Ti piace?” Mika lo osservava da dietro, studiando la sua reazione “Lo amo” replicò Ale, sincero, voltandosi a guardarlo “E amo te” aggiunse, prima di sorridere e baciarlo con molto più trasporto rispetto al contatto precedente. Mika rispose immediatamente, mordicchiandogli il labbro inferiore in quel modo che sapeva lo avrebbe fatto impazzire.

“MICHAEL! ALESSIO!” la voce di Rosy risuonò per tutto il backstage, e i due si separarono con un sussulto quando la porta venne aperta e l’ Uragano Rosy si riversò all’interno di quella piccola stanza stracolma di vestiti e amore.

“Ale!” un tornado arrivò addosso al ragazzo, che si sentì stritolato, poi lasciato per essere sottoposto ad un’attenta analisi  e infine stritolato da capo. Mika giurò di aver sentito il suono delle costole mentre si incrinavano.

“Va tutto bene?” chiese alla fine Rosy, dopo aver super stritolato anche il giudice nel suo braccio mortale.

Mika e Ale si guardarono per un attimo, grigio affogato nel cioccolato, e poi sorrisero. E tanto bastò a quello scricciolo che col tempo aveva imparato a riconoscere le stranezze dei due e i loro comportamenti l’uno verso l’altro. Rosy sapeva che si capivano anche con un solo sguardo e non fece più domande, limitandosi ad accompagnarli fino al limite del backstage.

“Meno 5 minuti alla diretta. 4.59, 4.58..” Il countdown era partito e Mika doveva recarsi al tavolo dei giudici per la puntata più lunga e decisiva delle loro vite.

Ma invece di muoversi e raggiungere Simona che si sbracciava per farsi salutare, Mika afferrò il suo ragazzo e iniziò  a baciarlo, noncurante delle persone intorno a loro e del momento che non era esattamente il più propizio. I tecnici non si curarono di loro, nessuno sembrava farci caso, tranne le tre donne che li guardavano con gli occhi lucidi. Cristina prese dalla borsa i fazzolettini di carta e senza distogliere lo sguardo passò il pacchetto a Rosy e Isabelle, che si soffiò rumorosamente il naso, tirando s subito dopo.

Quanto a Mika e Ale, non esisteva nessun altro all’infuori di loro due in quel momento, ed era tutto ciò di cui avevano bisogno per andare avanti ed affrontare al meglio quella serata. Si aggrapparono l’uno all’altro  sorridendo nonostante l’adrenalina a mille e la preoccupazione pre -gara. Dopo, non ci sarebbe stato posto per nient’altro tranne la concentrazione.

“Le note basse, amore” si raccomandò Mika, staccandosi da quelle labbra dolci e tentatrici come il miele, guardando Alessio negli occhi. Il ragazzo annuì, serio come mai prima.

Mika stava per aggiungere chissà cosa quando un altro soffio di naso rumoroso li fece girare contemporaneamente.  Era Alessandro, e  i due non sapevano se ridere o piangere per quel conduttore che si faceva sempre toccare nel profondo dalle dimostrazioni d’affetto.

Ale corrugò le sopracciglia, aveva sentito un accenno ad un doppio senso nel suo pensiero precedente, e si rimproverò perché non era né il caso né il momento adatto per scherzare.

“Ah, un'altra cosa” Mika riconquistò la sua attenzione e Ale smise di pensare ai doppi sensi e a quanto fossero inopportuni.

“Divertiti, amore, o tutto questo non avrà senso” gli occhi giocosi del ragazzo non lo lasciarono andare un attimo, neanche quando si sedette al tavolo dei giudici smise di guardare verso il punto dove sapeva trovarsi Alessio, come se fosse calamitato da quel ragazzo. E lo era.

Alessio invece si ripeteva le parole di Mika  come un mantra “Divertirmi.. divertirmi. Si posso farlo” decise, prima di dare un ultima occhiata agli spalti e scorgere suo padre vicino a Rosy e a Cristina, mentre Isabella rimaneva dietro le quinte insieme a lui per i consigli finali. Altro che Mika, era lei il suo supporto morale e l’insegnante inflessibile della situazione.

Ale d’istinto l’abbracciò, facendola impietrire “Grazie!” le sussurrò e quella si staccò, cercando di rimanere composta nonostante il gesto le avesse fatto piacere.

“Fila a prepararti! E ricordati cosa ti ha detto Mika” aggiunse “Anche le parti sporche?” non mancò di chiedere il ragazzo, guadagnandosi un’occhiata scioccata e un “Alessio!” che si sentì fino al tavolo e che fece ridere Mika fino alle lacrime. Quel maledetto del suo ragazzo l’avrebbe fatta penare.

 

“10..9..8”

 

“4..3..2..1”

Le luci dei camerini lampeggiavano da un paio di minuti buoni, prima di diventare sempre più insistenti durante gli ultimi dieci secondi , per poi spegnersi del tutto una volta raggiunto lo zero.

Ale aveva sentito le urla del pubblico, esagitato addirittura da prima dell’inizio del conto alla rovescia, e stava pregando ogni dio che conoscesse per la buona riuscita di quella serata. Aveva preparato tre canzoni, una per ogni manche, se fosse durato così tanto, e sperava davvero di riuscire ad arrivare all’ultima, perché avrebbe cantato Tiziano Ferro.

Sempre se Mika non avesse cambiato idea durante il corso della serata, decidendo di cambiare l’ordine delle canzoni. Non che non ci avesse provato, perchè secondo lui avrebbe dovuto cantare subito in italiano e secondo Isabella no, ma fino a quel momento era rimasto buono. Si sperava.

Ale osservava distaccato Alessandro, sul palco, dare il via alle danze, e si innervosì ancor di più quando scoprì che il suo numero di televoto era 1. Almeno non avrebbe aspettato per esibirsi: via il dente, via il dolore e la prima esibizione era la peggiore.

Si sedette e si alzò subito dopo, torturandosi le mani ad ogni urlo della folla, pregando in silenzio con veloci movimenti delle labbra.

Solo quando sentì la voce di Mika si calmò, e ascoltò con pazienza il suo ragazzo che tesseva le sue lodi. Alla fine, Mika annunciò il brano: The Ballad of Mona Lisa, dei Panic! At The Disco.

Ale non sapeva quale santo avesse funzionato, ma decise che sarebbe diventato un credente di tutte le religioni, solo per essere sicuro di ringraziare quello giusto. Per il momento, Mika continuava a seguire la scaletta, e un po’ di rock, seppur molto molto alternativo, era la sferzata d’energia che serviva per aprire la serata.

 

“She paints her fingers with a close precision

He starts to notice empty bottles of gin

And takes a moment to assess the sin she’s paid for”

La coreografia che avevamo pensato  per questo pezzo  era assolutamente favolosa, e non lo dico solo perché l’idea era stata mia. Mi ero fatto truccare in quel modo da Mika perché lo scenario era quello di una camera da letto, con un boudoir, un tavolino per truccarsi come quello delle star , tutto bianco e con le luci ai lati.

 

“A lonely speaker in the conversation

Her words are swimming through his ears again

And if she had the proper words to say, she would tell him

But she have nothing left to sell him”

Mi sedetti mentre continuavo a cantare, lo specchio che mi rimandava l’intera vista dell’Arena.

E poi la piattaforma iniziò a girare intorno a sé, creando uno spettacolare effetto di luce, mentre prendevo con calma i pennelli e fingevo di darmi una ritoccatina.

 

“Say what you mean, tell me I’m right

And let the sun rain down on me

Give me a sign, I wanna believe”

Era molto complicate cercare di cantare e contemporaneamente truccarmi, ma io avevo scelto quella coreografia e ora mi toccava di portarla avanti. Ero in finale, cavolo! È più di un buon motivo per fare il bravo e io dovevo giocarmela davvero bene, perché ci tenevo tantissimo.

“Oh Mona Lisa, you’ re guaranteed to run this town

Oh, Mona Lisa, I’d pay to see you frown”

Fortunatamente, a metà era previsto che io scendessi da quello strumento di tortura automunito, così mi avviai felicemente al centro del palco, appropriandomi dell’asta del microfono e muovendomi in un modo che giudicavo sensuale.

“Mona Lisa, wear me out

Pleased to please you

Mona Lisa, wear me out”

Per mia somma gioai, notai il digrignare dei denti di Mika e vidi Morgan ridere, capendo subito che dovesse avergli detto qualcosa di non propriamente carino. Oh, fuck. Lo mandai a farsi un giro, decidendo invece di darmi da fare.

“Say what you mean, tell me I’m right

And let the sun rain down on me

Give me a sign, I wanna believe”

Esattamente davanti a Mika cantai la penultima strofa, indicandolo sensualmente, come se davvero mi aspettassi una risposta a quel “Say what you mean” che io letteralmente adoravo.

A “Believe” prolungai le sillabe, allungando contemporaneamente il mio braccio destro, arrivando a sfiorargli lo zigomo con la punta delle dita. I giornali sarebbero impazziti, ma poco m’importava.

Mika sorrise a 32 denti, arricciando il naso in maniera troppo adorabile perfino per me, che mi ritrovavo con tutto quel ben di dio sotto le mani tutti i giorni, e non sembrava mai abbastanza.

 

“There’s nothing wrong with just a taste of what you paid for”

Conclusi, ritornando alla postazione del microfono, attaccandolo al sostegno e regalando alla folla i miei occhi tutti sbrilluccicosi. Sentii distintamente mio padre commentare “Ma cosa ha fatto agli occhi??” prima che le luci si alzassero ed io venissi inondato di luce e complimenti.

Mika mi guardava sorridendo, in piedi come quasi tutto il pubblico. Wow.

Passarono quasi subito ai commenti, e l’unica cosa che ricordo fu Simona che si lamentava della mancanza di canzoni in italiano, e Mika che rideva con aria furbetta, guardandola di sottecchi e pregustando le manche successive e la faccia che avrebbe fatto la donna.

Sentivo  aria di un cambiamento di scaletta.

 

 

Angolo dell’Autrice:

Buongiorno! Bene direi che siamo arrivati in finale.. stiamo quasi finendo ma per il momento ci godiamo la prima prova di Ale. Il mio cucciolo!

Visto che hanno fatto pace? Non ce la faccio a farli rimanere arrabbiati a lungo, sono troppo belli e coccolosi per arrabbiarsi a morte!

Vi consiglio tra l’altro, di ascoltare i Panic! At The Disco.. sono favolosi e io mi innamoro ogni giorno di più delle loro canzoni!

Detto ciò, se avete canzoni che vi piacerebbe vedere inserite nel prossimo capitolo- di ogni genere o artista-  fatemelo sapere!

Grazie per il supporto, è preziosissimo! Bea

  
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