"Abbiamo un contratto." Ero sdraiata nel letto, quella mattina, quando mio fratello Tristan entrò nella mia camera con quella frase. Mi girai lentamente verso di lui, facendo una faccia stupita. "Stai dicendo sul serio?" Il sorriso sulla sua faccia diceva ben altro che un semplice scherzo. "Eccome se dico sul serio" Mi alzai dal letto e iniziammo a ballare come due rimbambiti nella mia stanza. Mio fratello maggiore...Tristan, Tristan Evans, sarebbe diventato famoso! Mi fermai un attimo senza ballare. "Tu devi farmi ancora conoscere i membri della tua band!" "Se vuoi...puoi venire alle prove di stasera a casa di Brad" Gli diedi un pugno sulla spalla. "Ovvio che voglio" Mi fece l'occhiolino e uscì dalla mia stanza, e sentii la suoneria dei messaggi del mio cellulare squillare. Era Josh, il mio ragazzo, mi diceva di correre al parco perché doveva dirmi una cosa. Mi misi dei jeans shorts strappati e una canotta grigia aderente, mi sciolsi i capelli biondi che erano leggermente mossi siccome avevo dormito con uno chignon, e mi avvicinai allo specchio per darmi agli occhi, più scuri del solito, la mia adorata matita nera e il mascara, poi uscii di casa. Presi la macchina e guidai fino al parco e trovai Josh con un'altra. Non abbracciato, non per la mano, ma che la sbaciucchiava. Scesi dalla macchina con foga, mi avvicinai a Josh e gli diedi uno schiaffo sulla guancia degno da oscar. "Era questo che mi dovevi dire eh!" "Beh si." Fece un sorrisetto che non mi piacque per nulla, gli mollai un altro schiaffone sulla guancia e me ne andai, telefonando alla mia migliore amica Rachel. Non rispondeva, maledetta lei e la sua suoneria inesistente! Tirai il cellulare incazzata e mi accasciai a terra, quasi piangendo. "Questo è tuo?" Riuscivo a vedere solo una mano che mi porgeva il mio cellulare, ma quando alzai uno sguardo con una lacrima che scendeva imperterrita per il mio viso, mi ritrovai davanti un ragazzo ricciolo, con due occhi marroni color nocciola e le fossette sulle guancie che, non so come, mi fecero fare un sorriso dentro, mentre fuori continuavano a sgorgare dai miei occhi delle lacrime sfuggite al mio controllo. "Si è mio" "Perché lo hai lanciato?" Sì stava mica preoccupando per me?! "Il mio ragazzo...mi ha...tradita..." Abbassai di nuovo lo sguardo per non far vedere altre tre lacrime che scendevano dritte per le mie guancie. "Beh, sai, ti capisco..." Lo sconosciuto si sedette vicino a me. "...ma bisogna dimenticare" conclusi la frase. "Comunque, io mi chiamo Bradley, ma tutti mi chiamano Brad" "Io Lucy, piacere" Capii subito che quel nome, e quel viso, me li sarei ricordati per anni, o chissà, per sempre. Mi sorrise. "Devo andare, felice di averti conosciuta!" Prese la via e se ne andò, sorridendo, con le sue fossette meravigliose. Mi stava chiamando Rachel, ma non risposi. Asciugando le lacrime, stavo sorridendo senza un motivo, anzi, forse un motivo c'era anche.