Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: cant_hold_us    13/08/2014    2 recensioni
Quella sera andai a letto presto e come sempre cominciai a ripesare alla mia giornata.
Desideravo una vita avventurosa come quella dei film, ma non la avevo. La cosa più spericolata che avevo fatto era stata sgattaiolare una notte via di casa con il mio amico Simon per andare in discoteca. Ci scoprirono e fummo messi in punizione.
Mentre la mia mente vagava, chiusi gli occhi e feci un respiro profondo, ripensando alla lite furibonda avuta con mia madre, prima di sdraiarmi a letto. Lei mi stava troppo addosso, ogni volta che uscivo dovevo farle sapere dove andavo e con chi ci andavo, in più avevo diciotto anni ed ero l'unica ad avere il coprifuoco alle undici di sera. Davo la colpa di tutto questo al fatto che lei aveva perso mio padre in un incidente stradale e forse non voleva che mi succedesse lo stesso.
Dopo svariate ore passate a pensare e a rigirarmi nel letto riuscii ad addormentarmi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Jace Lightwood, James Herondale, Simon Lewis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Capitolo 12.-

Mi alzai in piedi, sentendo dei rumori, e mi misi in posizione d'attacco. Rimasi pronta e aspettai come mi aveva insegnato Jace. Mi accorsi che, nonostante le catene, avevo un ampio margine di movimento. Mi domandai chi mi avesse portata qui, non ricordavo con lucidità ciò che era successo. Magari era stata quella Lilith.
Le chiavi girarono nella serratura e la porta si aprì. Appena vidi un'ombra entrarvi, mi scagliai addosso ad essa, senza aspettare di capire chi fosse. Ma la persona di fronte a me fu pronta a parare l'attacco e mi bloccò. Solo in quel momento capii che era Alec. Lui indietreggiò di un passo e io mi accorsi che non era stato lui a bloccarmi, ma le catene. Lo osservai e percepii la sua preoccupazione. Alle sue spalle Jace e Izzy erano armati. Spada e pugnale per il ragazzo e una frusta dorata che scintillava nella mano di lei.
"Jace." lo chiamai, con voce debole.
Lui fece un passo avanti e superò Alec.
"Clary, sei tu?" domandò, preoccupato.
"Sì, sono io." risposi con un filo di voce.
"Toglile le catene." ordinò al suo amico, senza girarsi a guardarlo.
"No. Non siamo sicuri che sia lei." rispose l'altro con voce aspra.
A quel punto ricordai tutto. Io avevo strozzato il piccolo Max. Vedendo lo sguardo dei due fratelli Lightwood, percepii il disprezzo che provavano per me e indietreggiai fino a raggiungere il letto. Mi posizionai all'angolo e mi raggomitolai in posizione fetale.
"Toglile quelle maledette catene, Alec!" urlò Jace.
"No." risposi io, questa volta. "Potrebbe tornare da un momento all'altro e non sappiamo cosa potrebbe fare." Aggiunsi. Sentivo le lacrime che mi pungevano gli occhi, me le respinsi, non ero nella posizione di piangere. 
"Hai visto! Ora sei convinto che sia lei?" domandò Izzy, sfidando il fratello con lo sguardo. 
Alec non disse nulla, prese un mazzo di chiavi e le lanciò ai piedi di Jace. Si voltò, ricambiò lo sguardo della sorella e se ne andò. 
"Vi lascio un po' da soli." annunciò Isabelle. Anche lei sparì in modo silenziosamente spaventoso. 
Jace si chinò e raccolse le chiavi. Poi, si avvicinò a me, ma mi strinsi più forte contro il muro. Avevo paura, ma non sapevo il perché. Lui si bloccò all'istante, vedendo la mia reazione. 
"Non ti farò del male, Clary." sussurrò. I suoi occhi erano pieni di preoccupazione e di dolore per me. 
"Jace... Non mi liberare." lo supplicai.
"Va bene." rispose facendo un respiro profondo. "Non volevo spaventarti. Non avrei mai voluto colpirti, ma era l'unica cosa che potevo fare." mi spiegò, con un leggero tremolio nella voce.
Pensava che io avessi paura di lui, ma non era così. Per lo meno, la mia mente non aveva paura di lui, il mio corpo, invece, sì. Ero così confusa.
"Lo so. E' tutto a posto." lo tranquillizzai, ma quelle parole apparivano deboli alle mie stesse orecchie.
"Posso avvicinarmi?" mi chiese, con voce dolce e gentile. Per evitare di far trapelare la mia paura io mi limitai ad annuire.
Jace si avvicinò e mi diede un bacio leggero sulla testa nel punto esatto dove mi aveva colpita. 
Una lacrima scivolò lungo la mia guancia e poi un'altra ancora.
"Ehi, no..." sussurrò Jace. Si chinò in fretta e, posando le labbra sul mio viso, interruppe il mio pianto.
"Mi sento così sporca. Ti prego, lava via questo schifo. Toglimi di dosso quello che mi ha fatto." lo supplicai, con voce piagnucolante. 
"Sì, ma devo liberarti." mi contraddisse, mentre già armeggiava con le chiavi. In pochi secondi fui libera dalle catene.
Jace mi prese tra le sue braccia e cominciò a camminare. Posai il mio viso nell'incavo del suo collo e continuai a piangere.

Dopo poco tempo fui nel bagno di Jace. Lungo il tragitto non parlò, ma il suo respiro e il battito del suo cuore mi calmarono. 
Con il piede abbassò la tavoletta del Water, che fece un forte rumore. Mi fece sedere lì sopra. Poi andò vicino alla vasca da bagno, aprì e fece scorrere l'acqua, riempiendola.
Nessuno dei due parlò. Non avevo idea di cosa stesse facendo, ma non gli avrei chiesto niente. 
Jace si tolse la maglietta e rimase a torso nudo. La gettò per terra e chiuse l'acqua quando la vasca fu piena. 
"Cosa stai facendo?" domandai a quel punto. 
Non rispose. Portò le mani alla cintura e fece cadere per terra anche quella, seguita dai pantaloni.
"Jace?" lo chiamai.
Lui si avvicinò, indossava solo i boxer. Mi fece alzare e avvicinò le mani alla mia maglietta. Io lo fermai e lo guardai negli occhi.
"Non sono pronta per..." cominciai, con voce incerta.
"Non è quello che ti sto chiedendo, voglio solo levarti lo sporco." rispose lui, quasi ridendo. 
Tolsi le mani dalle sue e lo lasciai fare. Mi sfilò la maglietta e poi ammirò il mio corpo. 
Aveva uno sguardo trasognante, come se stesse osservando la cosa più bella al mondo. 
"Ci pensi tu ai pantaloni o faccio io?" scherzò, vedendo che non mi mossi. 
Arrossii e mi sfilai i pantaloni. Sorrise e si avvicinò per darmi un bacio. Fu leggero, le nostre labbra si incontrarono e si unirono.
Quando si allontanò, mi prese la mano ed entrò nella vasca. Rimase in piedi finché non entrai anche io. 
L'acqua era calda, aveva un buon odore di bagnoschiuma. Sembrava ancora più piacevole, dopo essere rimasta praticamente immersa nello sporco.
Jace si sedette e mi osservò. L'acqua gli arrivava alle spalle e la schiuma copriva tutto il suo corpo. 
Io ero confusa. Alzò le sue mani e le mise sui miei fianchi. Mi fece girare delicatamente e mi fece sedere a mia volta. Lui aprì le gambe e mi attirò a sé. La mia schiena aderiva ai suoi addominali. 
Mi irrigidii leggermente. Era tutto così strano. Non ero mai stata così vicina ad un ragazzo. 
Jace tolse i palmi dal mio corpo e, raccogliendo l'acqua fra le sue mani, me la fece scivolare lungo il collo. Ripeté il gesto più volte e io mi rilassai. 
"Brava, così." bisbigliò, con voce leggermente roca. Io lasciai cadere la testa all'indietro e incontrai il suo petto. 
Con una mano mi sciolse i capelli dal fermaglio, raccolse una ciocca di riccioli e cominciò a giocherellarci. Quel semplice gesto mi fece venire i brividi. 
"Mi odiano tutti." cominciai a sfogare le mie paure. 
"No, nessuno ti odia." mi rassicurò, Jace. 
"Coma sta Max?" chiesi. Il solo pensiero di quello che avevo fatto mi fece piangere di nuovo.
Con un dito asciugò la mia lacrima. C'era così tanta frustrazione, rabbia e paura in me che non riuscii a fermarmi.
"Sta bene. Si vanta per tutta casa che ti conosce meglio di chiunque altro e che è stato lui a salvarti." rispose.
Una parte di me ne fu sollevata, ma l'altra parte era arrabbiata con Jace. Come aveva potuto lasciarsi ingannare da Lilith?
"Non so come ho fatto a non capire tutto." aggiunse poi, come se mi leggesse nella mente.
Io non replicai, avrei detto solo qualche cattiveria, quindi preferii stare in silenzio.
"Clary, mi spieghi cosa è successo?" domandò, disperato. 
Feci un respiro profondo e gli spiegai ogni cosa. Gli raccontai anche del patto che avevo fatto con Lilith e, in parte, lo giustificai di non essersi accorto di nulla.
Gli feci sapere anche come mi sentivo prigioniera nel mio stesso corpo e di come lottavo, ma tutto era inutile. Non gli confessai, però, che mi sentivo stupidamente gelosa.
Quando finii, ci furono alcuni minuti di silenzio. 
Poi, fece scivolare le sue dita lungo il mio braccio destro, con fare rassicurante. Non so bene chi dei due stesse confortando.
Si allungò e prese una spugna, la immerse nell'acqua e cominciò a farmela scorrere lungo il braccio. Mi stava lavando. Passò poi al collo e all'altro braccio.
"Lilith è pericolosa." annunciò ad un tratto. Io mi voltai leggermente e vidi i suoi occhi distanti, persi nei sui pensieri. 
"Jace, dimmi a cosa stai pensando." lo supplicai. 
Le mie parole lo fecero ritornare da me col pensiero. Sbatté le palpebre e mi osservò. Accennò un sorriso dolce, ma scomparve in fretta.
"Lei è un demone, un demone potentissimo. Non pensavo che tuo padre avesse alleanze così potenti." mi spiegò.
"Jace, devi escogitare un piano. Devi cercare di fermare tutto questo, ma non devi dirmi niente. Non so se riuscirei a mantenere il segreto con lei." le parole uscirono dalla mia bocca molto in fretta.
"Clary, stiamo già..." cominciò a dire, ma io lo zitti posandogli un dito sulle labbra.
"Non dirmelo." lo pregai. Lui mi strinse più forte e attraverso quell'abbraccio mi trasmise tutta la sicurezza di cui avevo bisogno.
"Mi fido di te." sussurrai.
A quel punto mi fece voltare. L'acqua schizzo fuori dalla vasca e il suo sciabordare fu così rilassante.
Io ero praticamente addosso a Jace, i suoi occhi fissi sui miei. Si mosse per baciarmi e io allacciai le mie gambe ai suoi fianchi. Questa volta il bacio fu più passionale. Le nostre lingue danzarono insieme. Percepivo i battiti dei nostri cuori che aumentavano contemporaneamente. Le sue mani scorrevano lungo la mia schiena, provocandomi brividi di piacere. Le mie si posarono sulla sua nuca e le mie dita si intrecciarono fra i suo capelli umidi. Ci separammo e tutti e due respiravamo a fatica. Ci guardammo negli occhi e lui mi stinse ancora di più. Sembrava che volesse fondere i nostri corpi in uno solo.
"Jace?" interruppi quel silenzio così beato.
"Sì?" chiese, senza staccare le sue iridi dorate dalle mie. 
A quel punto fui imbarazzata e girai la testa verso destra, evitando il suo sguardo indagatore.
"Io... Io odio quando sei con lei." annunciai. Lui fece un lungo respiro.
"Anche io." quelle parole mi fecero riempire gli occhi di lacrime, ma impedii che fuoriuscissero.
Voltai la testa di scatto e presi il suo viso fra le mie mani.
"Promettimi che non bacerai più il mio corpo quando non sarò io." lo implorai.
Lui rise, un suono così bello che si sentiva di rado, ma non rispose e non disse nulla. 
Strinsi le mani più forte sulle sue guance.
"Promettimelo."gli ordinai, con voce più decisa. 
Lui chiuse gli occhi e si abbandonò alla mia stretta. Fece un altro respiro profondo.
"Lo prometto." cedette, senza aprire gli occhi. Poi sorrise.  Chissà cosa gli passava per la testa.
"Questo però ti costerà un bel po' di lavoro quando sarai tu." scherzò, o forse era serio, non riuscii a capire.
Mi baciò il palmo della mano destra e poi si separò da me con estrema dolcezza. 
Uscì dalla Vasca, si avvolse in un asciugamano e uscì dal bagno. Ritornò pochi minuti dopo, con dei vestiti e altri asciugamani.
"Finisci pure con calma, io ti aspetto di là." mi rassicurò con voce dolce e si chiuse la porta alle spalle.

Mentre mi rivestivo, sentii una voce femminile, fuori, oltre a quella di Jace. 
La biancheria che  mi aveva portato era ornata di pizzo e mi chiesi dove l'avesse presa. 
Feci in fretta e mi pettinai anche i capelli. 
Mi accostai vicino alla porta per cercare di origliare, ma non riuscivo a distinguere le parole. Morivo di curiosità.
Quando uscii, vidi una donna abbastanza alta. I suoi capelli erano rossi come i miei. 
Si voltò e a me si fermò il cuore.
"Mamma!" esclamai, stupita.

Note d'autore:
Ecco il dodicesimo capitolo!
Spero che vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Ci vediamo al prossimo capitolo. Baci <3
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: cant_hold_us