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Autore: Gemini_no_Aki    15/08/2014    0 recensioni
La stanza era silenziosa, vuota, illuminata dall’insegna di un hotel di fronte alla sua finestra.
Chiuse gli occhi, con le mani posate sulle gambe, inspirò, poi espirò lentamente tirando indietro la testa come se stesse buttando fuori il fumo, il pacchetto di sigarette era accartocciato sul tavolo, vuoto, accanto ad un bicchiere ed una bottiglia, vuoti anch’essi.
Portò la testa avanti, premette le mani sugli occhi e li aprì, aveva bisogno di qualcosa.

[La raccolta comprende storie basate sulla serie della BBC e diverse AU, alcuni capitoli potrebbero essere collegati, altri a sè stante e senza un ordine cronologico. In ogni caso saranno tutte MorMor.]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'King and Tiger'
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Note: Dunque, vagando su tumblr ho trovato questo headcanon che mi è davvero piaciuto, non ho la ppiù pallida idea di chi per primo abbia dato inizio alla cosa creando Severin Moran, chiunque tu sia, grazie! Spero appreziate il mio tentativo (primo ma non ultimo, mi sono già affezionata:3 ) di inserire anche lui e Rich, non ci saranno sempre, solo in alcuni capitoli che si riconosceranno per la sigla AU prima del titolo.
Buona lettura.





First meeting



“Non ti sto chiedendo molto in fondo Richie.”
La voce melliflua di Jim fece trasalire per un attimo il giovane attore che si schiacciò di più sul divano reprimendo quello che sembrava un singhiozzo, lo sguardo guizzò dallo schermo del cellulare alla porta d’ingresso, impaziente.
“Jim non puoi chiedermelo...”
Pigolò tormentando le maniche lunghe del maglione, se non avessero avuto lo stesso viso nessuno avrebbe mai azzardato una parentela.
“Per un attore bravo come te questo è un giochetto, Richie caro.”
“Sono... Sono un raccontastorie... Lavoro in teatro... Non posso farlo, Jim.”
Sebastian, palesemente ignorato per tutto il tempo, si appoggiò al tavolo della cucina con una birra in mano, non voleva intervenire, non che si stesse divertendo ma il suo intervento non era necessario, almeno finchè qualcuno non puntava una pistola contro Jim, e dubitava che uno come Richard, così schiacciato su quel divano e impaurito, potesse essere un pericolo.
“Sherlock Holmes verrà qui.”
Disse Jim avvicinandosi lentamente al divano, non aveva intenzione di ferire il fratello, né di spaventarlo a dire la verità, ma il tono con cui parlava anche normalmente non aveva nulla di comune.
“Tu dirai chi sei, mio caro Rich Brook, cosa fai... E lui non ti crederà.”
Certo la scelta delle parole usate non era quella perfetta per tranquillizzare qualcuno, Richard emise un gridolino, o un piagnucolio, e scosse la testa.
“Mi ucciderà.”
La porta d’ingresso si aprì in quel preciso momento e Richard non potè fare a meno di voltarsi, in fondo c’era una sola persona che avesse una copia delle chiavi e potesse andare e venire a suo piacimento.
“Rin...”
Chiamò attirando l’attenzione dell’uomo pressoché all’istante.
Un bell’uomo a conti fatti, vestito elegantemente e dai capelli biondi ben ordinati.
E aveva anche qualcosa di assurdamente familiare, pensò Jim.
Lo sguardo dell’uomo si posò su Jim con fare interrogativo, alzò un sopracciglio con un’espressione che era sempre più familiare, poi si spostò velocemente sui due fratelli, prima uno poi l’altro, su Richard e di nuovo su Jim prima di sospirare appendendo la giacca all’attaccapanni e lasciando la pistola sul mobile, come se fosse perfettamente normale girare armati.
“Immagino tu sia il fratello di Rich...Jim, esatto?”
Disse dopo averci pensato un attimo, si sedette sul divano e Richard si aggrappò a lui tirandogli piano un braccio, come un bambino.
“Dove sei stato, Rin? Dov’eri?”
Domandò appoggiando il mento sulla sua spalla, l’uomo stava per rispondere che un rumore distolse l’attenzione di tutti.
Sebastian posò la bottiglia di birra più rumorosamente di quanto avesse voluto sul tavolo, l’espressione che aveva stampata in viso era un misto di divertimento e di shock, tutto si sarebbe immaginato eccetto quello, e gli erano serviti diversi minuti prima di rendersi effettivamente conto della cosa.
“Ma che bella riunione di famiglia.”
Disse con tono fortemente ironico, si avvicinò a Jim senza distogliere lo sguardo dall’uomo sul divano che sembrava sorpreso quanto lui.
“Papà sarebbe davvero dispiaciuto nel vedere che non hai deciso di seguire le sue orme, Severin.”
Se Jim non avesse conosciuto bene il suo cecchino si sarebbe stupito nel sentire tanta ironia in una sola frase.
“Papà, Sebastian, sarebbe dispiaciuto sapendo che nemmeno tu hai deciso di seguirle. Col tuo temperamento però mi stupirei io di vedere la camera dei Lord ancora in piedi dopo un giorno.”
Sebastian fece per ribattere quando il telefono di Jim iniziò a suonare.
“Abbiamo un lavoro da fare. Richie, pensaci... Saresti davvero di grandissimo aiuto.”
Salutò con un gesto della mano ed uscì dalla casa con Sebastian.
“Perché non mi hai mai detto che avevi un fratello? Un gemello!”
Chiese Jim una volta fuori, non era arrabbiato, stranamente, forse solo curioso.
“Credevo lo sapessi.”
“Era segnato come disperso, Sebby.”
Sebastian sospirò con un mezzo sorriso, non avevano effettivamente un lavoro, era tutta una scusa di Jim per uscire da quel siparietto che aveva preso una piega a tratti assurda e comica.
“Non così disperso forse. Senti Jim abbiamo perso i contatti anni fa, in guerra e poi...”
Jim si voltò mettendosi davanti a lui e bloccandosi sul marciapiede, le mani dietro la schiena, intrecciate, si sporse verso di lui alzandosi appena sulle punte.
“Non devi giustificarti.”
Disse con un sorriso.
“Dimmi una cosa però, spara bene?”
Sebastian sorrise in rimando, quasi un ghigno, lo attirò contro di sé e si chinò su di lui, sulle sue labbra, come faceva di rado in pubblico.
“Mai quanto me.”
Rispose lasciando intendere quanto potesse essere geloso, e lo baciò.
Da quando erano usciti di casa Richard aspettò qualche minuto prima di parlare, era ancora appoggiato alla spalla di Severin, quel solo contatto riusciva a tranquillizzarlo e farlo sentire al sicuro.
“Dov’eri Rin? Sei stato fuori alcune ore...”
Domandò poi, nuovamente, ma Severin non aveva davvero voglia di rispondergli, gli posò un braccio sulle spalle stringendolo a sé e posando la guancia sui capelli disordinati dell’attore.
Bastò quello a dare a Richard la risposta che a voce non arrivava, si mise in ginocchio sul divano senza muoversi troppo gli avvolse le braccia attorno al collo dolcemente.
Lui era spesso spaventato, da suo fratello Jim, a volte anche dal mondo esterno, si rifugiava nel teatro e ancor di più nelle sue storie, si rifugiava dove nessuno poteva fargli del male, anche tra le braccia di Severin, ma quell’uomo, quello che aveva iniziato come guardia del corpo ed era diventato... Il suo tutto, lui era rotto.
Non sembrava forse, così preciso, così elegante, così forte, sempre pronto a difendere il piccolo, spaventato Richard, ma lo era, rotto, fragile, si cercavano, avevano bisogno l’uno dell’altro.
Severin non l’avrebbe mai mostrato in pubblico, non così apertamente, ma era soli in quel piccolo appartamento, e finchè erano soli potevano essere loro stessi.



Angolo dell'autrice: Ebbene... Non so molte cose su Severin, ho letto poco su di lui, quindi col carattere e i modi di fare credo proprio che improvviserò, fisicamente è uguale alla nostra tigre, meno cicatrici, non è stato congedato con disonore, spesso elegante e fatica ad adattarsi alla vita normale dopo essere tornato dalla guerra.
Quindi sì, ci sarà una bella dose di angst anche in questo caso, sebastian è stato fatto a pezzi dalla finta morte di Jim, come biasimarlo? Severin invece... beh, probabilmente non voleva nemmeno andare in guerra... quindi sì, tanto angst ma con Richie anche una gran dose di dolcezza (Fluff.... Fluff ovunque... mi sommergerà con questi due... aiuto cosa mi sta succedendo?! D: )
Appena non dovrò postare tutto da cellulare aggiornerò anche l'introduzione e gli avvertimenti.
Che dire? Spero vi sia piaciuta, alla prossima e buon ferragosto!

Bye Bye~
Aki
   
 
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