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Autore: LunaLue    14/08/2014    1 recensioni
La storia comincia poco prima che Ib si ricongiunga con Garry, quando questi ha ormai scoperto il segreto di Mary.
E' la mia primissima fanfiction, ho voluto scriverla perché ho adorato questo gioco e il finale che agognavo non era tra quelli possibili.
Quindi l'ho scritto io xD
Alcuni dialoghi sono presi pari-pari dal gioco, ma per il resto, l'ho modificata per avere il mio finale :')
Spero possa piacere a qualcuno x)
I capitoli sono solo 7 (Epilogo compreso), e abbastanza brevi.
Mi auguro possa piacere a qualcuno ^^''
Buona lettura ;)
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garry, Ib, Mary
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II

Altre scale.
Ib aveva perso il conto di quante ne aveva percorse.
Troppe verso il basso, senza dubbio.
Come queste.
Mano nella mano, le due ragazzine scesero i gradini ed attraversarono la porta che si trovarono davanti.
Ancora quadri, ovviamente. Ed altre porte.
Avrebbero mai varcato quella che li avrebbe portati tutti fuori da quel manicomio?!
Ib sperò di non dover risolvere altri enigmi o simili per uscire di lì.
Poi la sentì. Una voce in lontananza, troppo lieve per poterla riconoscere, ma decisamente maschile. E Ib aveva incontrato una sola persona a cui poteva appartenere quella voce.
"Garry" pensò con una stretta al cuore dirigendosi verso quel suono.
Mary tentennò appena quando la ragazza dai capelli castani si diresse verso una porta socchiusa, ma continuò a camminare senza lasciare la sua mano.
La voce diventava sempre più forte man mano che vi si avvicinavano.
Era Garry, non vi erano più dubbi. Ma cosa stava dicendo?!
Quando Ib e Mary entrarono nella stanza in cui si trovava il loro amico, rimasero per un attimo all'entrata, guardandolo seduto a terra mentre parlava tranquillamente con la scultura di un coniglio.
Ib ripensò a Mary. A quando aveva cominciato a parlare in maniera folle prima di correre via ridendo macabra.
Si avvicinò al ragazzo dal lungo soprabito blu notte e gli si inginocchiò di fronte, mentre questi continuava a parlare con il suo silenzioso 'amico' come se la ragazzina dai lunghi capelli castani non si frapponesse tra loro.
Mary stava parlando, ma Ib non l'ascoltava. Garry stava assorbendo tutta la sua attenzione.
Perché continuava a parlare con quel coniglio? Perché fingeva di non vederle? Era davvero come Mary?
No. Garry era umano, Ib ne era certa. Doveva essergli successo qualcosa mentre era in quella stanza.
Altre parole senza senso uscirono dalle labbra di Garry, ma anche queste non erano rivolte alla ragazza che si trovava di fronte a lui.
No. Questo non era il suo Garry.
Lo stesso Garry che si offriva di fare il lavoro pesante senza coinvolgerla, per non farla stancare.
Lo stesso Garry che l'aveva portata in braccio fino a quella stanza sicura, in cui l'aveva fatta riposare.
Lo stesso Garry che le aveva prestato il soprabito mentre lei era priva di sensi, così che non sentisse freddo.
Lo stesso Garry che le aveva regalato quella caramella che lei non aveva mangiato, ma che ora più che mai le pesava nella tasca della sua gonna rossa.
Il Garry gentile che le sorrideva incoraggiante...
"Rivoglio il mio Garry!" Improvvisamente infervorata, Ib sollevò una mano e schiaffeggiò il ragazzo sedutole di fronte con tutta la forza di cui disponeva.

Avvertì lo stupore nelle parole di Mary, ma Ib rimase a fissare Garry con sguardo determinato.
Il ragazzo aveva finalmente smesso di parlare ed ora sembrava non riuscire a distogliere i propri occhi da quelli cremisi di Ib.
Ancora infervorata, senza conoscerne realmente la ragione, la ragazzina schiaffeggiò nuovamente Garry, che questa volta saltò in piedi sorpreso portandosi una mano alla parte lesa, chiedendole che cosa le fosse preso all'improvviso.
Eccolo.
Il suo Garry.
Prima che potesse rendersene realmente conto, Ib era saltata in piedi e gli si era lanciata tra le braccia per stringerlo forte a se. Sentì la voce imbarazzata del ragazzo mentre pronunciava il suo nome, ma Ib non rispose, si limitò ad affondare il viso nella maglietta verde del ragazzo, cercando di asciugare così un paio di lacrime che le erano sfuggite via.
Non doveva piangere. Non ve n'era motivo. Garry stava bene e lei era una ragazza forte.
Non aveva pianto quando si era ritrovata sola in quell'orribile luogo, ne' quando era dovuta fuggire via da opere d'arte impazzite.
No, non doveva piangere.
Riacquistato il controllo di se', si staccò da Garry che aveva preso a rassicurarla con parole gentili da un po'.
Il ragazzo non ricordava bene cosa gli fosse successo, ma non importava, dovevano andarsene di lì.
Fu Mary a dar voce ai suoi pensieri, anche se nel farlo sembrava leggermente infastidita.
Si incamminarono al piano di sopra, dove le ragazze avevano lasciato un passaggio bloccato da un manichino rosso senza testa, che da sole non erano riuscite a spostare, ma mentre salivano le scale percorse pochi minuti prima, Garry notò qualcosa cadere dall'abito di Mary.
Una rosa gialla assolutamente perfetta.
Una rosa gialla che riportò a galla i suoi ricordi ed il segreto di Mary.

Negli attimi che seguirono successero troppe cose insieme e troppo velocemente affinché Ib potesse dar loro un senso per intervenire.
Vide solo Garry scuro in volto che accusava Mary di qualcosa, prima che questa tirasse fuori la spatola trovata poco dopo che le due ragazze si erano divise dal ragazzo.
I due si fronteggiarono con l'arma improvvisata pronta a colpire tanto l'uno quanto l'altra, e prima che Ib realizzasse cosa stesse accadendo, era già tutto finito.
Garry aveva spinto Mary a terra abbastanza violentemente da farle sbattere la testa e perdere i sensi.
Ora restava lì. Inerme come una bambola di pezza abbandonata al suolo.
E non era che quello.
Una bambola.
Finta.
Un'altra delle opere di Guertana.
Era questo che le stava spiegando Garry, mentre Ib non staccava lo sguardo dal corpo di Mary così innaturalmente immobile. Poi Ib guardò la perfetta rosa gialla caduta a all'altra bambina.
- Sembra vera, ma è finta. - Le dice Garry seguendo il suo sguardo. - Lo so che è dura, ma dobbiamo andare, Ib. -
Ib non vuole andare.
Non senza Mary.
Ma Mary non si muove più. Non parla. Non ride.
Non ha più nulla che la faccia sembrare umana. E' come se non fosse mai esistita. Come se non avesse mai detto una parola.
No. Come se fosse morta.
"Forse non si muoverà mai più..." pensò Ib spostando ancora lo sguardo sulla ragazza bionda che restava riversa a terra.
"Mi dispiace Mary" ed attraversò la porta marrone insieme a Garry.

  
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