Note iniziali della
traduttrice: ho notato che molti di voi (ben 168 ad ora) hanno letto il primo
capitolo e ciò mi – ci, a me e all’autrice – ha fatto molto piacere. Gradiremmo
se ci lasciaste anche una piccola recensione, giusto per sapere cosa vi ha colpito
di questa storia. Vi lascio al capitolo.
Baci
CAPITOLO DUE
Rovistando tra le
pile di carte, Kaelie si guardò intorno per trovare il suo cercapersone, che stava
emettendo continui segnali acustici negli ultimi 10 minuti. Seguendo il suono, si
lasciò cadere in ginocchio, trovandolo tra un mucchio di rottami metallici.
Proprio appena fermò il “bip”, Lyla apparve sulla soglia.
-Kaelie, dovresti
pulire questo posto, in questo modo non spenderesti 10 minuti per trovare il
tuo cercapersone-
-Lo so, lo so, ma il
pasticcio mi aiuta a lavorare. Comunque, dove dovrei essere?-
-Amanda ti vuole nella
nuova sala corsi, e porta anche la nuova apparecchiatura per la prova-
Gli occhi di Kaelie
s’illuminarono e lei sorrise, alzandosi dal pavimento e asciugandosi le mani sporche
sulla sua camicia. –Finalmente! Mi chiedevo quando sarebbe stata usata-
Lyla sorrise. –Hai
bisogno di una mano?-
Kaelie annuì e
scavalcò un mucchio di bicchieri di caffè buttati via, accompagnando Lyla verso
una parete con appese una serie di armi che sembrava fossero fatte di vetro. Sganciandole
delicatamente un paio dal muro, ne consegnò alcune a Lyla, e prese altre
apparecchiature per i test.
-Quindi queste sono
le nuove armi a cui stavi lavorando?-
-Sì-
-Sembrano stupefacenti-
le elogiò Lyla e Kaelie sorrise ampiamente. -Aspetta di vederle in azione-
La donna le sorrise
di rimando. -È meglio avere qualcosa di nuovo per me-
Kaelie ridacchiò prima
di tornare seria. -Hai sentito niente di Lola?-
Lyla aprì la bocca
e pensò per un momento prima di parlare. -Abbiamo un paio di piste su cui stiamo
lavorando, ma ancora nulla di certo-
La ragazza aggrottò
la fronte sapendo che le stava nascondendo informazioni.
-Non guardarmi così,
sai che mi piacerebbe dirti di più se mi fosse permesso-
Kaelie sospirò. -Lo
so, solo odio essere lasciata all’oscuro il più delle volte-
Il cipiglio di
Kaelie si trasformò in confusione quando vide diverse guardie pesantemente
armate agli ingressi della nuova sala di formazione. Era davvero necessario?
Girò la testa verso Lyla per chiedere di cosa si trattasse, ma la donna scosse
la testa, insistendo a non dire nulla. Le porte della camera di formazione si
aprirono e le due entrarono.
Kaelie emise uno sbuffo
vedendo la squadra di cui faceva parte. Amanda era in piedi tra due dei membri
della Suicide Squad, che avevano le braccia conserte e l’aria annoiata.
Stringendo le labbra, Kaelie guidò Lyla verso un tavolo ad un’estremità della
stanza e cominciò a organizzare le armi e le attrezzature poste sulle
scrivanie.
-Ti sei presa il
tuo tempo, Dove, non come noi che ti stavamo aspettando tutti-
Kaelie si guardò alle
spalle e Deadshot la salutò.
-Lawton, ora basta-
lo avvertì Amanda e lui alzò gli occhi, ma si fermò, incrociando le mani dietro
la schiena.
Kaelie e Lyla
vennero raggiunti dagli altri intorno al tavolo e Amanda cominciò a parlare. –Siete
tutti qui per testare questa nuova struttura e le nostre nuove armi-
Si voltò verso i
membri della Suicide Squad, rivolgendo loro le successive parole.
-Questa è
un'opportunità fortunata e rara per voi di lasciare le vostre celle. Se andrà
tutto bene, vi sarà definitivamente permesso di lasciare le vostre celle e di
utilizzare la struttura-
Deadshot ridacchiò
in direzione di Kaelie, che si era seduta a gambe incrociate sul tavolo e
lanciava un pugnale in aria per poi riafferrarlo con la mano sinistra.
-Lei pensa
veramente che sia saggio lasciare che un bambino giochi con i nostri nuovi
giocattoli?-
Kaelie aggrottò la
fronte, poi infantilmente puntò il pugnale in direzione di Deadshot. Amanda scoccò
ai due uno sguardo decisamente non divertito e Kaelie lasciò cadere il pugnale
sul tavolo, imbronciata. Saltando giù, si avvicinò a Deadshot.
-In realtà, non
solo io sono più in grado di voi nell’utilizzo di questi strumenti, ma io sono
colei che li ha creati-
-Kaelie anche
creato l'intero centro di formazione- aggiunse Lyla, e ognuno si prese il tempo
di guardare l’intero posto. Era molto moderno, tutto metalli lucidi, vetro e forme
asimmetriche.
Deadshot sembrava
indifferente. -Dovrei essere impressionato?-
Amanda si rivolse a
Kaelie. -Miss Blackburn, penso che ora una dimostrazione sia d’ordine-
Kaelie annuì, togliendosi
i tacchi e mettendoli sul tavolo, rimanendo a piedi nudi. Passò le mani sulla
gamma di armi, per decidere quale prendere. Allontanando le armi dal tavolo,
fece scattare il polso, e gli anelli della frusta elettrificata scivolarono
lungo il braccio e poi nella sua mano. Si avvicinò a una delle porte scorrevoli
di una delle poche camere di vetro all'interno del centro di formazione, e
premette la mano libera contro di esso. Una linea blu la scannerizzò e, riconoscendola,
aprì un menu.
-È abbastanza
semplice in realtà, si prende solo un’arma, quindi ci si fa scannerizzare la
mano, dovrebbe uscire un menu come questo e basta scegliersi un programma-
spiegò Kaelie e scorse le opzioni, scegliendo alta velocità, 50 persone e ambiente
difficile.
Una volta che lei
ebbe scelto il programma, le porte si aprirono e lei entrò. Gli altri nella
stanza si spostarono, guardando come lei stesse entrando nel bel mezzo di un
grande podio. Le luci all'interno della stanza di vetro si oscurarono, e una
serie di laser arancioni apparvero in ogni angolo, creando persone olografiche.
Il conto alla rovescia l’avvertì che erano passati cinque secondi, e Kaelie
prontamente schioccò con la mano la frusta elettrica, che baluginava di un
brillante colore freddo quando rifletteva la luce. Una delle persone
olografiche caricò in direzione di Kaelie e lei fece crepitare la sua frusta,
tagliandogli il torace con un movimento rapido. Una brillante luce arancione
eruttò dalla ferita e l'ologramma esplose come schegge di vetro prima di
scomparire.
Un’altra persona
olografica corse verso la ragazza, questa volta affiancato da diversi altri, e
Kaelie agitò la frusta in avanti, che si avvolse intorno alla caviglia di uno
degli ologrammi. In un altro movimento fluido lei tirò il polso e l’ologramma
che era stato catturato cadde, mandando gli altri a terra come birilli colpiti
da una palla da bowling. Esplosero tutti in un mare di luce arancione, fino a
scomparire.
Kaelie si girò di
scatto, chinandosi sotto e volteggiando intorno agli ologrammi, colpendoli, uno
dopo l'altro, in modo creativo e sapiente con la sua frusta elettrica. Infine,
una volta che tutte le persone olografiche furono distrutte, le luci tornarono
alla normalità e Kaelie fece un passo fuori dal podio. Respirava pesantemente,
i capelli color dell’inchiostro erano incollati alla schiena e la pelle era coperta
di un sottile velo di sudore. Sogghignando, si voltò verso il suo pubblico, e rivolgendosi
a Deadshot agitò i polsi in un regale inchino di scherno.
Lyla batté le mani
applaudendole e Amanda annuì con la testa in segno di lode. Kaelie uscì dalla
stanza di vetro, avvolgendo la frusta di nuovo intorno al braccio, e raggiunse
il resto della squadra.
-Bel lavoro, Dove,
ora si che mi hai impressionato-
Kaelie si lasciò
sfuggire una mezza risata, accompagnando gli altri al tavolo delle armi. –Ora è
il vostro turno di giocare, ragazzi e ragazze-
Si voltò verso Lyla,
mostrando la sua pistola e spiegandole i diversi tipi di proiettili che lei
doveva provare. Deadshot andò a prendere una lunga lama ricurva, fatta di un
materiale simile a vetro trasparente, e vedendolo, Kaelie gli colpì subito la
mano.
-Questa non è per
te, quindi, se vuoi evitare un brutto colpo, ti conviene tenere le mani a
posto-
Deadshot imitò il
saluto militare e mise le mani dietro la schiena per tenerle fuori dalla
portata della ragazza. Lyla la guardò incuriosita e lei si mise a spiegare.
-Queste armi sono
realizzate ognuna con un riconoscimento sensoriale molto specifico, in modo
tale che le armi di Lyla sono solo di Lyla, quelle di Deadshot sono solo per
lui e così via. Chiunque cerchi di prendere qualcosa non suo avrà una sorpresa
piuttosto scioccante-
-Ma tu le puoi
usare tutte quante?- chiese Lyla e Kaelie annuì. –Le ho fatte io-
Distribuì il resto
delle armi e delle attrezzature alla squadra e agitò la mano, gesticolando verso
la stanza di addestramento.
-Avete i vostri
giocattoli, ora andate a divertirvi-
Note finali della traduttrice: che dire, non sono per niente
soddisfatta della parte in cui è descritta la prova di Kaelie, ma, anche se ci
ho messo quasi tre settimane per metterla a posto, ancora non mi piace. Non esistono
sinonimi di “ologramma” e “olografico”, per cui ci sono un sacco di
ripetizioni. Per il resto, invece, sono veramente contenta, perché, anche se è
la mia prima traduzione, sono riuscita a renderla abbastanza bene.
Ringrazio chi ha letto la storia e invito a farmi sapere – e
a far sapere all’autrice, non preoccupatevi di dire cose negative, al massimo
insulta me perché l’ho tradotta male – se vi piace o no e se ci sono cose che
dovrebbe cambiare, togliere o aggiungere. È una storia particolare, perché,
fino ad ora (non so poi, ma non credo), non ci sono Oliver, Felicity, Roy e
nemmeno Diggle. Insomma, è tutta incentrata sulla Suicide Squad. E sono
consapevole che Deadshot non è un personaggio molto famoso in Italia (non è
nemmeno presente nei personaggi, votatelo se questa storia vi piace!), ma nel
resto del mondo è tra i ‘villains’ più amati.
Spero che vi sia piaciuta comunque. Se si, fatemelo sapere!
P.S.: aggiorno un martedì si e uno no,
soprattutto perchè la settimana prossima sono in Irlanda per
conto mio e non posso tradurre. Ci vediamo il 26, ragazzi!
Note dell’autrice: spero che questa storia vi piaccia, mi
sono molto impegnata per scriverla. Lasciate una recensione, per favore, solo
per farmi sapere cosa ne pensate. Grazie comunque a chi ha letto :)