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Autore: ragazzasullaltalena    16/08/2014    2 recensioni
Beatrice era una ragazza con molti problemi prima di incontrare lui. Thomas. La sua ancora, colui che l'ha salvata. Adesso però devono nascondersi a causa della loro differenza di età e combattere i pregiudizi degli altri. Riusciranno a rimanere uniti nonostante tutto?
Dal testo:
I nostri visi sono davvero contrastanti. Il mio quello di un’innocente bambina dai lineamenti dolci e candidi, ed il suo quello di un uomo con la barba un po’ incolta e gli occhi duri.
Mille le parole sussurrate, quelle dette all’orecchio per paura che qualcuno ci sentisse. Chi sa cosa penserebbe di noi due.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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“Sarà il giorno più bello della nostra vita.”


Thom mi sembra un bambino, se la perde a fare giravolte per casa continuando ad urlare per la felicità.


“Ma sei cretino?”  rido o sorrido non lo so forse un mix “sveglierai i vicini, smettila. Dai, andiamo a fare colazione al bar? Se stai tutto il giorno così le decisioni le prenderò tutte io. Per incominciare oggi pomeriggio è riservato a Marta e a farci irresistibili.”


“Ehi mamma mia che forza di prima mattina.”


“Ha parlato! Ma ti sei sentito?”


”Ho capito ci vestiamo e si fa tutto quello che vuoi.”


“Yeeee! Vittoriaaaaaa!”


Il mio urlo riecheggia ovunque.


Amo la mia scuola. Il sabato non si va ed ogni giorno si fa la sesta ora. Ci lasciano il weekend interamente libero.


Vado in camera e metto la sua felpa nera. Voglio vestirmi con le sue cose, voglio sentire il suo profumo sul mio corpo e per fortuna in questo quartiere posso dato che ci sono per lo più studenti. Nessuno ci giudica… tranne quando facciamo chiasso.


“Si certo perché chi te lo ha detto che non me la volevo mettere io?”


Sta sulla porta con lo sguardo interrogativo e le braccia incrociate.


“Io e so benissimo che me la presti, perché tu mi vuoi bene ed io sono una scroccona.”


“Ma io mica mi metto le tue cose!”


“E perché non lo fai? Tieni mettiti il leggins se vuoi.”


“Hai vinto. Ma mica vuoi andare senza un pantalone?”


“Lo sto cercando idiota.”


Prendo il leggins nero semplice. Ovviamente metto le mie Nike preferite. Vorrei mettermi anche le sue scarpe, ma il suo 43 è eccessivamente grande rispetto al mio 38.


Lascio il tempo di vestirsi mentre guardo la prima giornata di sole a Milano in inverno. Un avvenimento molto raro.


Scendiamo di corsa le scale e ci ritroviamo al bar sotto casa. Ordiniamo e mangiamo. Dopo la colazione decidiamo di andare a farci un giro.


Qui vicino c’è un parco giochi. Voglio assolutamente andare sulle altalene.


Arrivo d’avanti al cancello aperto ed entro. Non ci sono bambini. Ci sono solo io. Mi siedo e inizio a dondolarmi avanti e indietro.


“Ma cosa fai? È per i bambini.”


Non rispondo, sono in profonda meditazione. Le altalene sono sempre state presenti nella mia vita da quando ci caddi a 4 anni fino ad oggi. Le ho sempre amate e so per certo che quando avrò un figlio o una figlia nel giardino di casa ci saranno due altalene.


“Ho capito, bambina mia. E se ti sedessi sopra di me?”


Mi freno di colpo. Che splendida idea che ha avuto!


“Sii! Se ci beccano però è colpa tua. E ti avverto, peso.”


“Guarda che lo so, mica è la prima volta che ti prendo in braccio.”


Ci spingiamo avanti e indietro con molta fatica. Veramente sta facendo tutto lui, io mi faccio dondolare dalle sue braccia.


“Abbiamo fatto così tante stronzate insieme.”


Mi giro e lo bacio. L’ha urlata per farla sentire a tutti, ma il tutti sono solo io per lui. Rallenta piano e ci fermiamo, mi giro verso di lui e ci incominciamo a baciare più appassionatamente.


“Forse…” è interrotto dai miei baci e non riesce a finire le frasi.


“forse è meglio andare a fare la spesa. Oggi a pranzo vorrei mangiare, sono già le undici.”


“Andiamo.”


Camminiamo per le strade mano nella mano. Chissenefrega di tutte le persone, che possano parlare a me importa solo di lui. Arriviamo subito dato che è distante solo 100 metri dal parco.


“Allora che vogliamo fare?”


“Io opterei per pasta al sugo e un po’ di prosciutto. A casa hai i pomodori?”


“Si. E poi per contorno? Prendiamo l’insalata?”


“Si.”


Entriamo e ci fermiamo sulla porta, qualcuno sta salutando Thomas.


“No ma dai! Ciao Thom cosa ci fai qui?”


Lui lascia la mia mano per abbracciare la ragazza. È alta e con un fisico mozza fiato. È molto bella. Che fosse una sua ex?


“Sai com’è, bisogna mangiare Cara e quindi stiamo facendo la spesa.”


C’è molta intimità tra loro.


“E lei è la tua nuova fiamma?”


”Si, è le mia piccola. Si chiama Beatrice. Lei invece è Cara.”


”Piacere mio bella. Certo che qualche volta potresti venirci a trovare! Mi raccomando ti aspettiamo ora devo scappare. È stato un piacere. Fatti sentire.”


Facciamo un altro paio di passi e quando sono certa che se ne è andata chiedo a Thomas:”Scusa ma chi era quella sventola? Una tua ex?”


Ride di gusto. Cosa ho detto di divertente?


“Ma chi Cara? La mia cuginetta? Nella foto a casa hai detto che era brutta!”


“Oddio aspetta quella bambina era Cara? Porca la miseria la pubertà fa miracoli!”


Ridiamo entrambi. Ci sbrighiamo e torniamo a casa. Mentre lui inizia a fare il sugo io vado a rifare il letto.


Mi squilla il telefono, è Marta.


“Ehi Marta.”


“Ciao allora oggi io te a casa mia alle cinque. Ho importanti novità a dopo piccola.”


Rido perché non mi ha dato neanche il tempo di rispondere.


“Va bene a dopo cucciola.”


Ritorno in cucina e lui ha finito di far il sugo. Ci sediamo sul divano e guardiamo un po’ di televisione.


 


Oddio non ho la minima idea di quello che mi devo mettere. Il vestito penso me lo presterà lei ma che tacchi porto? Quelli neri o quelli rosa? Porto quelli rosa, voglio cambiare.


 


“Sbrigati siamo in ritardo, devi accompagnarmi!!”


“Ma quando prendi la patente?”


“Tra poco. Perché tu mi farai guidare la tua macchina? Apro parentesi che è anche la mia preferita?”


“No mai! La mia piccolina non si tocca.”


“Stronzo. Hai voluto la guerra e stasera morirai.”


“Oh no! Scendi che siamo arrivati. Ci vediamo dopo. Noi arriviamo alle 8, a dopo ti amo.”


“A dopo anche io.”


Busso alla porta e subito Marta mi spinge dentro senza neanche darmi occasione di salutare i suoi mi trascina su nella sua camera. Si sta facendo i boccoli ed è a metà dell’opera. A me li alliscerà, sa che sto benissimo in quel modo.


“Allora inizio. L’ho lasciato e ci è rimasto di merda! Non se lo aspettava quel bastardo. Stasera dato che saremo stupende vorrei finalmente baciare quelle labbra maledettamente stupende.”


“Wow sei davvero molto avventata. Pensiamo a farci stupende. Ho preso i tacchi rosa, volevo cambiare. Che mi consigli tra i TUOI vestiti?”


“Allora, abbiamo questo che mi metterò io. Nero ovvio aderente e non troppo corto ne troppo lungo. E per te invece ho l’ideale.”


Caccia fori dall’armadio il suo vestito da damigella. Un vestitino rosa a palloncino di stoffa. È a fascia ed è davvero troppo bello. È molto corto e… si impazzirà, ma non mi importa della sua reazione.


“Oh cavolo! Sei sicura che mi starà bene?”


“Certo! Adesso sbrighiamoci, ci aspettano i capelli, le mani, il trucco ed il vestirsi.”


Le chiacchiere continuano mentre ci mettiamo lo smalto con una tecnica vista su facebook.


Ci trucchiamo ci facciamo i capelli e si sono fatte le otto. Dobbiamo ancora vestirci e loro già sono arrivati. Ci infiliamo in fretta e furia il vestito e scendiamo.


“Ciao Valentina, ciao Marco, scusatemi se prima non vi ho salutati, ma mi ha portata su di fretta. E mi dispiace di aver preso in prestito il suo vestito.”


“Ma stai scherzando?” attacca Marco il papà di Marta “Sta molto meglio te che a mia figlia.”


”Papàà!!” Marta lo rimprovera.


“Comunque mi porto le chiavi non so che ora faccio e non so neanche se torno a dormire a casa. Forse mi fermo da Bea.”


“Va bene chiameremo la mamma di Beatrice per assicurarci che abbia dormito lì allora.”


Valentina (la mamma di Marta) ha molto senso dell’umorismo e sa benissimo da chi si fermerà forse a dormire. Ma non mi aveva detto che aveva quel tipo di idee.


“Certo. Ci vediamo ciao.”


“Ciao.”


“Ciao ragazze! E mi raccomando attenzione alle vostre gambe!” Marco ci fa sempre la raccomandazione.


“Ciao care. Attenzione mi raccomando.”


L’auto di Thom è proprio d’avanti la casa.


Saliamo e invece di un saluto mi accogli in tutt’altro modo.


“Ma che vi siete fumate? Ma avete visto quanto sono corti i vostri vestiti?” Thom sembra molto arrabbiato.


“Thom smettila. Ma hai visto quanto stanno bene? Cazzarola non vedrai mai ragazze più belle di loro.”


“Grazie Francè. A sto punto dopo vengo a dormire da te invece che da Thom.”


“Che ne dici Marta? Ci esce un menage a trois?”


“Per me va bene.”


“La smettete?” Thom è molto protettivo nei miei confronti


“Insomma si parla della mia ragazza.”


“Tranquilla tanto non la tocco veramente se no tu mi uccidi.”


“Vedo che hai compreso.”


Entriamo nel locale. Oggi siamo al Summer. Ormai ci conoscono quindi prendiamo sempre lo stesso tavolo. Ci portano da bere.


Io e Marta ci scateniamo in pista sotto o sguardo protettivo di Thomas e Francesco. Prima si stavano mangiando letteralmente con gli occhi.


Torniamo al tavolo e Marta alza la sua coca-cola.


“Oggi siamo qui anche perché finalmente posso essere della persona che mi piace da mesi lasciando quel pezzo di merda.”


Si gira verso Francesco e lo bacia.


“Augurii!”


“Raga ci si può ubriacare con la coca? Secondo me vi siete realmente fumate qualcosa.” Francesco è letteralmente sconvolto.


“Andiamo a ballare.”


Loro due si avviano in pista mentre io e Thom rimaniamo seduti.


“Andiamo anche noi?”


“Si solo, puoi andarmi a prendere un’altra birra? Tanto sei maggiorenne.”


“Ma poi devi guidare.”


“Lo so ma le reggo un paio di birrette.”


Attraverso la folla e vado a prendere la sua amata birra. Mentre spetto che la prendano mi si avvicina un ragazzo. Mi guarda le gambe con molto interesse.


“Ciao sono Luca. Sei bellissima, hai delle gambe wooow. Chilometriche”


“Em. Grazie, ora devo andare.”


Mi ferma per il braccio mentre mi sto girando.


“E dove vorresti andare?”


“Da me. Ciao molto piacere sono il suo ragazzo.”


Thom compare dal nulla e mi si para affianco.


“Prendi aria.”


“Senti me ne stavo andando.”


“La festa è finita anche per noi ce ne andiamo.”
































Note D'autore


Ciao a tutti! Come procede l'estate? Tra poco ricomincia la scuola... ma non ci pensiamo. Volevo chiedere il vostro parere riguardo all'inseriredelle foto raffiguranti i personaggi della storia.


Molti (me inclusa) preferiscono immaginarli, ma forse qualcuno vuole sapere come li ho immaginati io. Spero vi stia piacendo come prosegue la vicenda.


Un caloroso abbraccio a tutti. Baci. 

   
 
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