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Autore: _Briareos_    15/08/2014    0 recensioni
[Appleseed]
[Appleseed][Appleseed]Dopo aver abbandonato la Swat americana ed essersi trovati a lavorare per il primo offerente che capitava, Deunan e Briarios potrebbero aver trovato Olympus. Unico indizio, un paio di stivaletti e la speranza di Deunan. E' una storia alternativa all'inizio del manga e del nuovo film Alpha.
POtrebbe contenere capitoli non adatti a minori.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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fic1 parte2 SAltarono fuori quasi in simultanea, un enorme boato provocò un lieve tremore dell'asfalto sotto di Deunan atterrata con un salto ma finita di schiena per l'onda d'urto. Riprese i sensi dopo pochi istanti, dopo che la folata di polvere e detriti le picchiettò il viso. SI sollevò barcollante e corse a ripararsi senza guardarsi intorno.

"Accidenti, e mi ero fatta la doccia oggi!"
bofonchiò irritata e per niente ancora completamente ripesasi, notando l'aspetto impolverato.

Urla, proiettili sparati da varie armi, tonfi pesanti e esplosioni provocate da piccole bombe. Deunan rannicchiata dietro un bancone di acciaio di forse un ex negozio, si ritrovò con un mal di testa da provocarle le vertigini, un senso di panico che le impediva di capire cosa potesse accadere attorno e solo una pistola che teneva allacciata alla vita. La sua arma preferita, la piccola e per molti antiquata mitragliatrice Bullpup insieme al fucile KelTek RFB Carabine, tenuto sempre in spalla, erano spariti insieme allo zaino che aveva afferrato velocemente prima del salto. Erano  a pochi metri di distanza? Li avevano già presi? Erano lì intorno intenti a cercarla con il mitra spianato?

Tremore e freddo investì la ragazza, che non riuscì a spiegarsi. POteva essere causato da un lieve colpo alla testa, visto che si era risvegliata distesa sulla schiena e non ricordava come? Forse il breve momento di disorientamento era legato a quello? Respirò più volte, si diede minuti preziosi per riprendersi e poi decise di controllare. NOn poteva perdere le sue armi e le sue cose, e Briareos non era con lei. Sbirciò da oltre il bancone, verso l'enorme squarcio che un tempo doveva essere la vetrina ma prendeva buona parte del muro, e osservò la strada.

Aleggiava nell'aria ancora della polvere che sbrilluccicava sotto fasci di raggi del sole, i rumori erano più ovattati come se fossero più lontani. Sgattaiolò verso il muro diroccato calpestando quella che era la porta distesa a terra e scrutò la strada. Non vedeva nessuno, non sentiva nessuno nelle vicinanze. Sentiva persone urlare e varie sparatorie strade più in là e cercò con gli occhi i suoi oggetti. La strada davanti a lei si presentava davvero in una sconcertante desolazione. Asfalto in mille pezzi e buche ovunque, macchine e altri mezzi in pessime condizioni ancor di più di quelli che avevano controllato un'ora prima, edifici parzialmente in rovina ma non interessanti per nascondercisi per nessun motivo, un'atmosfera grigiastra in generale.

Alla sua destra, piantato contro un palazzo e tutto accartocciato, scorse il pick-up ormai inutilizzabile se non come ammasso di rottami. Pneumatici da tir sparsi attorno. A terra, luccicavano i bossoli di varie grandezze della sparatoria prima che sentiva più vicina. Si avvicinò carponi a una vecchia cassetta dei giornali rossa che sostava vicino a dove si era rialzata e sbirciò, scorgendo le sue cose finite sotto un paio di macchine mal ridotte e con i musi uno addosso all'altro.  Era stato un colpo di fortuna micidiale che nessuno si fosse accorto nè di lei e nè delle sue cose. Contò fino a tre dopo aver ispezionato attorno e fee una corsa a testa china verso lo zaino e le armi ma un sibilo le risuonò vicino le orecchie e si buttò sotto una macchina a pochi metri dai suoi oggetti.

"Accidenti. CAzzo. Da dove sparano..."

Provò a controllare da dove era partita per il recupero ma non vide nessuno, cercò allora alzando leggermente la testa all'altezza di un finestrino verso gli edifici attorno per controllare se qualcuno era dietro un angolo ma anche lì non scorse niente e nessuno. Quando però si rialzò e tentò di girare oltre la macchina superando la parte anteriore, di nuovo qualcosa le sfiorò la testa e capì. Aprì la portiera e azionò la leva per aprire il cofano, poi grazie a quella copertura e all'angolo che le sembrò di scoprire, vide a una finestra di un palazzo in mattoni rossi ma elegante un tizio con una carabina con mirino. Studiò l'ambiente, era solo. Ogni volta che tentava di osservare meglio, lui cercava di centrarla in testa. Il cofano aperto durò poco, i proiettili lo stavano perforando e anche se lei avesse avuto un'ottima stella che la proteggesse, non poteva contare sul fattore caricatore. Non sapeva quanti lui ne avesse e la ricarica era davvero veloce per quei modelli di armi. E se centrati, non perdonavano sopratutto in testa.

Si viltò alle sue spalle per cercare una soluzione e un fascio di luce la accecò temporaneamente. Quando capiì che era uno specchietto retrovisore di una macchina senza ormai tettuccio che rifletteva il sole, le venne un'idea. Le armi erano troppo lontane e non aveva copertura, corse verso la macchina senza tettuccio e piò velocemente che pochè ruppe lo specchietto retrovisore senza farsi colpire. TOrnò nel punto in cui il cofano la proteggeva dalla vista del cecchino e, pulito lo specchietto, iniziò ad armeggiarvi.

Dopo varie inclinazioni riuscì a colpire più volte l'uomo da farlo rientrare per coprire gli occhi e corse dalle armi. Il giochetto con lo specchietto poteva averlo preso in giro una volta, non due se non era scemo. Le prese allungano un braccio sotto le macchine, mise lo zaino in spalla con l'arma secondaria e con la Bullpup attese il cecchino. Rasente il muro si accorse di una cosa che sentì nel fianco, aveva la pistola ancora nella fondina.

"Idiota! Cretina! Hai rischiato avendo quella! Cazzo, ok ora devo trovare Bri."
dopo essersi data un colpo in testa e essersi presa per scema

Il cecchino era in agguato di nuovo ma lei, per non allarmare nessuno nella propria posizione, decise di trovare un altro modo per aggirarlo e rimanere stealth. Rientrò nel negozio dove era prima strisciando silenziosamente, raggiunse la porta che aveva notato in precedenza che doveva portare sul retro e sperò di trovare un vicolo. Entrò invece in una stanza ormai in disuso che aveva finestre rotte che conducevano in un'altra strada. Meglio che niente, pensò. Il cuore iniziò a batterle forte quando un silenzio innaturale la colse improvvisamente. TUtto quello che aveva sentito fino a poco tempo prima che le dava per sicuro che Briareos stesse rispondendo al fuoco e quindi fosse vivo era cessato improvvisamente. Un'agitazione tremenda la colse da farle venire panico. La strada non sembrava avere cecchini intorno, continuò a proseguire con molta attenzione in direzione della battaglia, per come l'aveva udita.

"Bri dove sei. Perchè tutto tace?"
stringendo la mitraglietta nelle dita nervosa

Dopo aver superato due isolati protetta dalle auto e cosa trovava utile, si ritrovò ad un incrocio. Si sentiva troppo esposta, ma in momento aveva un grosso problema. Da dove provenivano quei rumori di battaglia? Rimase in un angolo dell'incrocio con un nodo in gola, un affanno non fisico e si mise a pensare a Briareos rannicchiandosi fra due auto, stringendo un pugno sulla fronte. Quando si calmò, cercò di fare mente locale sulla situazione e si mise a cercare indicazioni della battaglia. Bossoli per terra, fori recenti su muri o altro sporgendosi leggermente oltre una delle due auto.

"Vieni con me posso aiutarti"

Lo spavento fece voltare Deunan di scatto verso la fonte con la mitraglietta in mano. L?ansia le procurò il fiatone e tremore e rimase a fissare chi aveva parlato.

"Non cè tempo, seguimi e ti porterò al sicuro. Quelli non sono stupidi e il cecchino che ti ha vista avrà già riferito. Muoviti"

Deunan rimase a bocca aperta, si stropicciò gli occhi e si guardò attorno.

"Ma...ma non....eh..."

Un cane di razza Corgi era alla sinistra sul marciapiede che la fissava. La voce proveniva da lui. Marroncino, molto pulito e con l'aria intelligente, zampettava in micro saltelli dirigendo il muso da un lato della strada, tornando a fissarla.

"Eh...quel cane mi ha...ha...parlato??"
schiaffeggiandosi

"Si ora muovi, stanno tornando e sono alle tue spalle. Se non mi credi voltati"

Deunan si voltò verso l'incrocio, attraverso il parabrezza osservò la strada di fronte a lei e vide sagome di persone con armi in mano che controllava ogni angolo della strada. Per sua fortuna, erano troppo lontane ma poteva vederle. E se restava lì,l'avrebbero trovata.

"Dai, muoviti. Fidati. Non avrai un'altra occasione!"
esortò il cane Corgi con la lingua penzoloni che saltellava in modo buffo indicandole la strada.

"CAzzo, devo aver battuto la testa per davvero....ok, eccomi"
rispose all'animale rimettendosi in piedi e seguendolo china

Il cane corse più veloce di quello che lei pensava nonostante le zampette minuscole. Sfrecciarono verso la strada che lei aveva attraversato con cautela ma svoltarono, trovandosi in quello che un tempo era un rifugio con tendopoli. Ma invece di fermarsi, proseguirono e svoltarono varie volte finchè non giunsero a un ormai distrutto centro commerciale. Il cagnetto prima si fermò all'ingresso, annusò l'aria, ascoltò con sue orecchie tese e poi quando Deunan lo raggiunse continuò girando verso la parte dietro, in un vicolo.  NOn pareva molto agevole, ma riuscirono a raggiungere una porta di ferro che si aprì appena il cagnetto graffìò con le unghie. Deunan preparò l'arma e trattenendo il respiro entrò. La porta si richiuse alle sue spalle, facendole capire che era azionata elettricamente. Eppure, lei aveva visto ovunque  nella città, il niente. La facciata era ormai quasi distrutta, come poteva quel posto avere la corrente, si chiese?

Il Corgi avanzava fermandosi ogni tot di tempo per controllare se fosse seguito, la condusse verso l'atrio principale che si presentava non proprio bene. Una mega tendopoli ormai abbandonata da anni capeggiava in quello che era un tempo uno spazio ampio e pieno di luce. Marmi bianchi rendevano il luogo più luminoso di quanto fosse, l'odore di qualcosa andata a male arrivava alle narici di Deunan ogni volta che soffi di vento la raggiungevano. Bocchette dell'aria ancora in funzione permettevano di far aerare anche se non perfettamente il luogo. Alzando gli occhi, Deunan vide un edificio enorme con due piani raggiungibili da scale centrali quasi completamente distrutte in marmo e la luce naturale arrivava dalle cupole in vetro ancora intatte che davano all'ambiente un senso di grande respiro se osservati senza ciò che stava al di sotto. Le due scale che portavano al primo piano si presentavano male, una distrutta per la maggior parte e usufruibile solo per una striscia laterale, l'altra ingombra di oggetti e spazzatura varia che sembravano più messi apposta che caduti per caso.

"Vieni, non aver paura"

Il Corgi corse verso la scala praticabile in minima parte e saltellò tutti gli scalini uno a uno raggiungendo il primo piano. Arrivata anche lei con fatica, Deunan trovò le scale per il secondo piano in ferro completamente divelte, ma che un tempo erano di un bellissimo nero lavorato in contrasto con il marmo bianco.

"Seguimi, abbiamo fatto noi un pò di blocchi per non farci trovare. Di qua..."
disse il cane e corse a perdifiato verso la parte dietro che ospitava negozi

"Ok, ora mi sveglio, si...mi sveglio e sono ancora in macchina con Bri...."
biascicò Deunan dandosi un pizzicotto, ma inutilmente quando si accorse che faceva male

Il corgi attraversò tutti i corridoi principali, quel centro commerciale era così enorme che Deunan non poteva credere ai suoi occhi. Entrati in un negozio di giocattoli, si ritrovarono oltre una porta dietro il bancone in un altro corridoio. Piccoli uffici  furono percorsi dal cagnolino finchè non si fermarono davanti una parete. Deunan osservò intorno. A destra e a sinistra vi erano delle porte che sbucavano agli altri piccoli uffici con scrivanie e oggetti alla rinfusa che ingombravano il pavimento e le scrivanie. Dietro di lei vi era l'angolo che aveva preso e nulla più e davanti a loro solo un muro.

"Ok, siamo arrivati. Grazie della fiducia"

A quelle parole Deunan si voltò verso il cane, un rumore di un motore la fece sussultare e mirò verso la fonte. Sul tetto vi erano dei pannelli mancanti da cui iniziò a scendere una specie di carrello elevatore con due persone. A Deunan sembrò quello dei lavavetri dei grattacieli e fissò il cane.

"Sono quelli da cui mi hai portato?"

Il cane abbaiò, uscì la lingua penzoloni e poi saltellò sul posto aspettando i due.

"Guarda che non ti può rispondere, ero io che parlavo alla radio"
ridacchiò il più giovane dei due mostrando una micro trasmittente in mano

Deunan osservò entrambi, poi in ginocchio controllò il pelo del cane e nel collare vi era un apparecchio nero.

"Si, mi sentivi da quello. Piacere sono Laerte.E' stata una fortuna che alcuni di noi erano in stato 'Saprofagi' e ci hanno visto dandoci l'allarme."
sorridendole quando il carrello di fermò e scesero.

Il cane iniziò a fare le feste al giovane, mentre l'altro teneva un'arma in mano ma abbassata. NOn sembravano nemici o pericolosi ma Deunan preferì non andare oltre i convenevoli.

"Io..io sono Corinth. VOi chi siete? Avete trovato il mio compagno?"

"QUello che era con te? No mi dispiace. Cè stato un duro combattimento con lui ma abbiamo perso le tracce e quando non abbiamo più udito nulla, solo gli uomini di quel dannato erano a pattugliare le strade. Mi spiace. NOn so cosa gli sia successo"

"Devo trovarlo. Da che parte lo avete perso l'ultima volta?"

"Ferma, per ora sono ancora attivi. Preferiamo non fare altro, considerando che alcuni di noi sono ancora là fuori e non sono tornati. Penso siano nascosti, resta qui con noi, faremo il possibile:"
indicandole il carrello

Il cane abbaiò verso di lei e poi salì prima di tutti, seguito anche da Deunan dopo gli uomini. QUando il carrello si fermò al secondo piano, Deunan si ritrovò una tendopoli ben sistemata e organizzata. Persone di vari tipi vivevano lù nascosti e quando passò seguendo Laerte, molti si voltarono a fissarla malamente nascondendosi nella propria tenda.

"Non preoccuparti, hanno solo paura. Proteggiamo queste persone e facciamo di tutto per non far mancare niente a nessuno. Il minimo. Acqua, cibo, piccole comodità...."
indicandole la vista che si poteva godere dalla ringhiera del pozzo scala.

Le scale prendevano tutta la parte centrale dell'edificio creando un pozzo luce enorme. Il resto era spazio per negozi e luoghi e prima erano fruibili da tutti. Ora, era tutto diviso. Zona tendopoli gli spazi aperti, dove prima vi erano i negozi vi erano gli spacci con il necessario per far vivere tutti, altri erano convertiti in zone di stoccaggio e zone generatori. Il cielo era stupendo grazie alla cupola e i bagni era fruibili sia al primo piano che al secondo e divisi per categorie di persone. GLi uomini avevano i bagni del piano sottostante, donne e bambini con gli anziani del secondo piano. I negozi più grossi erano la mensa o zone studio. I vecchi ristoranti zona cucina. Senza saperlo, Deunan si trovò in una piccola città. Non respirava però speranza nè altro. Ma trovò che fosse un modo buono per iniziare, ma si chiese da quanto fossero lì.

"Ti darò un posto dove dormire. Studieremo qualcosa per trovare il tuo amico. Raccontami qualcosa di te"

"Perchè fai tutto questo?"

"Perchè è lo stesso che faccio per queste persone. NOn ho nulla da ciò, odio quel dannato e non voglio che altre persone soffrano"

"Di chi parli"
giungendo con Laerte in quello che era il suo ufficio, prima una tabaccheria forse

"Un uomo che ha deciso che questa cittadina doveva essere sua e mette a ferro e fuoco tutto pur di comandarla. Ha ucciso chi si opponeva, cercato di stanare chiunque potesse essere suo schiavo. La mia fidanzata è in mano sua. La stavo cercando da tanto. NOn so neanche cosa le sia accaduto ma so che è viva. Per Idioti come lui, si è impadronito del vecchio Hotel Brilliant, edificio di venti piani che ospitava il più lussuoso albergo della città. Ogni piano lo ha destinato a qualcuno che gli dava cosa voleva, ha guardie che per qualsiasi cosa sono pronte a uccidere senza guardare chi hanno nel mirino. Ha fato cose indicibili, ho radunato chi scappava e ho cercato di nasconderli qui. Sono persone comuni, alcuni imbracciano armi ma non sono militari. ALtri sono i saprofagi, volontari che cercano oggetti e cibo per la città. E' pericoloso ma come vedi siamo un gruppo consistente di persone, non una famiglia di pochi membri. Abbiamo luce, acqua, riscaldamento grazie a un ingegnere, un idraulico ect ma non possiamo stare qui per molto. Ci troveranno. Se riuscissimo a distruggere quell'hotel con tutti loro dentro...."
posando le mani sulla scrivania disperato

"Cosa? Vorresti far saltare l'hotel?"

"E' questa la mia idea. Lui non esce mai da là. Ha uffici, zona bordello, pub, ogni cosa. Piscine coperte nei sotterranei. Ogni genere di comodità. TUtto per sè. Gli altri li tiene rinchiusi in un edificio annesso che ha reso comunicante e sono trattati da schiavi. E' l'unica cosa che so. Ho le planimetrie dell'hotel e ho trovato dell'esplosivo di contrabbando. Ma non so ocme fare questo. Se l'edificio cade con tutti dentro, noi siamo salvi.

"CAzzo amico, sei proprio definitivo con i problemi eh?"

"Forse, ma cosa credi che si possa fare oltre? Andare là e cercare in quale dannato piano si trova e farlo fuori? NOn so nulla di cosa cè là dentro, l'unica soluzione è farlo cadere come un castello di carte"

"Ok, ok. Senti, ho bisogno di riposare. E di Trovare B-ehm Ionia. Il mio compagno. Trovato lui, ti aiuterò. Ti va bene?"

"Oh...mi vuoi aiutare? e perchè?
ridendo incrociando le braccia voltandosi verso di lei

"Lo stesso per quello che vuoi fare tu. Aiutare questa gente se davvero è come dici. Ma senza di lui, io non posso fare niente"

"...E' il tuo compagno di cosa? Da come sei abbigliata sembri un militare"

"Una volta lo ero. Lui è il mio compagno. Punto. Senza di lui non me ne vado da qui."

"QUindi il tuo fidanzato..."

"Eh....io e lui abbiamo concetti diversi sui legami ma chiamalo come vuoi. Siamo una coppia sia nel lavoro che nella vita. Devo trovarlo. Aiutami e io aiuterò voi."

"...E come pensi di farlo? Fammi capire. Sei una ragazza e lui da quello che mi hanno detto un cyborg, forse."

"Io mi fido di te. Tu ti fidi di me. Ti basti questo"

"Bè un pò poco...ma va bene. Me lo faccio accontentare. Basta che mi aiuti a trovare Ellenia e eliminare quei parassiti."

"Parola mia."
allungandogli la mano per sancire l'accordo

Dopo essersela stretta ed essersi accordati sommariamente, la fece accompagnare verso una tenda dove poteva riposare e le spiegarono come vivere come loro. QUando rimase sola, Deunan uscì dalla tenda e si mise a osservare il cielo sopra la cupola posandosi con le braccia sulla ringhiera.

"Dove sei Bri...."





   
 
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