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Autore: fantasya    13/08/2014    2 recensioni
"La guerra è finita, ed a Harry, Hermione e Ron non può sembrare vero. Tutto è tornato alla normalità? Così sembra quando si riuniscono al binario 9 3/4 per l'ottavo anno ad Hogwarts. "
"Hermione non sa come, non sa perchè, ma la sua mente vola verso degli occhi di ghiaccio. Occhi di un Mangiamorte. La memoria della ragazza vola nel passato, ricordandosi del fastidioso Draco. E ne sente subito la mancanza"
"Ciò di cui Draco era certo era le strane sensazioni e pensieri che la ragazza le faceva venire, come nessuna Serpeverde aveva mai fatto. Niente di paragonabile anche ad un solo sguardo della Mezzosangue. E questo, lo rendeva furioso."
Prese dal primo capitolo...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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4. Sogni di sangue

Chi diavolo salverà me? Pensò.
Appena il coltello smise di girare la risposta arrivò:
ti dovrai salvare da solo.
-Charles Bukowski

POV’S HERMIONE
-Expelliarmus!- urlo puntando la bacchetta contro Draco. Ho sperato nell’effetto velocità.
Ma lui è altrettanto svelto: -Protego. Serpensortia!-
Dalla punta della bacchetta di Draco compare un enorme serpente, che inizia a strisciare troppo rapidamente verso di me.
Ci metto qualche istante, paralizzata a fissare il serpente che si muove sinuoso verso di me. Un brivido lungo la colonna vertebrale, un pizzicore nel petto.
– Vipera Evanesca! – grido quasi disperatamente mentre la serpe sta per arrivarmi addosso.
Draco sembra quasi sconvolto, non credo di aver fatto nulla di sbagliato.. Ho fatto solo sparire la serpe.
-Perché hai aspettato tanto? Avrebbe potuto morderti- dice lui, incredulo riguardo al rischio corso.
Rimango un attimo immobile, pensando. E se mi avesse morso? Sarei morta, riconosco un serpente velenoso quando lo vedo.
Eppure qualcosa mi ha trattenuto. Il brivido che ho sentito quando stavo per morire, la paura. Un emozione. era da troppo tempo che
non sentivo nulla, me ne sono inebriata senza nemmeno preoccuparmi. L’eccitazione del rischio? La paura delle conseguenze?
Non so dirlo, ma qualcosa ho sentito, ed è stato quello ad avermi bloccato: provare qualcosa.
-Non stavamo combattendo? Stupeficium!- urlo, devo distrarlo.
Draco schiva l’incantesimo e ricomincia a parlare.
-Diamine Mezzosangue, spiegami perché cazzo non hai fatto scomparire subito quello stramaledetto serpente! Ci stiamo scaricando, non dobbiamo ucciderci. Hai perso il cervello?- urla ancora.
Rido, stanca. – Via via Draco, più grabato, rido imitando suo padre -Al massimo tu hai perso la testa, Furetto. Era solo un serpente. Ora continuiamo! Stupeficium!-
ritento e questa volta l’incantesimo lo colpisce in pieno petto, spedendo Draco contro la parete dietro di lui.
Il rumore del capo che sbatte contro la pietra scura della parete mi riporta la razionalità.
Scatto in una corsa raggiungendo il corpo esanime di Malfoy. Sono stata incauta, nemmeno mi sono accorta di potergli fare del male.
Mi inginocchio al suo fianco, gli occhi lucidi, mormorando: - Innerva.-
Gli occhi di Draco si socchiudono, mi fissano, poi si richiudono. Tossisce un paio di volte, si sistema a terra e riapre gli occhi per guardarmi.
-Lo avevo detto che potevo schiantarti..- rido
-Lo avevo detto che dovevi sfogarti.- risponde lui sorridendo appena.
Posa il capo contro il muro e io mi accascio accanto a lui.


-Hermione! Come hai potuto? Avresti dovuto salvarmi, avresti…- una voce fastidiosa le sussurra all’orecchio, con rabbia.
Hermione spalanca gli occhi. Davanti a lei una strage di corpi morti, corpi morti ma con occhi vigili che la fissano e bocche che ghignano.
Riconosce Fred, che la guarda con disgusto, il corpo morto che si alza avviandosi verso di lei. Migliaia di corpi le si avvicinano,
allungano le braccia verso di lei come per ancorarsi. Alcuni li conosce, altri no.
–Padrona cattiva lei. Doveva salvare Dobby, Dobby morto per sua colpa signora.- ripete la voce dell’elfo, irriconoscibile, il sacco usato come vestito macchiato di sangue.
–Molto di più mi aspettavo da lei, signorina Granger, molto di più. Ci ha delusi, tutti noi.- Silente le urla da poco lontano.
Hermione piange, urla che le dispiace. I visi dei defunti ghignano, la deridono. Strisciano sul terreno umido, avvicinandosi a lei, infilzando le unghie nella terra.
La voce di Voldemort urla: -Non vi ha protetti da me, E’ inutile.- I bordi dello scenario si fanno sfocati per Hermione, mani le artigliano le braccia.
–Salvami. Salvaci. aiutaci.- voci petulanti la circondano, mani la strattonano, sangue la copre. –Non posso!- grida la ragazza”



Mi sveglio urlando, le lacrime che mi inondano il viso, il fiato che non basta per esprimere ciò che sento.
Voglio svuotarmi, far uscire le voci. Grido di nuovo, mi abbraccio le gambe. Troppo sconvolta per notare che mi trovo ancora nella Stanza delle Necessità.
-Granger? Granger che ti prende?- dice una voce. Mani mi afferrano per le spalle, mi calmano.
Urlo un'altra volta, gocce salate che solcano il mio viso. –Non posso!- urlo, chinando il capo. Piango, un corpo vicino al mio mi rassicura.
-Granger, era un sogno..- riconosco la voce, è Malfoy. Per un attimo scordo la rivalità tra noi.
-Le voce dei morti era per me una voce vivente…- mormoro ancora tra le lacrime, citando una frase di Alfred Tennyson.
Draco pare quasi terrorizzato, non l’ho mai visto così.
-Da quanto va avanti, Herm.. Granger?-
Piango, posandomi lievemente a lui. –Troppo. Troppo tempo.-
Poi capisco cosa sto facendo. Mi sto aprendo tra le braccia del nemico. Scatto in piedi, non posso fare così con lui.
Ma allora chi mi salverà? Facile, mi salverò da sola. Come sempre. Come devo. Come merito.
Draco mi fissa mentre mi lascio ricadere contro il muro, questa volta più distante
.
 
*Angolo autrice*
Questo capitolo ho preferito scriverlo dal punto di vista di Hermione, incentrarmi su di lei. Rieccomi, con un Hermione incapace di sentire qualcosa, tanto che la paura sembra un amica, una necessità. La decisione di descrivere solo l’incubo in 3° persona l’ho presa al volo, senza pensarci troppo. L’idea di immaginare la scena, vederla dall’altro, come se Hermione potesse concludere tutto ma non ne avesse la forza, mi ha attirato. Poi, la citazione di Tennyson è semplicemente entrata alla perfezione. Spero il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima. Fantasya.
  
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