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Autore: paoletta76    12/08/2014    2 recensioni
Ecco. Adesso sei davvero nei casini, Darcy.
Un assassino. Hai davanti un assassino senza scrupoli, ridotto al fantasma di sé stesso. Chiunque sia stato, ieri come settant'anni fa.
E tu? Sei come lui?
Fissare a lungo entrambe le siringhe, la consapevolezza di tenere una vita letteralmente fra le mani.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio. Il timer aveva spento anche il getto delle bolle, intorno aleggiava un leggero profumo di fiori.
Il momento delle coccole, quello che lei di solito aspettava come il migliore di tutta la giornata.
Questa volta era arrivato e non se n'era quasi accorta.
 
Le gambe di James erano ancora intrecciate alle sue, e la testa ricominciava solo adesso, a farsi due calcoli.
Aveva appena fatto l'amore con l'uomo che aveva cercato di ucciderla, poco più di quattro mesi fa.
 
Aspetta un attimo. E' un assassino con cinquant'anni d'esperienza. Anche se visto così non lo diresti proprio.
Ti ha fermato con un colpo di precisione, da chissà quanti metri di distanza. Ti ha atterrato nel giro di un secondo. E poi ti è arrivato accanto, ha aperto lo sportello e ti ha guardato. Eri completamente indifesa, gli sarebbe bastato un colpo. Uno solo, alla testa, a bruciapelo. E non saresti qui.
Perché non ha sparato?
 
- Jimmy..? - scosse appena la spalla, intrecciando le dita ai suoi capelli ed aiutandolo a spostarsi.
- Uhm..? - lui si allontanò, strizzando un po' gli occhi, senza perdere la presa contro i suoi fianchi.
- Perché non hai sparato?
- Scusa..?
- Perché.. voglio dire, eri a due centimetri. Non avrei potuto difendermi in nessun modo, e tu eri programmato per abbattere l'obiettivo senza se e senza ma. Perché non l'hai fatto?
- Non.. non lo so..
- Cosa ti ricordi?
- Immagini..
- Immagini sparse? - lo vide annuire - non intendo della tua vita precedente. Intendo di quel giorno. Quando m'hai sparato. Io ricordo che pioveva, avevo da fare delle commissioni e ho sfinito Jane perché mi prestasse la macchina. Non ho ancora capito chi fosse il tuo obiettivo, se io o lei. Ricordo di essere salita e di aver sentito un sibilo, il vetro in frantumi ed un gran dolore alla schiena. Non ho capito come ho fatto a finire contro l'albero. Ho sentito l'airbag addosso, e visto un'ombra che mi raggiungeva per fermarsi oltre lo sportello senza fare niente. Poi buio e basta, mi sono risvegliata con la faccia stravolta di Nat a dieci centimetri dalla mia e le cannucce del respiratore nel naso. Non sai che fastidio.
- Il cappotto rosso..
- Era di Jane. Un'altra cosa che mi divertivo a scroccare. Dovevi uccidere lei, o me?
 
Il soldato si allontanava, lasciandole addosso una traccia sbiadita del proprio calore. Nei suoi occhi, incertezza, paura, dolore.
- Non ricordi, vero? - lei si morse appena le labbra, spostando altrove lo sguardo - non ricordi nulla..
- Il cappotto rosso.. dovevo seguire la donna col cappotto rosso. Nel mirino..- lui fece l'atto di premere il grilletto - e poi i capelli..- le raggiunse con le dita un ciuffo ribelle e fradicio - ho sollevato.. eri tu. Eri tu..
- Ero io il tuo obiettivo?
- La donna che ha creato il sistema di intercettazione.. eri tu.
- Bene. Buono a sapersi.- lei arricciò le labbra, ironica - non sono stata un errore.
- No.. no, tu..
- Perché non mi hai sparato? L'ordine era quello di uccidere.. o no?
 
Lo ricordava. Chiaro, nitido. Come fosse appena successo. Aprire lo sportello, controllare lo stato della vittima. La pistola fra le dita di metallo, il cuore che sembrava fermarsi all'improvviso nel suo petto. Una voce che ghignava beffarda nella sua testa.
Sergente Barnes.. la nuova mano dell'Hydra..
 
Il respiro sospeso, di fronte a quel viso, a quegli occhi socchiusi.
Per la prima volta in cinquant'anni, il Soldato d'Inverno si bloccava davanti ad una vittima. Un istante di troppo, quanto era bastato per sentire le sirene della polizia in arrivo e costringersi alla fuga.
Non importa.- gli aveva detto Pierce - il messaggio è comunque arrivato.
 
Gli avevano fatto un'iniezione, l'avevano sottoposto all'ennesima seduta di elettrochock. Avevano cancellato di nuovo i ricordi che tentavano di affiorare disperati.
Tutti, tranne quel viso.
 
- Sei l'unica.. l'unica che non sono riusciti a cancellare..
Le appoggiò la fronte alla spalla, inspirando lentamente e lasciando che quelle dita minuscole gli accarezzassero i capelli.
- Mi dispiace, Jimmy..
- Ti ho fatto del male.. io.. non tu..
- Beh. Sono ancora qui. Per tua sfortuna.- lo lasciò muoversi, tornarle addosso, e meritò un altro bacio - uhm.. adesso però.. sarà ora di andare. Che gli altri inizieranno a sospettare qualcosa.. non so te, ma io non ci sono mai stata, così tanto, qui dentro.. e ho uno strano presentimento..
 
Lui aggrottò le sopracciglia: non capiva. Sicuramente distratto dalle dotazioni di serie della signorina che teneva fra le braccia, non s'era minimamente accorto del ronzio di fondo che indicava la presenza della sorveglianza di Jarvis, né del suo improvviso cessare, più o meno un'ora prima.
 
- Jarvis, chiudi trasmissione video con la sala benessere.- un morso alle labbra, e Tony s'era voltato incontrando alla propria destra l'espressione imbarazzata di Steve.
A dire il vero, sembrava più che il capitano avesse ingurgitato mezzo limone.
-..Per favore.- aveva replicato quello, in un mugolio.
- Lasciami indovinare: dei due lo sfigato eri tu, eh? - Tony aveva sorriso, divertito al suo sguardaccio - intraprendente, il tuo amichetto cattivo..
- Piantala, Stark.
- Ricorda. Ce l'hai voluto tu, qui dentro.- quello s'era allontanato depositandogli una pacca sulla spalla e lasciandolo sospirare e guardare in su.
 
Darcy si lanciò uno sguardo intorno, perplessa. S'era dimenticata tutto, telo, accappatoio, ciabattine. Tutto rimasto in piscina.
OPS..
Tese una mano, andando in cerca del bikini. Occacchio.. così lontano, l'hai lanciato?
- Che..? - Jimmy si accorse del movimento, si voltò e la trovò con il braccio penzoloni fuori dalla vasca e una smorfia di disappunto dipinta in faccia.
- Hai lanciato il mio bikini a sei chilometri da qui.
- Te lo prendo..
- No, aspetta, Jim-
Niente da fare. Non l'ascoltò nemmeno, sollevandosi in uno sbuffo d'acqua senza preoccuparsi di mostrare la sua nudità.
- Ma come diavolo funzionava, negli anni 40? Non è venuta di moda trent'anni dopo, la linea pudore zero?
- Eh?
- Sì. Vabbè.- lei roteò gli occhi, tornando ad accucciarsi nella vasca - Jarvis..?
- Sì, signorina Lewis.- la voce metallica fu pronta a rispondere, costringendo il Soldato a rituffarsi di scatto in acqua.
E questa voce da dove usciva fuori?
 
- Avrei bisogno di due accappatoi, per favore. Uno da uomo.
- Subito.
- Ah.. e.. Jarvis?
- Sì?
- Hai gli occhi aperti?
- Sì, signorina Lewis.
- Da quando?
- Da quando m'ha chiamato.
- Prima no?
- Il signor Stark mi ha chiesto di chiudere. Questione di privacy.
- E da quando s'interessa della mia privacy?
- Da quando lei fa sesso con un uomo di novant'anni.
- Beh, Sif lo fa con uno che ne ha svariate migliaia, non vedo la differenza.- replicò lei, mettendo su una smorfia al pepe. Adesso Jimmy s'era immerso fin quasi al naso, e la fissava ad occhi sgranati.
Non c'è niente di più divertente che mettere in imbarazzo un supercattivo.. pensò, mordicchiandosi le labbra.
- E poi li porta bene. Non trovi, Jarvis?
- Non mi è permesso esprimere giudizi in merito, signorina Lewis.
 
  
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