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Autore: hi_disaster    16/08/2014    2 recensioni
l'alba ci sorprende come una carezza infuocata. Non avevo mai visto il sole sorgere in compagnia di qualcuno. Vorrei che lui sfiorasse la mia bocca con un bacio. Dopo. Non avrei più paura di niente. Potrei anche morire.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                            CHAPTER 1.

L'estate era volata via come una bellissima farfalla dalle ali variopinte: il tempo di posarsi sul fiore dei miei ricordi ed eccola volteggiare lontana.  Così arrivò il fatidico primo giorno nella nuova scuola. Il batticuore era costante. L'anno precedente si trattava di frenesia: avrei ritrovato i miei compagni di classe, tra cui Cathy, che aveva trascorso l'estate nella casa al mare e che era pronta a sommergermi con suoi racconti avvincenti e a tratti piccanti. Quella mattina che avrebbe aperto il nuovo anno scolastico invece ero terrorizzata. Davanti a me c'era un foglio bianco, un nuovo inizio tutto da scrivere. Mi lavai la faccia col sapone liquido alla fragranza di rose e ritrovai allo specchio il mio volto stravolto da una notte insonne. Strinsi gli occhi e cercai , nel repertorio delle espressioni , una faccia che esprimesse determinazione. Mi uscì una faccia buffa, così afferrai la spazzola ed iniziai a passarla energicamente sui capelli. "Affronterò questo primo giorno a testa alta , cercando di tenere a bada le paure e la malinconia" pensai. Il trasloco fu improvviso e faticoso : un'istante prima fantasticavo sulle vacanze estive e gli sconvolgimenti degli ultimi giorni di scuola, un attimo dopo scoprii che avrei dovuto affrontare un trasloco e per di più , a causa di mio padre: Rich Parker, 46 anni , insegnante di psicologia in un college. Egli  fu beccato da mia madre con Brittany Moore, una sua studente, mentre si davano da fare sul divanetto del suo studio. Per un mese mio padre non fece altro che frignare chiedendole perdono e tentando di spiegarle che lui l'amava , e che non era sua intenzione fare ciò che aveva fatto. Dopodichè mia madre arrivò alla conclusione che Ethan , il mio piccolo fratellino di 5 anni non meritasse di crescere con due genitori separati, e così diede a mio padre una seconda possibilità a patto che chiedesse un trasferimento in un altra scuola, e se possibile , in un altra città. Quando venni a sapere del trasloco , ovviamente, pretesi delle motivazioni e mia madre a malincuore dovette spiegarmi tutto. Piangendo mi spiegò che ero abbastanza grande per sapere tutto: aveva bisogno di respirare un'aria diversa, mi disse che non ce l'avrebbe fatta a vivere nella stessa città in cui lei e mio padre avevano condiviso così tanto e nella stessa città in cui mio padre sembrò buttare tutto all'aria.

-Zoey, so che per te sarà dura ambientarti in una nuova città, ma hai 16 anni, e so per certo che mi capirai...inoltre avrai l'occasione di conoscere nuovi amici- mi disse singhiozzando e guardandomi fisso con i suoi grandi occhi azzurri.

Provai una stretta allo stomaco che non saprei descrivere, avrei voluto dirle quanto mi sentivo frustrata, ma le parole non mi uscirono da bocca. Parlare del mio stato d'animo mi risultò sempre difficile.  La collera, o l'emozione, prendevano sempre il sopravvento e allora mi salivano i goccioloni agli occhi e bastava aggiungere solo una parola, solo una ed avrei cominciato irrimediabilmente a piangere.    E piuttosto che scoppiare in lacrime preferivo troncare il discorso per chiudermi in un silenzio cocciuto.

-Zeta, sbrigati o farai tardi!- Mamma dal piano di sotto mi destò dal fiume di ricordi.

Sbuffai e lanciai l'ennesima occhiata di disapprovazione alla mia immagine nello specchio. Cosa c''era che non andava? Bionda, capelli lisci che scendono sotto le spalle, occhi nocciola e pelle chiara. Mordicchiai il mio labbro inferiore. Normale, ero troppo normale, forse era quello il problema. Forse dovevo tingere i capelli.
La porta del bagno si spalancò ed ecco Ethan

-Ti muovi? Tanto resti sempre brutta!- cantilenò guardandomi imbronciato fisso nei gli occhi. Ho sempre invidiato i suoi occhi grigi come il ghiaccio ereditati probabilmente dalla mamma. Invece i miei occhi color nocciola li ho indubbiamente ereditati da Rich. 
Egli fece un passo verso di me, mi strappò la spazzola da mano, fece una boccaccia e scappò via.

-Vieni qua che ti sistemo E.t. piccolo alieno!- gridai e lo inseguii per le scale. Lui rise e si infilò in cucina. Prima di entrare in cucina rallentai l'andatura e incrociai le dita: speravo che mio padre non fosse lì, almeno mi sarei risparmiata l'ennesima litigata mattutina. Finalmente entrai. Fortunatamente non era lì. Avanzai fino al mobile , aprii l'anta per prendere i cereali ed una tazza , poi andai accanto  a mia madre che si trovava davanti al lavabo per lavare i piatti. La sorpresi mentre si asciugava una lacrima: In quel periodo piangeva spesso.

- Hey...- dissi accarezzandole una guancia.

-Buongiorno- disse mio padre entrando in cucina tenendo stretta tra le mani la sua valigetta da lavoro e le chiavi della macchina .

-Ripensandoci , non ho fame - dissi riponendo i cereali e la tazza dove si trovavano poco prima.

Mio padre capì di non essere il benvenuto così sbuffò e poi serrò la mascella, e prima che potessi superarlo per avviarmi in salone per poter recuperare il mio east pack rosso cosparso di scritte e dediche mi afferrò il polso 

-Hey tesoro , se vuoi posso darti un passaggio- mi disse cortesemente

-Grazie Rich, penso di potercela fare, so dove si trova la scuola, inoltre potresti fare tardi, anche per te è il primo giorno di lav...- 

-Vedrai, non farò tar..- mi interruppe

-Meglio arrivare in anticipo noh? Le tue carissime alunne non vedranno l'ora di conoscerti- lo interruppi a mia volta, dandogli poi una pacca sulla spalla. 

Dal giorno in cui mia madre mi spiegò tutto iniziai a chiamare mio padre per nome e a rivolgermi così a lui. Odiavo essere così fredda e distaccata con lui, ma era diventata una sorta di difesa indispensabile per me, odiavo quando faceva finta che nulla fosse successo , o come se non sapessi nulla , ma la realtà gli si presentava dura e fredda davanti ogni volta che gli rispondevo .un tempo adoravo trascorrere del tempo con lui, ora meno lo vedevo e meglio stavo. Presi lo zainetto, posizionai solo uno degli spallacci sulla spalla , mentre l'altro penzolava .
Uscii più in fretta che potei. 
Eastbourne era molto diversa da Bradford, non che mi dispiacesse. Eastbourne era una città vivace molto colorata e viva: il mio quartiere residenziale era composto da case color pastello a due piani, con due ampi giardini, uno davanti e un'altro un po' più grande sul retro, dove mia madre ha messo una piccola altalena per Ethan.Il  giardino sul retro era senz'altro la parte che più mi piaceva della casa: trascorrevo gran parte della mie giornate lì: mi stendevo sull'erba fresca per ore mentre leggevo i miei amati libri mentre Ethan dondolava sull'altalena tentando di toccare con la punta dei suoi minuscoli piedi le nuvole, o semplicemente guardavo le stelle quando non riuscivo a dormire. 
Le stelle : ho sempre avuto un debole per le stelle, le disegnavo ovunque, nella mia vecchia casa dipinsi di blu il soffitto della mia cameretta e poi lo cosparsi di stelle fluorescenti comprate al supermercato all'angolo della strada che vendeva anche decorazioni per interni. Il mio debole per le stelle nacque indubbiamente quando avevo sei anni e trascorsi le vacanze con la mia amata nonna Evelyn che amava raccontarmi molte fiabe prima che io mi addormentassi:

-Dai nonna , ti prego , raccontamene un'altra, solo un'altra piccola piccola!- la supplicai

-E va bene tesoro...- sbuffò bonariamente - ti racconterò la storia di come siamo nati. All'inizio dei tempi ci fu una grande esplosione che fece spezzare le stelle a metà ed esse si sparsero per il mondo, così nacque la vita. Da allora ognuno è alla ricerca della propria metà, l'unica e sola, perché ce n'è solo una al mondo che combacerà perfettamente con l'altra metà. Una sola al mondo.-

-Nonna...la tua stella a metà è il nonno vero?- dissi incuriosita

-Certo tesoro- disse ridacchiando


SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutte ragazze, mi chiamo Stefania, questa è una delle fanfiction alle quali  dedico veramente tanto tempo ed impegno, so che come capitolo è un po' lungo e noiosetto ,però volevo che ci fosse un minimo di trama e di introduzione, perché è così che piace a me, e sono molto curiosa di sapere se anche a voi piace. Allora, probabilmente avrete letto tra la dascrizione della ff che il protagonista è Harry, e posso assicurarvi che nel prossimo capitolo Zoey , o anche Zeta , come verrà chiamata per il resto della ff lo incontrerà. 
Quindi parliamo un po' di Zeta come si può ben capire è una ragazza molto sensibile ed insicura, spero davvero davvero tanto che vi piaccia come personaggio o, che comunque, possiate rispecchiarvici. 
In quanto a me, sono molto molto nervosa, spero con tutto il cuore che il capitolo e la storia vi piacciano, ci ho messo davvero tutta me stessa, e vi sarei molto grata se lasciaste una recensione con una critica, un complimento , un qualsiasi cosa, giuro che mi basterà :) Ciao a tutte e grazie se lo fate :) sotto proverò a lasciare una foto di Zoey :D 




Zoey






 Stefy x
   
 
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