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Autore: Roxette    12/09/2008    0 recensioni
Changmin ultimamente è di umore nero, perchè? Non si sa.. bhè, comunque sia, lui assieme agli altri TVXQ (e il manager v.v inmacabile!) parte per una breve vacanza anche se al finire dell'estate. La vacanza durerà solo pochi giorni, e in una città dove non sono sotto il torchio delle fan continuamente. Quindi, libertà! Ma qui Changmin, alias Max, farà un'incontro non molto felice.. soprattutto per il "come" esso avviene ^^"
Genere: Generale, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Un bel “benvenuto!” per Changmin

 

Capo chino e sguardo indecifrabile, per via degli occhiali marron scuro che ha sul naso il cantante più giovane dei Dong Bang Shin Ki, Changmin.

Indossa, per viaggiare in aereo, un comodo paio di jeans, delle all stars nere e sopra una maglia viola a maniche corte con la cerniera un poco abbassata per il caldo. I capelli castani chiari sono lievemente spettinati e potranno solo che peggiorare dormendo sullo scomodissimo sedile dell’aereo, perciò si è messo in testa un berretto semplice nero con una scritta argentata.. bhè, almeno aveva la sua musica e tutto prometteva di filar liscio per quelle piccole vacanze che si stavano prendendo, un vero tocca sana l’aveva definito il manager.. un attentato alle loro vite invece, aveva detto Yunho che senza lavoro non può vivere..

Ecco che sta per scendere le scale per andare verso l’aereo, quando dietro di lui sente un gran casino più di prima, le urla delle fans si erano alzate rendendosi insopportabili persino ai cani di un ragazzo lì vicino che non riusciva a trattenerli dallo sbranarle..

Si volta ed ecco lì.. Yunho in preda ad un gruppetto di fan isteriche che lo tirano per la maglia. Chang si porta la destra alla fronte e fa finta di non vedere, andando avanti per la sua strada, tanto c’era la security..

Salito sull’aereo poco dopo, prende la sua tracolla in jeans, la poggia sul tavolino di fronte a se e ne tira fuori un blocchetto e una penna Bic con l’Ipod e cuffie, immergendosi nel suo mondo a occhi socchiusi e lasciando perdere per questa volta di usare il portatile per scrivere, ma di fare tutto a mano, ignorando le lamentele di Yunho su quelle fan e il tentativo mal riuscito di JaeJoong e di Junsu di cambiare argomento.

Uno gli parlava di cosa avrebbero potuto mangiare una volta arrivati a destinazione e un altro di come ci si poteva divertire.. ancora non avevano capito che Yunho non sa divertirsi? Sa solo lavorare e basta..

Bhè, rinchiudendosi in se stesso, come sembrava aver fatto anche Yoochun, si ritrova a scrivere chissà che parole per chissà che melodia.

 

Arrivati, appena il manager si affaccia dall’aereo sospira. Subito Yoochun si preoccupa.

-Ehi, succede qualcosa là fuori?.. Assalto di fan?- di solito è sempre così..

Ma il manager si volta con i pollici alzati e un sorriso ampio facendo segno di diniego.

-No, affatto, ragazzi.. questo è un posto sicuro. Per lo più ci abita vecchia gente, quindi non temete per i fan, ne girano ben pochi di ragazzi giovani!-.

Le parole magiche, visto che JaeJoong esulta a braccia aperte alzandosi in piedi euforico con un sospiro enorme e Junsu che lo segue a ruota mentre Yoochun porta indietro la testa sullo schienale del sedile, sorridendo spossato. Yunho nasconde invece il capo tra le braccia incrociate sul tavolino, quasi commosso? No.. solo che sta pregando chissà chi perché quel che dice il manager sia vero.

Changmin invece è estraneo alla cosa, sorride un poco ma non fa altro che sistemare le sue cose per scendere.

 

Una volta scesi, raggiungono con calma il loro albergo, comodamente in pullman, seguiti sempre dal manager, o meglio, sono loro a seguire lui, non sapendo bene dove andare..

All’hotel, più precisamente alla reception, un’addetta osserva in tralice Yoochun intento ad osservare un quadro attaccato alla parete lì vicino. Sembra essere un hotel all’antica, dell’epoca ottocentesca e la cosa piace molto a Yoochun a quanto pare, che poi si accorge dello sguardo della donna e le fa divertito l’occhiolino. La collega invece, più matura? Hm, no.. più anziana, da le chiavi al manager per poi condurli all’ultimo piano, dove vi è il loro appartamento.

È pomeriggio, ma tardo pomeriggio, quindi Changmin appena entrato  nel salottino, si addentra meglio per il piano e trova una stanza con letto singolo per potersi fare una doccia e cambiare i vestiti per la serata.

Alle sue spalle sente un rumore inconfondibile di una corsa e così, furbamente e con grazia che solo lui sembra avere, poggia sul letto il suo borsone, contro il quale sbatte la faccia JaeJoong gemendo di dolore.

-Whhaaa!! Non è giusto! Questa è l’unica camera singola!- si lamenta il ragazzo con la faccia rossa per la botta portandosi la destra al naso, una lacrima all’occhio sinistro.. deve aver preso in pieno il dizionario di Changmin..

-Guardami bene in viso..- mormora Max avvicinando la faccia alla sua, di conseguenza, abbassandosi solo lievemente, con lo sguardo da serpente: -questo.. non è un mio problema-

Ecco la rivelazione, il più antipatico dei Tvxq.. Shim ChangMin detto Max.

 

Changmin si addentra per le strade più “trafficate” della cittadina, tranquillo e beato, visto che non vi è praticamente nessuno se non qualche uomo di mezz’età ai tavoli dei bar all’aperto, e qualche anzianotto che si fa la passeggiatina notturna. C’è qualche ragazzo che sta assieme alla sua ragazza, ma non sembrano accorgersi di chi sia lui.

Indossa una camicia nera, le maniche rialzate fino ai gomiti e i bottoni slacciati fino a metà busto, dei jeans scuri con uno strappo sul ginocchio, ai piedi delle all stars nere, le solite per star comodo, e lì non sembrava si facesse chissà cosa la sera, quindi il solito divertimento con pub e nightclub era fuori discussione..

Le mani nelle tasche, al polso sinistro una catenella d’oro bianco, come era d’oro bianco anche il cerchietto all’orecchio destro.

Una catenella dello stesso materiale teneva assieme un amuleto con vicino un anello piccolo, un regalo della madre, che usa raramente.

Un regale che gli avevano dato prima dei provini che lo avrebbero lanciato poi nel gruppo dei Tvxq, una sorta di portafortuna, un medaglione con dentro le foto dei suoi genitori e l’anello portafortuna della madre.

I capelli asciutti da poco, sono lievemente spettinati, come a suo solito, ma non sta questa volta a continuare a risistemarseli, si iniziava a stufare..

Svoltato un angolo, ecco che fa un incontro ravvicinato con una testa di un colore che va dal nero al biondo passando per i colori rosso, arancione e castano.. una sorta di scala di colore su tutti i capelli. Subito questo ragazzino si scosta scusandosi, sogghignante, ma immediatamente prima che questo faccia anche un solo passo, Changmin gli afferra il braccio destro e lo storce dietro la sua schiena facendo stupire l’altro che si volta verso di lui, digrignando i denti.

-Che diavolo fai??-

-Ridammi il portafoglio..- mormora solo Changmin, tenendogli con la destra la mano dietro la schiena e con l’altra la sua spalla sinistra alle spalle. Lo sguardo terribilmente sicuro di ciò che dice, il che è da temere da uno come lui in momenti come quelli..

-Ma di che cavolo stai parlando, idiota?!- si dimena questo, cercando di liberarsi, ma come si dimena lui, Changmin preme di più il braccio contro la sua schiena: -Lasciami!- e con un altro strattone eccolo che si libera, sgusciando dalla sua stretta, tirandogli addosso il portafoglio appunto fregato.

Shim prontamente lo prende in mano e controlla la cifra, mentre il ragazzino si avvicina con sguardo accigliato e incavolato, allunga la mano e gli afferra la collana che ha al collo, tirandolo verso di se, abbassandogli la testa.

-Fottiti- mormora solo con un ghigno in volto, strappandogli la collanina dal collo e scattando subito via. Non era di certo scemo da non notare che si trattava di oro quel che aveva al collo quel ragazzo ben vestito!

Changmin subito stringe i denti bestemmiando in italiano cercando di rincorrerlo, e per i primi venti minuti l’inseguimento riesce anche bene..

-Fermati, ladruncolo!-

-Ma sta zitto.. rimbecillito!-

Furono venti minuti davvero turbolenti, dove si urlavano contro e cercavano saltando da un posto all’altro, uno di inseguire l’altro e quell’altro invece di sgusciare via.

E fu così, svoltando un’angolo, che non lo vide più.

-Caz..!!- mordendosi poi la lingua, portando la destra ai capelli stringendosene una ciocca e la sinistra al fianco a pugno.

Come si volta porta le braccia a ciondolare lungo i fianchi e da un calcio forte ad un bidone della spazzatura voltandosi poi ed andandosene via a passi lunghi e veloci.

Ma dopo qualche minuto..

-Ahia!!!-

Il bidone si capovolse e si aprì.

In mezzo alla spazzatura, il ragazzino si teneva forte la testa con le mani, in volto un’espressione di dolore intensissimo -Che.. maleee..-.

  
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