Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: topoleone    11/08/2014    0 recensioni
Questa raccolta nasce con me che torno a casa in bici da lavoro e ripenso a mio padre che qualche anno fa fece un incidente proprio in bici, a causa di una siepe che oscurava la visuale, a lui ed all’altro ciclista che procedeva contromano. Niente feriti e bici illese. Passa il tempo, ma questo ricordo non svanisce; così ho cominciato a ricamarci su, senza però avere un input per farne una long, che non fosse scontata, e così eccoci qui.
Questa raccolta di OS non è composta da storielle su felini ed altri animali, ma da una serie di incontri più o meno improbabili, una sorta di primi appuntamenti voluti dal caso.
La OS che ha dato vita a questo delirio è ovviamente la n. 1 ed ogni capitolo è a se stante. Spero comunque che le leggiate tutte e che vogliate farmi sapere se avete passato o meno, qualche decina di minuti piacevoli. Pe ora il mio capitolo prefertito è l'ultimo aggiornato : )
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note: tendente all'arancione...

Addio al nubilato con sorpresa


- Ci siete tutte? – un coro di sì arrivò alle orecchie della quasi sposina e un’orda di ragazze entrò nel locale. Tradizione vuole che gli addii al celibato, prevedano trovate sempre più goliardiche, a partire dagli spogliarelli o dal mangiare cibo dal corpo nudo di una donna. Peggio accade, talvolta, se la festa trash – fetish viene organizzata da donne. La prima tappa di quella serata sarebbe stata in discoteca. Maddi, non era di certo una Maddalena di nome e di fatto, ma apprezzava di più le feste meno appariscenti, un brindisi sobrio tra amici, o il soffermarsi per strada e vedere un povero cristo con una palla al piede, o appeso ad una croce, travestito o deriso, ma sempre con un minimo di gusto.
La sposina, alticcia ormai da un pezzo, stava dando spettacolo a centro pista, ma lumaconi e arrapati venivano tenuti a bada dalla di bianco vestita festeggiata e dalle agguerrite comari, della serie “rifatevi gli occhi, ma giù le mani, dalla mia farfallina”.
Maddi le guardava dal privè, ma sempre con un occhio al cercapersone. Era sveglia da 20 ore e tuttora in reperibilità. Doveva quindi risparmiare le energie sperando di tuffarsi presto nel suo letto a due piazze. Alle due ricevette un messaggio dal primario che le chiedeva di anticipare la visita del Sig. Barbieri era un caso interessante per la specializzanda e voleva che lei prendesse parte al consulto.
Maddi adorava il suo lavoro, anche se non era stato facile spiegare a suo papà e sua nonna il perché avesse scelto di specializzarsi in urologia. Al culmine di un discorso che l’aveva particolarmente innervosita, durante il primo pranzo di Natale da laureata, aveva lasciato tutti i parenti di stucco illuminandoli sui suoi futuri progetti lavorativi.
- Mi spiegate perché un uomo può ravanare indisturbato tra le gambe di una donna e viene pure portato in palmo di mano e una donna non può fare altrettanto con i fichi secchi che penzolano dalle gambe di voialtri uomini? - Che ridicolo, solo perché era una donna non poteva guadagnarsi il rispetto nel trattare con pazienti esclusivamente maschi?
Il dottor Mantovani poi adorava la sua specializzanda, mai una volta era arrossita di fronte ad un uomo nudo, nemmeno di fronte ad apparati riproduttivi degni di nota. Lei sempre diligentemente segnava i dati sulle cartelle, osservava il suo superiore, condivideva i pareri e, guidata da lui, provava ad interagire direttamente con il paziente. La presenza di Maddi in reparto aveva portato ad un aumento della popolazione maschile di malati immaginari, tra i 20 e i 45 anni, ma il primario capita al volo la situazione provvedeva personalmente a far smammare i mosconi, riportando alla normale amministrazione il reparto del San Raffaele.
Sicché Maddi sorseggiando l’ennesimo caffè ristretto della serata, scatenando le proteste delle amiche e la derisione del barman, controllò l’ora. Da programma entro pochi minuti tutte le sposine in sala avrebbero ricevuto una sorpresa. Dopo di che ognuna a casa propria o a proseguire la festa altrove. Maddi sperava di riuscire a godersi almeno 3 ore di sonno prima di tornare in reparto.
Di colpo la musica assordante lasciò il posto ad un jingle allegro che accompagnò l’ingresso in sala di 3 torte gigantesche. Maddi sapeva cosa sarebbe uscito da quel catafalco, tutte lo sapevano, ma nonostante ciò erano in trepidante attesa di vivere l’istante in cui quel cotanto e sconosciuto pezzo di manzo avrebbe sfondato la sommità della torta, buttando in aria le finte candeline, reggendo tra le mani una torta vera e promettendo balli sfrenati a colpi di strip. Caterina trascinò l’amica che era rimasta in disparte per quasi tutta la festa verso la pista, proprio mentre volavano in aria le candeline di plastilina, ovviamente di forma fallica, una delle quali dopo un percorso rocambolesco andò a conficcarsi proprio tra i capelli mossi di Maddi. Alla luce del giorno sarebbe passata inosservata, ma con le luci che ne riflettevano i colori fluo Maddi era diventata un bersaglio per le sue amiche che a turno si avvicinavano dimostrandole quanto ormai fossero sbronze.
- certo che Maddi c’hai sempre il cazzo per la testa – e giù a ridere. Tanto che a forza di ripetere le stesse frasi la ragazza si tastò i capelli fino a ritrovarsi tra le mani un morbido fallo di dimensioni tascabili. Che assurda situazione.
Ancora col piccolo gingillo in mano si sentì strattonare, questa volta da Katia che la agganciò per i fianchi obbligandola a fare un trenino che girava attorno allo statuario “toy boy” mentre lui sculettava a tempo di musica. E mentre si accingevano a fare il terzo giro della pista Katia le alitò nell’orecchio i suoi pensieri più perversi al retrogusto di cosmopolitan.
- Che hai visto quanto è bono lo spogliarellista che ci è capitato? Gli altri due messi assieme non valgono nemmeno la pena di fargli una sega. Maddi, ma hai visto che addominali? E guardagli il pacco. Potrei venire solo guardandoglielo-
Maddi non era solita confidarsi così apertamente con le amiche, non era di certo pudica, ma non le piacevano le esternazioni così esplicite, soprattutto in bocca ad una donna. Unica eccezione quello che poteva succedere in camera da letto con il proprio partner, lì tutto era lecito…o quasi…
Intanto il bel manzo dispensava sorrisi e baci a tutte le presenti e, forse, si prendeva troppe confidenze con la sposa. Visto che le comari non intervenivano più, si fece avanti lei e gli bussò sulla spalla muscolosa
- Ehi bell’imbusto fossi in te non importunerei la sposina -
- Finalmente ho il piacere di conoscerti; questo cambio programma non mi dispiace. Accomodati baby –

Ed ammiccando, le fece segno di tastare il suo ampio torace. Maddi pensò che quel tizio era a dir poco disgustoso e che il suo bel faccino e tutto l’insieme veniva deturpato da quei modi a dir poco volgari.
- Non hai capito bello, se vuoi accontentare qualcuna, lì c’è la mia amica Katia che ti ha messo gli occhi addosso, ma fammi il favore di usare questo-
E gli mise in mano un preservativo.
Passato il momentaneo sbalordimento Stefano, il bel manzo e per gli amici Ste’, pensò che quella ragazza provenisse da un altro mondo. Era abituato a sguardi lascivi e corpi che si muovevano come anguille su di lui. E se da un lato gli faceva piacere essere apprezzato, perché voleva dire essere chiamato più spesso degli altri, dall’altro gli davano fastidio certe situazioni, ma quella era la prima volta che una ragazza lo rifiutava apertamente pregandolo di usare con altre dei metodi contraccettivi.
L’indomani Maddi si ritrovò assonnatissima in attesa del paziente che aveva spostato l’appuntamento, nonostante fossero le 11 del mattino.
- Maddalena, sei pronta? – e in quel momento le fu annunciato il Signor Barbieri, un paziente di 32 anni, maschio caucasico con probabile malattia venerea. A lei toccava la parte di anamnesi e le analisi del sangue ed i tamponi. Il primario intanto avrebbe fatto un giro in corsia.
- Prego si accomodi– posò la penna e tese la mano di fronte a sé sollevando il capo.
- dio che imbarazzo – Ste’ si aspettava un uomo di cinquant’anni non di certo una ragazzina; soprattutto non quella ragazzina. Merda, se avesse saputo che faceva parte dell’addio al nubilato della sera prima non si sarebbe presentato all’appuntamento. Decise comunque di provare a darsi un tono, quanto meno per salvare le apparenze e rispose a tutte le domande in modo neutro, nonostante la ragazza di fronte a sé non riuscisse a mascherare delle espressioni del viso alquanto scettiche. Come se non credesse alle sue parole.
- Bene Stefano, la lascio al primario. Le faremo avere il referto a breve – e sparì con le due provette di sangue. La visita col primario fu meno imbarazzante ed alquanto scrupolosa, lui si spostava in base alle richieste del medico, cercando di immaginare come avrebbe reagito se al suo posto ci fosse stata la specializzanda. L’aveva notata già la sera prima sotto i riflessi della strobo e alla luce del sole, nonostante un velo di occhiaie dovute ai recenti bagordi, l’aveva trovata incantevole. Nulla di volgarmente appariscente come altre ragazze che aveva notato nel suo gruppo. Anzi sembrava quasi acerba nelle forme di quel camice, ma da quel poco che aveva visto in discoteca, sapeva che nonostante il corpo minuto ed un vestito poco appariscente quella era l’unica ragazza che l’aveva distratto, seppur momentaneamente da Lisa. Lisa…
Fu a quel punto che rientrò l’assistente del primario con il referto. E il verdetto fu: candida. Non sapendone nulla, come la maggior parte della popolazione maschile, chiese se fosse qualcosa di grave e quando lei gli rivolse uno sguardo eloquente dicendogli che si trattava di una malattia venerea, strabuzzò gli occhi e chiese ulteriori spiegazioni.
Rapporti occasionali con partner affetti, utilizzo di sanitari non adeguatamente igienizzati… certo doveva chiedere ai suoi amici. Non c’era altra spiegazione. Lo disse anche a Maddalena quando il primario uscì un attimo dalla stanza.
- Mi scusi signor Barbieri, ma dopo ieri sera potrei mettere in dubbio quanto mi ha descritto nella sua anamnesi- merda era la prima volta che le sfuggiva un commento personale, oltretutto per nulla professionale nei confronti di un paziente. E lui se ne risentì.
- Senta non so che idea si sia fatta di me, ma sono felicemente fidanzato da 5 anni e non intrattengo le clienti nel modo che lei pensa.-
Perfetto aveva di fronte un maschio della peggiore specie. Rientrato il dottore fu spiegato al paziente che stavano conducendo degli altri accertamenti, ma che non era nulla di grave. Gli diedero anche i farmaci da prendere e gli fecero promettere di non avere assolutamente rapporti con la sua fidanzata né con altri eventuali partner occasionali per un mese. Si sarebbero rivisti per un controllo a tempo debito. Uscito il paziente i due medici si consultarono; Maddi scrisse una parola sulla cartella del paziente e il primario confermò i suoi sospetti: sifilide.
Un mese dopo, al controllo il paziente risultava guarito. Per precauzione fissarono un altro appuntamento per puro scrupolo. Maddalena mantenne un freddo distacco e Stefano non accennò alla loro precedente nonché unica discussione.

Nel frattempo arrivò il giorno del matrimonio di Sara sua sorella. Maddi aveva appena lasciato il novello sposino al quale aveva fatto da comare a fare i dovuti convenevoli ed approfittò di parlare alla sorella; con suo stupore infatti ad un certo punto della cerimonia si era accorta della presenza di Stefano Barbieri in chiesa e voleva sapere il perché.
- mmhhh Maddi che dimostra interesse per qualcuno che non faccia parte del cast di Grey’s anatomy, E.R. o scrubs? Strano, in discoteca non mi parevi interessata a lui. Comunque ti posso assicurare che è un tipo esclusivamente monogamo. –
Che trauma scoprire che Stefano era stato compagno di università di Sara anche se per un beve periodo, prima che lei abbandonasse gli studi. Quell’informazione poi aveva messo in moto altri pensieri e supposizioni.
---- o ---- o---- o----
 
Al controllo successivo il primario le fece prelevare un altro campione di sangue per testare un nuovo marker quasi istantaneo. Il paziente giurava di essere stato attento e di avere avuto solo rapporti con la propria partner. Ma il marker era chiaro, o la cura aveva inspiegabilmente fallito o la malattia si era ripresentata. Chiamò il primario e gli mostrò l’esito, poi gli confidò che nonostante le fredde apparenze conosceva il ragazzo e voleva avere un colloquio privato, il superiore acconsentì. Rientrata nella stanza si schiarì quindi la voce e lui colse immediatamente il suo sguardo strano.
- dottoressa qualcosa non va? – dio com’era distaccata e professionale.
- Credo di doverti delle scuse Stefano. Non mi sono comportata nel modo corretto e ho messo in dubbio la tua parola. – merda come inizio non prometteva nulla di buono.
- Maddalena sto morendo? -
- Maddi. I mei amici mi chiamano Maddi e, no non stai morendo. Ma dovrai rifare il ciclo di cure. –
Stefano apprezzava il modo garbato in cui lei gli aveva fornito la risposta ai suoi dubbi. Se stava ancora male doveva chiamare una sola persona. Si scusò con Maddalena e senza uscire dalla stanza telefonò alla persona nella quale aveva riposto per anni la sua fiducia.
- Lisa…- Maddalena uscì per non ascoltare, ma in corridoio sentì comunque qualche stralcio di conversazione quando lui perdeva la pazienza. Rientrò quando intuì che il ragazzo aveva interrotto i rapporti telefonici e relazionali con tale Lisa.
- Maddi – Stefano la guardava in quel momento con sguardo triste e perso e lei si sentì spingere da una forza invisibile verso il ragazzo; osò posargli una mano sulla spalla mentre lui la supplicava – guariscimi.-
- L’ho già fatto una volta, sta’ tranquillo. -

- L’ho lasciata. – Maddi non era nata per fare la psicologa, non dispensava mai consigli, ma per Stefano fece un eccezione.
- Mi dispiace aver giudicato il tuo lavoro, il tuo modo di fare e di vivere. Non ne avevo il diritto. Mi dispiace che sia finita, ma meglio ora che con un anello al dito, dico io. -
Il ragazzo si alzò dalla sedia e si diresse verso l’uscita.
- Stefano. Ci vediamo al controllo, tra un mese. – lui tornò sui suoi passi cercando di prender tempo, spinto da un’urgenza improvvisa.
- scrivimelo su un foglio potrei dimenticarmene. – e mentre lei scriveva diligentemente lui prese una decisione avventata, appena lei si voltò per porgergli il foglietto le depositò un bacio veloce sulle labbra e volò via. Come l’avrebbe trovata di lì ad un mese?

 
---- o ---- o---- o----
 
A Maddi sudavano le mani, ancora pochi minuti e avrebbe dovuto controllare le condizioni di Stefano. Il primario le aveva lasciato l’incombenza a causa di un contrattempo in famiglia, tanto “non era nulla di diverso rispetto alle altre due visite che aveva condotto lei stessa in precedenza”. Il problema è che prima non aveva mai pensato a Stefano, se non come paziente, ma dopo quel quasi bacio era impaziente di capire se il ragazzo si aspettasse dell’altro da lei. In quel momento Stefano fu annunciato. Lui entrò, lei si alzò e gli porse la mano.
- Credevo che fossimo orami in confidenza – giusto che scema. Si schiarì la voce.
- Come ti senti? – avrebbe voluto chiedergli di Lisa.
- Bene e tu? -
- Se permetti le domande le faccio io-
si sentiva tremendamente in imbarazzo.
- va bene dottoressa- il ragazzo sorrideva – mi accomodo sul lettino? – improvvisamente l’ambiente si fece rovente. Merda, non aveva pensato che avrebbe dovuto controllare anche “quello”. Forse poteva chiamare Betty, l’infermiera sessantenne.
- puoi rimanere vestito per ora, ti faccio i controlli con il marker- quando le sue dita sfiorarono l’avambraccio muscoloso, sulla pelle di Stefano si formarono tanti piccoli brividi. Entrambi se ne accorsero, ma Maddi proseguì fino all’estrazione dell’ago – torno subito. -
Solo pochi minuti e tornò sorridente – direi che sei guarito. Hai notato macchie strane, prurito, fastidi durante la minzione? -
- non lo so potresti controllare? –
aveva cercato di rimandare il più possibile; la verità è che temeva quel momento perché sperava di fargli un certo effetto ed allo stesso tempo non riusciva a vederlo più come un paziente. In più sentiva che Stefano si stava un po’ burlando di lei; sicuramente aveva notato il suo momentaneo imbarazzo.
- ok. Spogliati – merda, come poteva mantenere la professionalità se si stava eccitando così e senza ancora averlo visto nudo? Ma il ragazzo si alzò dal lettino e le andò incontro. E senza preavviso la baciò con un intensità tale da farle girare la testa.
- Maddi, non credo di poter sopportare che mi visiti senza perdere il controllo. -
- proviamoci –
e lo guardò con dolcezza. Stefano si sentiva in paradiso. Per ora non lo aveva respinto. Ora il problema era evitare di sconvolgerla visto che appena ricevuto l’ordine di spogliarsi aveva sentito montare l’erezione.
- Maddi non ci riesco, so che forse mi coprirò di ridicolo, ma sappi che in questo momento l’unica cosa che ho in mente sei tu che mi stai per toccare e.. - non lo lasciò finire e senza badare a ciò che vedeva controllò ogni piega più e più volte a caccia di possibili segnali di infezioni cutanee.

– mi devo preoccupare? - Stefano ad occhi chiusi aspettava che la tortura finisse; sentì appena scattare la serratura della porta. Sentì forte il profumo di lei salirgli alle narici e invadergli la testa, inebriante. Il tocco leggero delle sue mani lo fece eccitare all’inverosimile. E sempre ad occhi chiusi aspettava che il sogno finisse.
- Mi vuoi? – diretta ed emozionata.
- sì – trepidante.
- ti fidi di me? – speranzosa.
- sì – sicuro e determinato, senza traccia di dubbio. Maddi non l’avrebbe mai tradito.
- eccomi – e le sue mani cominciarono ad esplorarlo a fondo, non più quelle del medico, ma quelle di una passionale amante, fino a che incapace di resistere gli sussurrò nell’orecchio tutti i suoi desideri e i loro occhi si incatenarono in una muta promessa di amore.
Quella visita fece subire un ritardo negli appuntamenti a seguire, ma Maddi pensò che, per una volta, gli altri avrebbero potuto tranquillamente aspettare.

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: topoleone