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Autore: milly92    12/09/2008    2 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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7. Il Trono E' Mio

Salve cari lettori! Come va?

Ieri è iniziata la scuola e mi sento già “Game Over” ad essere onesti, soprattutto dopo che il mio amato prof di latino, greco ed italiano ha iniziato a spiegare la differenza tra la letteratura greca e quella latina. Che esagerazione, già il primo giorno! Non trovate anche voi? Per fortuna che oggi e domani non si va per disinfestazione… E voi? Avete già iniziato la scuola?

Passando al cap, dovrebbe piacervi, soprattutto se non siete fan di Martina e Giulia, ihih! E ho notato che siete tutte ansiose circa il bacio tra Niko e Debora…

Detto ciò, grazie di cuore a coloro che hanno letto lo scorso cap e che hanno recensito:

Giulls: Si, Rossella è strana e lo sarà ancora, diciamo che è quel tipo di persona lunatica che cambia opinione (e anche sentimenti!) molto in fretta. Avrà anche un ruolo più importante nella storia, ma verso la fine del programma quindi tra tanti tanti cap xD Riguardo Niko e Debora, beh, ovviamente non posso dire nulla, ti dico solo di aspettare verso il cap 10 per qualcosa in più, eheh! Grazie mille, un bacione!

oOokikkaoOo: Grazie, mi fa piacere che la storia ti piaccia! Riguardo al bacio puoi tranquillamente leggere la risposta che ho dato a Giulls, ma comunque tranquilla, la storia è lunga, basta avere solo un po’ di pazienza! ^^ Baciotti!

Sweet_Baby_Love: Grazie mille bella, per il bacio o qualcosa di simile bisogna solo avere pazienza, come ho detto anke a kikka puoi tranquillamente leggere la risp che ho dato a Giulls! grazie mille! Kisses.

Penso che aggiornerò al settimana prossima, nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!

la vostra milly92.

Capitolo 7

 Il Trono E’ Mio

“Martina, dov’è la mia spuma?”

Questa fu una delle prime frasi che urlai nella prima parte del martedì pomeriggio. Ero in bagno, intenta nel preparare tutta la roba che sarebbe servita alla parrucchiera e l’estetista per prepararmi nel camerino mentre Martina era intenta nello sbaciucchiarsi spensieratamente con Carlo.

Essere una dei pochi custodi del segreto, ovvero insieme a Giulia, Rita, Samanta e il resto dei Music Sense era una noia, ma ciò non voleva dire che non avrei potuto usare l’arma a mio vantaggio.

Infatti, quando in risposta ricevetti una serie di suoni umidi, urlai: “Martina! Rispondi o spiattello tutto!”

E quando nemmeno questa volta ebbi nessuna risposta uscii dal bagno e, fortuna del caso, bussarono alla porta, colsi la palla al balzo. Si staccarono e Martina mi guardò quasi preoccupata.

Era Angela del gruppo “Dj” che stava per chiedermi qualcosa quando la interruppi: “Angela, lo sai che Martina ha tr…”

“La spuma è nel mio beauty case” fu l’istantanea risposta della biondina.

Sorrisi in sua direzione, mentre Angela mi chiedeva: “Martina cosa?”

“Martina ha trovato il fermaglio che le avevi prestato” inventai subito.

“Ma quale fermaglio?”

“Oh no, Debora, era di Rosangela non di Angela…” si affrettò ad appoggiarmi Martina, mentre Carlo guardava la scena attonito. “Avrai sbagliato a sentire”

“Può capitare, sempre “Angela” c’è in mezzo, no?” sorrisi. “Comunque, cosa stavi dicendo Angela?”

Così tra urla, minacce ed ansia alle sei e mezzo riuscii ad arrivare viva nel camerino di noi life coach. Era così bello avere quel camerino con su scritti i nostri nomi… Quella sarebbe stata una serata importante, in cui il popolo italiano mi avrebbe conosciuto ufficialmente, quindi dovevo essere perfetta.

“Come li asciughiamo i capelli?” mi chiese la parrucchiera. Si chiamava Anna ed aveva un forte accento milanese.

“Mi piacerebbe asciugarli lisci, ma è molto difficile lisciare i miei capelli, non vorrei stressarla…”  

“Ma che, fidati di me, in nemmeno un’ora avrai dei capelli liscissimi che non si gonfieranno” rispose incoraggiante Anna, mentre la parrucchiera che si stava occupando di Giulia, Sara, confermò: “Si, Anna è un mito nell’asciugare i capelli lisci, la chiamiamo “Liscia Capricci”, sai?”

Annuii, sperando che Dio me la mandasse buona. E, per fortuna, esaudì la mia richiesta: un’ora dopo i miei capelli erano perfettamente lisci, legati ai lati in un modo un pò particolare con dei fermagli azzurri. E, meno male, si mantennero.

Ancora più simpatica era l’estetista, Giovanna: aveva diciannove anni ed era molto brava.

“Posso vedere i tuoi vestiti, così faccio gli abbinamenti giusti?”

Le mostrai il completo bianco ed azzurro e le piacque molto. “Hai buon gusto” si complimentò mentre iniziava ad idratarmi la pelle con una crema speciale.

“Il merito è di Niko, me lo ha comprato lui dato che io non avevo avuto l’opportunità di uscire a comprarlo, le altre mi avevano dato buca…”risposi.

Giovanna divenne bianca. “Wow, che fortuna, è dalla prima puntata che ci provo con lui ma niente…” dichiarò con aria invidiosa.

“Mi ha comprato un vestito, con i soldi della produzione per di più, non un anello di brillanti per chiedermi di sposarlo” precisai, cercando di sdrammatizzare.

“Da cosa nasce cosa, non si sa mai” mi rispose spalmandomi in faccia del fondotinta.

Alla fine mi truccò con colori che variavano dall’azzurro al bianco, potevo dire di essere travestita da bandiera del Napoli!

Indossai degli orecchini d’argento con una collana abbinata e quella fu la prima vera volta della mia vita in cui mi sentii davvero bella. Addirittura potevo affermare di sentirmi superiore al club delle fighette, alias Martina&Co. I miei chili di troppo, i miei fianchi, il mio naso sembravano aver detto addio al mio aspetto…

Infatti, loro indossavano dei vestitini eleganti molto simili solo di colori diversi, colori che andavano dal blu scuro al fucsia scintillante.

Alle otto inizia a sentirmi addosso l’emozione. Credevo di tremare come un ghiacciolo…

Quella sera rappresentava la seconda prova della mia vita, ed io dovevo superarla a tutti i costi!

“Stai calma, li schiacciamo tutti!” sovvenne Rita. Forse voleva incoraggiarmi, forse si sentiva sicura di sé, fatto sta che non sortì alcuno effetto sul mio stato d’animo. Anzi, mi agitò ancora di più: dando uno sguardo fuori al camerino notai che quasi tutte le ragazze indossavano degli abiti eleganti. Perché dovevo essere sempre diversa?!

Alle otto e venti parrucchiere ed estetiste se ne andarono, dicendoci che ci saremo viste comunque dietro le quinte per un ultimo ritocco. Le altre uscirono fuori dal camerino, invece io preferii restare dentro, chiudendo anche la porta, fino alle nove meno qualcosa.

Nemmeno dieci minuti dopo sentii la porta bussare.

“Debora, posso?”

Era la voce di Rossella.

“Si, entra pure”

Rossella entrò, aveva l’aria emozionata quanto me. “Wow, sei bellissima!” si congratulò vedendomi.

“Grazie, vale lo stesso per te!”risposi. Stava davvero benissimo con top fuxia, dei pantaloni neri aderenti, dei sandali con il tacco a zeppa e i lunghi capelli neri mossi. Il pensiero che almeno non si comportava più da “snob” in mia presenza mi rassicurava….

“Ti stiamo aspettando! Vieni fuori, siamo tutti pronti!” esclamò,  facendomi segno di seguirla.

“Non so, sono troppo emozionata…”

“E cosa vuoi fare, restare tutta la serata qui? Dai, non dico niente io che devo cantare!”

Aveva ragione, fin troppo. Così, cercando di non cadere sia per l’emozione che per i tacchi fin troppo alti per i miei standard, mi avviai con lei dietro il palco.

“Chi mi cerca?”

Fa che dica quel nome…

“Tutti!”

Uffa…

Al mio arrivo, al primo impatto non ci capii molto: era tutto un po’ scuro e non vedevo altro che sagome in movimento.

Ma dopo tre secondi mi abituai, e con sollievo notai che Rosangela era vestita molto nel mio stile: pinocchietto di jeans e maglia scollata verde smeraldo.

“Stai benissimo!” le dissi cordiale.

“Grazie! Ma tu non scherzi mica, eh!” fu la sua risposta.

“Ah nipotì! Che ce semo messi nella capoccia?” fu il saluto dello zio, con tanto di finto accento romano.

“Ah zì, recordate che me devi presentà la tua ragazza e che posso dirce qualcosa de equivoco…” risposi prima che mi stringesse a lui con un braccio.

“Romani a parte stai benissimo, non mi sembri una sedicenne”

“Una quasi sedicenne” precisai.

“Penso proprio che un tuo certo compaesano rimarrà stupito dalla bellezza della sua life coach” esclamò, ma sottovoce.

Lo guardai scocciata, perchè diamine mi illudeva?!

“Massimo, non illudermi ancora…” sbottai annoiata.

Lo zio scosse il capo. “Senti, anche io ho avuto diciannove anni, e quello sguardo dolce mentre ballavo un lento con una ragazza l’ho fatto solo quando, come minimo, mi sentivo a mio agio con lei” rivelò, alludendo alla festa di Luigi.

“Come vuoi tu” ribattei, per niente convinta.

“Comunque stasera è una grande serata per me” cambiò discorso l’uomo, e quando lo guardai interrogativa mi mostrò una scatolina di velluto blu. La aprì e rivelò un anello di oro bianco con un diamante bianco sopra. “Me lo ha appena portato mio fratello, lo avevo comprato qualche mese fa” spiegò, mentre guardavo l’oggetto ammaliata.

“E’ stupendo, zio! Sono sicura che ti dirà di si, specialmente dopo la canzone!” esclamai.

“Speriamo…”

Ma una voce squillante, ovvero quella della Sfortuna, mi fece allontanare, evitando di incontrarla per un pelo.

“Forza Max! Stasera farò il tifo per te con tanto di pon pon!” stava dicendo, mentre lui nascondeva rapidamente l’anello in tasca.

Non so perchè mi stavo nascondendo da lei, ma fatto sta che non mi vide dato che stavo nascosta dall’altra parte del dietro-palco, nella parte d’entrata degli under 24.

Proprio lì c’era Maria che stava parlando con i suoi ragazzi più Giorgio e Dario. Niko era il primo della fila attorno a lei, era vestito con gli abiti che aveva provato durante le prove dalla stylist e ascoltava il discorso molto attentamente, come sempre.

“… Quindi, su! Forza, grinta e coraggio, non voglio vedere nemmeno una lacrima stasera! Oh, Debora! Finalmente!” esclamò Maria, raggiungendomi. La salutai con due formali baci sulle guance.

“Scusami Maria, mi hanno trattenuta”

“Tesoro, sei una favola!” mi salutò Simona, che aveva i capelli legati in uno chignon e indossava un abito nero e bianco, che onestamente la faceva sembrare un po’ un pinguino.

Le sorrisi, decidendo di non ribattere, anche perché notai lo sguardo di Niko fisso su di me. Com’era bello…

Notò che lo stavo guardando perché mi si avvicinò radioso. Si, sorrideva. Non so perché, ma fatto sta che quel sorriso sembrava sincero e mi fece letteralmente sciogliere.

“Ciao” lo salutai, mentre Maria si allontanava e gli altri si raggrumavano in gruppi e parlottavano concitati dato che mancava un quarto d’ora all’inizio della serata.

Non ricambiò il saluto, si avvicinò soltanto e mi scrutò per un lungo istante.

“Sei davvero bellissima, stasera milioni di ragazzi mi invidieranno per avere un’amica così stupenda” disse, prendendomi il braccio e facendomi fare un giro su me stessa per scrutarmi meglio.

“Grazie, ma è soprattutto merito tuo… Il vestito, sai” spiegai.

“Ma che, questo visino è solo merito tuo” disse, dandomi un amichevole pizzicotto sulle mie guance un po’ paffute.

“Dai, basta, altrimenti arrossisco”

“Guarda che già sei arrossita” mi rivelò ridendo.

Mi portai una mano in faccia e constatai di essere bollente… E, ovviamente, a pochi metri di distanzi vidi lo zio Max scrutarci mentre parlava con Luke.

“Allora posso ritenermi una tua amica?” mi azzardai a chiedere.

Niko mi guardò, facendomi capire che la mia era stata una domanda fin troppo sciocca. E anche se non fosse stata la verità non mi avrebbe potuto mentire, mi dissi.

“Certo, sciocchina!” rispose, prima di stringermi lievemente a lui.

Ricambiai la stretta, ma in quell’istante iniziarono a girare i camera men per il back stage da mandare in onda l’indomani, così mi ricomposi ed accettai l’aiuto di Giovanna nell’aggiustarmi il trucco.

L’emozione ormai era alle stelle, e a stento ci capii qualcosa circa le istruzioni di Ivan, che continuava a ripetere a noi life coach: “Mi raccomando, preparatevi dietro l’entrata del gruppo del vostro cantante, perché subito dopo la loro entrata in studio tocca a voi…”

Così alla fine noi life coach rimanemmo indietro mentre i cantanti si mettevano in fila e venivano annunciati.

Ahimè, non sapevo cosa mi aspettava…

Finalmente, dopo tutte le presentazioni e le varie formalità, sentii Ivan annunciare: “Bene, caro pubblico di Music’s Planet! Sto per fare una presentazione molto importante… Credo che tutti sapete dell’entrata dei life coach martedì scorso…”

Nel frattempo, l’assistente sistemò me, Giorgio e Dario davanti il tabellone che da lì a trenta secondi si sarebbe aperto rivelandoci. Io, come Niko, e come unica donna, ero la prima della fila.

Il cuore raramente mi era martellato così forte in quasi sedici anni di vita…

Ricordo che insieme al tabellone si aprì anche il mio cervello, non so come ce la feci a raggiungere quelli della categoria under 24 senza cadere a causa dell’emozione. Durante le prove avevamo stabilito che ogni life coach doveva stare vicino il suo cantante, e me lo ricordai solo grazie vedendo Giorgio stare vicino ad Ilaria, così mi avvicinai a Niko che mi strinse il braccio, come per dirmi di stare calma. Evidentemente mi sentiva tremare.

Cercavo di vedere qualche faccia amica tra il pubblico, ma vedevo solo luci accecanti… Nel frattempo stavano uscendo anche Martina e glia altri life coach per le altre categorie.

Alla fine, dopo gli applausi, Ivan si decise a parlare.

“Allora! Gente, vediamo di conoscere i nostri life coach prima della sfida…”

E indovinate da chi iniziò? Da moi, ovviamente.

“Come avrete capito, e mi riferisco alla tante fan di Niko che forse in questo momento sono lievemente arrabbiate, lei è la sua life coach e si chiama Debora. Ha quasi sedici anni e viene dalla provincia di Caserta. Come ti senti,Debora?”

“M-Molto emozionata devo dire, anzi, fin troppo” risposi. Sentire la mia voce amplificata e tremante nel microfono era abbastanza inquietante.

“Sapete, proprio ieri Debora, da vera life coach, ha organizzato un incontro tra Niko e la sua famiglia, facendoli incontrare dopo più di un mese. Cosa ne pensi di questa sorpresa, Niko?”

Vidi Niko fare il suo sorriso sincero e rispondere: “E’ stata una cosa bellissima, rivederli per me è stato un vero toccasana! Non le sarò mai grato abbastanza”

Ci guardammo, e tutti applaudirono.

Meno male, iniziavo a sentirmi a mio agio!

“Ora vediamo una clip dove vediamo l’entrata di Debora e la sua settimana…”

Risi rivedendo il momento in cui  ci eravamo conosciuti, il nostro saluto in quella specie di confessionale, la mia “Prova”, vedermi battere le mani dopo che Tony aveva provato “Sere Nere”…

“Allora, giudici! Cosa ne pensate di Debora?”

Maria rispose che aveva fatto bene a credere in me, di essere soddisfatta della sua scelta, che non l’avevo delusa, Luke disse che gli ero molto simpatica perché, come Niko, ero molto umile e non ero una ragazza “tutta pepe”. Ma, ovviamente, la signora Sfortuna non fu della loro stessa opinione.

“Bah, ragazzi, mi dispiace essere sempre la voce fuori coro, ma… Bah, non ne sono convinta” iniziò. Pregai Santa Debora, ma invano. “Non vorrei essere noiosa, ma io sono dell’idea che bisognava scegliere una life coach allo stesso livello di Niko, ovvero con un’immagine perfetta, il nasino alla francese, una bella taglia 40, ma soprattutto più... esplosiva, va, e un po’ più grande”.

Inutile dire che mi sentii come il venerdì precedente.

Ma, con mia grande sorpresa, dal pubblico partii una serie di “Buuu!” mista alle proteste di qualche concorrente. Martina però rideva sotto i baffi.

“Silvia, forse c’è bisogno che ti spieghi il concetto di life coach” iniziò Maria.

“Concordo…” attaccò Luke.

“Giudici, calma, io penso che stia prima a Debora e poi a Niko rispondere” precisò Ivan. Alleluia! Forza Ivan! Vota Ivan for president!

Mi passò il microfono e decisi di essere più pacata possibile anche se mi sentivo la voce mancare.

“Non credo ci sia tanto da rispondere” iniziai. “Sapevo che Silvia la pensasse così già da venerdì, onestamente. Cioè, già li mi ha fatto capire che per lei la life coach di Niko doveva essere un figurino; so di non essere una miss, so di non essere nessuno, mi assumo le mie responsabilità e quindi non mi offendo, ma vorrei dire che sono qui per essere una life coach, non una modella, e per di più una bella immagine non mi servirebbe più di tanto dato che io, rispetto agli altri artisti che sono qui, non sono qui per diventare una pop star”. Gli applausi si triplicarono, e aumentarono ancora di più quando Niko aggiunse: “Silvia, concordo con lei, e poi, scusami ma penso che lei non sia come la definisci tu, è bella, graziosa e posata. E riguardo l’età, beh, anche se non ha nemmeno sedici anni ciò non le ha impedito di organizzarmi l’incontro con la mia famiglia e rendermi felicissimo. In questa settimana mi ha ascoltato, mi ha supportato e grazie a lei sono soddisfatto del pezzo che ho da cantare”.

Borbottai un “Grazie” molto flebile mentre gli applausi esplodevano, Silvia sbuffava e Maria e Luke annuivano.

Quella volta vinsi io, eh si, perché non ribattè, facendo una faccia alla: “E’ meglio se sto zitta, tanto sono superiore!”

E, ciliegina della torta, Ivan accennò al nostro incontro di venerdì e… Tadà! Mandarono in onda la scena in cui diceva che sapeva chi ero io e che facevo bene a rinunciare alla pizza etc. perché il pubblico si aspettava che la life coach di Niko fosse un figurino.

Francesco, miracolo,  terminò con un: “Concordo con gli altri Silvia, Debora va bene così com’è!”.

Passando alle altre presentazioni, ovviamente Martina e Giulia furono molto lodate…

Ma per me il bello venne quando Niko si esibì. Ebbi il permesso di stare sul palco, e mentre cantava sentivo i brividi che solo la sua voce sapeva darmi. Era perfetto, anzi,dire perfetto era poco! Era divino! Nemmeno Tiziano mi faceva emozionare così…

Gli applausi del pubblico potevano raggiungere il soffitto, che bello!

Alla fine dell’esibizione Ivan mi chiese se avevo qualcosa da dire al pubblico.

“Ehm, cosa dire? Vi prego, votatelo, altrimenti mi sentirei enormemente in colpa dato che sono stata io a consigliare il brano…” dissi.

Ritornai dietro le quinte, sedendomi tra Giorgio e Dario ad guardare la puntata vicino la piccola tv che c’era con un misto di ansia mentre seguivo le altre esibizioni.

I miei preferiti furono i Gold Boyz, che si esibirono in “My Sharona” di Knak e Rossella, che cantò “Cinderella” di Britney Spears.

“… Passa il turno, accedendo alla 5° puntata… Niko!” disse poco dopo Ivan, mentre lui esultava trionfante e sollevato.

Quando vidi che si era salvato iniziai ad urlare come una pazza e corsi verso di lui che stava venendo verso di noi.

“Evvai! Madò, Deb, io ti faccio una statua!” urlò. Mi stava quasi appiattendo tanto che mi stava stringendo. “Inizia a pensare ad un nuovo brano! Oh, Madò, grazie! Grazie!”

Per la seconda volta nella mia vita sentii di aver fatto una cosa giusta per davvero e ricambiai l’entusiasmo, il quale però sparì tre minuti dopo, quando Simona andò in ballottaggio con i Music Sense.

“Oh no, Oddio, Oddio!” iniziò Martina, alzandosi e buttandosi tra le braccia di Carlo che era venuto dietro le quinte approfittando della pubblicità.

“Simone, mi dispiace, vedi che ce la farete…” gli dissi, abbracciandolo quando venne in mia direzione.

“Speriamo…” mormorò cn gli occhi lucidi mentre mi abbracciava a sua volta.

Lo accompagnai fino all’uscita che portava al palco con uno strano groppo in gola, dopotutto un po’ mi ci ero affezionata.

Ma inutile dire che toccò alla Sfortuna la decisione finale e…

“Elimino i Music Sense!” disse, facendomi sprofondare anche se da una parte ero contenta per Simona.

“Si, evvai!” esclamò Niko, correndo a congratularsi con Simona mentre Martina e Giulia lo guardavano disgustate mentre piangevano.

“Giuly, promettimi che ti divertirai anche per me!” stava dicendo Martina prima di correre verso Carlo e continuare a piangere come una fontana.

Ma le lacrime non cessarono, dato che nella seconda manche uscì Fabio, e così insieme a lui se ne dovette andare anche la cara Giulia.

Miracolo, le due reginette delle life coach se ne erano andate… Che fosse un segno del destino?

Quando la puntata terminò mi sentivo esausta, come se mi avessero tagliato il cervello in mille pezzi: una parte di me era contenta, un’altra delusa, l’altra triste… A distrarmi però fu lo zio Max, che era stato bravissimo nella sua performance dei Pink Floyd.

“Nipotina, è fatta! Gliel’ho chiesto e mi ha detto di si!” mi sussurrò nell’orecchio.

“Non avevo dubbi!” esclamai, abbracciandolo prima di dire: “E’ qui? Voglio conoscerla!”

“Si, si, è qui…” rispose, e mi fece cenno di seguirlo fino all’entrata dello studio.

Mi condusse fino al giardino, dove tra le tante persone notai una donna con i lunghi capelli color mogano che si voltò e ci sorrise, avvicinandosi.

 “Ciao, tu sei Beatrice, vero?” le chiesi. “Io sono Debora!”

“Si, piacere di conoscerti Debora!” si presentò, stringendomi la mano. “Massimo mi sta parlando molto di te, si vede che sei per davvero la sua nipotina!”

“Eh si, è uno zio perfetto” sorrisi ironica, mentre lo zio mi faceva la linguaccia. “Ed anche bravissimo, sei molto fortunata!”

“Si lo so…” mi rispose Beatrice radiosa, abbracciandolo.

Erano così carini insieme! Li guardai mentre parlavano, entusiasti, perché l’uomo non era andato in sfida.

Chissà se anche io sarei mai stata felice come loro!

Purtroppo non potetti conoscere  la famiglia di Niko dato che la sorellina era molto stanca e i genitori l’avevano dovuta portare a casa.

I miei genitori non erano venuti, ma ne ero contenta, ero stata io stessa a chiedere ciò anche se naturalmente sotto sotto ci avevo un po’ sperato. Ma era meglio così, non ce l’avrei fatta a vederli senza poter tornare a casa… Quanto mi mancavano…

Ignorai completamente la Sfortuna che mi guardava acida mentre,all’una e mezzo, salivo sul pullman che ci avrebbe ricondotti al loft; forse ce l’aveva ancora con me per la questione dell’uscita mancata anche se non capito perché la cosa le stava così a cuore.

“Ragazzi, fatevi salutare” dissi mezz’ora dopo, mentre i Music Sense entravano nell’ingresso con le valige in mano.

 “Divertiti anche per noi” fu il saluto di Giulia e Martina, con gli occhi rossi e  gonfi.

“Scusami per… per quelle cose, ecco…”disse velocemente Martina mentre mi abbracciava per la prima volta. Le lanciai un’occhiata scettica, facendola ridere.

Devo dire che mi dispiacque, chi mi avrebbe rotto le scatole?

Poi però sorrisi: c’erano sempre Samanta e Rita, le mie nuove compagne di stanza!

Dovevo godermi la mia permanenza nel loft, dopotutto ero anch’io di passaggio, e niente escludeva  che sette giorni dopo  sarei stata nelle stesse condizioni…

“Debora, guarda cosa ci hanno inviato i tuoi!” mi chiamò Niko poco dopo, verso le due e qualcosa, appena entrai in cucina dopo essermi cambiata ed aver indossato qualcosa di decisamente più comodo.

“Cosa?” domandai subito.

Indicò un vassoio di sfogliatelle poggiate sul tavolo, strappandomi un sorriso.

“Ringraziali appena li vedi” disse, porgendomene una.

“Ma certo”

Così quella sera, anzi quella mattina si può dire dato che andai a letto alle quattro meno qualcosa, presi sonno molto difficilmente avevo nella mente troppe emozioni miste alle offese… ma soprattutto quel “Grazie” che non svanirà mai dalla mia mente…

Si, devo ammetterlo: la vita da tv era molto stressante, “pericolosa”, capace di farti venire un infarto se non ci sei abituata, ma anche emozionante ed unica!

Ed io dovevo coltivare quel percorso, specialmente ora che Niko aveva ancora più fiducia in me e le reginette della situazione erano fuori circolazione.

Qualche anticipazione:

“Mi dispiace, ma oggi abbiamo una piccola gita alla Reggia di Caserta” gli spiegai sedendomi sul letto.

_____________

“Sei l’unica persona che conosco che abbia mai ascoltato una guida”

“Sono anche l’unica persona che conosci che però ti sta facendo entrare qualche informazione in quel cervellino, non esiste solo la musica, sai” risposi con tono dispettoso.

______________

“Meglio stare qui con te che con qualcun altro del loft” mi rivelò, ritornando a distendersi, facendomi diventare rosso fuoco.

“Ehm, perché scusa? Gli altri li conosci da più tempo di me…”

 

______________

 

 

“Shh, zitta! Senò quelli chissà che si pensano!” mi pregò, mentre mi stringeva meglio ed iniziava a camminare

______________

 

Mi voltai e ci trovammo naso contro naso. Ora al freddo si era sostituito un caldo in stile 41 gradi di febbre…

 

  
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