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Autore: Dolce Mony    12/09/2008    0 recensioni
Questa è una storia piena di mistero che prevede come protagonista la diciassettenne Samantha, che si ritrova alle prese con il mistero che avvolge la vita di suo padre e dell'amato Andrew!!
Genere: Romantico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                           Capitolo 4

 

Quel giorno come tutte le mattine a St. Rose, i bravi mariti si preparavano a

uscire di casa per raggiungere la sede di lavoro, le brave mogli erano intente a preparare la colazione ai figli e i bravi ragazzi si recavano a scuola, tra chicchere felici e risate. Ma in una casa questo non succedeva tutte le mattine.

“Dai ragazzi che siamo in ritardo!” gridava la mamma dal piano di sotto.

“Se tuo figlio si decidesse ad uscire dal bagno forse a quest’ora eravamo pronti.”disse Sam scocciata

“Il mio primo pelo.” Gridò Matt aprendo la porta del bagno tutto orgoglioso.

-Certo che questa famigli è proprio strana.- Pensò Sam guardando perplessa il fratello.

“Guarda sorellina non è bellissimo.” Sam stava per spingerlo indietro ma Matt riuscì ad evitarla.

E dopo qualche minuto furono tutti fuori di casa. Mary si diresse verso l’ospedale e non si sapeva precisamente verso che ora sarebbe tornata. La vita di un’infermiera non è sempre facile. Sam intanto accompagnò Matt a scuola e poi raggiunse il suo istituto.

“Ciao, l’asilo è dall’altra parte del paese.” Disse quel ragazzo misterioso giungendo alle sue spalle.

“Ah sei solo tu.” Disse Sam un po’ delusa dalla sua presenza.

“non sei felice di rivedere l’amore della tua vita?”

“guarda, così felice da toccare il cielo con un dito.”

“Si ne ero certo.” Poi se ne andò mentre Sam lo guardava dicendo tra sé e sé

-Era solo sarcasmo. Chissà se sa cos’è.-

Il suono prorompente della campanella della prima ora non era riuscita a svegliare completamente gli studenti che erano chi presi dai propri problemi esistenziali, chi troppo impegnato a sognare a occhi aperti e chi a recuperare qualche minuto di sonno perso a causa delle ore piccole fatte chissà forse a causa della propria anima gemella.

Sam si sedette al suo posto ignara di quello che l’attendeva. Certe volte il brunetto sapeva essere davvero fastidioso.

Ad un tratto la porta si spalancò e quell’uomo robusto, bassino e quasi senza capelli andò con aria fiera a sedersi alla cattedra. Proprio quel professore che Sam il giorno prima aveva etichettato come l’uomo più acido che esistesse.

“La storia miei cari, giovani e decisamente ignoranti alunni, non è una materia che deve essere presa alla leggera. Ma voi cosa volete saperne del vostro passato se a mala pena conoscete un futuro frivolo e senza significato.”

Quelle furono le sue prime parole entrato in classe.

“Ecco che riattacca con i suoi discorsi dell’età della pietra.” Sogghignò il il bel brunetto, o come tutti lo chiamavano AJ.

“Come dice signorina Collins? In città la storia è forse diversa?” disse il prof puntando la ragazza senza un minimo di ritegno morale.

Sam girò la testa di scatto, dritta di fronte a lui.

“Ma io..veramente!” balbettò la ragazza confusa.

“Non dica niente. Li conoscoi ragazzi di città, pensano di sapere tutto, ma come tutti i ragazzi sono semplici bestioline capaci a mala pena di capire cos’è un museo, un mondo lontano dai ragazzi.”

E così continuò quella mattinata tra il prof di storia che doveva prendersela con i giovani per non essere costretto ad ammettere che la sua esistenza si fermava al passato senza essere in grado di costruire un futuro e il bel brunetto che si divertiva alla spalle di Sam a cacciarla sempre nei guai.

Se solo avesse ricordato la sua di storia forse questo non sarebbe successo, forse il futuro sarebbe stato decisamente diverso. Ma nessuno dei due ricordava. Cancellato ogni ricordo di quel passato felice, che avrebbe da lì a poco cambiato ogni loro gesto, ogni loro sguardo, ogni parola e chissà, forse, avrebbe portato un futuro diverso da quello che i due ragazzi si erano ormai rassegnati a portare a termine.

Finalmente quel suono, il suono della libertà. La campanella. Tutti i ragazzi si affrettavano ad uscire dalle loro aule, solo Sam non sembrava avere tanta voglia di ritornare a casa.

“Dai non te la sarai mica presa. Io stavo scherzando. Era per divertirci un po’.” Disse AJ fermandosi accanto a lei.

“Stai lontano da me.” lo intimidì lei e se ne andò.

Sulla via per casa, persa tra i suoi pensieri, passò vicino quell’edifico.

Una casa grande, abbandonata. Attirava troppo la sua curiosità. Sentiva che qualcosa era successo lì dentro ma ancora non sapeva cosa.l’erba del giardino era alta e un grande mistero avvolgeva quel luogo.

Con passi leggeri si avvicinò al cancello mentre la sua fantasia cominciava a navigare.

“Chissà, forse qui abitava una giovane fanciulla lasciato da un comandante bello e affascinante e per amore si è tolta la vita.” E così fantasticò per altri minuti, non sapendo quanto in verità si trovasse distante dalla realtà dei fatti.

Una mano fredda, dalle spalle della giovane, si poggiò sulle labbra calde di Sam. Un grido smorzato si riuscì a percepire attraverso quelle mani forti.

Con un colpo riuscì a liberarsi. Agitata e un po’ sconvolta. Soprattutto dopo quei suoi pensieri.

“Ma sei cretino? Ma cosa ti dice di fare il cervello?”

“Ti sei spaventata?” chiese lui divertito.

“Certo, mi hai fatto quasi morire.” E detto ciò, portò una mano alla testa cercando di calmarsi.

“Allora missione compiuta.”

“Idiota.” Sam se ne andò sperando che AJ non la seguisse.

“Dai non volevo offenderti. Stiamo diventando così amici. Era solo uno scherzo.”

“Amici? Noi due non saremo mai amici.”

“No è vero,scusa, siamo amanti.”

“Cosa? Tu non sarai mai il fidanzato. Non sei il mio tipo.”

“Questo non lo sai, potrei essere la tua anima gemella.”

“Forse in un’altra vita.”

“Si e potremmo abitare in quella casa che ti piace tanto.”

Lei lo fulminò con lo sguardo e poi gli chiese.

“A proposito, sai per caso chi ci abitava in quella casa?”

“Allora vuoi abitare lì con me?” Disse con aria sorpresa.

“Non hai risposto alla mia domanda.” Disse lei evitando il suo sguardo

“So solo che a causa di un incidente domestico la cucina andò a fuoco e una bimba rimase vittima dell’incendio. Non so altro. Lo giuro.” Disse cercando di restare serio per un solo istante.

“Ora rispondi tu alla mia di domanda.”

“Ora vado. Ciao”

“Sam, Sam ma dove vai?” le gridò lui ormai lontano da lei.

-spero di non vederti più, almeno per oggi.- pensò Sam abbandonandolo al primo incrocio.

Giunto il pomeriggio, sotto stretto incitamento della nonna decise di andare a trovare Andy. Il suo migliore amico. Ma era passato così tanto tempo, chissà se si sarebbe ricordato di lei. Chissà se sarebbe stato felice di rivederla. Chissà era ancora lui. Quel ragazzino paffuto e simpatico che riusciva sempre a farla ridere. Ma a volte il tempo potrebbe trasformare tutto e farci rendere conto che la realtà è completamente diversa da come l’avevamo lasciata.

Queste furono alcune delle mille domande che Sam si poneva cercando, tra tante, proprio quella casa.

Davanti quella casa, grande, bella, armoniosa, Sam era decisamente indecisa se suonare il campanello o tornare indietro. La sua timidezza era ormai percettibile dalle sue guance rosee e le mani che cominciavano a sudarle.

Suonò il campanello. L’attesa era forse il momento peggiore, ma peggiore era il momento in cui quella porta si aprì e si ritrovò di fronte proprio lui. Proprio il lui che non si sarebbe mai aspettata. Il caso, la fortuna, il destino in qualunque modo lo si vuole chiamare si chiami, a volte possono essere crudeli o forse dare solo una mano in situazioni incomprensibili.

Salve a tutti sono tornata con un nuovo capitolo e spero che vi piaccia tantissimo e mi raccomando fatemelo sapere con tantissime recensioni. Un saluto in particolare a Miky1991 per il suo commento. Spero vivamente che continuerai a seguire questa storia. A presto!

                                                                                         

  
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