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Autore: Cloris84    11/08/2014    4 recensioni
Ispirato liberamente all'opera di Shakespeare, "The Taming of the Shrew", La bisbetica domata.
CaptainSwan AU
"Cosa c’era che non andava in Emma?
Pochi erano i suoi pretendenti, visto il suo…burrascoso temperamento.
Anzi, si poteva dire per certo che nessuno osasse avvicinarsi a lei."
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti, William Spugna
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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2 capitolo – La forma corretta del corteggiamento
 
Alla dimora del conte, nella sala principale, David fissava tutti quegli uomini…nobili e duca in attesa di un suo cenno o una sua parola.  
CONTE DAVID- Alzi la mano chi tra di voi è venuto qua per chiedere in sposa mia figlia.
Tutti alzarono le mani. Un grosso mormorio si levò in sala.
CONTE DAVID -...sto parlando di mia figlia maggiore Emma.
Tutti ammutolirono in un istante e ogni mano scese immediatamente.
L’uomo non sapeva se ridere o piangere.
Il conte Jefferson fece un passo in avanti.
JEFFERSON-Per la verità, mio nobiluomo, come vi avevo già accennato giorni fa, ho qui con me una persona interessata …a conoscere la vostra Emma e a chiederla in sposa.
CONTE DAVID- Bè…Si faccia avanti l’interessato allora.
Un uomo, con un particolare e stravagante lungo cappotto scuro in pelle e l’aria di un brigante si mise di fronte al conte.
KILLIAN JONES- Al vostro servizio, Killian Jones.
CONTE DAVID- E’ un piacere conoscervi, signor Jones…voi vi occupate…di commercio a quanto ho sentito dire….
JEFFERSON- Già! E possiede anche una grossa rendita…
KILLIAN JONES- Sarò chiaro…-disse interrompendo l’amico, che già sudava freddo all’idea di quale idiozia, -dovuta all’alcool forse-, sarebbe uscita dalla bocca dell’uomo –Sapete, ho molto a cuore i miei affari…dato che il matrimonio è, sicuramente un lieto evento per i nostri cuori, ma anche un modo per conciliare famiglie e patrimoni… qual’ è la dote che ottengo, guadagnandomi l’amore di vostra figlia?
CONTE DAVID -Metà delle mie terre, e una parte sostanziale del mio patrimonio, nonché il mio titolo nobiliare!
KILLIAN JONES -Ottimo- sorrise di buon cuore l’uomo –perciò, da parte mia, se la giovane contessa dovesse rimanere vedova, prometto di lasciarle ogni mio avere …SPUGNA! – esclamò d’improvviso, facendo sobbalzare metà sala.
SPUGNA- Sì padrone?
KILLIAN JONES- …i contratti da firmare grazie. Direi, mio futuro suocero, di mettere per iscritto il nostro sodalizio…
CONTE DAVID- Un momento, un momento!…non con così tanta fretta. Prima dovrete conquistare il cuore di mia figlia, ricordate? E vi assicuro che ha un temperamento molto difficile.
KILLIAN JONES- Bè… Questo è niente! Sapete, anch’io come vostra figlia ho il mio carattere diciamo…focoso…e quando due fuochi si incontrano uno dei due prevale sull’altro, dominandolo. In poche parole…sono un uomo di mondo, non un ragazzino….e so dunque come conquistare una donna.
CONTE DAVID- Se lo dite voi…- alzò gli occhi al cielo. Che soggetto stravagante aveva davanti!– Ma vi avviso…fin da subito preparatevi a ricevere come minimo qualche parola, diciamo...sgarbata.
Poi si girò verso un’inserviente.
CONTE DAVID- Dov’è mia figlia Emma?
INSERVIENTE- In giardino signore. Ha appena rotto un vaso in testa al suo insegnante di musica.
Mormorio generale.
CONTE DAVID- Dille di venire qua.
Con la stessa velocità con cui se ne era andato, l’inserviente era immediatamente tornato, più agitato di prima.
CONTE DAVID- Fammi indovinare, si rifiuta di…
Il servo annuì mestamente.
KILLIAN JONES- Non importa signori. E’ maleducazione far aspettare la propria donna, e le donne in generale…quindi andrò io da lei! Questa sì, è la forma corretta!
 
Nel giardino, Emma camminava avanti e indietro, abbastanza nervosa.
Suo padre sapeva bene che lei preferiva tirar di scherma piuttosto che suonare uno strumento…e  quell’insegnante di musica, che altro non era che uno spasimante della sorella sotto mentite spoglie, venuto lì a spiare Aurora, poteva benissimo andarsene all’inf….
KILLIAN JONES- Emma!
La ragazza alzò lo sguardo, destata dai suoi pensieri.
KILLIAN JONES- Mia…cara…dolce...Emma!
EMMA- E tu chi diavolo sei?
L’uomo si bloccò e la guardò in una maniera indecifrabile.
Emma distolse lo sguardo da lui, istintivamente. Una strana sensazione di disagio. Che strano tipo…vestito di nero…
KILLIAN JONES- Voi…avete un bel modo di parlare a quanto sento. Molto diretto. Ma poco femminile.
EMMA- Come diretto potrebbe essere il mio pugno se non vi presentate a me, straniero. Se pecco di poca femminilità, voi peccate ancor meno di educazione.
KILLIAN JONES- Oh, che sbadato! – si diede un buffetto in testa, con fare canzonatorio - Chiedo venia! Killian Jones, per servirvi…
EMMA- Dunque? Fate il servo per professione?
KILLIAN JONES- No, vi sbagliate mia cara…sono un commerciante di navi venuto qua per voi per chiedere la vostra mano…
EMMA- Perdete tempo allora.- sghignazzò.
KILLIAN JONES- Al contrario! Vedendovi in tutta la vostra grazia credo anzi di aver fatto un buon affare!
EMMA- Quindi…io sarei un affare?
KILLIAN JONES- Quale matrimonio non lo è?
EMMA- Andatevene… se non volete che vi infilzi con questa spada. – indicò la spada poggiata su un muretto, a pochi passi da lei.
KILLIAN JONES- Sapete duellare? – risata divertita- Mi piacciono le donne forti, ma di solito… a una donna convengono altri passatempi…non di certo la spada. Inoltre, vi sconsiglio di sfidarmi a duello.
EMMA- Ah! Quanta presunzione! Fatemi indovinare: non vi battete con le donne.
KILLIAN JONES- Esattamente.
EMMA- Ma che peccato. Perché…se riusciste a battermi …forse potrei accettare la vostra proposta.
KILLIAN JONES- Allora…direi che se ne può parlare.
Emma prese velocemente la spada (con cui si esercitava da quando era bambina) e la puntò al collo dell’uomo.
KILLIAN JONES- Che dire? Sono impressionato!
EMMA- Volete tirare fuori la vostra?
Con altrettanta velocità l’uomo estrasse la spada dal suo fodero e disarmò la ragazza in un meno di un secondo. Emma lo guardò esterefatta.
KILLIAN JONES- Riprendete la vostra spada tesoro…e iniziamo a danzare. -ammiccò allegramente. 
Con furia, Emma la riprese in mano e face il primo passo verso Killian che seppe tenerle testa evitando i suoi attacchi.
EMMA-Non…chiamatemi…tesoro!
KILLIAN JONES- Prima regola di un duello: mantenere la calma. A voi manca chiaramente un uomo che domini il vostro spirito ribelle.
Emma roteò gli occhi, cercando di ignorare il suo commento.
EMMA- Voi non siete un semplice commerciante di navi, o sbaglio?
Killian sorrise, un sorriso disarmante.
KILLIAN JONES- Siete molto perspicace tesoro.
Entrambi duellavano ma Emma aveva come l’impressione che l’uomo davanti a sé più che lottare a colpi di spada sembrava veramente danzare con lei. Ad ogni passo le lasciava spazio per attaccare e, per quanto Emma conoscesse  bene l’arte della spada, doveva riconoscere che chi aveva davanti la superava di gran lunga.
KILLIAN JONES- Siete una donna molto impulsiva, vero? Vi state già pentendo di avermi sfidato a duello immagino. Ma non c’è solo questo…c’è della rabbia che covate dentro di voi, verso il genere maschile in particolare…dovuta a una delusione in amore?
Emma sgranò gli occhi.
KILLIAN JONES- Come immaginavo…siete un libro aperto!
Dopo l’ennesima provocazione la donna gli si avventò addosso, ma riuscì solo a finire malamente a terra, mentre lui riuscì a bloccarla con il peso del suo corpo mentre con la sua spada scendeva lentamente lungo quella di lei.
KILLIAN JONES- Sapete…quando la mia spada scenderà su di voi vi assicuro che la sentirete - le fece l’occhiolino, con quel sorriso strafottente stampato in faccia.
Con la coda dell’occhio la ragazza vide che al suo fianco aveva lo strumento musicale che tanto odiava, il liuto.
E finalmente sorrise anche lei.
EMMA- Vi assicuro che questo lo sentirete ancora di più della vostra spada - e con forza colpì l’uomo alla testa con lo strumento musicale, il tempo di liberarsi e fuggire dalla sua presa.
In fondo, la musica era servita a qualcosa nella sua vita.
 
continua
  
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