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Autore: Hikary    13/09/2008    12 recensioni
[La Compagnia dei Clestini]
- Capitano, intendi spaccare il muro con quel pallone? -
Lucifero ignorò bellamente il commento dell'amica. Pochi suoni al mondo erano fastidiosi quanto la voce sarcastica di Samira.
- O, forse, la faccia di qualcuno? -

Lucifero che si ccanisce contro un malcapitato muro, la " Coppia Perfetta" Memorino/Celeste più in crisi che mai e una Sam un po' troppo coivolta nelle faccende altrui. Perché a volte, non ce niente di meno romantico dell'Amore...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: L'Amico e il suo Capitano

Fandom: Street Football ( La Compagnia dei Celestini New Season, NON IL LIBRO).

PG: Lucifero, Samira, Celeste ( menzionata), Memorino

Avvertimenti: protagonista dannatamente depresso ( o almeno ci provo). AU, introspettivo, malinconico, romantico, un po' OOC ( sono tutti più cattivi del solito, spero).

Parole: 1753 ( mi raccomando, sempre cifre belle tonde O_o)

Note ( parte I): ambientata in un “ limbo immaginario”, a cavallo fra la rottura fra Celeste e Memorino e l' inizio della storia con Lucifero ( ovviamente è AU perché c'è già Samira). E' assurda la velocità con cui Celeste passa da uno all'altro, la fanno sembrare...non troppo seria, diciamo così, e la cosa non mi piace >_< E anche se ho sempre shippato Lu & Cele, un po' mi secca che si siano messi insieme prima che potesi scrivere una fic very deprimente!

* A discapito di quanto possa sembrare dalle righe qui sottostanti, io amo questi PG alla follia. Ma amo ancor di più deprimerli *W*

Desclaimer: Lucifero, Celeste e Memorino appartengono in primis a S.S. Benni ( Santo Stefano Benni per chi non lo conoscesse *0*) e a chiunque ne abbia acquistato i diritti per produrre il cartone, i quali sono anche i legittimi proprietari di Samira.

Morte, Depressione e Amore Non Corrisposto sono sacri doni che la Scrittura ci ha offerto.



“ Ho deciso che,

se proprio devo andare all' Inferno,

tanto vale farlo in grande stile.”

Edward Cullen


Ci sono momenti nella vita in cui le cose cambiano. Lo senti sulla pelle, riesci a percepire la novità che arriva. Fiuti l'aria come un segugio e sospiri: sì, finalmente le cose cambiano.

E ci sono momenti in cui vorresti sbattere la testa contro il muro, perché ti sei appena reso conto che semplicemente le cose non torneranno mai più come prima.


- Capitano, intendi spaccare il muro con quel pallone? -


Lucifero ignorò bellamente il commento dell'amica. Pochi suoni al mondo erano fastidiosi quanto la voce sarcastica di Samira.


- O, forse, la faccia di qualcuno? -

- Sam, guarda, ti faccio anche lo spelling: vaf-fan... -

- Moderiamo i toni ragazzi. - lo rimbrottò gentilmente un ragazzo dai folti capelli neri, avvicinandosi ai due litiganti.

- Fai due tiri? - chiese Lu, più per cortesia che per il reale desiderio di trattenere l' amico.

- No, vado in biblioteca. A più tardi. -

- Ti cercava Celeste... - buttò lì Sam.


Lucifero guardò la ragazza. Lei guardò Memorino. Memorino scrutò incerto il capitano, optando infine per il più rassicurante viso di Sam.


- Dille che non mi hai visto. -


Era più un borbottio sommesso che una vera risposta, ma a chi l'aveva interrogato fu più che sufficiente. Ribatté un “ come vuoi” a mezza voce, scrollando le spalle con finta noncuranza.


- E' un cane! - esplose Lucifero quando l' amico si fu allontanato.

- Un cane? - domandò Sam alquanto perplessa, sopracciglio pericolosamente alzato.

- Sì, un cane. Una bestia... - la guardò spazientito – hai capito. E se non hai capito, meglio. - aggiunse in fretta.


Samira scosse la testa con aria melodrammatica.


- Amore Non Corrisposto...il terzo argomento più bello in una fan fiction! -

- E in pole-position chi troviamo? -

- Morte e Depressione ovviamente! -


Lucifero ostentò un sorriso.


- Mi è andata bene tutto sommato. -

- ...ma se alla base dell' Amore Non Corrisposto c'è la ragazza del tuo migliore amico, si fa una piccola eccezione... -

- Non chi sia il più bastardo dei tre, tu, io, o quel tesoro del suddetto amico. -

- A volte mi chiedo se tu sia stupido o semplicemente masochista... -

- Illuminami. -

- Lei non lo ama più. Lo sanno anche i muri. -

- Fantastico! Che problema c'è allora? - esclamò il ragazzo allargando le braccia.

- Lucifero... - iniziò lei.

- Ooops! Lui invece sì. -

- ...Si è visto prima. -

- Come vedi va tutto a meraviglia, Sam, tutto a meraviglia! -


Se ne andò, tirando l'ultima pallonata contro il muro con una tale forza che a Samira parve di sentir tremare il terreno sotto i piedi.


Suggestione, si disse, solo suggestione.


Era un dono quello di Sam, ma anche una gran seccatura, il saper coglier al volo ogni sbalzo d'umore del suo lunatico capitano. Dono, o seccatura, di cui entrambi avrebbero fatto volentieri a meno. La prima si sentiva assolutamente inadeguata al proprio ruolo: si trascinava il debito di “ Consolazione & Conforto del Prossimo” dal secondo anno di asilo; sfottere, beh, quello la divertiva, ma non aveva mai il fegato di arrivare fino in fondo. La stoffa della cattiva, la crudeltà, le mancavano ( quasi) del tutto.

Lucifero odiava essere capito. Lui, e questo concetto Samira l'aveva ormai ben afferrato, godeva della propria solitudine, si beava delle sue pene. Essere consolato o, peggio!, chiedere di essere consolato, era contro la sua natura.


In fin dei conti, non erano poi dannatamente uguali?Uguali nella loro apparente bontà, ma in realtà semplicemente codardi.


E poi lei, Celeste.

La principessa.

L'angelo terrestre, la fiamma di Memorino che sembrava non dovesse spegnersi mai. Invece era andata consumandosi, giorno dopo giorno. Si trattava di piccolezze, una risposta secca di lei, lui che fingeva di non vederla se Celeste veniva all'orfanotrofio per parlare. Chiarire, anzi, diceva Memorino. Non facevo altro che ripetere quanto la amasse, a Lucifero, ma aveva paura ( di che, poi?), preferiva prendere tempo per riflettere ( su cosa esattamente?). E fingeva di non vederla.


Come se fosse possibile non vedere Celeste.

Come se fosse possibile ignorare i suoi occhi tanto azzurri da far venire i brividi, il suo sorriso che ti mozzava il respiro...


Piccoli, stupidi particolari di cui Lucifero si cibava. E' veramente brutto vivere delle disgrazie altrui.


Se lui è un cane, cosa sono io?



***



Era piuttosto raro che Lucifero e Samira non si rivolgessero la parola per più di due giorni. C'erano, al massimo, interminabili pomeriggi in cui, durante gli allenamenti, si guardavano in cagnesco senza aprir bocca.


- Lucifero, ti faccio le mie scuse. Sono stata molto inopportuna ieri. -


Il ragazzo alzò appena gli occhi dal pallone che stava lucidando con cura maniacale, visibilmente scocciato ma disposto ad ascoltare.


- Ciao Sam. -

- Uh-uh. Quanto disprezzo in una parola così piccola. -

- Quanto poco tatto in una persona così ...alta. -

- Stavi per dire qualcosa di molto meno carino immagino. -

- Fervida immaginazione la tua. -

- Idiota. -

- Pulce. -


Rimasero in silenzio a soppesare entrambi l'insulto subito.


- Tu sei amica di Celeste. Vuoi aiutarla. E' okay Sam, davvero. Ma non mettermi in mezzo. -

- Perché pensi che voglia tirarti in mezzo capitano? -


Gli occhi verdi di Lucifero incrociarono quelli di lei. Per un attimo alla ragazza parve che l'amico fosse tentato di confidarle la verità.


- Perché voi donne siete tutte uguali – se ne uscì con un' alzatina di spalle – Astute come volpi quando si tratta di manipolare noi poveri uomini - ( e a quel poveri Samira storse il naso) – Credi che non sappia come stanno le cose? Celeste non ha il coraggio di rompere con Memorino, perciò ti servo io. A rigor di logica, ci sarebbero meno vittime se lo facesse lei. In quel caso fra loro due finirebbe. Se invece mi mettessi in mezzo, finirebbe anche tra me e Memorino. Preferirei evitare bagni di sangue. -

- Per essere innamorato di lei, ne hai un'opinione molto alta. - commentò Samira sprezzante.

- Sono innamorato Sam, non cieco. E so anche di chi sono innamorato. Non ce niente di romantico in questo. -

- E io che pensavo lo facessi per non tradire il tuo migliore amico. Paura, capitano? -

- Di Celeste? Sempre. Come ha fatto a pezzi lui, potrebbe fare a pezzi anche a me. -

- Hai ragione. Non c'è proprio niente di romantico in questo. -


Lucifero scrollò le spalle, una chiara trasposizione fisica del “ te l'avevo detto” che riuscì a non farsi scappare con un inusuale attimo di autocontrollo.


- Comunque, mio caro Mercuzio, non avrai pace finché non confesserai alla tua amata la verità. -

- Wow, anche poetessa adesso? -

- Ridi, ridi... E scordati i miei saggi consigli quando verrai, implorante, a chiedere un rimedio per il tuo tormento inguaribile! - tuonò Samira, additando il ragazzo come se stesse preannunciando l'Apocalisse. - Samira, 8-23. - aggiunse con aria solenne.

- Dal Vangelo Secondo Te, immagino... - mormorò Lu, occhioni smeraldo sgranati e mandibola a pochi centimetri dal terreno.


Sam ridacchiò.


- Nel tuo subconscio sai che questa è la verità. -

- Questa poi... Che razza di mondo! Credi di assumere un' ala destra e invece di ritrovi con una psicanalista. Non dovrò pagarti la parcella per questa bella seduta, vero? -


Il capitano dei Celestini pose la domanda con un'espressione talmente serie che per un attimo a Sam venne il dubbio che non stesse affatto scherzando. In fin dei conti, gli effetti collaterali dell'Amore Non Corrisposto sono del tutto imprevedibili ( e che poteva saperne, lei, dell'Amore?).


- Samira...scherzavo. -

- Oh... Sì, ovvio. L'avevo capito, cosa credi?! - strillò lei.


Si lasciarono andare ad una risata allegra, forse vagamente serena. Un momento raro per entrambi, da un po' di tempo a questa parte.


- Scusa capitano, ma adesso devo andare. Accompagno Celeste dall' antiquario. Cose di famiglia – aggiunse vedendo l'espressione interrogativa di Lu. - ...per poi trascorrere una bella serata con quella peste di Lillo... -

- Il nuovo? -

- Lui. Un diavolo di quattro anni e mezzo. Mi secca solo per Celeste... - brontolò, ben conscia di suscitare la curiosità dell'amico.

- Che intendi? - domandò infatti, con la dovuta cautela.

- Nulla di che... -


Il ragazzo la fulminò.


- Doveva esserci tu-sai-chi - ( e benché non parlasse di Voldemort, l'espressione di Lucifero s'incupì talmente da far pensare che la persona in questione dovesse essere disgrazia ben peggiore ) - ma Celeste preferirebbe morire piuttosto che ricordarglielo. Non viviamo certo in una metropoli, ma fare tanta strada da sola ad un orario così sconsigliabile è....sconsigliabile, appunto. D'altronde, io devo fermarmi da Lillo. -


La spiegazione sembrava, volutamente, buttata lì quasi per caso, come se Samira fosse addirittura riluttante nel rendere Lucifero partecipe di quel suo cruccio.


- Dovresti proprio accompagnarla tu. -


Sarebbe stato a dir poco illuminante per Sam ascoltare la risposta di Lucifero. Tuttavia la propria affermazione le parve un così degno finale di quel piccolo duello, che preferì allontanarsi prima che il ragazzo trovasse la forza di replicare.



***



Un gelo quasi innaturale per il mese di Giugno avvolgeva la silenziosa cittadina di Banessa assieme alla notte impenetrabile. Non c'erano lampioni nel raggio di diversi isolati intorno all' Orfanotrofio. Qualche finestra accesa ai piani alti, nient'altro.

Gli occhi di Samira, scuri anch'essi quanto la notte, se non di più, si erano ormai abituati all'assenza di luce e il suo corpo intirizzito non faceva più caso alle folate di vento che sferzavano i cespugli in cui era acquattata. D' un tratto una sagoma appena visibile strisciò attraverso quelle stesse piante per raggiungere il cortile.


- Lucifero! -

- S-sam? -

- Sono le quattro del mattino. - osservò lei pacatamente.


Se solo l'oscurità fosse stata appena meno fitta, la ragazza avrebbe potuto scorgere con chiarezza una scintilla di panico negli occhi verdi dell'amico.


- Ma davvero? Deve essersi fermato l' orologio... -


Quello che avrebbe voluto essere un commento sarcastico, suonò invece come un mormorio strozzato.


- Casa di Celeste è più lontana di quanto pensassi. - aggiunse lei.


Lucifero non rispose. Aveva l' impressione di essersi appena svegliato dopo un lungo sonno. Le ore da poco trascorse erano ridotte ad un vago ricordo, l'eco di quello che doveva esservi accaduto.


- Sai, stando qui ad aspettare – riprese lei ( e, in questo fu davvero perfetta, non disse mai chi stava aspettando) – mi sono proprio annoiata a morte! Ho fatto ogni possibile esercizio mnemonico... i vincitori degli ultimi venticinque Mondiali di Pallastrada, i sette Re di Roma, le capitali Europee, i Dieci Comandamenti... A proposito, mi sfugge sempre il Nono, quell'antipatico! Te lo ricordi? -

- Proprio no... - sussurrò il ragazzo con un filo di voce, mentre il sangue si faceva improvvisamente freddo, quasi gelasse.


Samira non volle infierire oltre. Forse per la sua famosa codardia, forse, questa volta, per bontà, lasciò all'amico diversi minuti perché si riprendesse.


- So che non me ne parlerai, perciò non giriamoci intorno. Io so, tu sai, lei sa. - scrollò le spalle, come era solito fare il ragazzo per far intendere che andava tutto bene.


Lui apprezzò il gesto e accennò un sorriso.


- Acuta, Sam. Forse avrei fatto meglio a innamorarmi di te. -


Stranamente, Samira non ricambiò il sorriso.


Acuto, Lucifero.


[FINE]



Note ( parte II): non doveva finire così O_o Cioè, io non avevo intenzione di farla finire così!!! Giuro, io sono Lou & Cele forever, ha fatto tutta da sola la maledetta ç_ç Ah, dimenticavo...il Nono Comandamento lo conoscete vero? ( Onde a evitare fraintendimenti, “ non desiderare la donna d'altri” ).


  
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