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Autore: giuliabaron    13/09/2008    6 recensioni
Tornava a casa come tutte le sere, questa volta però era stato un turno davvero estenuante: certo non era la prima volta che saltava il pranzo per adempiere al suo dovere di medimaga, ma si sa nel cuore di Londra raramente si vedevano draghi scorrazzare deliranti per la città!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

 

Profumo.

Profumo di biancheria pulita e calore di un posto appena lasciato vuoto accanto a lei.

Con queste sensazioni Hermione lentamente si svegliò.

Cercò di alzarsi per stiracchiare le membra indolenzite, ma un forte giramento di testa la fece subito ricadere a letto tra le lisce lenzuola di seta. Lì per lì non si rese nemmeno conto che non erano le sue.

Si toccò la testa e si sorprese di essere fasciata, poi provò a rialzarsi stavolta con più calma, facendo piano leva sui gomiti. Questa volta riuscì a sedersi sul letto appoggiandosi allo schienale.

La vista era ancora sfocata, ma distinse lo stesso due sagome grigiognole dalle lunghe orecchie appuntite che parlottavano tra loro ai piedi del letto.

 

 

 

 

Shhhh… signorina si è svegliata…” – disse quello alla sua destra.

 

“Padrone! Bisogna chiamare padrone! Noi dovere chiamare subito lui!” – urlò con voce stridula l’altro.

 

A quel suono Hermione gemette involontariamente di fastidio, attirando l’attenzione dei due elfi domestici, che subito puntarono i loro occhioni tondi verso di lei.

 

Quello che sembrò essere il più vecchio parlò tutto preoccupato:

 

“Oh signorina, io scusare tanto ma Dinky – ed indicò l’elfo dalla voce acuta – essere tremendamente maleducato!” – e si diede un pugno in testa.

 

Quella scena riscosse Hermione: erano due elfi domestici che le stavano parlando ed uno di loro si stava autopunendo in casa sua? No, non era possibile che lei, in quanto fondatrice del C.R.E.P.A. potesse avere alle sue dipendenze degli elfi domestici! Per forza di cose quella non era casa sua!

 

D-dove sono?” – provò allora a chiedere con voce flebile più a se stessa che a qualcun altro, massaggiandosi la tempia sinistra.

 

“Oh, signorina io vorrebbe dire, ma Gonzo non vuole me lasciare!” – squittì Dinky indicando il suo compagno semi-stordito dal proprio gancio.

 

“Sono per caso prigioniera? Cos’è successo? Ricordo solo che stavo tornando a casa dal San Mungo e poi… tutto è confuso…”

 

“Noi non potere aiutare, signorina; noi adesso andare, poi tornare” – rispose in tono solenne Gonzo, appena ripresosi. Dinky stava già per ribattere quando Gonzo lo colse alla sprovvista, tappandogli la bocca con una mano.

 

“Ma che…” – Hermione non fece in tempo a finire che quei due erano già spariti dalla sua vista con un sonoro “crack”.

 

 

 

 

 

Ancora stanca e scossa da quella nuova situazione, si lasciò cadere a letto.

Portò le mani dietro alla testa che le doleva ancora, chiuse gli occhi ed inspirò forte. Le lenzuola odoravano di Marsiglia e di un non so che di… virile, si trovò a pensare. E poi erano estremamente rilassanti con quel tono di verde smeraldo che tanto le ricordava il mare di quella splendida isola italiana nella quale si era recata in vacanza a diciotto anni per festeggiare i M.A.G.O.

Quel pensiero la tranquillizzò e, combinato alla debolezza che ancora la pervadeva, la fece risprofondare nel mondo dei sogni.

 

 

 

 

“Padrone! Padrone!” – un Dinky sovraeccitato, sfuggito al controllo di un preoccupatissimo Gonzo, saltellava senza sosta attorno alla scrivania dello studio di Draco Malfoy.

 

“Stupidi elfi! Vi avevo detto di non perdere di vista nemmeno per un momento la mia ospite” – berciò il biondo calcando con una punta di fastidio l’ultima parola.

 

Era seduto alla sua poltrona di pelle, con i piedi sopra la scrivania e stava leggendo l’inserto sportivo della Gazzetta del Profeta.

 

“Ma signore! Signorina essere sveglia!” – continuò Dinky, dimenticandosi completamente con chi aveva a che fare. Gonzo intanto si schiaffeggiò la fronte per la frustrazione.

 

“Brutto elfo idiota, ricordati che stai parlando con un Malfoy, non osare più rivolgerti a me con quel tono! Non vedi che sono occupato? – lo rimproverò, indicando l’articolo che stava leggendo riguardante il mercato di giocatori per il campionato di Quidditch della nuova stagione – Se solo non ti avessi accidentalmente liberato adesso ti… aspetta! Hai detto che si è svegliata?”

 

Non lasciò all’elfo il tempo di rispondere. Si alzò di scatto ed immediatamente si smaterializzò nella sua stanza.

 

 

 

 

Un “pop” ovattato designò l’arrivo di Draco in camera sua. Non sentì alcuna protesta per il suo improvviso arrivo.

La Granger doveva essere svenuta. Merda!

 

“Accidenti a quei due imbecilli incapaci… non le hanno somministrato la pozione come gli avevo ordinato di fare non appena avesse aperto gli occhi! Lo sapevo che a tenere con me un elfo decrepito e rincoglionito che crede ancora di vivere ai tempi di mio nonno e un deficiente di uno sgallettato che disgraziatamente ho liberato dalla schiavitù del suo precedente padrone, motivo per cui ora mi sarà riconoscente per tutta la vita, non ci avrei guadagnato niente! Mi sto rammollendo, ecco cos’è!”

 

Con quei pensieri in testa si decise ad avvicinarsi al suo letto dove giaceva apparentemente priva di sensi la sua nemesi.

 

 

 

 

Doveva ammettere che se fosse rimasta per tutta la vita così come era in quel momento, silenziosa ed indifesa, beh le sarebbe sicuramente piaciuta. D’altronde la Granger era sempre stata una ragazza affascinante, di una bellezza mai sfacciata, diversa dalle oche tutte tette e culo che solitamente gli scaldavano il letto.

E in quel momento lei sembrava un quadro di Tiziano. Un ricciolo ribelle le attraversava il viso rilassato e poggiava proprio sopra la bocca rossa e carnosa.

Senza capire come né perché, si ritrovò a scostarle quella ciocca birichina; restò impalato quando non resistette all’impulso di passare col pollice sopra quelle labbra perfette ed ignare di quello che stava accadendo.

Hermione a quel tocco gentile sospirò soddisfatta nel sonno e questo bastò a Draco per ridestarsi dallo stato di catalessi nel quale era sprofondato poco prima senza un motivo apparente.

In poco tempo raccolse tutto il famoso contegno malfoyano di cui disponeva e si schiarì la voce.

 

“Ehm, ehm… Granger svegliati.”

 

Niente. Decise di scuoterla leggermente.

 

“Granger svegliati, cazzo!”

 

Mosse un po’ la testa, ma ancora aveva gli occhi chiusi. Malfoy allora iniziò a darle piccole sberle sulle guance.

Infastidita da quel tocco insistente sulle gote, Hermione aprì gli occhi con disappunto.

Nonostante il dolore alla testa si fosse alleviato, la vista era ancora confusa. Batté le palpebre un paio di volte, si strofinò gli occhi e quando riuscì a vedere sperò con tutto il cuore che quella fosse una tremenda allucinazione, causata dal trauma al capo.

Perché, se quella faccia scocciata che le stava dinanzi realmente apparteneva a quel furetto odioso di Malfoy, allora Hagrid era un’aggraziata ballerina di danza classica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autore

 

Sono felicemente lusingata dalle vostre recensioni… e per questo ho cercato di postare al più presto il secondo capitolo!;)

Volevo avvisarvi che probabilmente la storia non consterà di più di dieci capitoli, almeno questo è il limite che ho prefissato nella mia mente…

Comunque, dalle recensioni ho notato che molte di voi avevano capito subito che questa sarebbe stata una Draco/Hermione… brave!

 

Poison Emy: ti ringrazio per la tua recensione piena di entusiasmo e mi riempie d’orgoglio il fatto              che avresti continuato a leggerla anche se il “prode salvatore” di Hermione fosse stato quel troglodita di Ron… a presto;)

 

Rue Meridian: addirittura dritta tra i preferiti? Grazie mille! Comunque anch’io non vedo per nulla bene insieme Ron ed Hermione… lei è veramente troppo in gamba per lui! Per quanto riguarda i poveri obliviatori… eh sì, hanno avuto proprio una giornata bella piena;)

 

Lyan: mille grazie per i complimenti! Sono contenta che il mio stile ti piaccia! A presto;)

 

_Bella Black_: leggere una recensione scritta da qualcuno di cui ami le storie è veramente appagante! Come vedi ho cercato di postare il prima possibile… spero di non averti deluso;)

 

Alaide: sono contentissima che tu mi abbia lasciato un tuo parere, è molto importante per me ricevere consigli da qualcuno bravo come te! Hai toccato perfettamente il problema: purtroppo o per fortuna sono estremamente sintetica. Cercherò di scrivere di più e come dici tu, col tempo spero di prendere le misure. Grazie;)

 

Pei_chan: sono proprio soddisfatta di esserti sembrata una scrittrice “esperta”, in realtà sono proprio come dici tu una “novellina”;)… e grazie per avermi avvertito dell’errore! Stupidamente mi sono mangiata un paio di parole (a volte mi prendono gli attacchi di rimbambite…). Provvederò subito a correggere! A presto;)

 

Ringrazio anche tutti coloro che hanno dato un’occhiata alla storia e a stregs87 per aver aggiunto la storia tra i preferiti;)

  
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