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Autore: SpaceDementia    15/09/2008    5 recensioni
Questa storia non è una storia come tante. Questa storia parla di un tempo, parla di una ragazza dai lunghi capelli color oro, dai grandi occhi verdi, dalla pelle chiara e vellutata come petali di rose. Questa storia parla di un ragazzo dalla voce calda e dolce, un ragazzo dagli occhi nocciola, dai capelli scuri, dal cuore grande come l’oceano. E’ la storia di un amore che va oltre il conoscitivo umano. E’ una storia di un amore che va oltre ciò che l’uomo rappresenta. E’ una storia di un amore puro e genuino. Quell’amore che supera ogni ostacolo, quell’amore che vince il fato, il destino. Un amore profondo, capace di cambiare in pochi attimi la tua intera vita. Quell’amore che ti mozza il respiro alla vista dell’altro, quell’amore ti fa balzare il cuore in gola, che ti rende felice ma anche triste. E questa, amici miei, è la storia di un amore che lega due ragazzi. Un destino crudele il loro. Due ragazzi dall’animo gentile. La storia di un tempo in cui l’amore era stato dimentico. Una storia che parla della vera essenza umana… l’amore. La storia di una amore… infinito ed eterno.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non conosco i My Chemical Romance e questa storia è solo frutto della mia fantasia.

Dedico questa fiction a delle persone speciali.
La dedico a Greta, a Jess, a Mona, a Jeje

 

Watching stars without you,
my soul cried.

 

 

 


Questa storia non è una storia come tante.
Questa storia parla di un tempo, parla di una ragazza dai lunghi capelli color oro, dai grandi occhi verdi, dalla pelle chiara e vellutata come petali di rose.
Questa storia parla di un ragazzo dalla voce calda e dolce, un ragazzo dagli occhi nocciola, dai capelli scuri, dal cuore grande come l’oceano.
E’ la storia di un amore che va oltre il conoscitivo umano.
E’ una storia di un amore che va oltre ciò che l’uomo rappresenta.
E’ una storia di un amore puro e genuino. Quell’amore che supera ogni ostacolo, quell’amore che vince il fato, il destino. Un amore profondo, capace di cambiare in pochi attimi la tua intera vita. Quell’amore che ti mozza il respiro alla vista dell’altro, quell’amore ti fa balzare il cuore in gola, che ti rende felice ma anche triste.
E questa, amici miei, è la storia di un amore che lega due ragazzi.
Un destino crudele il loro.
Due ragazzi dall’animo gentile.
La storia di un tempo in cui l’amore era stato dimentico.
Una storia che parla della vera essenza umana… l’amore.
La storia di una amore… infinito ed eterno.

Era il lontano 1600 quando lady Wessex si svegliò illuminata dalla flebile luce del giorno.
La grande coperta rossa l’aveva riparata dal freddo vento della sera.
Lady Bianca era la secondogenita della famiglia Wessex. Una famiglia benestante con possedimenti a poche miglia da Londra.
Giovane, la ragazza presto sarebbe divenuta la moglie di Lord Kent, un ricco signore noto in tutta Londra.
“Mia signora, il gallo del mattino ha già cantato.” Una bassa signora con un lungo vestito blu e i capelli coperti da un grande fazzoletto bianco entrò in camera di lady Bianca.
“Oh cara balia, vorrei poter dormire in eterno.” Sussurrò la ragazza alzandosi dal morbido letto.
“Ha dei doveri, mia signora.” Bianca indossò la veste e si diresse verso la finestra.
“Vorrei poter fare ciò che voglio.” Disse un soffio e la balia sapeva bene a cosa si riferiva. Le doleva il cuore sposare lord Wessex, rinunciare al suo sogno, quello di avere l’amore, quell’amore che tanto era stato descritto nelle commedie, nelle tragedie. Quell’amore che Shakespeare era riuscito a far trasparire nel suo teatro. L’amore contenuto il quelle dolci e amare poesie. In quei sonetti e quelle prose.
Lady Bianca amava la poesia.
“Vostra madre vi attende.” Disse la balia cominciando a pettinare i lunghi capelli biondi della ragazza.
“Il dovere di una figlia… prima… di tutto.” Nel tono della ragazza c’era una nota si tristezza e la balia non potè non notarlo.
“Oh, mia signora, lord Kent… è un buon uomo.” Disse poi aiutandola a vestirsi.
“Ma non c’è…. Amore.”

“Michael… Michael!”
MastroWay si voltò di scatto guardando il suo compagno.
“La scena non è finita!” Gridò Thomas.
“La finiremo domani.” Disse Michael voltandosi.
“Ma…”
“Niente ma messere.” E così mastro Way uscì dal grande teatro diretto alla sua umile dimora.
Michael si passò una mano fra i capelli mentre si inoltrava nella grande moltitudine di persone.
“Per tutti sette mari, Michael, spero tu abbia finito quella commedia per me?” Un uomo dai capelli brizzolati e un vestito troppo pulito per essere un comune attore lo afferrò per la spalla.
“Quasi.” Disse il ragazzo voltandosi.
“Quasi?”
“Messere, non volete mettere fretta all’arte…” Il ragazzo incrociò le braccia al petto sorridendo. Era un bravo scrittore Michael Way, più di suo padre. Amava anch’egli la poesia e il teatro. Non solo lavorava come attore in una piccola compagnia di Londra, ma scriveva di tanto in tanto per grandi signori. Scriveva della bellezza della natura, della mente umana, ma soprattutto Michael Way scriveva… d’amore.
Famoso tra i poeti e gli attori, famoso nelle locande, famoso tra le donne.
“Cercate di divertirvi meno e di scrivere. Vi pago per questo.” Disse l’uomo guardandolo negli occhi.
“State tranquillo.” Così mastro Way si voltò riprendendo la sua camminata verso casa. La ghiaia sotto i suoi piedi scricchiolava. Aprì la piccola porta che cigolò prima che fosse del tutto aperta.
E fu li, in quella unica stanza malandata, che sedendosi su uno sgabello prese in mano la penna d’oca e intingendola nell’inchiostro cominciò a scrivere. Doveva terminare quella tanto attesa opera che entro due settimane sarebbe stata recitata in uno dei più grandi teatri londinesi.
Un’occasione d’oro per Michael, quelle occasioni che capitano una sola volta nella vita. Una commedia che lo avrebbe reso famoso non solo tra i nobili ma anche tra gli attori e gli scrittori. E Michael doveva mettercela tutta. Non poteva permettersi nessun tipo di errore, nessun tipo di leggerezza. Doveva essere un qualcosa di assolutamente perfetto. E proprio questa consapevolezza, quella che se qualcosa fosse andato storto la sua carriera di poeta sarebbe andata in fumo, a trattenerlo nei giorni precedenti dallo scrivere.
Un blocco il suo?... no.
Paura?... si.
Ma quel pomeriggio mentre era a teatro capì. Fu come se un fulmine lo avesse colpito in pieno. L’ispirazione tornò ad un tratto senza nemmeno un reale motivo. E lasciando tutti i suoi compagni corse via.
Ma la vita di Michael Way da lì a poco sarebbe cambiata, sarebbe stata rivoluzionata, sarebbe stata resa simile al paradiso. La felicità sarebbe arrivata nel momento meno aspettato, ma con essa sarebbe arrivato anche… l’inferno.

I giorni lentamente passarono e il cattivo tempo fu sostituito dal bel tempo, per grande fortuna di chi voleva andare e recitare a teatro. Il cattivo tempo non avrebbe garantito un gran bel spettacolo.
 Il sole sbucò lentamente dalle nuvole e il viso di lady Bianca fu illuminato da un raggio di sole. Aveva i capelli raccolti e il vento fresco le solleticava il collo bianco. Il corpetto le stringeva il petto, tanto da mozzarle il fiato.  Dietro di lei la balia la seguiva. Si reggeva il vestito con le mani per evitare che si sporcasse.
“Mia signora, non starete correndo troppo?”
“Oh no, cara balia. La rappresentazione sta per cominciare!” Disse euforica la dolce ragazza. Entrarono nella grande struttura in legno e si sistemarono negli spalti più alti.

“Ce l’avete fatta mastro Way! Iniziavo a dubitare delle vostre capacità.” Disse l’uomo dai capelli grigi che gli aveva commissionato la commedia. Michael si passo una mano fra i capelli scuri e sorrise.
“Mai dubitare di Michael Way messere.” Disse lo scrittore avvicinandosi a lui. Dietro le quinte tutto era in movimento, il caos dominava il luogo. Tutti che provavano le loro parti dopo aver indossato i costumi di scena. Tutto quel pomeriggio doveva essere perfetto.
“Spero per voi che sia una gran spettacolo.” Michael poggio una mano sulla spalla dell’uomo.
“Lo sarà… lo sarà.” Detto questo si voltò dirigendosi verso il palcoscenico. Spiò dalle voluminose e pompose tende rosse il pubblico. Gente povera era ai piedi del palco. Tutti stretti, tutti che mormoravano tra loro. Sugli spati la gente ricca, quella gente che lo pagava per scrivere sonetti o poesie. Fece scorrere lo sguardo sull’ultimo spalto quando qualcosa attirò la sua attenzione. Una ragazza, dai capelli color oro guardava estasiata la struttura. Aveva la pelle bianca e i suoi occhi emanavano luce, una luce che lui non aveva mai visto in nessuna donna. La guardava ammaliato, come incantato e il tempo sembrò fermarsi.
Chi era colei? Chi ara quella ragazza che aveva fatto sussultare il suo cuore?
“Michel, siamo pronti.” Una voce alle sue spalle lo costrinse a voltarsi e a perdere al vista di quell’angelo, perché si, per Michael Way quella ragazza aveva l’aspetto di un angelo.
“Ho avuto una visione, Thomas.” Disse in un sussurro guardandosi indietro.
“Cosa?”
“Un angelo caduto dal cielo. La creatura più bella che abbai mai visto.” Thomas lo guardò con aria confusa. Michael lo prese per un polso e lo condusse vicino la tenda. Con l’indice indicò quella ragazza dal lungo vestito blu. E ancora una volta i suoi occhi rimasero affascinati da tanta bellezza.
“Thomas… avete visto qualcosa di più bello in tutta la vostra vita?” Il ragazzo si voltò verso lo scrittore.
“E’ lady Bianca Wessex.” Disse allontanandosi dalla terra.
“La conoscete?” Disse Michael seguendo il compagno. L’altro annuì e poi abbassò il capo.
“Fossi in voi lascerei stare.” Non aggiunge altro e quelle poche parole colpirono il ragazzo. Le parole gli si mozzarono in gola.
Cosa intendeva Thomas? A cosa alludeva?
Michael tentò di seguirlo ma una ragazza lo blocco.
“Michael, vi ho atteso la notte scorsa.” Disse con un sorriso malizioso sul volto. Il ragazzo sorrise e le baciò le labbra.
“Mia adorata, ho avuto da fare.” Rispose in un ghigno, poi, si allontanò, lasciandola lì, sola con i suoi pensieri.
Ma nella testa di Michael una sola cosa frullava: Bianca.

Lady Wessex guardava lo spettacolo con occhi sognanti. Guardava gli attori muoversi con disinvoltura sulla scena. In ogni parola mettevano se stessi. E lady Bianca rimase ammaliata dai versi della commedia, una commedia che parlava d’amore, quell’amore che lei desiderava, cercava, ma che non aveva mai trovato e che probabilmente non avrebbe mai trovato.
Ma, miei cari lettori, quella ragazza si sbagliava perché l’amore, presto, l’avrebbe travolta con la potenza di un uragano e nulla avrebbe potuto fare per evitarlo.

Rimase lì, a guardare gli attori muoversi, muovere le labbra e parlare di ciò che lei ogni notte sognava, lasciandosi trasportare dal dolce suono del suo cuore, che grazie alle parole di quell’autore, aveva ripreso a… sperare.
Perché lady Bianca sperava in una vita migliore, una vita passata con una persona che l’amasse, per davvero. Lord Kent non l’amava e lei lo sapeva. Era il patrimonio ciò che a lui interessava. Lady Bianca non amava quell’uomo spregevole, rozzo ed egoista.
E inevitabilmente una lacrima bagnò la guancia della ragazza, una lacrima piena di dolore e tristezza, un lacrima per una vita negata, una vita portata via. Una vita che mai sarebbe stata… vita.

Lady Bainca uscì dal grande edificio.
“Oh balia, è stata una commedia bellissima.” Disse la ragazza guardando il cielo che piano cominciava a diventare sempre più scuro.
“M signora, vostra madre non accetterebbe.”
“Ma lei non c’è ora e non può impedirmi di vivere nei sogni.” E la balia sapeva che lady Bianca aveva ragione. Guardò in basso e poi fisso la ragazza che con occhi sognanti guardava gli attori uscire dall’edificio con grandi sorrisi stampati sul viso.
Un’opera che aveva avuto successo, quella di Michael Way, l’opera che tanto egli aveva atteso e che finalmente era arrivata. Si, era l’opera che lo avrebbe reso famoso in tutta Londra. E non tardarono le proposte. Mentre Michael usciva dal teatro vari signori gli avevano chiesto di scrivere qualcosa per loro. E mille erano i sorrisi che il ragazzo aveva rivolto alla gente che si congratulava con lui. Le notte insonni erano davvero servite, il stare svegli fino a che il gallo del mattino cantasse era davvero servito e Michael era fiero del suo lavoro, fiero di essere riuscito in quella sua sfida personale. E la fama non avrebbe tardato per il giovano attore-scrittore.
Il suo sorriso era diverso dagli altri, aveva quel qualcosa in più. Quella felicità che gli altri attori o spettatori non avevano e fu proprio quel sorriso che notò lady Bianca.
Notò i suoi capelli corti e scuri, notò i suoi occhi scuri che brillavano come stelle nelle notte, notò quel suo sorriso semplicemente… unico e diverso.
E il cuore le balzò in gola e il tempo sembrò fermarsi mentre rimaneva affascinata dai sorrisi che egli rivolgeva alla gente che felice lo salutava e lo ringraziava. E rimase lì immobile a fissarlo.
E fu allora che Michael si voltò. E incontrò per la prima volta quegli occhi verdi come smeraldi.
Ci si può innamorare di uno sguardo? Ci si può innamorare di un angelo?
Questo Michael non lo sapeva.
E intorno le persone sembrano sparire mentre lei gli regalava un dolce sorriso, impacciato e timido.
Era solo una fanciulla lady Bianca quando incontrò mastro Way, amici miei. Era solo un fanciulla che poso conosceva del mondo.
Ma presto sarebbe cresciuta e si sa, molti quando crescono cessano si sognare. Ma lady Bianca non lo avrebbe fatto mai, perché presto avrebbe capito che il sogno era l’unica cosa che l’avrebbe legata per sempre e lui.

 

Bene, eccomi qui con una nuova fiction.
Chiedo scusa se alcune cosa non combaciano con la storia inglese del ‘600 ma è così che immagino il tutto.

Per il momento è tutto, a voi, Rò.




  
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