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Autore: _Marlee_    09/08/2014    4 recensioni
Marian è tornata e Regina deve far finta di stare bene, per lei, per Henry e per la città. Non può e non vuole mostrarsi debole.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Robin dopo settimane passate con sua moglie sentiva il bisogno di uscire, e lo faceva tutte le mattine, per una rilassante corsetta nel bosco. Quella vita era il suo sogno, una moglie, un figlio, insieme. Ma ERA, perche ormai si era abituato alla sua assenza, aveva imparato a cavarsela da solo con Roland, e in quel momento Marian le sembrava completamente inutile. Certo lei lo amava e a lui piaceva, ma non riusciva a smettere di sentirsi troppo stretto, di sentirsi nel posto sbagliato. E sapeva il perche si sentiva soffocare, ma soprattutto sapeva di trovarsi nel posto sbagliato conoscendo quello giusto. A lui mancava Regina, che non mostrava nessun interesse per lui, non piu, dopo quella maledetta sera. E a stata colpa di Robin e lui ne era consapevole, si sentiva in colpa per averla abbandonata da sola al locale, si sentiva in colpa per non averla seguita e si sentiva in colpa per non averle fatto capire che lei sarebbe stata l'unica per lui, perche adesso era diventato ridicolo nasconderlo, lui l'amava, gli mancava e si sentiva vuoto. Quella mattina deviò il suo percorso uscì dal bosco e corse per le stradine di Storybrooke fino ad arrivare a quella bellissima e maestosa casa bianca, bussò alla porta e quando aprì vide lei, bella come non mai, e alquanto sorpresa da quella situazione “Regina posso parlarti?” chiese lui con il fiatone, lei preoccupata lo fece entrare perche per quanto delusa fosse lei lo amava “Sei fradicio, che hai fatto?” chiese lei osservandolo “Dovevo pensare, piu o meno da un mese che penso tutte le mattine in mezzo al bosco arrivando ad una conclusione” disse lui prendendo fiato “Ti amo Regina, sei l'unica donna che abbia mai amato sul serio” lei si sedette sul divano no credendo a quelle parole, ma lei non poteva permettere una cosa del genere, non poteva cascarci ancora, non poteva soffrire ancora “Robin, io ti capisco, sei spaventato perche è da troppo tempo che non vivevi con tua moglie e questa realtà ti sembra troppo pesante, ma credimi è quello che hai sempre desiderato, ti ci devi solo abituare. Anche io sarei spaventata se tornasse Daniel, ma lui era il mio vero amore come Marian per te, io non me lo sarei lasciato scappare e neanche tu dovresti farlo, soprattutto perche voi avete un figlio” concluse Regina essendo consapevole che metà delle cose che aveva appena detto non le pensava sul serio “Come fai a fare cosi? Mi stai spingendo nelle braccia di un'altra donna dopo tutto quello che abbiamo passato” disse lui in tono serio “Sei stato tu ad aver fatto il primo passo, io mi sto regolando di conseguenza” in quel momento Robin capì, si avvicinò a Regina posandole una mano sul petto “Non è qui, non è vero?” disse lui “Di che parli?” rispose lei, posò una mano nel viso di lui accarezzandogli la guancia "Sei bollente, tu hai la febbre” disse lei avvicinandosi “Puo essere, ma cio non cambia cio che ti ho detto, insomma Marian mi sta soffocando, io non riesco piu a stare a casa con lei. Io voglio te, Regina tu sei tutto cio di cui ho bisogno” disse lui ancora madido di sudore “Stai delirando Robin, adesso si spiega tutto” disse riferendosi alle cose che uscivano dalla bocca di Robin “Dovresti tornare a casa, stai male” disse lei aprendo la porta di casa “Ti prego non lasciarmi di nuovo” disse lui al culmine della follia “Non sono stata io ad averlo fatto la prima volta” rispose quasi sussurrando mentre lui scendeva le scale del suo portico, era preoccupata. Lui le aveva detto che l'amava, ma non sapeva se per colpa della febbre o se era quello che provava sul serio. L'intero pomeriggio lo passò pensando a lui, avrebbe voluto dimenticarlo, cancellarlo completamente dalla sua mente, dal suo cuore, ma nonostante lei conoscesse tutte le magie non ne esisteva neanche una che faceva a caso suo. Scivolo sul muro fino ad arrivare a sedersi per terra con le spalle vicine al portone, iniziò a piangere. Non sapeva neanche lei il perche, la sua vita faceva schifo, invidiava Mary Margaret, lei aveva un marito, due figli, un nipote, mentre Regina non aveva niente di realmente suo. La sera appena dopo cena decise di far visita a Robin, anche se sapeva che Marian non sarebbe stata d'accordo, camminò fino a quella casetta, busso e fu Roland ad aprire la porta “Reginaaa” disse sorridendo e saltandole in braccio, dietro di lui comparve Marian, diversa dal solito, con i capelli raccolti e ogni volta che Regina la guardava si chiedeva a come fosse possibile che Emma avesse portato a Storybrooke un personaggio che nelle favole era morto. Tutto avevano spiegato questa situazione giustificandosi con il fatto che lei era la Salvatrice, ma insomma lei era la Regina Cattiva, la donna piu potente di tutte le favole e non ce l'aveva fatta. Quel mistero rimase irrisolto “Quante volte te lo devo ripetere che non voglio la Regina Cattiva in casa mia?” disse la donna sgridando Roland “Ero solo passata per vedere se Robin stava bene” disse lei con tono chiaramente puro e limpido “Non sta bene. E questa è colpa tua. Me l'ha detto sai? Stamattina mi ha detto che non mi ama, ma chiaramente stava delirando” disse Marian, ma Regina continuava ad avere una brutta sensazione su quella donna, nell'altro mondo se la ricordava piu ingenua e inutile, mentre nel presente sembrava cattiva e invidiosa “Certo che delirava, insomma sei sua moglie non è vero?” cercò di indagare, quella domanda era ovvia, in quel momento le serviva Emma, le serviva il suo istinto per le bugie, perche per quanto continuassero a dirle che la Salvatrice poteva fare tutto lei era convinta che portare i morti in vita non fosse tra le sue competenze “Certo sono sua moglie” rispose lei convinta, non lasciò entrare Regina anzi la cacciò. Se ne andò senza protestare ripercorse il vialetto pensando a come fosse possibile. Senza motivo Regina si voltò verso il bosco notando uno strano pozzo che prima di quel momento lei non aveva mai visto, conosceva il bosco e sapeva dell'esistenza di un solo pozzo, quello dove lei e Gold si divertivano a fare gli esperimenti, si osservò attorno non c'era nessuno, si fece largo tra l'erba alta e si avvicinò, decise di provare a tirare su il secchio, sembrava quasi che la corda fosse infinita ma appena il secchio era tra le sue mani quasi le scivolò. Era tornata. **Riusciranno i nostri eroi a far appassionare i lettori a questa FF?? Spero di si, ahahahaha.. IO AMO GLI OUTLAW QUEEN E QUESTA E' LA MIA PRIMA FF SU DI LORO, FORSE DEVO ANCORA PRENDERE LA MANO, MA SPERO CHE ALMENO GLI ULTIMI CAPITOLI DI QUESTA STORIA VI PIACCIANO, MI FAREBBE DAVVERO PIACERE LEGGERE LE VOSTRE RECENSIONI E I VOSTRI MESSAGGI, QUINDI SCATENATEVI E FATEMI SAPERE LE VOSTRE OPINIONI, ORA MI STO DILUNGANDO TROPPO, GRAZIE PER LA LETTURA, A PRESTO:) M♥
  
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