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Autore: supersara    16/08/2014    1 recensioni
Sesta classificata al contest "Tre è il numero perfetto" indetto da Ayumu_7.
Questa breve storia è una AU, ambientata in un futuro non troppo lontano, dove il mondo è reduce da una guerra fra uomini e demoni, che è stata vinta dal genere umano. La vittoria avvenne soprattutto per merito di tre squadre speciali, chiamate X, Y e Z. A distanza di tre anni la situazione sembrava essersi stabilizzata, poi sopraggiunsero delle morti misteriose...
I capitoli saranno molto brevi, spesso delle flash.
Triangolo SasukeXHinataXGaara. Coppie SasuHina e GaaHina. Accenni NaruSaku.
(Adesso i dialoghi si leggono ^^' grazie a nickdelnord!)
Genere: Drammatico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sabaku no Gaara, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 9
 
A soli tre giorni dal funerale di Naruto, le autorità di Konoha decisero di eleggere un nuovo Hokage.

Sasuke rifiutò la carica, sotto lo sguardo sbalordito di Hinata. Così il nuovo capo della città divenne Shikamaru Nara.

Ultimamente l’Uchiha era più distante del solito, soprattutto da quando era tornato Gaara. La Hyuga passava molto tempo in compagnia dell’ex compagno, avevano tanto di cui parlare, dopo tutti gli anni in cui erano stati separati.

Il Kazekage decise di restare Konoha, almeno fino a quando la faccenda delle morti misteriose non si fosse risolta. Non era così stupido da non capire che Sasuke stesse architettando qualcosa. Così, un pomeriggio, si recò da lui, invitandolo a parlare davanti ad una tazza di caffè, come ai vecchi tempi.

-Tu sai chi c’è dietro a tutto questo?- fece il rosso.

Sasuke sfoderò un sorriso quasi divertito.

-Chi pensi che sia?- chiese.

Gaara rimase in silenzio per qualche secondo, poi avanzò la sua ipotesi: -gli unici in grado di riuscire a sopprimere i nostri poteri. Non conosco nessun altro che possa fare qualcosa del genere. L’Organizzazione.-

L’Uchiha annuì soddisfatto.

-Quello che mi chiedo è perché adesso? Ci hanno lasciato liberi di agire a nostro piacimento, e sono scomparsi nel nulla. Ora improvvisamente ci uccidono, fingendo che si tratti di semplici incidenti. E sempre nello stesso ordine: sharingan, byakugan, bijuu.-

Ci fu un altro momento di silenzio.

-Sasuke, che cosa sai di questa storia?-

Il moro si alzò dal tavolino, lasciando i soldi che bastavano per pagare la sua parte e quella del compagno. Poi lo guardò negli occhi un’ultima volta.

-Me ne occupo io. Stanne fuori.- e detto questo fece per andarsene.

L’ultima cosa che udì fu un’intimazione di Gaara: -Non dimenticare cosa ti dissi prima di andarmene-

Quella stessa sera, Hinata, resa audace dalla presenza del compagno che aveva rivisto dopo anni, decise di affrontare Sasuke.

-Perché non hai accettato la carica di Hokage?-

-Perché ho altre cose per la testa-

-Quali cose?-

Nessuna risposta, solo un uomo che continuava a leggere il giornale indifferente.

-Ultimamente sei sempre così distante! Proprio in un momento del genere, in cui dovremmo essere uniti! Dobbiamo scoprire chi sta attentando alle nostre vite, dobb…-

-Lascia che ci pensi io, fidati di me- la interruppe con tono spento e secco.

La ragazza venne invasa da un moto di rabbia che neanche sapeva di poter provare.

-Fidarmi di te? Sono morti tutti, mentre io mi limitavo a fidarmi di te!-

A quel punto lui la fissò, quasi incredulo. Le lacrime cominciarono a fuoriuscire dagli occhi della giovane. Sasuke sbuffò, alzandosi dalla poltrona sulla quale era seduto, e si avvicinò alla compagna, mantenendosi a pochi passi da lei.

-Che c’è? Pensi che lui possa essere meglio di me?- dopo quella domanda la ragazza sgranò gli occhi. Lui continuò impietoso: -allora dillo che vuoi andare da lui! Non cercare inutili scuse!- Sasuke aveva alzato la voce, spaventandola e facendo sì che le sue lacrime aumentassero.

Così Hinata si era ritrovata a singhiozzare come una bambina davanti a lui, che negli occhi non aveva neanche un briciolo di pietà. Perché stava succedendo? Perché era diventato così?

-Lo devi dire! Finiscila di piangere e di che lo ami!-

La ragazza cercò di calmarsi, ma proprio non riusciva a tenere testa a quella discussione. Perché? Forse perché era vero? Ma lei aveva sempre amato Sasuke! Eppure adesso.

-Dillo cazzo!- un grido ancora più forte riecheggiò per tutta la casa.

-Cosa vuoi sentirti dire?- fece lei fra le lacrime -che rimpiango tutti i giorni di non aver seguito Gaara a Suna? Ebbene, Sasuke…- si guardarono per un attimo, dritti negli occhi -è così!-

Poi la giovane abbassò di nuovo lo sguardo continuando a piangere. Lui non disse nulla, semplicemente riprese il giornale e tornò a sedersi sulla poltrona.

Dopo cinque minuti di lacrime ininterrotte, durante le quali la ragazza lo aveva osservato di sottecchi, sperando che la raggiungesse, la stringesse, le dicesse che non era niente, alla fine decise di fare le valigie e di andarsene. Preparò tutto in pochi minuti, prese solo l’essenziale, poi uscì sbattendo la porta. Sasuke non la fermò. Si limitò soltanto a chiamare Gaara per avvertirlo che sarebbe andata da lui, e di assicurarsi che stesse bene.
  
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