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Autore: Atomic Chiken    13/08/2014    5 recensioni
Le ragazze di una piccola cittadina cominciano a sparire all'improvviso. Cosa si nasconde dietro a tutto questo? Un assassino, o qualcosa di molto più complesso e terrificante?
Dal testo:
Non poteva essere una persona. Non aveva nulla di umano. Era la cosa più disgustosa che avesse mai visto.
Perse i sensi, li riebbe.
Sentì il respiro della cosa sulla propria pelle. La sua bocca sfiorò l'orecchio di Marie.
Prima di divenire preda del buio udì qualcosa che le fece accapponare la pelle.
" Mamma ".
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alex aveva le chiappe raggrinzite a furia di stare fermo. Si mosse a disagio sulla sedia scomoda e provò a distrarsi studiando la sala in cui si trovava. Quanto tempo era passato da quando erano stati tutti convocati ad una riunione d'emergenza? Un'eternità, questo era sicuro. Subito dopo che era corso fuori dal campo con Pierce aveva visto i poliziotti che cercavano di fermare un intruso. Alex e Pierce erano intervenuti cercando di portarlo fuori dalla zona ma l'altro non aveva ceduto, continuando imperterrito ad avvicinarsi alla scena del crimine. A quel punto Alex non ci aveva più visto e il suo pugno era entrato in azione ancor prima che se ne rendesse conto. Aveva steso un uomo, davanti a tutti. Un nodo allo stomaco lo costrinse a cambiare posizione.
Per distrarsi squadrò i presenti. Erano seduti su un tavolone circolare, molto simile a quelli che si vedono nei film polizieschi. Alla sua destra, a poco meno di mezzo metro di distanza, era seduto un uomo basso e dalla barba folta. Portava gli occhiali e si guardava in giro con circospezione. Sembrava sulla cinquantina. La sinistra era invece occupata da un uomo abbastanza giovane, i capelli raccolti in una coda di cavallo.
La moda d'oggi fa proprio cagare
L'attenzione di Alex fu catturata dall'individuo seduto all'altro lato del tavolo. Era una donna molto giovane, forse sui trent'anni. In quella pessima giornata fu l'unica cosa bella che vide. Portava i capelli biondi raccolti in una piccola treccia, con indosso un abito formale. I loro sguardi s'incrociarono per un attimo, ma l'altra non sembrò fargli molto caso.
Lo sceriffo tornò sul pianeta terra quando la porta della sala si aprì. Sulla soglia apparve il sovrintendente della polizia di Harlow, Mason, seguito dal suo vice di cui ignorava il nome. Alla fine entrò anche la star del momento. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, assomigliando ad un impedito. Alex dubitava che fosse il contrario. Ma doveva essere sincero, non poteva negare che fosse un uomo bello. Era alto, sul metro e ottanta, con dei capelli biondi che in un primo momento gli erano sembrati bianchi. Rimase in piedi di fronte ai presenti accanto al sovrintendente facendolo sembrare una formica, mentre il vice prese posto vicino alla donna. Tutta l'attenzione cadde sui due in piedi. Mason si schiarì la gola " Ci scusiamo per avervi fatto aspettare così tanto " disse imitando l'espressione di un uomo addolorato. Era pessimo nel ruolo d'attore.
" Ma credo che siate abbastanza intelligenti da capire la gravità della situazione, tanto grave da costringermi a convocare qui tutti voi ". Con tutti voi si riferiva ai poliziotti delle quattro città che erano stati chiamati al distretto di Harlow, tutte città dove il pazzo aveva agito.
" Siamo di fronte ad una lunga catena di rapimenti, forse omicidi, solo il tempo potrà dircelo. Ben dieci ragazze sono scomparse in meno di una settimana, cinque ad Harlow, una a Mainhill, due a Poundville e due a  New Ramynis. Dieci, signori " mostrò dieci dita e guardò uno ad uno i presenti " E, a parte dei capelli che non portano a nulla, non abbiamo uno straccio di niente. Questo rapitore è molto scaltro e furbo, ma noi dobbiamo esserlo più di lui, solo così potremo catturarlo. Dobbiamo dare giustizia alle famiglie delle povere vittime ". Alex notò che aveva detto vittime, non scomparse. Un vero ottimista.
Dopo aver fatto il quadro della situazione presentò il nuovo arrivato. L'ansia di Alex salì alle stelle.
" Prima di cominciare vi prego di tenere i pregiudizi per voi ". Aspettò qualche secondo prima di continuare
" Lui è il signor... "
"...Ilyas Pendergast " finì per lui lo strano individuo. Alex si pentì di averlo colpito, gli faceva venire i brividi. Con la coda dell'occhio notò che anche gli altri la pensavano come lui.
" Fa parte dell'Fbi... ". Non finì di pronunciare quelle parole che la sala si riempì di disapprovazioni. Mason cercò di calmare gli animi sbattendo la mano sul tavolo
" Signori, vi prego ". Piano piano la stanza tornò silenziosa.
" Capisco perfettamente come vi sentiate, ma la situazione ci sta sfuggendo di mano. Come avrete già dedotto questo pazzo colpirà ancora. Dobbiamo collaborare, se vogliamo arrivare da qualche parte. Tutti " incalzò notando espressioni ancora  infuriate. Alex era uno di loro. Non riusciva a mandare giù il fatto di avere tra i piedi quei pinguini. Soprattutto quel pinguino.
" Dovrete passare i vostri rapporti a me, ed io farò in modo che arrivino al signor Pendergast, in modo che tutta l'unità dell'Fbi possa partecipare alle indagini ". Fece una pausa di due secondi
" Al momento il signor Pendergast è qui da solo e verrà quindi affiancato da uno di voi ". All'improvviso la tensione salì alle stelle. Alex vide il tipo con la coda incrociare le dita.
O la va o la spacca
" Ho deciso di dare questo incarico allo sceriffo Alex Smith ". Alex impiegò un paio di secondi per ritornare in sè
" Cosa? " sbottò alzandosi in piedi.
" Per favore..."
" Per favore un corno! Non mi faccio affiancare da nessuno, capito?! ". Sul volto di Mason apparve un'espressione di sconcerto. Questa volta non recitava
" Alex Smith... ".
" Lavoro da solo e non sarà di certo un pinguino a cambiare il mio modo di fare! ".
 " Si sieda, Alex " proruppe all'improvviso una voce femminile. Alex si voltò sorpreso verso l'unica donna presente
" In questo momento abbiamo problemi ben più grossi di questo. La prego ".
Lentamente, lanciando un'occhiata furiosa a Mason, Alex tornò ad occupare il proprio posto. In tutto quel tempo il biondino non si era mosso di un millimetro.
" La ringrazio, signorina Harper. Preferirei chiudere qui la riunione, vi chiedo quindi di tornare al lavoro. Buona fortuna a tutti ".


 

_



La notte era calata a Mainhill. Un individuo uscì dal caldo della sua abitazione e s'immerse tra le raffiche del vento e la pioggia incessante, diretto verso un punto preciso. Continuò a guardarsi intorno furtivo per tutto il tragitto, attento a tenersi basso. Dopo un paio di minuti raggiunse la meta e vi si inoltrò sotto la guida di una torcia. Svoltò un paio di volte rivedendo la mappa mentale. Schiacciò qualcosa e da qualche parte si aprì un varco. Vi entrò silenzioso e quello si richiuse alle sue spalle. Avanzò nell'oscurità più completa, la torcia rimpiazzata da un oggetto appuntito. Da qualche parte si sentì una voce soffocata. L'individuo sorrise.
" Non farmi del male " implorava.
L'individuò raggiunse la fonte dei lamenti.
" Silenzio " ordinò. Era bellissima. Come tutte le altre.
La sgozzò con un unico taglio netto. Il sangue uscì a fiotti sporcando il pavimento. Il corpo smise di muoversi dopo un minuto. Senza smettere di sorridere la prese in braccio. Rimase a saggiare ogni istante di quel momento per un paio di minuti, prima di buttarla via con le altre.
Quella notte dormì benissimo.

  
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