Salve cari lettori! Come va?
Ieri è iniziata la scuola e
mi sento già “Game Over” ad essere onesti, soprattutto dopo che il mio amato prof di latino, greco ed italiano
ha iniziato a spiegare la differenza tra la letteratura greca e quella latina.
Che esagerazione, già il primo giorno! Non trovate anche voi? Per fortuna che
oggi e domani non si va per disinfestazione… E voi? Avete già iniziato la
scuola?
Passando al cap, dovrebbe piacervi,
soprattutto se non siete fan di Martina e Giulia, ihih! E ho notato che siete
tutte ansiose circa il bacio tra Niko e Debora…
Detto ciò, grazie di cuore a
coloro che hanno letto lo scorso cap e che hanno recensito:
Giulls:
Si, Rossella è strana e lo sarà ancora, diciamo che è quel tipo di persona
lunatica che cambia opinione (e anche sentimenti!) molto in fretta. Avrà anche
un ruolo più importante nella storia, ma verso la fine del programma quindi tra
tanti tanti cap xD Riguardo Niko e Debora, beh, ovviamente non posso dire
nulla, ti dico solo di aspettare verso il cap 10 per qualcosa in più, eheh!
Grazie mille, un bacione!
oOokikkaoOo: Grazie, mi fa piacere che la storia ti
piaccia! Riguardo al bacio puoi tranquillamente leggere la risposta che ho dato
a Giulls, ma comunque tranquilla, la storia è lunga, basta avere solo un po’ di
pazienza! ^^ Baciotti!
Sweet_Baby_Love: Grazie mille bella, per il bacio o
qualcosa di simile bisogna solo avere pazienza, come ho detto anke a kikka puoi
tranquillamente leggere la risp che ho dato a Giulls! grazie mille! Kisses.
Penso che
aggiornerò al settimana prossima, nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate,
mi raccomando!
la vostra
milly92.
Capitolo 7
Il Trono E’ Mio
“Martina,
dov’è la mia spuma?”
Questa
fu una delle prime frasi che urlai nella prima parte del martedì pomeriggio.
Ero in bagno, intenta nel preparare tutta la roba che sarebbe servita alla
parrucchiera e l’estetista per prepararmi nel camerino mentre Martina era
intenta nello sbaciucchiarsi spensieratamente con Carlo.
Essere
una dei pochi custodi del segreto, ovvero insieme a Giulia, Rita, Samanta e il
resto dei Music Sense era una noia, ma ciò non voleva dire che non avrei potuto
usare l’arma a mio vantaggio.
Infatti,
quando in risposta ricevetti una serie di suoni umidi, urlai: “Martina!
Rispondi o spiattello tutto!”
E
quando nemmeno questa volta ebbi nessuna risposta uscii dal bagno e, fortuna
del caso, bussarono alla porta, colsi la palla al balzo. Si staccarono e
Martina mi guardò quasi preoccupata.
Era
Angela del gruppo “Dj” che stava per chiedermi qualcosa quando la interruppi:
“Angela, lo sai che Martina ha tr…”
“La
spuma è nel mio beauty case” fu l’istantanea risposta della biondina.
Sorrisi
in sua direzione, mentre Angela mi chiedeva: “Martina cosa?”
“Martina
ha trovato il fermaglio che le avevi prestato” inventai subito.
“Ma
quale fermaglio?”
“Oh
no, Debora, era di Rosangela non di Angela…” si affrettò ad appoggiarmi
Martina, mentre Carlo guardava la scena attonito. “Avrai sbagliato a sentire”
“Può
capitare, sempre “Angela” c’è in mezzo, no?” sorrisi. “Comunque, cosa stavi
dicendo Angela?”
Così
tra urla, minacce ed ansia alle sei e mezzo riuscii ad arrivare viva nel
camerino di noi life coach. Era così bello avere quel camerino con su scritti i
nostri nomi… Quella sarebbe stata una serata importante, in cui il popolo
italiano mi avrebbe conosciuto ufficialmente, quindi dovevo essere perfetta.
“Come
li asciughiamo i capelli?” mi chiese la parrucchiera. Si chiamava Anna ed aveva
un forte accento milanese.
“Mi
piacerebbe asciugarli lisci, ma è molto difficile lisciare i miei capelli, non
vorrei stressarla…”
“Ma
che, fidati di me, in nemmeno un’ora avrai dei capelli liscissimi che non si
gonfieranno” rispose incoraggiante Anna, mentre la parrucchiera che si stava
occupando di Giulia, Sara, confermò: “Si, Anna è un mito nell’asciugare i
capelli lisci, la chiamiamo “Liscia Capricci”, sai?”
Annuii,
sperando che Dio me la mandasse buona. E, per fortuna, esaudì la mia richiesta:
un’ora dopo i miei capelli erano perfettamente lisci, legati ai lati in un modo
un pò particolare con dei fermagli azzurri. E, meno male, si mantennero.
Ancora
più simpatica era l’estetista, Giovanna: aveva diciannove anni ed era molto
brava.
“Posso
vedere i tuoi vestiti, così faccio gli abbinamenti giusti?”
Le
mostrai il completo bianco ed azzurro e le piacque molto. “Hai buon gusto” si
complimentò mentre iniziava ad idratarmi la pelle con una crema speciale.
“Il
merito è di Niko, me lo ha comprato lui dato che io non avevo avuto
l’opportunità di uscire a comprarlo, le altre mi avevano dato buca…”risposi.
Giovanna
divenne bianca. “Wow, che fortuna, è dalla prima puntata che ci provo con lui
ma niente…” dichiarò con aria invidiosa.
“Mi
ha comprato un vestito, con i soldi della produzione per di più, non un anello
di brillanti per chiedermi di sposarlo” precisai, cercando di sdrammatizzare.
“Da
cosa nasce cosa, non si sa mai” mi rispose spalmandomi in faccia del
fondotinta.
Alla
fine mi truccò con colori che variavano dall’azzurro al bianco, potevo dire di
essere travestita da bandiera del Napoli!
Indossai
degli orecchini d’argento con una collana abbinata e quella fu la prima vera
volta della mia vita in cui mi sentii davvero bella. Addirittura potevo
affermare di sentirmi superiore al club delle fighette, alias Martina&Co. I
miei chili di troppo, i miei fianchi, il mio naso sembravano aver detto addio
al mio aspetto…
Infatti,
loro indossavano dei vestitini eleganti molto simili solo di colori diversi,
colori che andavano dal blu scuro al fucsia scintillante.
Alle
otto inizia a sentirmi addosso l’emozione. Credevo di tremare come un
ghiacciolo…
Quella
sera rappresentava la seconda prova della mia vita, ed io dovevo superarla a
tutti i costi!
“Stai
calma, li schiacciamo tutti!” sovvenne Rita. Forse voleva incoraggiarmi, forse
si sentiva sicura di sé, fatto sta che non sortì alcuno effetto sul mio stato
d’animo. Anzi, mi agitò ancora di più: dando uno sguardo fuori al camerino
notai che quasi tutte le ragazze indossavano degli abiti eleganti. Perché
dovevo essere sempre diversa?!
Alle
otto e venti parrucchiere ed estetiste se ne andarono, dicendoci che ci saremo
viste comunque dietro le quinte per un ultimo ritocco. Le altre uscirono fuori
dal camerino, invece io preferii restare dentro, chiudendo anche la porta, fino
alle nove meno qualcosa.
Nemmeno
dieci minuti dopo sentii la porta bussare.
“Debora,
posso?”
Era
la voce di Rossella.
“Si,
entra pure”
Rossella
entrò, aveva l’aria emozionata quanto me. “Wow, sei bellissima!” si congratulò
vedendomi.
“Grazie,
vale lo stesso per te!”risposi. Stava davvero benissimo con top fuxia, dei
pantaloni neri aderenti, dei sandali con il tacco a zeppa e i lunghi capelli
neri mossi. Il pensiero che almeno non si comportava più da “snob” in mia
presenza mi rassicurava….
“Ti
stiamo aspettando! Vieni fuori, siamo tutti pronti!” esclamò, facendomi segno di seguirla.
“Non
so, sono troppo emozionata…”
“E
cosa vuoi fare, restare tutta la serata qui? Dai, non dico niente io che devo
cantare!”
Aveva
ragione, fin troppo. Così, cercando di non cadere sia per l’emozione che per i
tacchi fin troppo alti per i miei standard, mi avviai con lei dietro il palco.
“Chi
mi cerca?”
Fa che dica quel nome…
“Tutti!”
Uffa…
Al
mio arrivo, al primo impatto non ci capii molto: era tutto un po’ scuro e non
vedevo altro che sagome in movimento.
Ma
dopo tre secondi mi abituai, e con sollievo notai che Rosangela era vestita
molto nel mio stile: pinocchietto di jeans e maglia scollata verde smeraldo.
“Stai
benissimo!” le dissi cordiale.
“Grazie!
Ma tu non scherzi mica, eh!” fu la sua risposta.
“Ah
nipotì! Che ce semo messi nella capoccia?” fu il saluto dello zio, con tanto di
finto accento romano.
“Ah
zì, recordate che me devi presentà la tua ragazza e che posso dirce qualcosa de
equivoco…” risposi prima che mi stringesse a lui con un braccio.
“Romani
a parte stai benissimo, non mi sembri una sedicenne”
“Una
quasi sedicenne” precisai.
“Penso
proprio che un tuo certo compaesano rimarrà stupito dalla bellezza della sua
life coach” esclamò, ma sottovoce.
Lo
guardai scocciata, perchè diamine mi illudeva?!
“Massimo,
non illudermi ancora…” sbottai annoiata.
Lo
zio scosse il capo. “Senti, anche io ho avuto diciannove anni, e quello sguardo
dolce mentre ballavo un lento con una ragazza l’ho fatto solo quando, come
minimo, mi sentivo a mio agio con lei” rivelò, alludendo alla festa di Luigi.
“Come
vuoi tu” ribattei, per niente convinta.
“Comunque
stasera è una grande serata per me” cambiò discorso l’uomo, e quando lo guardai
interrogativa mi mostrò una scatolina di velluto blu. La aprì e rivelò un
anello di oro bianco con un diamante bianco sopra. “Me lo ha appena portato mio
fratello, lo avevo comprato qualche mese fa” spiegò, mentre guardavo l’oggetto
ammaliata.
“E’
stupendo, zio! Sono sicura che ti dirà di si, specialmente dopo la canzone!”
esclamai.
“Speriamo…”
Ma
una voce squillante, ovvero quella della Sfortuna, mi fece allontanare,
evitando di incontrarla per un pelo.
“Forza
Max! Stasera farò il tifo per te con tanto di pon pon!” stava dicendo, mentre
lui nascondeva rapidamente l’anello in tasca.
Non
so perchè mi stavo nascondendo da lei, ma fatto sta che non mi vide dato che
stavo nascosta dall’altra parte del dietro-palco, nella parte d’entrata degli
under 24.
Proprio
lì c’era Maria che stava parlando con i suoi ragazzi più Giorgio e Dario. Niko era
il primo della fila attorno a lei, era vestito con gli abiti che aveva provato
durante le prove dalla stylist e ascoltava il discorso molto attentamente, come
sempre.
“…
Quindi, su! Forza, grinta e coraggio, non voglio vedere nemmeno una lacrima
stasera! Oh, Debora! Finalmente!” esclamò Maria, raggiungendomi. La salutai con
due formali baci sulle guance.
“Scusami
Maria, mi hanno trattenuta”
“Tesoro,
sei una favola!” mi salutò Simona, che aveva i capelli legati in uno chignon e
indossava un abito nero e bianco, che onestamente la faceva sembrare un po’ un
pinguino.
Le
sorrisi, decidendo di non ribattere, anche perché notai lo sguardo di Niko
fisso su di me. Com’era bello…
Notò
che lo stavo guardando perché mi si avvicinò radioso. Si, sorrideva. Non so
perché, ma fatto sta che quel sorriso sembrava sincero e mi fece letteralmente
sciogliere.
“Ciao”
lo salutai, mentre Maria si allontanava e gli altri si raggrumavano in gruppi e
parlottavano concitati dato che mancava un quarto d’ora all’inizio della
serata.
Non
ricambiò il saluto, si avvicinò soltanto e mi scrutò per un lungo istante.
“Sei
davvero bellissima, stasera milioni di ragazzi mi invidieranno per avere
un’amica così stupenda” disse, prendendomi il braccio e facendomi fare un giro
su me stessa per scrutarmi meglio.
“Grazie,
ma è soprattutto merito tuo… Il vestito, sai” spiegai.
“Ma
che, questo visino è solo merito tuo” disse, dandomi un amichevole pizzicotto
sulle mie guance un po’ paffute.
“Dai,
basta, altrimenti arrossisco”
“Guarda
che già sei arrossita” mi rivelò ridendo.
Mi
portai una mano in faccia e constatai di essere bollente… E, ovviamente, a
pochi metri di distanzi vidi lo zio Max scrutarci mentre parlava con Luke.
“Allora
posso ritenermi una tua amica?” mi azzardai a chiedere.
Niko
mi guardò, facendomi capire che la mia era stata una domanda fin troppo sciocca.
E anche se non fosse stata la verità non mi avrebbe potuto mentire, mi dissi.
“Certo,
sciocchina!” rispose, prima di stringermi lievemente a lui.
Ricambiai
la stretta, ma in quell’istante iniziarono a girare i camera men per il back
stage da mandare in onda l’indomani, così mi ricomposi ed accettai l’aiuto di
Giovanna nell’aggiustarmi il trucco.
L’emozione
ormai era alle stelle, e a stento ci capii qualcosa circa le istruzioni di Ivan,
che continuava a ripetere a noi life coach: “Mi raccomando, preparatevi dietro
l’entrata del gruppo del vostro cantante, perché subito dopo la loro entrata in
studio tocca a voi…”
Così
alla fine noi life coach rimanemmo indietro mentre i cantanti si mettevano in
fila e venivano annunciati.
Ahimè,
non sapevo cosa mi aspettava…
Finalmente,
dopo tutte le presentazioni e le varie formalità, sentii Ivan annunciare:
“Bene, caro pubblico di Music’s Planet! Sto per fare una presentazione molto
importante… Credo che tutti sapete dell’entrata dei life coach martedì scorso…”
Nel
frattempo, l’assistente sistemò me, Giorgio e Dario davanti il tabellone che da
lì a trenta secondi si sarebbe aperto rivelandoci. Io, come Niko, e come unica
donna, ero la prima della fila.
Il
cuore raramente mi era martellato così forte in quasi sedici anni di vita…
Ricordo
che insieme al tabellone si aprì anche il mio cervello, non so come ce la feci
a raggiungere quelli della categoria under 24 senza cadere a causa
dell’emozione. Durante le prove avevamo stabilito che ogni life coach doveva
stare vicino il suo cantante, e me lo ricordai solo grazie vedendo Giorgio
stare vicino ad Ilaria, così mi avvicinai a Niko che mi strinse il braccio,
come per dirmi di stare calma. Evidentemente mi sentiva tremare.
Cercavo
di vedere qualche faccia amica tra il pubblico, ma vedevo solo luci accecanti…
Nel frattempo stavano uscendo anche Martina e glia altri life coach per le
altre categorie.
Alla
fine, dopo gli applausi, Ivan si decise a parlare.
“Allora!
Gente, vediamo di conoscere i nostri life coach prima della sfida…”
E
indovinate da chi iniziò? Da moi, ovviamente.
“Come
avrete capito, e mi riferisco alla tante fan di Niko che forse in questo
momento sono lievemente arrabbiate, lei è la sua life coach e si chiama Debora.
Ha quasi sedici anni e viene dalla provincia di Caserta. Come ti senti,Debora?”
“M-Molto
emozionata devo dire, anzi, fin troppo” risposi. Sentire la mia voce
amplificata e tremante nel microfono era abbastanza inquietante.
“Sapete,
proprio ieri Debora, da vera life coach, ha organizzato un incontro tra Niko e
la sua famiglia, facendoli incontrare dopo più di un mese. Cosa ne pensi di
questa sorpresa, Niko?”
Vidi
Niko fare il suo sorriso sincero e rispondere: “E’ stata una cosa bellissima,
rivederli per me è stato un vero toccasana! Non le sarò mai grato abbastanza”
Ci
guardammo, e tutti applaudirono.
Meno
male, iniziavo a sentirmi a mio agio!
“Ora
vediamo una clip dove vediamo l’entrata di Debora e la sua settimana…”
Risi
rivedendo il momento in cui ci eravamo
conosciuti, il nostro saluto in quella specie di confessionale, la mia “Prova”,
vedermi battere le mani dopo che Tony aveva provato “Sere Nere”…
“Allora,
giudici! Cosa ne pensate di Debora?”
Maria
rispose che aveva fatto bene a credere in me, di essere soddisfatta della sua
scelta, che non l’avevo delusa, Luke disse che gli ero molto simpatica perché,
come Niko, ero molto umile e non ero una ragazza “tutta pepe”. Ma, ovviamente,
la signora Sfortuna non fu della loro stessa opinione.
“Bah,
ragazzi, mi dispiace essere sempre la voce fuori coro, ma… Bah, non ne sono
convinta” iniziò. Pregai Santa Debora, ma invano. “Non vorrei essere noiosa, ma
io sono dell’idea che bisognava scegliere una life coach allo stesso livello di Niko, ovvero con un’immagine perfetta, il
nasino alla francese, una bella taglia 40, ma soprattutto più... esplosiva, va,
e un po’ più grande”.
Inutile
dire che mi sentii come il venerdì precedente.
Ma,
con mia grande sorpresa, dal pubblico partii una serie di “Buuu!” mista alle
proteste di qualche concorrente. Martina però rideva sotto i baffi.
“Silvia,
forse c’è bisogno che ti spieghi il concetto di life coach” iniziò Maria.
“Concordo…”
attaccò Luke.
“Giudici,
calma, io penso che stia prima a Debora e poi a Niko rispondere” precisò Ivan.
Alleluia! Forza Ivan! Vota Ivan for president!
Mi
passò il microfono e decisi di essere più pacata possibile anche se mi sentivo
la voce mancare.
“Non
credo ci sia tanto da rispondere” iniziai. “Sapevo che Silvia la pensasse così
già da venerdì, onestamente. Cioè, già li mi ha fatto capire che per lei la
life coach di Niko doveva essere un figurino; so di non essere una miss, so di
non essere nessuno, mi assumo le mie responsabilità e quindi non mi offendo, ma
vorrei dire che sono qui per essere una life coach, non una modella, e per di
più una bella immagine non mi servirebbe più di tanto dato che io, rispetto
agli altri artisti che sono qui, non sono qui per diventare una pop star”. Gli
applausi si triplicarono, e aumentarono ancora di più quando Niko aggiunse: “Silvia,
concordo con lei, e poi, scusami ma penso che lei non sia come la definisci tu,
è bella, graziosa e posata. E riguardo l’età, beh, anche se non ha nemmeno
sedici anni ciò non le ha impedito di organizzarmi l’incontro con la mia
famiglia e rendermi felicissimo. In questa settimana mi ha ascoltato, mi ha
supportato e grazie a lei sono soddisfatto del pezzo che ho da cantare”.
Borbottai
un “Grazie” molto flebile mentre gli applausi esplodevano, Silvia sbuffava e
Maria e Luke annuivano.
Quella
volta vinsi io, eh si, perché non ribattè, facendo una faccia alla: “E’ meglio
se sto zitta, tanto sono superiore!”
E,
ciliegina della torta, Ivan accennò al nostro incontro di venerdì e… Tadà! Mandarono in onda la scena in cui
diceva che sapeva chi ero io e che facevo bene a rinunciare alla pizza etc.
perché il pubblico si aspettava che la life coach di Niko fosse un figurino.
Francesco,
miracolo, terminò con un: “Concordo con
gli altri Silvia, Debora va bene così com’è!”.
Passando
alle altre presentazioni, ovviamente Martina e Giulia furono molto lodate…
Ma
per me il bello venne quando Niko si esibì. Ebbi il permesso di stare sul
palco, e mentre cantava sentivo i brividi che solo la sua voce sapeva darmi.
Era perfetto, anzi,dire perfetto era poco! Era divino! Nemmeno Tiziano mi
faceva emozionare così…
Gli
applausi del pubblico potevano raggiungere il soffitto, che bello!
Alla
fine dell’esibizione Ivan mi chiese se avevo qualcosa da dire al pubblico.
“Ehm,
cosa dire? Vi prego, votatelo, altrimenti mi sentirei enormemente in colpa dato
che sono stata io a consigliare il brano…” dissi.
Ritornai
dietro le quinte, sedendomi tra Giorgio e Dario ad guardare la puntata vicino
la piccola tv che c’era con un misto di ansia mentre seguivo le altre
esibizioni.
I
miei preferiti furono i Gold Boyz, che si esibirono in “My Sharona” di Knak e
Rossella, che cantò “Cinderella” di Britney Spears.
“…
Passa il turno, accedendo alla 5° puntata… Niko!” disse poco dopo Ivan, mentre
lui esultava trionfante e sollevato.
Quando
vidi che si era salvato iniziai ad urlare come una pazza e corsi verso di lui
che stava venendo verso di noi.
“Evvai!
Madò, Deb, io ti faccio una statua!” urlò. Mi stava quasi appiattendo tanto che
mi stava stringendo. “Inizia a pensare ad un nuovo brano! Oh, Madò, grazie! Grazie!”
Per
la seconda volta nella mia vita sentii di aver fatto una cosa giusta per
davvero e ricambiai l’entusiasmo, il quale però sparì tre minuti dopo, quando
Simona andò in ballottaggio con i Music Sense.
“Oh
no, Oddio, Oddio!” iniziò Martina, alzandosi e buttandosi tra le braccia di
Carlo che era venuto dietro le quinte approfittando della pubblicità.
“Simone,
mi dispiace, vedi che ce la farete…” gli dissi, abbracciandolo quando venne in
mia direzione.
“Speriamo…”
mormorò cn gli occhi lucidi mentre mi abbracciava a sua volta.
Lo
accompagnai fino all’uscita che portava al palco con uno strano groppo in gola,
dopotutto un po’ mi ci ero affezionata.
Ma
inutile dire che toccò alla Sfortuna la decisione finale e…
“Elimino
i Music Sense!” disse, facendomi sprofondare anche se da una parte ero contenta
per Simona.
“Si,
evvai!” esclamò Niko, correndo a congratularsi con Simona mentre Martina e
Giulia lo guardavano disgustate mentre piangevano.
“Giuly,
promettimi che ti divertirai anche per me!” stava dicendo Martina prima di
correre verso Carlo e continuare a piangere come una fontana.
Ma
le lacrime non cessarono, dato che nella seconda manche uscì Fabio, e così
insieme a lui se ne dovette andare anche la
cara Giulia.
Miracolo,
le due reginette delle life coach se ne erano andate… Che fosse un segno del
destino?
Quando
la puntata terminò mi sentivo esausta, come se mi avessero tagliato il cervello
in mille pezzi: una parte di me era contenta, un’altra delusa, l’altra triste…
A distrarmi però fu lo zio Max, che era stato bravissimo nella sua performance
dei Pink Floyd.
“Nipotina,
è fatta! Gliel’ho chiesto e mi ha detto di si!” mi sussurrò nell’orecchio.
“Non
avevo dubbi!” esclamai, abbracciandolo prima di dire: “E’ qui? Voglio
conoscerla!”
“Si,
si, è qui…” rispose, e mi fece cenno di seguirlo fino all’entrata dello studio.
Mi
condusse fino al giardino, dove tra le tante persone notai una donna con i
lunghi capelli color mogano che si voltò e ci sorrise, avvicinandosi.
“Ciao, tu sei Beatrice, vero?” le chiesi. “Io
sono Debora!”
“Si,
piacere di conoscerti Debora!” si presentò, stringendomi la mano. “Massimo mi
sta parlando molto di te, si vede che sei per
davvero la sua nipotina!”
“Eh
si, è uno zio perfetto” sorrisi ironica, mentre lo zio mi faceva la linguaccia.
“Ed anche bravissimo, sei molto fortunata!”
“Si
lo so…” mi rispose Beatrice radiosa, abbracciandolo.
Erano
così carini insieme! Li guardai mentre parlavano, entusiasti, perché l’uomo non
era andato in sfida.
Chissà
se anche io sarei mai stata felice come loro!
Purtroppo
non potetti conoscere la famiglia di Niko
dato che la sorellina era molto stanca e i genitori l’avevano dovuta portare a
casa.
I
miei genitori non erano venuti, ma ne ero contenta, ero stata io stessa a
chiedere ciò anche se naturalmente sotto sotto ci avevo un po’ sperato. Ma era
meglio così, non ce l’avrei fatta a vederli senza poter tornare a casa… Quanto
mi mancavano…
Ignorai
completamente la Sfortuna che mi guardava acida mentre,all’una e mezzo, salivo
sul pullman che ci avrebbe ricondotti al loft; forse ce l’aveva ancora con me per
la questione dell’uscita mancata anche se non capito perché la cosa le stava
così a cuore.
“Ragazzi,
fatevi salutare” dissi mezz’ora dopo, mentre i Music Sense entravano
nell’ingresso con le valige in mano.
“Divertiti anche per noi” fu il saluto di
Giulia e Martina, con gli occhi rossi e
gonfi.
“Scusami
per… per quelle cose, ecco…”disse velocemente Martina mentre mi abbracciava per
la prima volta. Le lanciai un’occhiata scettica, facendola ridere.
Devo
dire che mi dispiacque, chi mi avrebbe rotto le scatole?
Poi
però sorrisi: c’erano sempre Samanta e Rita, le mie nuove compagne di stanza!
Dovevo
godermi la mia permanenza nel loft, dopotutto ero anch’io di passaggio, e
niente escludeva che sette giorni dopo sarei stata nelle stesse condizioni…
“Debora,
guarda cosa ci hanno inviato i tuoi!” mi chiamò Niko poco dopo, verso le due e
qualcosa, appena entrai in cucina dopo essermi cambiata ed aver indossato
qualcosa di decisamente più comodo.
“Cosa?”
domandai subito.
Indicò
un vassoio di sfogliatelle poggiate sul tavolo, strappandomi un sorriso.
“Ringraziali
appena li vedi” disse, porgendomene una.
“Ma
certo”
Così
quella sera, anzi quella mattina si può dire dato che andai a letto alle
quattro meno qualcosa, presi sonno molto difficilmente avevo nella mente troppe
emozioni miste alle offese… ma soprattutto quel “Grazie” che non svanirà mai
dalla mia mente…
Si,
devo ammetterlo: la vita da tv era molto stressante, “pericolosa”, capace di
farti venire un infarto se non ci sei abituata, ma anche emozionante ed unica!
Ed
io dovevo coltivare quel percorso, specialmente ora che Niko aveva ancora più
fiducia in me e le reginette della situazione erano fuori circolazione.
Qualche anticipazione:
“Mi dispiace, ma oggi abbiamo
una piccola gita alla Reggia di Caserta” gli spiegai sedendomi sul letto.
_____________
“Sei l’unica persona che
conosco che abbia mai ascoltato una guida”
“Sono anche l’unica persona
che conosci che però ti sta facendo entrare qualche informazione in quel
cervellino, non esiste solo la musica, sai” risposi con tono dispettoso.
______________
“Meglio stare qui con te che
con qualcun altro del loft” mi rivelò, ritornando a distendersi, facendomi
diventare rosso fuoco.
“Ehm, perché scusa? Gli altri
li conosci da più tempo di me…”
______________
“Shh, zitta! Senò quelli chissà che si pensano!” mi pregò,
mentre mi stringeva meglio ed iniziava a camminare
______________
Mi voltai e ci trovammo naso
contro naso. Ora al freddo si era sostituito un caldo in stile 41 gradi di
febbre…