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Autore: tini fray    09/08/2014    6 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Spalancò gli occhi e il tetto bianco dell'infermieria si rivelò così lucido e accesso dalla luce del sole che li fece lacrimare.
Stropicciò gli occhi e si mise a sedere dolorosamente mentre una fitta gli attraversava la testa. 
Si passò una mano tremante fra i capelli biondi e respiró affannosamente.
Il ricordo della guerra lo animò e sentì il fuoco accendersi nelle vene.
Cosa stava succedendo?
La battaglia era stata vinta? E se sì, da quale delle due fazioni?
Delle immagini fecero capolino nella sua mente mentre stringeva febbrilmente fra le dita il cuscino bianco del letto dell'infermieria del castello: gli Ottenebrati, spade, morti, frecce, sangue, rosso..rosso!
Clary!
Un senso di vuoto si propagò raggiungendo il suo cuore.
La sua ragazza era tornata lì per chiedergli di allearsi con lei e Sebastian, probabilmente era indemoniata, o posseduta forse, ma non si diede per vinto: doveva avere immediatamente delle spiegazioni. Da chi ancora non sapeva, ma voleva capire. Perchè Clary non era più quella di prima? Perchè aveva cercato di allearsi contro la sua famiglia, la sua VERA famiglia! Perchè quella feccia di fratello non poteva essere considerato un membro della famiglia.
Ora che ci pensava Sebastian non poteva essere neanche un essere umano, non era in grado di provare nè sentimenti nè emozioni, a parte un morboso amore cronico per la sorella.
Un pensiero si fece strada in lui, Clary aveva detto qualcosa a proposito di lei e Sebastian. All'improvviso capì.
Scosse convulsamente la testa in segno di diniego: la sua Clary con quel demone con sembianze d'angelo?
"No, mai" pensava ripetutamente.
Ma anche se fosse stato? Clary poteva mentire non era di certo una fata! 
Su quest'ultima affermazione Jace si prese un pò di tempo per discutere con se stesso sul fatto che Clary fosse sì o no una fata.
Si sentì sciocco a pensare a quelle frivolezze mentre era chiuso in infermeria dopo che una guerra sanguinosa aveva preso atto.
Si chiese se stessero tutti bene: Clary, Alec, Isabelle... 
La porta si aprì all'improvviso e ne entrò un Raphael raggiante che saltellava addirittura e cercò ovviamente di tenersi lontano dalla luce del sole.
"Buen día, cazador" esclamò battendo le mani, Jace non lo degnò una seconda volta di uno sguardo e prese a controllarsi il petto: qualche fasciatura qua e là ma nulla di apparentemente grave.
Poi pensò che Raphael fosse un buon banco informazioni e sperando di ricavarne qualcosa gli sorrise, se quello poteva chiamarsi sorriso, e gli augurò "Buongiorno" anche lui.
Raphael lo guardò per la prima volta per bene e sbuffò.
"A volte vorrei essere come te. Sai, non so come tu faccia a sorridere dopo tutto quello che è successo, me lo chiedo davvero" 
Jace impallidì e deglutì a vuoto.
Un senso di panico prese il sopravvento.
"P-perchè? C-cosa è successo?" chiese cercando di ricomporre quel poco di lui che rimaneva.
Raphael apparve stupito, si sedette sul letto di Jace e lo squadrò attentamente.
"Nessuno ti ha informato?" disse il vampiro.
Jace iniziò a scaldarsi, perchè gli faceva domande!? Doveva rispondere alle sue!
"Nessuno è passato di qui stamattina" mentre diceva questo Jace sentì un senso di strana amarezza misto a tristezza, nessuno era passato da lì, l'avevano lasciato solo. Persino Alec e Isabelle! I suoi fratelli! Non ci poteva credere!
"Beh, mi pare ovvio, chiunque preferirebbe piangere un morto piuttosto che un vivo che sta male" disse Raphael guardando la finestra con le serrande abbassate.
Jace tremò.
"Sono morte delle persone, cazador, è ovvio, poche ma pure sempre persone" disse come se Jace sapesse già tutto e lo stesse interrogando.
"Perchè Alec o Isabelle non sono venuti da me? Si stanno occupando di qualcuno? Aline? Helen? Magnus? Harry?" chiese sicuro che la risposta di Raphael sarebbe stata un assenso e subito dopo sarebbe andato a cercare i suoi fratelli per portarglieli così Jace avrebbe potuto urlare ad Alec di essere un ingrato parabatai per non essere venuto a cercarlo e avrebbe potuto intimare ad Isabelle di allontanare il brodo di pollo cucinato da lei.
Raphael tentennò guardandolo come se gli avesse posto una domanda particolarmente difficile da capire o che lo stesse prendendo in giro.
"Jace, davvero nessuno ti ha detto nulla?"
"Arriva al punto per l'Angelo! No, non scherzavo! Nessuno è passato da qui e tu sei la prima persona che vedo, e mi sto pentendo di averti lasciato entrare tanto facilmente!!" disse con voce stranamente ferma.
Raphael sbarrò gli occhi e si guardò intorno come in cerca di aiuto.
Jace fece lo stesso ma poi, accurato che nessuno avrebbe spalancato la porta urlando "Sei su Scherzi da Nephilim!" o cose del genere guardò il vampiro che lo osservava teso.
"Jace..." disse con voce che si era fatta stranamente comprensiva, quasi un ammonimento.
Lo shadowhunters lo guardò cercando di leggere in quegli occhi neri una traccia di quel divertimento immancabile tipico di Raphael, ma non ne trovò, il viso del vampiro era immobile come inciso sul marmo, ma serio, per la prima volta che Jace si ricordasse.
Sentì il sangue nelle vene insieme al fuoco celeste raggelarsi.
"Alec è morto"
 
 
 
 
La porta dell'infermieria si richiuse sbattendo violentemente al passagio di Jace che sembrava non aver notato che Raphael lo stesse seguendo urlandogli come un isterico.
Non gli importava di nulla.
Non sapeva dove stava andando, non sapeva dove questo correre lo avrebbe portato.
Sapeva solo che voleva scappare da quella notizia che Raphael gli aveva dato con tanta di quella umanità nello sguardo che Jace si era chiesto se fosse davvero un vampiro.
Alec.
I pensieri erano confusi e rumori esterni risuonavano lontani come una campana di vetro.
Alec.
Come aveva fatto ad essere così stupido? Come aveva fatto a non accorgersi del vuoto che provava? Clary. Aveva pensato solo a lei, si era chiesto se stesse bene, aveva dubitato sul suo tradimento con Sebastian. E si era persino arrabbiato con Isabelle e Alec per non essere stati lì di lato a lui.
Alec, che ora era in camera sua attorniato da tutti i suoi amici che lo piangevano, e Jace che stava facendo? Il solito idiota, seduto a riflettere sull'amore della sua vita mentre il suo parabatai cadeva in un sonno profondo da cui non si sarebbe più svegliato, mai più.
A quel pensiero si fermò e notò la folla di persone di fronte alla camera di Alec.
Si ricordò della morte di Max.
Quando Robert l'aveva tenuto in braccio, Maryse si era messa a piangere come Isabelle e Alec teneva il braccio al fratellino mentre Jace si sentiva fuori da quel quadro familiare così intimo.
Ma ora non poteva stare fuori, ora doveva combattere tutte le sensazioni dentro il suo cuore.
Dolore, perchè Alec non sarebbe stato più con lui a farlo ridere, divertire, non gli avrebbe più aperto gli occhi sul pericolo.
Sentiva il peso delle parole che non gli aveva detto distruggergli il cuore.
Rimpianse tutto quello che non gli aveva detto mentre malediva sè stesso e il proprio stupido orgoglio per averglielo impedito.
Guardò la porta chiusa senza vederla realmente e poi vide un ombra correre verso di lui.
Isabelle.
Gli saltò al collo piangendo disperatamente e stringendosi alla sua maglietta sgualcita che aveva preso al volo prima di uscire dall'infermieria.
E mentre le piangeva disperatamente sentì il cuore di lui spezzarsi sempre di più.
Lei aveva visto Max morire, uno dei suoi fratelli andarsene e ora aveva appena perso forse l'unica persona che le era stata sempre accanto per tutta la vita e per la prima volta Jace pensò che avevano qualcosa che li accomunava.
Nonostante non fossero mai andati d'accordo e avessero sempre litigato per ogni piccola cosa, in quel momento Jace sentiva quello che provava Isabelle anche se non stava parlando.
Alzò gli occhi sulle persone d'avanti a lui.
Vide Maia e Jordan in un angolo in disparte, Jia Pennhalow(?) che accarezzava lievemente la spalla di Maryse come se avesse paura che si sarebbe spezzata e intanto guardava in basso con sguardo deciso ma spezzato dal dolore.
Guardò più in là e vide Raphael avvicinarsi al Diurno come se la scena fosse troppo smielata per lui e che avrebbe potuto sentirsi male.
Più in là, appoggiate ad un muro, vide Aline e Helen, quest'ultima che consolava la prima mentre piangeva con il volto chiuso fra le dita sottili e le guance rigate da lacrime sottili.
E poi una cosa gli spezzò completamente il cuore: vide per la prima volta Magnus piangere.
Lo stregone era scosso da gemiti e urla soffocata mentre quella che doveva essere Tessa Gray, Maryse ne aveva parlato una volta dicendo che era stata la moglie di un Herondale, lo avvolgeva in un abbraccio mentre cercava di farlo calmare.
Magnus piangeva come se avessero tirato fuori le sue viscere e le avessero cucinate per pranzo come il pasticcio che faceva Isabelle.
Si ritrovò a ridere lievemente, di un sorriso triste e si ricordò di una frase detta proprio da Magnus poco tempo fa, "il tempo non fa dimenticare la perdita, la rende solo sopportabile"
Evidentemente non era esattamente così, vedendolo in quel modo Jace pensò che Magnus forse non si sarebbe mai preparato a vedere Alec morire.
Non gli sarebbe bastata l'eternità per sopportarlo.
E pensò ancora, scosso dai gemiti e dai singhiozzi di Isabelle, che, probabilmente, esisteva qualcosa di più doloroso della mutilazione fisica, o qualsiasi altra forma di tortura, vedere la persone che ami morire e sapere che una parte di te è morta con lei.
Distolse lo sguardo da Magnus che stava soffrendo più di tutte quelle persone alle sue spalle e notò qualcosa che lo fece raccapricciare.
Al contrario della morte di Max, in cui Robert sembrava sentire il peso del mondo sulle sue spalle, adesso sembrava che quello che fosse successo non gli toccasse.
Guardava la porta senza vederla e stringeva i pugni fino a far sbiancare le nocche.
Ma ad un certo punto vide una lacrima scappare da quegli occhi azzurri tanto identici a quelli del figlio e solcargli il volto marmoreo ricadendo sulla camicia sporca di sangue e Jace si ritrovò a pensare che tutti, anche le persone più spietate, hanno un cuore, solo che lo celano agli altri.
E Jace, in mezzo a tutto quel dolore, si ritrovò a pensare che forse persino Sebastian aveva un cuore.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo delle crazy:
Bene, questo è un capitolo di passaggio e fa abbastanza schifo.
Non abbiamo potuto scrivere molto e non l'abbiamo potuto riguardare per niente ma non potevamo non pubblicare.
Ci dispiace di non aver aggiornato lo scorso sabato :'(
Beh, perdono...
Alla prossima💙... Se vorrete ancora seguirci...
~Tini e kiakkiera
 
  
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