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Autore: bambi88    12/09/2008    12 recensioni
Ino socchiuse gli occhi, l’acqua del rubinetto che scrosciava, la musica di sottofondo sempre più lontana.
- di te so solo che sei il fratello di Temari e Gaara – sbottò poi – e che avevi una brutta reputazione a scuola –
Kankuro si osservò allo specchio, negli occhi l’immagine di quella Ino invecchiata.
Così diversa da quella che si allenava nel campo delle cheer.
Quella che era una vincente.
E che lui desiderava.
- oh, credevo di non averla affatto una reputazione – sbottò, passandosi una mano umida tra i capelli.

Quando si è solo cattiva reputazione.
Quando Ino è solo una ragazza facile e Kankuro un ragazzo anonimo.
Fino a quello schiaffo, almeno.
[Kanku/Ino]
Accenni ShikaTema - HidanIno
Dedicato a Stefy per il suo compleanno.
Spero di avervi incuriosito.
Roberta
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari, Hidan, Ino Yamanaka
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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our dirty reputation
OUR DIRTY REPUTATION



Ino chiuse di scatto la porta, osservandosi allo specchio annerito del locale.
-    bastardo – sputò, passandosi la mano sul labbro spaccato.
Il sangue scuro le sporcò le dita, umido e caldo.
Certo, Ino, continua a prenderle ogni volta che si ubriaca…
Barcollò fino al lavandino, poggiando la mani sul lavabo scrostato, lasciando i soliti segni rossi sulla superficie porosa.
Bell’affare che hai fatto: Sasuke, Kiba, ti mancava solo quel coglione di Hidan, ora…
Si osservò il trucco colato ai lati del viso, i capelli biondissimi, sfuggiti al fermaglio, sciolti come bende ad incorniciarle il volto smunto.
Che pena che ti fai, è?! Tu che solo qualche anno fa eri la ragazza più desiderata della a scuola…
Portò la mano al rubinetto, lasciando scrosciare l’acqua per qualche secondo, la testa pesante.
…desiderata. Lo sapevi Ino, vero, di essere solo la più facile?
Si lanciò un’ultima occhiata allo specchio, la striscia di sangue sul mento che si scuriva, le gocce sul petto che si seccavano.
E alla fine sei solo Ino Yamanaka, cameriera in un night, fidanzata con l’ex di quella puttana della Sabaku.
Represse il singhiozzo che le era salito alle labbra, lo sguardo fisso sulle unghie curate, lo smalto viola sempre fin troppo perfetto.
E sei sola.
- Ehy Yamanaka, stai bene? –



Kankuro osservò Hidan ordinare l’ennesimo bicchiere, stravaccato sul divanetto scuro.
Roteò gli occhi, la presa al bicchiere sempre troppo salda.
Perché sei solo un  fratello. Sempre e comunque.
Si voltò verso Gaara, lo sguardo basso, muto come al solito.
Quanto è difficile essere normali, quando tutti ti considerano pazzo.
Ino gli passò un bicchiere, sorriso sulle labbra turgide, il corpo che Kankuro aveva desiderato a scuola coperto solo da troppa, troppa poca stoffa.
E ti chiedi se è per questo che a te Ino non l’ha mai data.
- un altro – biascicò Gaara, sollevando il bicchiere.
Temari, accanto a lui, lanciò un’occhiata impaziente verso la porta, nervosa.
Shikamaru non è mai puntuale con lei vero? Anche per questo non ti va giù, fratellino…
Kankuro ingoiò quello che poteva essere il terzo whisky e soda, chiedendosi ancora perché si trovasse in quella bettola da quattro soldi.
Perché c’è Temari da proteggere da Hidan, che la guarda avido, come se lei non lo avesse mai lasciato…
Poggiò sul tavolino sporco il bicchiere, reclinando la testa riccioluta al muro.
- Ino, troia, portami da bere cazzo! – sbottò Hidan, osservando la bionda temporeggiare al bancone.
…pensi che tu l’avresti protetta.
 Ma non parli più di tua sorella, vero?
Il moro sollevò un sopracciglio, i pugni stretti sotto al tavolo, mentre Ino avanzava verso Hidan, lo sguardo umido.
Ma lei non te lo avrebbe mai permesso. E tu sei solo un fratello. E pure pazzo.
-    Hidan, stronzo, non sono la tua puttana!- strillò Ino, le mani sui fianchi, la musica sconnessa della vecchia radio in sottofondo.
Perché Ino, dici, sa difendersi da sola. Lo dice sempre.
Hidan alzò lo sguardo, le palpebre serrate dalla rabbia.
Un secondo e quello che Kankuro vide fu solo il sangue sul viso di Ino.
…e tu non ci credi. Mai.
Temari sgranò gli occhi, la unghie lunghe conficcate nel palmo della mano.
Perché lo sai che lo faceva anche a lei.
Gaara roteò gli occhi, riprendendo a fissare il bicchiere.
Perché è ancora troppo presto per lui.
Ino attraversò la sala, il viso basso, incespicando nei suoi stessi piedi.
E ora che ti passa accanto cosa provi, Kankuro?
Il moro si alzò, le maniche della camicia viola arrotolate sugli avambracci.
In fondo sei solo un fratello. E pure pazzo.
-    Hidan, prenditela con uno della tua stazza –




-    potrei chiedertelo io, Sabaku – sibilò Ino, un sopracciglio alzato.
Kankuro era sulla porta, una mano tra i capelli, l’altra appoggiata allo stipite.
-    dici? – sorrise, la guancia gonfia – eppure credevo di essere in gran forma –
Ino sbuffò, diffidente – sei venuto a vedere se la principessa ti dava la ricompensa per averla vendicata? – sibilò, gli occhi chiari ridotti a due fessure.
Kankuro avanzò di qualche passo, ombroso – volevo sapere se era tutto ok – brontolò, contrariato - e non ti ho difeso, che sia ben chiaro. –
Ino si appoggiò alla porta del bagno, la gambe molli, stanche.
-    e allora perché hai colpito Hidan? – chiese, esasperata, mentre la sua testa tornava al campo da cheerleader, a Sasuke che si allena, a Shikamaru che dorme, a Kiba che l’aspetta nello spogliatoio, a Sakura che studia a bordo campo…
-    perché è uno stronzo – replicò Kankuro, il tono distaccato – e perché mi sta sulle palle –
Ino socchiuse gli occhi, l’acqua del rubinetto che scrosciava, la musica di sottofondo sempre più lontana.
-    di te so solo che sei il fratello di Temari e Gaara – sbottò poi – e che avevi una brutta reputazione a scuola –
Kankuro si osservò allo specchio, negli occhi l’immagine di quella Ino invecchiata.
Così diversa da quella che si allenava nel campo delle cheer.
Quella che era una vincente.
E che lui desiderava.
- oh, credevo di non averla affatto una reputazione – sbottò, passandosi una mano umida tra i capelli.
Un fratello. Pazzo.
Ino sorrise, il labbro che le pulsava – ce l’avevamo tutti –
Popolare. Puttana.
Kankuro osservò le strisce di sangue sul lavabo, la bocca serrata.
-    lascia Hidan – mormorò, passandosi la mano sul viso – Temari ce l’ha fatta –
Ino socchiuse le labbra, divertita.
-    Temari non era sola – rispose, gli occhi accaldati dalle lacrime.
-    Temari era la Nerd puttana. – Kankuro le si piantò davanti, severo – non ricordi? Sei stata tu a chiamarla così –
Ino abbassò lo sguardo – ma non era mai sola – biascicò, con un ringhio risentito.
-    anche tu potresti non esserlo – l’interruppe, le mani che cercavano il suo viso.
E poi si ritiravano, scottate.
- non si è solo reputazione, Yamanaka –
Kankuro si voltò, la camicia viola sporca e fuori dai pantaloni.
E la porta si chiuse dietro di lui, mentre il labbro gonfio di Ino tornava a pulsarle.
Ancora.
E il calore del bacio di Kankuro che lasciava posto a quello del sangue.
Per la prima volta.
Perché potresti non essere sola, Ino.
Ma devi volerlo.
Non si è mai solo reputazione.





Piccola fic dedicata a Stefy, per il suo compleaano.
Perdonami, tesoro, l'ho pubblicata con osceno ritardo!

Spero vi sia piaciuta: trama forse un pò scontata, pairing a cui tengo molto.
Fatemi sapere.

Un bacio.

Roberta
  
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