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Autore: uffauffauffa    16/08/2014    4 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Spero vi piaccia e di non aver deluso nessuno, fatemi sapere.



 

Volterra
 

Leah si destò verso mezzogiorno. Era ancora un po' assonnata e non si accorse subito della presenza di Demetri nella sua stanza, sul suo letto. Il ragazzo strinse appena il corpo dell'amata. La mutaforma si spaventò.
 

"E' così orribile svegliarsi con me vicino?"
 

Disse ridendo il vampiro.
 

"Deve andare via."
 

Rispose lei.
 

Non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. Per fortuna era di spalle. Durante la notte non era stata ferma un secondo e Demetri aveva cercato di assecondare i suoi movimenti per non svegliarla.
 

"Hai fatto un brutto sogno?"
 

Il segugio non smetteva di accarezzarla. Non aveva smesso da quando si era coricato.
 

"Se ne vada."
 

La ragazza tremava. Nessuno l'aveva mai messa così in soggezione. Prima di allora solo Sam aveva avuto quell'effetto, all'inizio quando stavano insieme e dopo quando l'aveva lasciata. Aveva l'abitudine in quei momenti, quando il dolore diventava più forte, di rifugiarsi sotto le coperte in posizione fetale. E si metteva a piangere stringendo una foto con l'immagine dei tre uomini più importanti della sua vita: suo padre, suo fratello e il suo ex-ragazzo. Ora temeva di perdere anche Seth.
 

"Vattene."
 

Ripeté per la terza volta.
 

"No, dobbiamo parlare..."

"... Leah io ti amo..."
 

Leah si strinse nella sua solita posizione.
 

"... credevo di essermi innamorato di te quando ti ho visto per la prima volta a casa dei Cullen, o meglio quando ho visto una tua foto..."

"... ma ora mi rendo conto che mi avevi colpita già prima, durante l'incontro per l'ibrido umano-vampiro..."

"... stavo monitorando tutti voi, i testimoni e il branco di lupi..."

"... quando il mio sguardo a incrociato un piccolo lupo grigio...

"... e i miei occhi non ti hanno più mollato..."

"... il tuo viso, mmm no, il tuo muso, avevi un espressione così dolce e triste..."

"... la stessa della foto..."

"... ogni tanto guardavo anche Seth, ma perché avevo intuito che c'era qualcosa che ti legava a lui..."

"... tu invece non mi degnavi di uno sguardo, osservavi tuo fratello e il lupo con in groppa la figlia di Edward..."

"... allora non avevo capito il perché, ma mi aveva dato fastidio..."

"... volevo che mi guardassi..."

"... mi ero avvicinato di più ad Aro, rompendo le righe pur di farmi notare, ma tu niente..."
 

"Il discorso che ha appena fatto sa tanto di imprinting."
 

"No, non c'entra nulla, il dottor Cullen mi ha detto tutto quello che sa su quella roba..."

"... all'epoca non potevi averlo con nessuno, umano o mutaforma, figurarsi con un vampiro..."

"... no Leah, nessuna magia mutaforma, il mio amore per te è sincero."
 

Continuava ad accarezzarla, ma lei non smetteva di tremare.
 

"Non, non vado bene per lei, non posso ricambiarla, non come merita."
 

"Perché no..."

"... perché ami ancora Sam? so che è così, so che quello che provi per lui non è mai mutato..."

"... so che anche lui ti ama ancora, ma l'imprinting è più forte..."

"... e so anche che è una delle cose che ti ferisce di più..."
 

Cominciò a sfiorare le spalle con lievi baci. Leah indossava una camicia da notte prestata da Heidi. La vampira la metteva solo durante i suoi incontri con Felix e Demetri. Era semplice, ma sexy. Quando gliel'aveva data quasi si vergognava a metterla.
 

"... ma tu non sei come lui, e io non sono come la sua donna..."

"... riuscirò a scalzarlo dal tuo cuore, prima o poi."

"Non è costretto..."

"Non sono costretto, nessuno mi costringe a fare qualcosa che non voglio..."

"... nemmeno l'imprinting."
 

Continuava ad accarezzarla e a baciare la sua pelle e lei continuava a tremare e a chiudersi a riccio ancora di più.
 

"Leah, Leah tesoro, ti prego, dammi una possibilità..."

"... sono più che sicuro di poter sanare il tuo cuore ferito..."

"... e sono più che sicuro di poterti rendere molto, molto felice."
 

"E' il contrario."
 

"Cosa?"
 

"Devo essere io a renderla felice, io a proteggerla, io a..."
 

"Oh, ma sentitela, la mia piccola lupa, io mi proteggo da solo."
 

Demetri continuava a baciare la pelle scoperta della ragazza.
 

"Le regole, alcune regole, amore mio, sono fatte per essere infrante..."

"... io sono il tuo difensore, io ti renderò felice..."

"... non il contrario e comunque se tu sei felice, sono felice anch'io."
 

Cominciò ad accarezzarle i capelli.
 

"Se preferisce li lascerò crescere."
 

Leah si morse appena le labbra, non riusciva a credere di aver detto una frase del genere. Per un attimo si ricordò di Sam. Non era mai stato un tipo romantico, Emily era romantica e lui aveva mutato il suo carattere per lei. Anche lei era come la cugina, una volta, ma lui non era mai cambiato, nonostante all'epoca l'amasse molto.
 

Una lacrima solitaria scese sulla sua guancia.
 

Questa era una delle cose che odiava di più della magia mutaforma. Chi aveva l'imprinting diventava quello che la sua ragazza voleva. Ed era orribile. Alla fine dell'incontro con i Volturi aveva ripensato diverse volte a quella cosa. C'erano dei momenti in cui lo desiderava per non soffrire più, e altri in cui era contenta di non poterlo avere.
 

Invidiava però la cugina, la sua felicità con il suo ragazzo... ex. Il modo in cui l'avevano lasciata le faceva ancora male, anche se ora era imprintata, il dolore lo sentiva ancora e faceva più male di prima.
 

Demetri rimase in silenzio per qualche minuto prima di riprendere il discorso.
 

"Si, mi piacerebbe vederti con i capelli più lunghi, con le mani più curate..."

"... sei una ragazza molto bella e voglio che tutti lo vedano, soprattutto quelli che ti hanno sempre deriso..."

"... ma questo cambiamento lo devi fare per te stessa, non per me..."

"... perché alla fine tu mi vai bene così come sei, dopo tutto mi sono innamorato di te guardando una foto in cui avevi i capelli corti, un abbigliamento di una taglia più grande..."

"... sono anche felice che tu sia così, il tuo meraviglioso carattere ha contribuito a rafforzare il mio sentimento..."

"... sei uno splendore Leah, senza contare che in quasi 2000 anni, io non mi sono mai innamorato, nessuna mi aveva mai colpito così nel profondo."
 

"Nemmeno Heidi e Corin? sono molto belle."
 

"Sono solo belle, amore mio e no, nemmeno loro. Era solo sesso, ma niente amore..."
 

Demetri continuava ad accarezzarla, ma lei non smetteva di tremare.
 

"... dammi una possibilità Leah, dammela ti prego..."

"... lasciati amare."
 

"Non posso, io non posso farlo..."

"... ci sono altre persone in mezzo a tutta questa storia, le ho deluse troppe volte..."

"... non posso e non voglio deluderle ancora."
 

Demetri rimase male per la risposta della ragazza, ma cercò di non perdere la calma, doveva capire meglio tutta la faccenda.
 

"Parla con me Leah, confidati. Io so ascoltare."



 

Forks
 

"Jacob è arrivato?"
 

"Non ancora... eccolo..."

"... ehi ragazzo, dove sono le tue valigie?"
 

"Io non parto con voi."
 

"Cosa e perché?"
 

"Mio padre non vuole che ritorni nel covo dei vampiri."
 

"Gli hai spiegato la situazione?"
 

"Si, ma lui ha paura."
 

Edward guardava con sospetto il licantropo e lui abbassò la testa dalla vergogna.
 

"Mio padre ha bisogno anche di te."
 

"Non posso disubbidirgli, è un anziano e l'ultima voce in capitolo ce l'ha lui, o meglio loro."
 

"Hai parlato solo con lui però, non con tutti gli anziani."
 

Il padre di Nessy guardò Sue.
 

"La maggior parte di loro la pensano come Bill."
 

"Oh avanti, ci siamo anche noi palla di pelo."
 

"Non è per questo Emmett che non viene, no c'è dell'altro..."

"... parli tu o lo devo dire io."
 

Jacob sapeva bene che era difficile tenere segrete le cose con il telepate vampiro nei paraggi. Anche se con Leah aveva fatto cilecca. Non era mai riuscito a leggere completamente la sua mente.
 

"Mio padre e gli anziani hanno radiato per sempre Leah dalla riserva, non è più una Quileute."
 

"Che cosa stai dicendo Jacob, non possono prendere una decisione del genere, non ne hanno alcun diritto."
 

"Mi dispiace Sue, ma loro sono in maggioranza."
 

"Perché, perché hanno fatto una cosa del genere ragazzo."
 

"Bill dice che essendo Leah l'unica femmina lupo, le regole con lei non valgono..."

"... era così arrabbiato quando gli ho detto che l'avevo fatta diventare l'alfa in seconda."
 

"E' ridicolo, te ne rendi conto?"
 

"Io, non, non è mai successa una cosa del genere, voglio dire la nascita di una mutaforma femmina..."

"... magari hanno ragione..."

"... dopo tutto sono i saggi della tribù."
 

"No, no che non hanno ragione."
 

Sue era alterata.
 

"Perché non continui il discorso, invece."
 

Lo incalzò Edward piuttosto irritato.
 

Jake abbassò la testa, si vergognava di quello che gli aveva riferito il padre e anche di quello che pensava. Leah gli era stata fedele fino all'ultimo.
 

"Bill dice che c'è qualcosa che non va in lei, altrimenti non si sarebbe trasformata."
 

"Che cosa vuoi dire con "c'è qualcosa che non va", i miei ragazzi sono normali."
 

Il mutaforma alzò lo sguardo.
 

"Seth non è stato esiliato, lui può ritornare e se vuole può portarsi dietro la sua ragazza..."

"... non sono molto felici che sia una vampira..."

"... ma l'imprinting è sacro e..."
 

"Quello di Seth si, ma non quello di Leah..."

"... che stupido sono stato, ho sempre deriso quella ragazza ogni volta che la vedevo in azione e leggevo nella sua mente..."

"... non avevo capito fino in fondo quanto doveva essere dura per lei stare con un branco di deficienti maschilisti..."

"... non ero riuscito a leggere nemmeno il suo immenso dolore."
 

Jacob guardò stranito il vampiro.
 

"Abbiamo toccato Renesmee, o meglio lei ha toccato noi e puoi immaginarti il resto..."
 

Bella sorrise dolcemente al suo amico mutaforma.
 

"... Jacob devi venire, Carlisle ha bisogno di te e anche Leah e Seth."
 

"Parlerò io con Bill ragazzo."
 

"E' inutile Charlie, mio padre considera Leah un abominio, un mostro che non doveva nascere, un errore della natura da cancellare..."

"... l'erbaccia cattiva da estirpare, un insulto agli occhi degli avi e soprattutto di Taka Haki..."

"... non sarà facile fargli cambiare idea..."

"... per lui è una strega che ha spinto Sam a ferire Emily, che ha ucciso suo padre e che durante lo scontro con i vampiri neonati..."
 

"BASTA!!!"
 

Sue era furente, Bill non poteva pensare quelle cose orribili su sua figlia.
 

"Pensi anche tu le stesse cose su mia figlia Jake?"
 

"Io..."
 

Il licantropo non sapeva cosa dire, si era sempre chiesto, come il resto del branco, come era possibile che fosse mutata, avevano incominciato a non considerarla una donna e nemmeno una persona, non come loro almeno. Nessuno però l'aveva definiva un mostro all'epoca. Era solo una cosa bizzarra.
 

Jacob abbassò la testa.
 

Una cosa bizzarra.
 

"No Sue, non ha mai pensato che Leah fosse strana."
 

La donna non era del tutto convinta dalle parole di Edward, soprattutto dopo aver visto le espressioni del vampiro e del mutaforma.
 

Il vampiro si avvicinò di più a Jake e sussurrò.
 

"Se non vieni con noi, non vedrai più Renesmee..."
 

Jacob ebbe un fremito e guardò dalla parte della bambina. Nessy piangeva per le cattiverie che Billy Black aveva detto su Leah.
 

"... non c'è bisogno che torni a casa a preparare le tue valigie, ti prestiamo noi qualco..."
 

Edward non finì il discorso, perché una ragazza era apparsa sulla porta. Non era stata chiusa. In mano teneva una piccola valigia.
 

"Ero presente quando Jacob, ha parlato con Bill, vorrei venire con voi."
 

"Forse non è il caso."
 

"Per favore, Leah ha sacrificato tanto a causa mia e di Sam e nonostante tutto ha cercato di venirci incontro..."

"... le devo molto."
 

"Sam lo sa?"
 

"Si, ma non è felice che parta ed è anche geloso."
 

Renesmee cercava di attirare l'attenzione dei suoi genitori, non voleva Emily tra i piedi.
 

"Geloso, ha paura che ti portiamo via per sempre da lui?"
 

"No, lui è geloso del vampiro che sta con Leah."
 

Abbassò appena la testa, le era difficile ammettere che provava invidia per sua cugina. Sam non l'avrebbe mai abbandonata, ma sapeva che una parte della sua anima, quella umana, amava ancora Leah. Forse l'avrebbe amata per sempre.
 

Lo aveva capito da molto tempo e si sentiva in colpa anche per questo. Era gelosa della cugina, ma si rendeva conto che era l'ultima persona a dover provare dei sentimenti simili per lei. Dopo tutto le aveva portato via quasi tutto, il suo ragazzo e i ragazzi. Leah non lo avrebbe fatto, non le avrebbe mai fatto del male.
 

Era la sua migliore amica e si era comportata davvero male. Non doveva abbandonarla, non doveva essere così vigliacca da lasciar dire e fare ai ragazzi tutto quello che volevano con lei.
 

"Emily sei sicura che sia la cosa migliore da fare?"
 

"No, ma ho aspettato troppo, sono stata per troppo tempo inerme. Non le sono stata vicino, come ha sempre meritato..."

"... so che non recupererò mai più il bellissimo rapporto che avevo con lei..."

"... e questa è una delle cose che mi fa più male..."

"... ma spero almeno di riuscire ad aiutarla un po'..."

"... almeno un po'."
 

Renesmee non era contenta ed Emmett cercò di rassicurarla.
 

"Pensa positivo piccola, almeno non viene Sam..."

"... parli del Diavolo."
 

Sam era appena giunto in casa Cullen. Aveva una valigia poco più grande di quella di Emily.
 

"Non penserai di venire anche te, spero."
 

Il mutaforma socchiuse gli occhi.
 

"Non posso lasciare mia moglie da sola, dovreste saperlo..."

"... dove va lei, vado anch'io..."

"... credetemi non mi fa piacere."
 

"Tesoro, non credo sia una buona idea."
 

"Sai che non posso lasciarti da sola."
 

Emily lo sapeva, sapeva che l'imprinting lo legava indissolubilmente a lei. Ma non voleva che lo vedesse Leah e che lui vedesse lei. Non voleva farla soffrire, ma era anche gelosa. Abbassò di nuovo la testa per la vergogna.
 

"Il tuo branco cosa ne pensa?"
 

"Non sono contenti Jacob e nemmeno il tuo."
 

"Sai cosa pensano gli anziani di Leah?"
 

"Si, me lo ha riferito Emily, io non la penso come loro."
 

"E i branchi?"
 

"Non hanno detto nulla..."

"... non sanno cosa pensare."
 

"Già, pensare, attività difficile per delle palle di pelo come voi..."
 

Sam ringhiò contro Emmett.
 

"... fatelo venire..."

Incalzò il vampiro.
 

"... voglio vedere un altro scontro Demetri vs Sam..."

"... sarà molto divertente."
 

"Hai già dato ordini al tuo branco?"
 

"Si, in mia assenza sarà Jared a prendere il comando. E tu Jacob?"
 

"Telefonerò a Embry perché faccia lo stesso."




 

Volterra
 

Demetri era sconvolto, non poteva crederci. Come poteva quella meraviglia sentirsi un mostro. Non era solo bella fisicamente, anche la sua anima era meravigliosa.
 

"Leah, Leah tesoro tu sei uno splendore, come fai a vederti in questa maniera."
 

"Perché lo sono, ho ucciso mio..."

"No, maledizione non è colpa tua, non potevi prevederlo..."

Demetri la strinse un po' troppo.

"... scusa, non volevo farti male."
 

"Lo so."
 

Rimasero fermi per qualche minuto in quella posizione. Demetri la stringeva a se stando più attento.
 

"Tuo padre vuole vederti..."
 

"Non lo nominare."
 

"Leah!!"
 

"Se quelli della tua orribile razza non venivano nelle vicinanze della riserva, nessuno si sarebbe trasformato, Sam non mi avrebbe mai lasciato, Seth non si sarebbe trasformato e mio padre sarebbe ancora vivo..."

"... non mi metterò mai con un succhiasangue, sarebbe come ucciderlo una seconda volta e mancherei di nuovo di rispetto al mio clan."
 

Sia Leah che Demetri fremevano, ma di collera questa volta. Il vampiro uscì dalla stanza con furia, sbattendo la porta. Era fuori di sé. Una volta raggiunte le sue stanze gridò per rabbia accumulata.

  
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