La
lezione
era appena terminata ed i ragazzi si stavano preparando per andare in
palestra
per gli allenamenti con le armi. In fin dei conti era andata piuttosto
bene, la
classe era calma ed aveva ben accettato la nuova insegnate, cosa di cui
lei era
particolarmente soddisfatta.
-Maestra
Harobed si ricorda di me?- chiese una bambina.
-Sei
Arwen vero? Sono felice di rivederti.-
-Si,
sono io. Anche io sono molto contenta e la trovo davvero simpatica! Non
potevamo
sperare di meglio. Sa, quando è iniziata a girare la voce di
un nuovo
insegnante, ci spaventavamo di trovarne uno davvero antipatico ma non
è stato
così fortunatamente!-
-Grazie,
è molto carino quello che stai dicendo. Senti
così mi fai sentire in imbarazzo,
che ne dici se a fine di tutte le lezioni vieni a pranzare da me? Se
non vuoi,
fa niente.- disse la maestra sorridendo.
-Mi
piacerebbe molto ma forse non posso, sa mia madre non si fida molto
della gente
quindi devo prima fargliela conoscere però posso venire
molto volentieri a
mangiare un gelato con lei! Sempre se lei può.-
-Va
bene, non ho problemi. Comunque non voglio farti ritardare, vai coi
tuoi amici
in palestra e buon allenamento!-
-Grazie
e a dopo!-
La
mattinata
era passata così veloce e bella che quasi, Harobed, se ne
meravigliò.
“Non
pensavo che fossi stata capace di farmi piacere da tutte queste
persone! Mi sono
quasi dimenticata di come è strutturata
l’accademia ma al solo pensiero di
quando io ero bambina, mi vengono le lacrime agli occhi! Oddio ma cosa
penso???
Io non posso lasciarmi andare, ho una missione da compiere!
Però, se io non
fossi quella che sono, vorrei abbandonarmi ai ricordi di quando io e
con i miei
amici, fra cui Itachi Uchiha, correvamo lungo questo cortile, ci
divertivamo
parecchio. Ma non tutti hanno avuto la fortuna di vivere una bella
vita. Itachi…da
quanto è che non pronuncio il tuo nome? Giorni, mesi, anni?
Eppure mi sembra di
essere ancora lì, accanto a te a giocare con i kunai. Anche
tu hai dovuto fare
delle scelte e io sola so, quanto sia difficile per te accettare quella
perdita. Anche io ho dovuto fare una scelta ma
ben presto tutto cambierà, ed allora
verrò a cercarti, anche se fosse l’ultima
cosa che io faccia.” Pensò Harobed mentre giungeva
a casa sua per pranzare.
Nel
pomeriggio
la ragazza decise di svagarsi un po’, gironzolando qui e
lì fra le vie di
Konoha. Era tutto come si ricordava e un tocco di malinconia le
attanagliò lo
stomaco, era tutto così ingiusto!
-Io
lo voglio al limone.- disse una voce femminile.
-Cosa?
Parli con me?-
-Si
certo, maestra Harobed sono qui, tutto bene?-
-Ciao
Arwen, scusami ma ero immersa nei mie pensieri. Limone hai detto?-
-Si,
limone.-
-Va
bene. Vieni andiamo a comprarci un bel cono.-
Le
due
si presentarono davanti un bancone e scelsero i due gusti, poi si
sedettero in
uno dei tavolini. L’atmosfera era elettrizzante e strana allo
stesso momento. Mai
e poi mai, Harobed si sarebbe immaginata una scena di quelle con Arwen,
mentre
Arwen era un po’ confusa, in quanto la situazione era del
tutto nuova a lei. Quando
le due ragazze finirono di mangiare decisero di farsi un giro nel
villaggio,
però ad un tratto una domanda di Arwen turbò
profondamente Harobed: “Maestra
Harobed può dirmi qualcosa della sua vita?”.
Eccomi
tornata col 6° capitolo. Spero vi piaccia. Ringrazio
Ladyultraviolet e
Capitatapercaso per essersi sempre vicine con le vostre recensioni.
Baci
Harobed_Uchiha