Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Esthiei_Thanatos    14/08/2014    1 recensioni
il dolore era insopportabile. Soffriva mentre gli si lacerava la pelle e il sangue purpureo gli scivolava caldo lungo il petto. Sentiva che sarebbe impazzito. Era un dolore che andava ben oltre tutto ciò che avesse mai provato. Non urlava. Non urlava perchè Lui aveva fatto in modo che non accadesse. Apriva la bocca ma come in un macabro film muto non ne usciva alcun suono.
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

"Scusa, avevo intenzione di bussare, ma quando Peter mi ha detto cosa è successo mi sono spaventato. Come stai?" disse Ryan, sollevato nel vedere sua sorella ancora tutta intera.

"Mi hai fatto prendere un colpo. Tutto bene, anzi, mi sento già meglio." rispose la ragazza chiudendo lentamente la cerniera dello zaino. "Cosa è succeso? Chi è stato?" chiese arrabbiato. "Sono stata io. Ho solo preso una storta." rispose lei scocciata. "Quindi mi vorresti dire che Nick non c'entra nulla in questa faccenda?". "No." rispose lei, poi continuò: "conosci un tipo che si chiama Marius?".

"Come lo conosci?" il tono di Ryan divenne improvvisamente serio. "Ci ho scambiato due parole oggi, e mi sembrava avesse all'incirca la tua età quin..." disse Grace guardandolo calma. "Stagli lontano." la interruppe lui "è un tipo molto strano, e non in senso buono." così dicendo uscì dalla stanza di Grace sbattendo la porta.

La ragazza si distese sul letto. Guardava il soffitto della sua stanza e al suo posto immaginava il roseo crepuscolo delle Highlands Scozzesi, il profumo dell'erba dei campi sui quali si stendeva, i libri d'avventura che sua madre le leggeva. Sua madre...D'istinto aprì il grande baule di legno con le rifiniture argentee che stava ai piedi del letto. Vi tirò fuori un album dalla copertina a righe bianche e nere. Lo aprì. Fu investita da un fiume d'emozioni nonappena vide il volto della madre. Gli occhi tanto vivaci e verdi come l'erba , i capelli dorati e le labbra rosse. Una lacrima le cadde sulla mano mentre sfogliava l'album e il calore del pianto la avvolse. Stava per rimettere l'album al suo posto, aveva pianto abbastanza. Lo chiuse, ma qualcosa spuntava tra le pagine chiuse del libro: dei ritagli di giornale. Sapeva di cosa si trattava, erano anni che non li leggeva, ma si fece coraggio e ci provò.

 

BRUTALE ASSASSINIO NELLA PERIFERIA DI LONDRA.

Ieri 6 giugno e stato ritrovato il corpo senza vita di una donna ( In seguito identificata come Dalia Rookwood dai familiari) nel parcheggio di un negozio.

Il volto orribilmente sfigurato e numerosi simboli incisi sul corpo nudo. A dare l'allarme è stato il commerciante del negozio, aveva sentito delle urla verso le 06:00 di ieri mattina, si era precipitato fuori dal suo allogio (situato al disopra del negozio stesso). Una volta arrivato nel parcheggio sul retro, il signor Spyce non era preparato a ciò che avrebbe visto:il corpo agonizzante di una donna, numerosi simboli dipinti sull'asfalto con il sangue stesso della vittima, e il carnefice seduto accanto a lei. Il signor Spyce vista la tragica scena si è subito precipitato in casa per chiamare la polizia.

Per la donna non c'è stato nulla da fare, è deceduta in ambulanza per dissanguamento in seguito alle dodici pugnalate infertele. L'assassina è rimasta sul luogo del delitto quasi aspettasse di essere arrestata. Infatti la donna all'arrivo della polizia si è consegnata spontaneamente. La scientifica ha analizzato i simboli sull'asfalto e sul corpo della donna ed è stato appurato che si tratta di un delitto a sfondo religioso.

 

Grace sentiva già la rabbia impadronirsi si lei, aveva voglia di spaccare tutto, voglia di vendetta, quella era la parola giusta, voleva vendicarsi per quello che era stato fatto a sua madre. Ma non poteva, purtroppo non poteva. Prese il secondo ritaglio di giornale e lo lesse.

 

AGGHIACCIANTE SUICIDIO IN CARCERE

Dopo aver ammesso di aver ucciso Dalia Rookwood, Paula Anderson è stata trovata morta nella sua cella. "Chiaramente si è trattato di un suicidio" affermano le guardie "ma non ci spieghiamo dove abbia nascosto l'arma con la quale si è tolta la vita".

Anche in questo caso la scena del delitto era totalmente imbrattata di simboli che la vittima aveva dipinto con il suo sangue prima di cavarsi gli occhi e mutilarsi mani e piedi. "E sicuramente un rito demoniaco, ma non mi è ancora chiaro a quale scopo, non ho mai visto nulla di simile" afferma il Reverendo Smith "ma lo scoprirò."

 

" Spero che anche Satana ti abbia mandata a farti fottere!" sputò Grace accartocciando il foglio e ributtandolo nel baule, poi si vestì e scese di corsa le scale. Uscì di casa e sbattè la porta senza neanche salutare Ryan. Prese a correre nell'oscurità incurante del dolore che ogni passo le procurava alla caviglia. Il vento che le sferzava il volto la faceva stare meglio, corse a lungo ma d'un tratto si guardò intorno, non capiva dove si trovasse , si fermò e riprese fiato. Si trovava in una strada angusta. Camminò lentamente lungo quella via, c'erano solo un vicolo cieco sulla destra e un piccolo bar a sinistra. Non aveva idea di dove si trovasse, e pensò che con quel buio opprimente e scuro come la pece non avrebbe mai trovato la via di casa, così imboccò uno dei due vicoli, andò fino al fondo e si lasciò scivolare lungo la parete, sedendosi sul lercio pavimento con le gambe al petto. Non aveva paura, l'aveva fatto tante volte e poi dopo la morte della madre per lei la vita non aveva più peso, viveva solo perchè non voleva dare altri dispiaceri a suo padre e Ryan, perchè sperava che si sarebbe sentita meglio con il passare del tempo perchè come diceva sua madre anche la più piccola luce, nel buio più oscuro diventa il sole. Ma la verità è che non era così forte e ogni giorno si sentiva sempre più male, sempre più arrabbiata aveva sempre più sete di vendetta, la dolce vendetta.... sperava che un giorno questo momento tanto agognato sarebbe arrivato. Dopo una ventina di minuti i suoi occhi si abituarono all'oscurità e riusciva persino a guardarsi i piedi e le formiche che le si arrampicavano sulle gambe, le caccio via con le mani, e quando credette di averne tolte abbastanza riprese a guardare di fronte a se. Quello che vide la spaventò: una figura le stava puntando un coltello alla gola. "Cosa vuoi? Soldi? Non ne ho. E se vuoi la mia vita, uccidimi, ma non farmi soffrire troppo." disse cercando di guardare quell'individuo all'altezza degli occhi, anche se con il buio e il cappuccio che indossava non riusciva a vedere nulla, poi vide la collana, e quel simbolo le fece montare la rabbia. "E così non vi è bastato il suo sangue, eh? Volevate anche il mio...Siete così devoti a lui e non capite nulla, se davvero Satana esiste ed è come tutti pensano, vi sta solo usando. Alla fine brucerete anche voi, credete davvero che vi ami?? Lui l'amore non lo conosce, la riconoscenza? Non è da lui. Quando arriverà la vostra ora soffrirete e lui non vi darà ciò che vi ha promesso! Siete così ingenui da non capire che lui non farà mai nulla per nessuno che non sia del male?". La figura non rispose, stava per affondare il coltello nel suo collo diafano, ma ad un tratto Grace sentì uno strano calore in tutto il corpo, era la morte pensò, non credeva sarebbe stato così bello morire, poi non sentì più la lama sul collo. Aprì lentamente gli occhi. La strana figura era scomparsa silenziosamente così com'era apparsa.

Marius camminava spedito, era arrabbiato. Non ci era riuscito e sapeva gia cosa lo aspettava, stavolta non aveva scampo. Strinse il ciondolo di vetro con la stella a cinque punte che portava al collo e sbattè il piede sul pavimento con forza. Riaprì gli occhi: il bosco si stagliava di fronte a lui avvolto, come sempre, da un alone di oscurità talmente intenso che ti accecava. Metteva inquietudine a chiunque vi passasse vicino, forse per le voci che giravano sulle creature che la popolavano, forse per la soggezione imposta da quegli alberi chilometrici e spettrali o per le fitte fronde che di giorno non permettevano il passaggio della luce la quale si riduceva a sottilissimi e preziosi filamenti d'oro che filtravano attraverso la verde ragnatela che costituiva il "tetto" del bosco. Camminò per pochi metri e finalmente si ritrovò davanti la sua casa: una piccola baita di legno e pietra.

Aprì la porta, si sfilò il mantello e lo gettò sul divanetto di fronte al camino e vi si sedette, aspettando da un momento all'altro la comparsa di suo padre. Non passo molto prima che succedesse. Si sentì tirare i capelli da dietro, non oppose alcuna resistenza: suo padre era pericoloso già calmo, quando era arrabbiato era capace di tutto. Il padre mollò la presa dopo avergli strattonato la testa in avanti, poi si sedette al fianco del figlio. "Cosa hai combinato? Come al solito mi ascolti una volta su cento!" disse e i suoi occhi neri si tinsero di rosso "Che cazzo ti avevo detto? Lei ha potere su i miei seguaci, e di conseguenza su mio figlio! Non ci avevi pensato eh? IDIOTA! Ti ho detto o no che l'unico modo per ucciderla è farla innamorare di te? Non hai mai pensato che ci fosse un motivo per cui ti ho dato la bellezza e il fascino? USALI!" sbraitò contro Marius, poi d'un tratto si calmò: i suoi occhi divennero di un azzurro biancastro quasi cadaverico "Ma tu sai qual'è la tua punzione, vero? Credo che questa volta mi divertirò..." con un gesto della mano richiamò a se lo zaino del figlio, aprì la tasca anteriore e tirò fuori il piccolo coltello dalla punta di vetro rosso: non appena lo impugnò questo prese fuoco. Con forza colpì Marius provocandogli un profondo taglio che andava dal sopracciglio alla guancia. Il ragazzo urlò di dolore ma non disse nulla. "Avrei voluto farti più male ma, sai dopo mi avrebbe scocciato parecchio riportarti in vita." disse, il tono beffardo. Era molto affascinante: i capelli biondo ramato lunghi e raccolti in una coda, il volto pallido e dai tratti molto squadrati. "Salute figlio! Se mi cerchi sarò nel solito posto." lo salutò indicando il pavimento con l'indice poi sparì in un turbinio accecante di fiamme.


Ciao a tuttii, finalmente dopo tanto tempo ho aggiornato, spero che mi perdoniate... purtroppo il liceo classico non lascia in pace nemmeno d'estate. Mi dispiace molto, scusateee! Anyway ringrazio tantissimo Crow17, _ caterinaaa _ e selenasvoice per le recensioni.. davvero non sapete quanto mi abbia fatto piacere, vi amo tanto! Spero che il capitolo vi sia piaciuto eh beh penso ormai si sia capito un po' chi è Marius, vero?

Un bacio. <3

Esthiei_Thanatos

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Esthiei_Thanatos