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Autore: Pamaras    16/08/2014    4 recensioni
Dalla battaglia finale, un viaggio insieme alla Morte, ripercorrendo i cinque stadi che la precedono: Rifiuto, Rabbia, Valutazione, Depressione e infine Accettazione.
Una storia breve divisa in atti, leggera nel suo piccolo.
Harry Potter era morto, per me, dovevo solo attendere.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Angolino:

Sono decisamente una persona volubile.
avevo scritto questa fic con un'idea ben precisa in testa, volevo parlare della morte, di questo viaggio che compie chi scopre di stare per morire. Le cinque fasi di elaborazione del lutto. di Elisabeth Kuber Ross. sono fasi che passa una persona quando scopre di stare per morire. Beh, in OZ ne avevano parlato quando il carcerato era stato condannato a morte e io "avevo fatto mio" questo modello per parlare di quando la morte è entrata nel cuore di Harry, un po' come alcune malattie babbane.

Poi, sarà che alla fine volente o nolente sono una inguaribile romantica, sarà che ho letto un articolo su internet riguardo alle "precauzioni" che dovrebbero prendere i giornalisti se si vuole parlare di un determinato argomento... e alla fine ho cambiato tutto. Ma proprio tutto... ed è nato questo finale quì.

 

Sperando che comunque sia all'altezza...consiglio ancora una volta di leggerla accompagnata da: DESSERT DANS LE DESERT  di Einaudi e Sissoko

Buona lettura.

 




III PARTE, ATTO FINALE, SCENA UNICA.

La morte fa paura solo perché non la conosciamo.

Renato Cherchi

 

 

Non avevo paura, io.

Sapevo che Harry era già mio.
Sentivo il profumo del sangue che scorreva senza vita, aveva solo bisogno di tempo.


Bene. Avevo aspettato tanto e gliene avrei dato altro.

Si innamorò anche Harry, perché in qualche modo è possibile innamorarsi anche se vicino hai la Morte. Il suo odore era più dolce, i suoi battiti più vigorosi.
E le sessioni di dolore non ce ne furono più.

Harry non aveva più bisogno del dolore per estraniarsi dalla vita, ora non voleva più fuggire anzi, voleva restare attaccato alla realtà con lui, con Draco.

Un po' mi dispiacque, mi era appassionata a quel dolore che era solo a causa mia.

Ma non me ne feci un cruccio perché la mia esistenza in realtà continuò come sempre.

Essenzialmente sarebbe solo stato più difficile sia per lui che per il biondino; staccarsi da un amore è più difficile ma se Harry doveva morire, e doveva ne ero certa, niente glielo avrebbe impedito. Di questo ne ero assolutamente sicura. Chissà... magari avrei ottenuto anche Draco.

Non mi sarebbe dispiaciuto.

 

Passò altro tempo, e osservai quasi estasiata quel ragazzo con i capelli color della luna, amare il mio Harry e fare di tutto per lui.

 

In fondo lui fu la prima persona che provò davvero a lanciargli quella corda per risalire, ma ormai era già troppo tardi, Harry era andato oltre il fondo.
 

Lo aiutò imperterrito nei momenti più bui, quelli dove io gli stavo attaccata come un polipo, lo istruì sul come tirarsi fuori, per vedere la luce.
Gli preparò da mangiare, costringendolo a nutrirsi.

 

Lo fece ridere persino una volta, e gli sorrisero anche gli occhi, cosa che non capitava da un bel po', quando Draco lo fece ballare in mezzo alla sala.

Ballai anche io con loro, questo ballo lento che sapeva un po' di felicità.

Ondeggiai al ritmo della musica, sempre vicino a Harry. Godendo io stessa della sua vicinanza, ricordandogli che comunque io ero lì, per lui.

Quella sera ci divertimmo e vidi Draco rilassarsi appena. Convinto che forse l'amore avrebbe curato ogni male. Povero illuso.

Fu quello il momento in cui Harry mi accettò.
E così varcò l'ultima linea del viaggio della Morte: l'accettazione.

 

 

Infatti quel giorno tutto ebbe inizio, per me.
 

Harry si alzò qualche mattino dopo, lo fece lentamente... per lui era diventato sempre più difficile farlo.
Non dormiva neanche più.

Aveva passato tutta la notte a guardare quel volto vicino al suo, ad ascoltare il lieve russare e ad assaporare il fiato caldo della persona a fianco a lui che dormiva tranquilla.

Harry si stava beando di quel momento, lo stava impregnando nella mente. Stava fotografando Draco per un ultimo addio.
 

Io ero stata tutto il giorno su quella sedia vicino al suo letto, lo avevo guardato con la testa piegata da un lato, c'era stato poco lavoro quel giorno ed ero annoiata; ma quando capii cosa stava per succedere mi raddrizzai curiosa.

Mi avvicinai e feci in modo che Harry sentisse la mia presenza.

 

Tremò.

 

È brutto salutare qualcuno sapendo che quella sarà l’ultima volta.

Puoi provare a dire tutto ciò che avresti voluto dire prima,

oppure puoi continuare a tacere

e sperare che quegli ultimi attimi durino una vita intera.

Oz –VFC Augustus, 1.04

 

 

Tremò forte e stampò un lieve bacio sulle labbra rosse e schiuse del suo compagno prima di alzarsi silenziosamente dal letto.

I suoi occhi erano vacui, la sua anima se ne stava andando.


Camminò lento.
 

Io lo seguii e lo accompagnai, ero stata sua amica in fondo.

Lui prese un bel respiro, non aveva paura, non di venire con me comunque.

Aveva degli affari in sospeso ma qualcosa gli diceva che non poteva più occuparsene, aveva bisogno di riposo, aveva aspettato tanto, troppo, prima di averlo.

 

Lo baciai sul capo, leggera.

E lui, il mio Harry, mi sentì.

Chiuse gli occhi, io lo accarezzai dolcemente sulla schiena con tocco sicuro e lui si lasciò andare, si lasciò avvolgere dal chiarore del crepuscolo.

 

C'è un momento tra la vita e la morte che è fatto di pochi attimi, è un momento in cui il tempo si ferma e io incontro loro, le mie anime.

 

Ma quella volta, forse per l'unica volta in tutta l'esistenza del mondo, le cose non andarono così.

Harry non lo fece, non si lasciò andare a quell'amore, a quella perdizione che io so, può essere il crepuscolo. Non si lasciò cullare dal dolce sonno della Morte.

Lui mi resistette.
 

Perché proprio mentre l'ultimo pezzo della sua anima, quello che io avevo bramato per tutto il tempo, si stava per staccare, Draco in quel letto troppo grande e un po' vuoto aveva allungato la sua mano pallida e secca e aveva cercato il calore di Harry chiamandolo piano.

 

Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino, così mi disse un poeta e io, non gli credetti.

Per me, la Morte è una certezza. Io sono la certezza.

Eppure.

 

Harry si era voltato improvvisamente, gli occhi sgranati e il cuore a mille. Io avevo visto la determinazione vacillare dal suo sguardo, avevo visto quel pezzo di anima tornare lì attaccato al suo cuore più forte di prima mentre le sue pupille verdi smeraldo si poggiavano sul corpo in quel letto.

E Harry aveva deciso di combattere così improvvisamente che quasi non me ne accorsi.
 

Camminò ancora ma veloce verso quel talamo dolce, nascondendosi tra l'abbraccio caldo del suo compagno ascoltando i delicati sussurri delle parole d'amore, e lì confermò quello che forse io avevo sempre temuto: Harry Potter sarebbe dovuto morire, è vero, ma non era pronto.

 

Sorrisi tristemente, mi ero affezionata davvero a quell'anima.

Mi chinai sul suo corpo ora un po' più caldo e lo baciai affettuosa sul capo.

Inspirai per l'ultima volta quel suo odore e me ne andai leggera così come ero arrivata, con la consapevolezza che sarebbe stato mio, prima o poi, ma non quel giorno. Non in quel tempo. Non così.
 

Per la prima volta, mentre venivo inghiottita dal crepuscolo, oltre le nubi, oltre il cielo, oltre la luce, in quel silenzio assordante dove non esiste dolore, ammisi a me stessa che l'amore, forse, aveva salvato qualcuno.
E non sentii più niente, solo il rumore di un respiro profondo prima di sparire... Harry stava inspirando forte un odore e non quello acre della Morte, ma quello gradevole e un po' fruttato della sua nuova Vita.

Era pronto per essere salvato, aveva solo bisogno di tempo.

 

 

Non ti auguro un dono qualsiasi,
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.

 

Canto Navajo




Giusto per ricordare a tutti che anche quando tutto sembra andato... non bisogna mai perdere la speranza perché è possibile iniziare a vedere anche in mezzo alla totale oscurità.
un bacione. Pam.

  
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