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Autore: AliceCutso    10/08/2014    1 recensioni
Alexis ha dovuto affrontare tante cose negli ultimi mesi. Nel giro di un'estate la sua vita si è completamente capovolta e Jonathan ha di certo approfittato di questo, confondendola per avvicinarla a se.
Ora che lui è tornato Alexis ha la possibilità di conoscere meglio sua sorella, Clary, ma si trova anche a doversi porre delle domande su se stessa, perchè c'è un dubbio che la tormenta e la fa esitare: in lei prevale il bene o il male?
Esiste ancora una possibilità per la sua anima?
Seguito di "Colei che protegge", tuttavia comprensibile anche per chi non avesse letto la storia precedente.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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POV ALEXIS

 

Jonathan mi ha portato in una grande camera matrimoniale con un enorme letto al centro e un ampio guardaroba pieno zeppo di abiti estremamente femminili delle tonalità del blu, del verde e del giallo. Vedendoli gli ho chiesto se aveva qualche tendenza di cui voleva parlarmi così lui ridendo mi ha spiegato che la casa, ovviamente, era di Valentine e che aveva comprato questi vestiti per nostra madre, nel caso tornasse. La cosa mi ha molto rattristito e per un istante mi è dispiaciuto per lui perchè di certo Jocelyn non l'avrebbe mai fatto.Poco dopo mi ha lasciato da sola, per potermi preparare per cenare fuori.
Dopo essermi fatta una doccia veloce mi avvolgo in un asciugamano e raggiungo l'armadio, curiosa di vedere cosa c'è dentro.
Ovviamente sono tutti abiti firmati e in tessuti pregiati perciò mi ci vuole un po' per trovare una gonna grigia a vita alta in un tessuto sportivo con un po' di pizzo in fondo che, visto che comincia a fare freddo, abbino a un maglioncino leggero nero. Quando cerco della biancheria pulita mi rendo conto che i reggiseni sono fatti per misure più modeste perfino delle mie così da risultarmi piuttosto scomodi. Mentre finisco di vestirmi mi riprometto di chiedere a Jonathan se posso comprarne altri adatti a me. Fra l'altro ho notato che la maggior parte di questi indumenti sono pensati per figure minute mentre io ho un busto un po' troppo lungo perciò alcune maglie mi starebbero corte. Le scarpe, in special modo, sono tutte di numeri minuscoli mentre io ho un 39 perciò per stasera mi arrangio con i miei stivaletti.
Dopo aver liberato i capelli dal mollettone mi metto un po' di mascara e raggiungo lo spazio davanti alle scale dove Jace e Jonathan mi aspettano, scherzando fra di loro come fossero amici di vecchia data.
Non appena arrivo i due si voltano a guardami rilassati mentre mio fratello mi apre una giacca in pelle.
-Ti piacciono i vestiti?-
-alcuni sono molto belli ma la maggior parte non mi va-.
-Non ti preoccupare possiamo comprarne degli altri, i soldi non sono un problema-.
Una quindicina di minuti dopo siamo tutti e tre seduti ad un piccolo tavolo di quello che mi sembra un lussuoso ma privato ristorante nel cuore di Los Angeles. Il cameriere, una fata dai capelli blu per essere precisi, ci ha accompagnato al piano superiore dove, lontano dai mondani, stavano cenando una coppia di vampiri e altre tre fate, vestite succintamente, in una stanza che avrebbe potuto ospitare almeno ottanta persone.
Ci hanno fatto accomodare ad un tavolo piuttosto in disparte e lontano dai Nascosti (nonostante questi mangiassero praticamente ai lati opposti della sala) arredato con un candelabro, calici e piatti in cristallo e dei meravigliosi fiori candidi sparsi qua e la.
Il menù viene dato solo a Jonathan il quale ordina tranquillamente per tutti concedendoci un semplice sguardo dopo ogni ordinazione, in cerca di assenso. Mentre il cameriere se ne va il mio sguardo si posa sulla coppia di vampiri. Si tengono per mano, guardandosi smielatamene negli occhi e ciò risulterebbe anche tenero e normale se non fosse che lui ha una vistosa cicatrice che gli percorre metà faccia. Lei però non sembra curarsene mentre si gusta avidamente la sua zuppa a base di sangue. Sono quasi certa che non sia di animale ma non ho il coraggio di chiederlo.
-Ah Alexis, quasi dimenticavo- mi fa ad un certo punto mio fratello -adesso mi faccio chiamare da tutti Sebastian e vorrei che lo facessi anche tu-.
Improvvisamente mi torna alla mente quel afoso giorno estivo quando l'ho incontrato per la prima volta, quando l'ho baciato per la prima volta a Central Park. Allora si era presentato come Sebastian.
-Non posso- ribatto fermamente e leggermente infastidita -Tu sei Jonathan Morgenstern, mio fratello. Sebastian invece non è nessuno per me se non il tipo che hai ammazzato per prendere il suo posto-.
Gli occhi di lui si puntano su di me fissandomi con una tale intensità da farmi trasalire. Di solito riesco a leggerlo facilmente ma stavolta non riesco a capire se ha apprezzato le mie parole o se ne è rimasto infastidito. Forse entrambe.
-I nostri genitori mi hanno voltato le spalle perciò non voglio portare il nome che hanno scelto per me-.
-e poi il Conclave ha orecchie ovunque- dice Jace -non è molto sicuro andare in giro sbandierando che te la fai con Jonathan Morgenstern-.
Sento le sopracciaglia sollevarsi in una posa stupita mentre con una mano accenno al locale -invece mangiare fuori in ristoranti è molto prudente-
-qui mi conoscono- fa mio fratello -non corriamo pericolo-.
-sarà...-.
-Allora lo farai? Mi chiamerai Sebastian?-.
-In pubblico, ma in privato non posso prometterti niente-.
-Le vostre ordinazioni. Signori, signorina-.
Il cameriere posa con grazia davanti al mio viso un'invitante piatto a base di pesce finemente presentato con delle salse arancioni e verdi.
Alla mia destra sento Jace emettere un profondo sospiro mentre cerca di affettare le sue costolette -a Clary sarebbe piaciuto qui-.
Prima che io possa girarmi per guardarlo indignata mio fratello grugnisce, leggermente infastidito -ti ho già detto che le daremo una possibilità, piantala di assillarmi-.
A queste parole un pezzo del delizioso pesce mi va di traverso -Che vuol dire che le daremo una possibilità?- chiedo fra un colpo di tosse e l'altro- Voglio dire, fa parte della fazione opposta-.
-è nostra sorella- ribatte lui senza guardarmi -il suo posto è al nostro fianco-.
-non mi piace lei, non la voglio per casa-.
A rispondermi è Jace -paura di un po' di concorrenza? Non ti preoccupare, con me in giro hai perso in partenza. Le mie doti attraggono ogni creatura vivente e non-.
-cavolo, sai con chi ti vedrei bene in effetti? Una montagna di sterco plasmato a tua immagine... anime gemelle in tutti i sensi-.
-Sarebbe comunque molto più attraente di te e di chiunque altro-.
-forse in una qualche strana dimensione demoniaca, e anche li sarei comunque molto più intelligente di te, poco ma sicuro-.
-Piantatela voi due- dice bruscamente Jonathan ad un certo punto. I suoi occhi poi si puntano su di me, facendo sentire la loro supremazia -Daremo a Clarissa l'opportunità di unirsi a noi e questo è quanto-.
Vorrei ribattere ma il cameriere m'interrompe per la seconda volta, portandoci una bottiglia di champagne.
-chiedo scusa signori, ma le signorine a quel tavolo vi offrono questa-.
Il mio sguardo si punta quindi sul tavolo occupato dalle fate che guardano languide nella nostra direzione, o meglio nella direzione di Jace e mio fratello mangiandoseli con gli occhi come se non esistessi. Una di loro, la più bella delle tre sicuramente, osserva con particolare intensità Jonathan donandogli sguardi così sfacciati da farmi sentire come di troppo. Ha i capelli rossi come il sangue che si sta gustando la coppia di vampiri e ciò, unito alle forme perfette e generose nei punti giusti, all'abito mozzafiato e alle labbra rosse, la fa sembrare l'incarnazione di Jessica Rabbit. Le sue amiche, seppur di notevole bellezza, sembrano come sfocate al confronto tanto che di loro mi colpiscono solo i fluenti capelli castani di una e gli occhi incredibilmente viola dell'altra.
-Secondo te loro vengono da quella strana dimensione demoniaca a cui ti riferivi?- fa Jace accennandogli un saluto di ringraziamento.
-sono piuttosto attraenti- commenta mio fratello spogliando letteralmente con gli occhi la rossa -ma io stasera ho altri programmi. Se vuoi sono tutte tue-.
-meglio di no- risponde l'altro scuotendo la testa -preferisco non tentare la fortuna con Clary-.
-Suppongo che dovrei essere contento che tu abbia tanti riguardi per almeno una delle mie sorelle, ma caro fratellino stai attento a "non farti distruggere"!-.
-pensi che non mi vorrà più adesso che sono passato al "Team dei Cattivi"?-.
-noi non siamo cattivi- ribatto -vediamo solo le cose in maniera diversa-.
Jonathan si volta a guardarmi con una strana luce negli occhi -Alexis ha ragione e tu lo sai-.
-era per dire- risponde lui con una scrollata di spalle.
-comunque non so, se ti ama davvero allora potrebbe accettare di stare con noi-.
-beh, lo scopriremo presto-.

 

  
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