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La
mia stanza era pazzesca. Immensa e attrezzata. La vasca da bagno era enorme e
sui bordi c’erano tutti i tipi di bagnoschiuma, di shampoo e di profumi.
Il
letto a baldacchino era stupendo e i drappi di satin rosso che scendevano ai
lati sembravano risplendere sulle lenzuola nere di seta.
La
moquette era anche quella rossa e vellutata e i mobili di legno nero. L’armadio
sembrava potesse contenere l’intero guardaroba di Angelina Jolie.
Trascinai
la valigia sul letto e la aprii per poi tirare fuori tutti i vestiti e
cominciare a sistemarli nell’armadio.
Mentre
stavo per appendere il mio sexyssimo vestito rosso, mi accorsi che accanto al
letto vi era uno stereo ultimo modello ai lati del quale troneggiavano due
casse gigantesche e così tirai fuori dallo zaino uno dei miei cd preferiti e lo
misi nel lettore.
La
voce stupenda del cantante degli Extreme
invase la stanza e le parole di More than words cominciarono a risuonarmi
nella testa.
Continuai
a sistemare i vestiti rilassandomi e cercando di non pensare al casino
combinato da David Jost e da Carl. Solo ripensarci mi faceva venire il mal di
testa. Rivedevo il sorriso di Tom entusiasta nel vedere la mia Gibson e poi la sua
espressione di puro odio dopo aver scoperto chi ero.
Faceva
male pensare di aver causato tanti problemi…
Avevo
letto su un giornalino di gossip che i 4 ragazzi tedeschi si conoscevano fin da
piccoli. Il vocalist, Bill e il chitarrista, Tom erano gemelli omozigoti e a
nove anni, ad un concorso, incontrarono il bassista, Georg e il batterista,
Gustav. Da allora non si erano più divisi. Amici e colleghi che condividevano
una felice e spensierata vita insieme dedicandosi a ciò che più amavano: la
musica.
Mi
sentivo molto fuori posto. Non potevo piombare nelle loro vite e nella loro
carriera così, senza preavviso né autorizzazione. Era ingiusto.
Qualcuno
bussò alla porta, distraendomi dai miei pensieri.
-Chi
è?- chiesi avviandomi verso la porta.
-Sono
Bill…
Mi
fermai sul posto e sbarrai gli occhi.
Bill?
Voleva
forse picchiarmi? Rimproverarmi la mia colpa?
Beh…per
saperlo avrei dovuto aprire quella dannata porta.
Con
mio grande stupore vidi che sorrideva cordiale.-Ciao!
-Ciao!-
salutai alzando un sopracciglio e facendomi da parte.-Prego accomodati!
-Grazie…
Entrò
e si andò a sedere sul letto, cominciando a dondolare le gambe e prendendo a
guardarsi i piedi.
Mi
sedetti accanto a lui che subito si voltò a guardarmi sorridente.
-Volevo
porgerti le nostre scuse per…l’inconveniente di oggi pomeriggio..!- disse
grattandosi la nuca imbarazzato.
-No
no! Non sei tu a doverti scusare, è tutta colpa mia! Non è giusto che piombi
qui così, nelle vostre vite…
-Ma
non è colpa tua, sono stati David e Carl ad architettare tutto, tu non c’entri.
Scusa soprattutto da parte di Tom, vedi lui…è un po’ troppo impulsivo e non
riflette sulle sue azioni e sui suoi comportamenti spesso troppo rudi…
-Si
è calmato?- chiesi sinceramente preoccupata.
-Beh….a
dire il vero non lo vedo da oggi pomeriggio…ha preso la sua Cadillac ed è
andato via. Ma tranquilla, è solo un momento…
-No
che non sto tranquilla! Ha ragione su tutto!
-Senti
per cortesia smettila di darti addosso così!Ti ho detto che non è colpa tua!-
rispose poggiandomi teneramente una mano sul capo e scompigliandomi i capelli.
Sospirai
rassegnata.
-Melanie,
giusto?- chiese velocemente.
-Mel…per
gli amici.- spiegai semplicemente.
-Rientro
in questa categoria? Ho l’onore di chiamarti Mel?- chiese sempre sorridente.
-Certo
che si Bill…
Un’espressione
soddisfatta gli si dipinse sul volto e poi continuò il suo discorso.
-Devi
pensare che per noi è una grande novità questo tuo arrivo nella band…dobbiamo
abituarci all’idea, ma nessuno di noi ha qualcosa di personale contro di te.
Anzi, mi stai già simpatica, a dirla tutta…scusa anche me per oggi, sono stato
ben poco ospitale…
Lo
guardai negli occhi. Era sincero. Gli occhi erano quelli di Tom e quelli di Tom
erano i suoi. Erano gemelli, d’altronde, ma la cosa mi sorprese e lo sguardo
astioso che Tom mi aveva rivolto quel pomeriggio riprese a riflettersi nella
mia mente come su tanti specchi.
Sospirai
e non risposi. Aveva ragione. Doveva essere dura per loro.
Mi
fissava sorridente, cercando di alleggerire la tensione, ma lui per primo si
sfregava le mani sui jeans con nervosismo.
-
Stasera gli altri ed io ordiniamo la cena in camera, sei dei nostri? Vediamo un
film, ci conosciamo meglio…
Sorrisi
amaramente.
-Non
credo sia il caso…tu sei strano, l’ho capito subito, ma gli altri che sono
normali adesso mi odieranno…
-Potrei
anche offendermi per questo commento!- mi riprese scherzosamente fingendosi
offesissimo.
-Ma
no dai! Strano in senso positivo!- dissi inclinando la testa di lato e
prendendo a fissarlo con aria divertita.
-Si
si certo…come no!- disse per poi far schioccare la lingua contro il palato e
guardarmi con aria scettica.- Comunque nessuno ti odia…smettila di dire
fesserie per favore…
-Tom
si…-lo contraddissi abbassando con aria colpevole lo sguardo.
-No
che non ti odia! Deve soltanto accettare l’idea, tutto qui.
Mi
fissava con aria innocente, le mani piene di anelli giunte sotto il mento.-Ti
prego!
Capì
che non avrei mai potuto dire no a quel
ragazzo…se mai davvero fossi diventata una di loro e avessi cominciato a
conviverci, l’avrei adorato. Ma tanto
l’adoravo già.
Feci
una smorfia e lo guardai molto male. Ero convinta che sapeva benissimo come gli
altri si sentissero sotto il suo sguardo da cucciolo e stava cercando di
incantarmi.
-Bill…non
è il caso…
-Fai
decidere a me se non è il caso, visto che sono io che ti ho invitata…
Sbuffai
lievemente senza riuscire ad impedire ad un sorriso di comparire sul mio volto.
-D’accordo
d’accordo! Che stanza e a che ora?- mi informai rassegnata.
Lui
cominciò a ballare sul letto sballottando la testa di qua e di là.
-Che
bello che bello! La cara e adorabile nuova chitarrista viene a mangiare con
noi! Che bello!- sembrava un bimbo di 4 anni in preda ad un attacco di euforia.
Risi sotto i baffi e lui mi prese le mani facendomi ballare insieme a lui.
-Mel!
Mel!- continuava a ripetere.
-Bill
Bill smettila!- cercai di fermarlo.- Sembriamo due esaltati!
-Stanza
214, ovvero la mia, tra…-si fermò sorridendo radioso e guardò
l’orologio.-Un’ora!
-A
dopo allora!- risposi sorridente.
Si
alzò e si diresse verso la porta.
Quando
fu già nel corridoio si voltò e mi sorrise teneramente.
-Sono
felice che tu abbia accettato…
Storsi
la bocca in una buffa espressione scettica.
-Avevo
intuito…non credo che balli e salti come un canguro anche quando una cosa ti
scoccia eh? Fila va, prima che cambi idea!
Si
mise sull’attenti e mi voltò le spalle per poi allontanarsi.
Richiusi
la porta, confusa e felice.
Era
stato così facile entrare in confidenza con quella strana istrice punk!
Era strano si. Esaltato forse. Ma pur sempre adorabile!
Beeeeeeeeene! Che ne pensate? Anonimo capitolo di transizione lo so, ma mi serve perchè non possono esserci in continuazione colpi di scena se no io stessa che scrivo rischio l'infarto no? Beh spazio ai ringraziamenti:
billa483: Gemi, buon compleanno!!! Sei maggiorenne tesoro!! Quando ti pigli la patente prendi la macchina e vieni giù da me ok?! Comunque grazie, mi fa piacere che la mia storia ti piaccia, il parere della mia gemellina adorata è il più importante! Eeeeeeee....sappiamo bene come è Tom e non sarà facile ottenere delle scuse da lui ma...chi lo sa? Beh lo scoprirai nei prossimi capitoli hihi! Un bacio amore tvtttttttttttttttb
dolce81: Hey! E' una vita che non ci sentiamo! Che bello che segui anche questa mia storia!! Mi fa troppo piacere perchè sai bene quanto ti stimo! E ancora più piacere mi fa sapere che ti piace! Beh ci ho tenuto a precisare che i Tokio sono innanzitutto degli artisti e che la loro commercializzazione non dipende da loro, ma dalla casa discografica che da le autorizzazioni e da tutte quelle sanguisughe di giornalisti e simili che sfruttano la loro immagine per riempirsi le tasche. Mi fa piacere che noti progressi nel mio modo di scrivere e spero che per quanto possa essere transitorio e non molto significativo ti piaccia anche questo capitolo! Baci e fammi sapere!
ElisaRoyalRock: Salve! Che bello, è sempre stato anche un mio sogno, in quanto chitarrista, fare parte dei Tokio! E infatti ho deciso, dandomi un altro nome, di mettere nero su bianco questo mio irrealizzabile sogno! Sono contenta di averti incuriosita e lusingata dai tuoi complimenti. Che ne pensi di questo capitolo? Fammi sapere ;) baci. PS possibile che tu faccia parte di un fanclub che porta un nome in qualche modo simile al tuo nick e che ha scritto al giornale Rockteen?
Bene, fatti i ringraziamenti vi saluto e vi auguro una buona serata!