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Autore: Perla Bane    12/08/2014    5 recensioni
Hazel Grace innamoratissima e sana da sempre, dovrà affrontare il cancro che rischia di uccidere il suo amato fidanzato Gus.
Una storia d'amore e di coraggio.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Augustus 'Gus' Waters, Hazel Grace Lancaster, Isaac, Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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:*´¨`*:.. AUGUSTUS ..:*´¨`*:.☆

 

 

Darei l'altro pezzo di gamba per conoscere i suoi pensieri in questo momento.

È immobile appoggiata sul mio torace da venti minuti.

Appena gliel'ho detto ha iniziato a tremare come una foglia. Le pupille le si sono dilatate in preda alla paura e il verde si è ridotto fino quasi a scomparire. Faceva fatica a respirare.

Ha avuto una vera crisi di panico.

Non potevo darle notizia peggiore.

Si è accasciata sul mio torace fredda come un ghiacciolo e l'ho stretta forte a me per infonderle coraggio, baciandole la testa e sussurrandole tutto quello che ho nel cuore. Che la amo, che il mio amore per lei non cambierà mai. Di stare tranquilla che io sto bene.

Lentamente si è rilassata, ma leggeri spasmi la percuotono ancora.

L'ho sconvolta.

Le accarezzo dolcemente la schiena con la punta delle dita, le è sempre piaciuto. Ha sempre amato stare stesa sopra di me a rilassarsi così. Ama la dolce sensazione che l'unione tra le nostre pelli riesce a donarle.

Un contatto speciale che ci appartiene completamente.

Tutto questo finirà, lo so. Mi lascerà, in cancro mi porterà via anche lei.

Assaporo questi ultimi momenti assieme. La morbidezza della sua pelle, il profumo dei suoi capelli.

L'ennesimo spasmo la percuote stringendomi il cuore.

“Hazel” dico dolcemente, non sa come lasciarmi.

“Ti faccio male?” biascica trattenendo un singhiozzo.

“No” sussurro.

Annuisce e mi stringe delicatamente i fianchi.

“Hazel, ti divertirai a Santa Monica con le tue amiche, passerai un'estate fantastica” le dico accarezzandole i capelli. Si merita d'essere felice.

“Dopo un'affermazione così stupida posso solo dedurre che il tumore ti stia fottendo il cervello, Augustus Waters!” dice seria.

Rimango a bocca aperta scioccato.

Ecco l'Hazel Grace di sua madre.

Diretta e velenosa.

Finalmente si mette seduta e mi guarda negli occhi, non c'è rabbia o rancore nel suo sguardo, solo tanta disperazione.

“Non è al cervello, vero?” sussurra mentre una lacrima le riga il viso.

Scuoto la testa e si rilassa leggermente “ti amo anche senza gambe” continua prendendomi per mano.

Questa affermazione equivale ad un pugno nello stomaco.

Mi ama anche senza gambe. Trattengo a stento le lacrime, non posso cedere, non ora.

Non posso farle capire quanta paura ho di morire, quanta paura ho di non poter più stare con lei, quanta paura ho di affrontare il cancro, per di più da solo.

Perchè il cancro ti rende terribilmente solo. Nessuno, se non obbligato da un vincolo di sangue, vuole stare con qualcuno di malato. Soprattutto quando ha un'altissima probabilità di morire.

Alla fine si è sempre da soli. È uno schifo essere soli.

Ricaccio indietro le lacrime inghiottendo il terribile nodo che mi si è formato in gola.

Cos'ho fatto per meritarmi tanto amore? Probabilmente la bilancia cosmica del mondo ha deciso di darmi lei e togliermi la vita.

Dio. Non l'ho mai vista così affranta da quando la conosco, le sorrido dolcemente indossando la maschera del sono malato ma non ho paura e le accarezzo il visino triste “non sarò così fortunato questa volta. Il problema è al fegato.”

Si porta entrambe le manine sulla sua dolce boccuccia e mi guarda spaventata “ci sono metastasi?” chiede con un filo di voce.

Sua madre è un medico e lei, di conseguenza, ha vissuto tutta la vita in mezzo ai libri di medicina. La dottoressa Lancaster non le leggeva Il Piccolo Principe per augurarle la buona notte, ma il manuale del pronto soccorso medico.

Scuoto la testa e emette un lungo sospiro.

Il cancro è fermo lì per il momento, ma solo per il momento.

“Non sei obbligata...” inizio la frase ma mi zittisco immediatamente, i suoi occhi sono diventati talmente minacciosi da bloccarmi il fiato.

“Non azzardarti a dire cose assurde in questo momento, Augustus Waters!” dice puntandomi il dito “Ti ho già concesso il mio premio cancro dimenticando l'assurda affermazione che hai fatto prima!” mi urla contro spiazzandomi.

È seria, quello che le ho detto prima l'ha ferita. La risposta che mi ha dato l'ha sottolineato alla grande.

Forse non scapperà...

Non riesco a non sorridere, rimane sempre la mia ragazza. Mmm... premi cancro “vuoi dirmi che ho già sprecato il tuo premio cancro?” chiedo malizioso portandole le mani sul sedere.

Aggrotta le sopracciglia e ora è lei quella senza parole.

Sta pensando a tutto tranne che al sesso.

Accenna un sorriso e si avvicina per baciarmi “pensavo di concedertene uno al giorno, di premio cancro intendo.”

Sorrido, un premio cancro al giorno.

“Non mi lasci?” le chiedo guardandola negli occhi.

Stringe le labbra offesa “stiamo assieme da quasi un anno, pensavo d'averti fatto capire quanto ti amo Augustus.”

Mi sorprende ogni volta.

Quando l'ho vista la prima volta pensavo fosse una di quelle bamboline della costa occidentale tutte tette e niente cervello. Invece si è rivelata tutta tette, tutta cervello e con un cuore infinitamente grande.

“Sì” sussurro “scusa.”

Le prendo il viso tra le mani e la porto a pochi millimetri dal mio. La guardo negli occhi. Azzurro e verde non sono mai stati così persi uno nell'altro “lo combatterò. Lo combatterò per te.” le dico con sicurezza “Non ti preoccupare per me Hazel Grace. Io sto bene. Troverò un modo per stare ancora in giro a infastidirti per parecchio tempo.”*

Mi bacia sulle labbra, un bacio disperato ricco di dolore.

Annuisce e il respiro le si spezza. Appoggia il viso nell'incavo della mia spalla tremando leggermente “posso piangere o ti da fastidio?”

Mi sta chiedendo il permesso di soffrire. Incredibile.

“Sei libera di fare tutto quello che vuoi, amore mio.” le dico con affetto.

Non mi lascerà.

Il cuore mi si gonfia di speranza.

Appena finisco di parlare inizia a singhiozzare sconsolata, mi stringe forte le mani attorno al torace e le sue lacrime mi bagnano il petto.

Quanto dolore sarò in grado di infliggerle? Cancro maledetto.

“Non mi lasciare!” alza la voce piangendo disperata per sfogarsi e io la stringo tra le braccia facendole sentire che ci sono, che sono con lei, che non voglio lasciarla.

Stringo i denti e guardo in alto, dritto la luce del sole e costringo la mia gola ad inghiottire tutte le lacrime che vorrei versare.

Non posso piangere davanti a lei, non posso darle anche questo dolore. Non posso ferirla più di quello che sto già facendo.

Io voglio sopravvivere per lei.

Io voglio vivere.

 

Dopo un quarto d'ora di pianti, finalmente Hazel inizia a calmarsi. Fa dei respiri profondi cercando di controllare i singhiozzi.

Continuo ad accarezzarle la schiena con la punta delle dita e sospira pesantemente “sei andato ad un controllo stamattina, ecco perchè eri così misterioso” mormora senza voce.

Stringo le labbra, beccato. “Sì, non volevo farti preoccupare” le rispondo stringendole le spalle.

Sospira pesantemente “promettimi che non mi nasconderai nulla, okay?”

Le bacio la testa “okay.”

“Perchè ti sei comportato in quel modo quando sei arrivato?”

Sospiro, non ero in me, “volevo fare l'amore con te per l'ultima volta. Ma non riuscivo a lasciarmi andare... continuavo a pensare alla tua reazione, a come mi avresti lasciato. Cose così...” le rispondo guardando il cielo.

“Sei un'idiota Augustus Waters. Hai proprio una bassa considerazione di me” dice tristemente.

Oh, no! Le alzo il viso e incrocio i suoi occhi. Sono di un verde così brillante sa sembrare smeraldi “scusami Hazel, tu sei tutto quello di cui ho bisogno in questo momento. Temevo che il cancro mi portasse via anche te.”

Stringe le labbra e sospira “non hai idea di quanto tu riesca a rendermi felice Augustus, nessuno è meglio di te. Nessuno sarà mai meglio di te. Lo sconfiggerai e io sarò lì con te, okay?” dice seria.

“Okay” sussurro baciandola dolcemente sulle labbra.

Mi ama.

“Conoscono già lo stadio?” allunga le mani accomodandosi meglio sul mio torace. Sua madre vuole che diventi un medico e lei non fa altro che leggere manuali di medicina avanzata. Conosce il cancro, ma solo sulla carta. Sarà terribile e, un giorno, deciderà d'andarsene per evitare di crollare con me.

“No, volevo vederti. Volevo uscire da quell'inferno e perdermi qui con te nel nostro mondo. Domani ho la biopsia, se te la senti, puoi venire con me” mi azzardo a dire.

“Non ti lascerò escludermi da nulla. Visite, analisi, consulti... io verrò sempre con te. Aspetterò fuori dalla porta ma io ci sarò. Voglio che tu sappia che io sono sempre con te. Promettimelo.”

Sorrido “okay.”

“Stasera inizio con la chemioterapia, vuoi stare ugualmente con me stanotte?” le chiedo dolcemente.

Si mette a sedere e intreccia le mani con le mie “certo, dormo sempre da te quando mia madre è fuori, le cose non cambieranno.” sospira pesantemente “La dottoressa\cardiochirurga\primaria di cardiochiurgia\maniaca dell'aspetto esteriore\stronza, nonché mia madre, è in trattative con il marito numero tre, starà fuori casa più spesso, pensi che ai tuoi dispiacerà avermi attorno più giorni a settimana?”

Sorrido, Hazel ha un pessimo rapporto con sua madre. L'ha sempre definita una subdola arrampicatrice sociale capace di farsi mettere incinta dall'uomo più ricco di tutta Santa Monica per poi costringerlo a sposarla. Si è fatta saldare tutti i debiti, pagare gli studi e poi l'ha lasciato, come se tutto le fosse dovuto.

Suo padre l'amava più della sua vita, la sera in cui gli ha detto che voleva il divorzio, il magnate Lancaster ha avuto un infarto ed è morto. È stata la figlia a trovare il corpo freddo e senza vita del padre.

Hazel l'ha sempre definita un'assassina silenziosa.

“Saranno entusiasti di vedermi arrivare con te, non preoccuparti. Ti adorano” le rispondo teneramente.

Il mio telefono suona, Heazel si allunga velocemente sul tavolino e me lo porge.

Isaac.

Sospiro e accetto la chiamata “amico, questo non è un buon momento.”

Augustus” singhiozza.

Dio, non può sapere del cancro!

Mi ha lasciato! Monica mi ha lasciato per evitare di farlo quando sarò cieco!” Isaac continua a piangere.

Oggi è una giornata di merda per tutti, mi passo una mano sugli occhi.

Sono a casa tua, ma tu non ci sei!” alza la voce e grida disperato.

Espiro profondamente “aspettaci lì, arriviamo subito.

Riaggancio la telefonata e guardo Hazel.

Non ha ascoltato la telefonata, è chiusa in un mondo tutto suo.

Mi sta osservando attentamente l'addome, probabilmente si sta immaginando il cancro dentro di me. Continua ad accarezzarmi lo sterno e lo stomaco. Mi sfiora dolcemente con tutto l'amore che prova per me.

“Fammi il discorso, così chiariamo subito le cose” dice senza guardarmi.

Le accarezzo le gambe, vuole il discorso che mi sono preparato. Vuole sentirlo per poi rispondermi come si deve. Inspiro ed espiro profondamente. Le mani le tremano e la guardo negli occhi. Sono di un verde così chiaro, non l'ho mai vista così triste “il cancro è terribile, hai ragione a volerti allontanare da me. Tu sei una ragazza speciale e io ti libero da tutti gli okay che ci siamo promessi. Ti amerò per sempre, per noi non esisterà mai l'oblio, il nostro amore vivrà per sempre. Questo quasi anno passato assieme è stato il più bello di tutta la mia vita, grazie di tutto Hazel Grace Lancaster. Ti auguro tutta la gioia di questo mondo, te la meriti.”

Una terribile smorfia di tristezza si impadronisce del suo bel visino, annuisce e inghiottisce il nodo che ha in gola “okay” mormora con un filo di voce.

Il cuore mi salta un battito.“Okay?” chiedo confuso. Cosa significa? Che mi lascerà?

Si china sopra di me e mi bacia, un dolcissimo contatto pieno d'amore “okay” ripete ancora “mi sento libera di tutti gli okay che ci siamo promessi e resto con te per me, perchè ti amo” appoggia le labbra sulle mie e prolunga il contatto restando immobile.

Le ha così soffici.

“Ti starò vicina perchè ho iniziato ad essere felice solo quando ti ho incontrato Augustus Waters. Non permetterò al cancro di separarci.”

Stringo gli occhi e le prendo il viso tra le mani impossessandomi della sua bocca. Unisce subito la lingua alla mia e ci baciamo con un amore disperato.

Le sue lacrime bagnano il viso di entrambi, è triste la mia ragazza, ha paura di perdermi. Ha iniziato ad essere felice da quando mi ha incontrato, mi ama, non mi lascerà. Combatterà accanto a me.

Allunga le mani stringendomi forte i capelli, non vuole farmi allontanare.

Si avvicina appoggiandosi di peso sul mio torace.

Un lieve dolore sordo mi cresce nel fianco, merda. Prima non ci facevo caso, è da settimane che sento una leggera fitta ogni volta che si preme sopra di me, ma ora so che è il il mio fegato ammalato.

Faccio scendere le mani percorrendole tutto il corpo. Le solletico le spalle, il collo, la schiena fino ai fianchi.

È pura felicità.

“Ti amo” mi sussurra tristemente continuando a baciarmi.

“Anch'io ti amo” le mormoro in risposta spostandole i lunghi capelli dietro alle spalle.

Si allontana appoggiando il sedere sopra le mie gambe, ha le labbra gonfie e il fiato corto. Non è l'unica, finalmente il dolore al fianco inizia ad attenuarsi e ricomincio a recuperare il respiro.

Continua a guardarmi negli occhi, vuole fare l'amore con me. Lo so, la conosco, una scintilla particolare le illumina lo sguardo ogni volta.

Lesta allunga le mani alla cintura dei miei jeans ma la blocco immediatamente.

Spalanca gli occhi terrorizzata e le ritrae “ti ho-ti ho fatto male? Non possiamo...?”

Sorrido e mi avvicino per baciarla ancora “sì che possiamo e non vedo l'ora di perdermi dentro di te amore mio. Ma ho detto ad Isaac che saremmo tornati subito a casa. È stato scaricato da Monica, non possiamo ritardare.”

Spalanca gli occhi rabbiosa “oddio, ci mancava anche questo... è una grande stronza.”

Ridacchio. Fantastica la mia ragazza sboccata. Le prendo il viso tra le mani e la bacio, non mi lascerà, non per il momento almeno. Il nostro amore è vero.

Mi porta le braccia attorno al collo avviluppandosi completamente attorno a me “ho bisogno di fare l'amore con te...” soffia con un filo di voce.

Le stringo forte le braccia attorno alla schiena, vuole sentire che siamo ancora noi “abbiamo tutta la notte, okay?”

Annuisce baciandomi il collo “okay” mormora.

 

 

 

 

 

 

 

 

* Colpa delle Stelle (questa frase disperata mi ha stretto il cuore, è semplicemente perfetta. Ho dovuto inserirla.)

 

   
 
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