Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: SandFrost    17/08/2014    1 recensioni
In un mondo dopo tutto è possibile, anche un ospedale può essere un ottimo luogo di incontro.
Perché è proprio in un ospedale che ha inizio questa storia.
Questa storia che parla di un'amicizia vera e pura.
Questa è storia di un amicizia, l'amicizia fra Rachel e Mercedes, che diventa qualcosa di più.
[...]
"...Abbiamo trovato una famiglia quando non riuscivamo a trovare neanche noi stessi. Ci siamo trovati nello stesso momento, aspettando l’istante i cui i nostri cuori sarebbero stati pronti per il nostro amore. Non importa il tempo, le difficoltà, la distanza, niente potrà farci smettere di essere una famiglia, perché è quello che siamo ed è quello che saremmo sempre, quindi asciugatevi gli occhi perché non andiamo da nessuna parte se non siamo insieme"
[...]
Dedicata alla mia Rachel. Ti voglio bene Jacobba.
Genere: Angst, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Mercedes Jones, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A te che mi manchi come niente mi è mai mancato. E a questa storia, che è mancata anche lei.
A te che mi resterai per sempre accanto e per sempre al tuo fianco resterò.
Alle nostre risate, che stanno vivendo nel vento.
Al nostro essere Jacobba’s. Always, right?
Love you too and Miss you too, Jacobba







La serata era andata avanti quasi fino alle prime luci dell’alba, avevano guardato alcuni DVD per poi stendersi sui divano parlare e conoscersi un po’ meglio. Avevano chiacchierato delle loro vite e dei loro sogni. Mercedes era anche riuscita a far aprire Rachel e farla parlare del suo rapporto con Finn. Erano 11:40 quando la vibrazione di un telefono, fece svegliare la padrona di casa che ancora con gli occhi chiusi, iniziò a muoversi in direzione del suono, non ricordando doveva avesse lasciato il telefono la sera prima o cercando di capire se fosse un suono reale.

Dopo alcuni giri intorno al tavolo della cucina ed essere finita in bagno due volte, trovò il telefono incriminato sul davanzale interno della finestra. Il telefono vibrava ancora e non servi leggere il nome sullo schermo per capire di chi si trattava, cosi accettò la chiamata e una voce dall’altra parte dell’apparecchio urlò: “DOVE DIAVOLO ERI FINITA?”.

Mercedes allontanò il telefono dall’orecchio e spalancò gli occhi, ora completamente sveglia e con lei anche Rachel, che scattò a sedere e si stropicciò gli occhi ancora assonnati. La ragazza pensò ad alta voce - facendosi sentire dall’altro capo del telefono, ancora lontano per paura di un altro urlo: “Mai proporre a Kurt Hummel una festa con Blaine Anderson e poi non aspettarsi una sua chiamata alle prime luci dell’alba”. Rachel la guardò confusa e tornò a dormire.

“Prima luci dell’alba? Ma hai controllato l’orologio? Anzi, a che ora siete andate a dormire vuoi due, non avrete fatto le ore piccole a spettegolare? Vorrei ricordati che mi hai promesso una bellissima festa con il mio Blaine e voglio che lo sia. Quindi sveglia” disse Kurt, cercando di riprendere il controllo.

“Si si! Sono più che sveglia ora che mi hai tolto un orecchio con il tuo urlo. Inizio a credere di aver fatto un errore a proporti questa festa, ma ora non possiamo tornare indietro, no? Ad ogni modo avremmo fatto le ore piccole anche con te qui, non capisco perché tu ti sorprenda poi tanto” sbuffò sbadigliando e tornado in cucina, cosi da lasciare Rachel dormire ancora un altro po’.

“Cerco che lo so ed è per questo che sbraito tanto, volevo essere lì anche io. Invece ho passato la sera con mio padre che approfittava dei miei momenti di pausa bagno per mangiarsi gli avanzi, ma sai come è fatto, no? Ho finto di andare a letto e quando mi sono svegliato l’ho trovato con un ciottola di pop corn, addormentato sul divano” anche se non poteva vederlo, riusciva a vedere la sua frustrazione e un piccolo sorrise nascere sul suo viso.

“Oh, mi manca cosi tanto tuo padre. Di solito gli facevo compagnia io, mentre tu guardavi qualche programma alla tv fino a tardi. A proposito: sarà anche lui dei vostri alla festa?” Mercedes fece in tempo a spostare il telefono dal telefono che Kurt urlò: “Non ci avevo pensato. Non posso impedire a mio padre di partire con me a New York, sembrava cosi entusiasta di questa occasione di vedere la mia vita lì. E ora che mi invento ‘Cedes? Come gli faccio capire che non può venire perché mi aspetta un mega festa e sarà la mia occasione di baciare Blaine bellissimo Anderson alla mezza notte? Mi devi aiutare, per favore” la ragazza sorrise. Gli mancava realmente tanto.

“Tuo padre è sveglio?” chiese e dopo un si affermativo del ragazzo continuò: “Allora passamelo che ci parlo io e vediamo cosa posso fare. E poi non dire che non faccio mai niente per te tsè”. Kurt iniziò a squittire e a ringraziare la ragazza, mentre entrava in soggiorno per lasciare il telefono nelle mani di Burt. “Mercedes?” gli sentì dire, mentre portava il telefono all’orecchio e un “Sì” come conferma da parte di Kurt, che sembrava agitato. “Ciao ragazza mia, come stai? Buon natale, mi è dispiaciuto non averti qui quest’anno, ma ci saranno altre occasioni, non trovi?”.

Mercedes sorrise al suono di quella voce cosi confortevole e che gli mancava tanto “Salve Burt, buon natale anche a lei. Come ha mangiato quest’anno? Kurt ha dato molto fastidio senza il mio controllo?” poteva percepire la tensione di Kurt anche se non poteva vederlo e ridacchiò tra sé. “Sai meglio di me che la cucina di Kurt non si smentisce mai. E comunque come al solito, niente di stravagante, forse perché non c’eri tu. Ora, sai dirmi perché mio figlio sembra debba disattivare una bomba?“ Kurt emessi un suono e poi protestò.

“Credo proprio di saperlo e vorrei parlare proprio di questo” riuscì a percepire Burt muoversi e mettersi sul divano e assumere una espressione seria “Abbiamo un piccolo problema per New York a Capodanno. Conosci meglio di me tuo figlio e, sicuro mi ucciderà, ma si è preso una mega cotto per un dottore”. Burt mugugnò una risposta che suona molto come: “Era ovvio. E’ proprio da lui” e poi tornò ad ascoltare quello che Mercedes aveva da dargli, mentre si alzava ed entrava in cucina, per non far ascoltare quella loro conversazione al figlio, che spostava il peso da un piede e l’altro e si torturava le mani.

“Abbiamo deciso di organizzare un festa. Niente di esagerato e sarà organizzata nel mio appartamento e abbiamo invitato questo ragazzo e speriamo che sia la volta buona. Ci sarà anche Finn, non so che Kurt gliene ha parlato” Burt accennò un si rapido e Mercedes riprese a parlare: “E ci sarà anche un ragazza conosciuta in ospedale mentre..”

“Sì, Kurt mi ha raccontato tutto di Santana e di..Rachel? Ad ogni modo mi fido di te, non che non mi fidi di lui ma sai quanto diventa vulnerabile quando si innamora, quindi se mi stai dicendo che avrai tutto sotto controllo, sposterò la partenza a un'altra settimana” Mercedes sorrise ed emessi un piccolo gridolino, che si unì a quello di Kurt dall’altra parte della cornetta. “E poi vi chiedete perché siete migliori amici voi” l’uomo sbuffò mentre Mercedes rise piano “Comunque non mi costa cosi tanto” disse alzando la voce per farsi sentire anche a Kurt “Questa settimana ho un sacco di impegni e ho un mondo di cose da fare, per non parlare del lavoro in officina che aumenta sempre e anche se mi dispiace moltissimo e..”.

Questa volta fu Mercedes a interromperlo: “Partita importate?” chiese e Burt rise, non dovendo aggiungere altro. Salutò ancora un volta la ragazza mentre ripassava il telefono a suo figlio, non prima di averle dato le ultime raccomandazioni e facendo ridere Mercedes, per il suo modo cosi adorabilmente premuroso, nei confronti di entrambi. “Ti amo lo sai, vero?” la ragazza ridacchiò, mentre il suo migliore amico iniziò a elencarle tutto quello che avrebbe fatto per lei e alcune direttive per la festa, non tralasciando niente - sicuro avendo passato la notte a compitare una lista per non dimenticare niente. In quell’istante nella cucina, fece il suo ingresso Rachel, che sembrava essere confusa.

“Tesoro, qui abbiamo una principessa mezza addormentato e spaesata, quindi che ne dici se prima la nutro e dopo ti richiamiamo e ci dai i tuoi consigli per la festa?” Kurt accettò senza fare storie e ribadì quanto l’amava. “Ti amo anche io, tesoro. Non vedo l’ora di riaverti qui” e cosi dicendo mise giù. “Buongiorno principessa, vuoi qualcosa da magiare?” sorrise raggiante alla ragazza, che si sedette ad uno sgabello della cucina, mentre si ricordava come si parlava, non solo per essere ancora nel mondo dei sogni, ma anche per la dolcezza di quel nomignolo. La padrona di casa iniziò a riscaldare del latte, mentre ascoltava l’ordine dalla sua ospite.

“Fino a che ora siamo rimaste sveglie? Mi sento frastornata, forse abbiamo mangiato troppo schifezze e abbiamo parlato molto. Non è mia abitudine parlare cosi tanto e per cosi tanto tempo. Oh!” dissi prima di alzare il capo e sorridere alla ragazza che la stava guardando divertita “Buongiorno anche a te”.

“Posso prepararti del tè, Kurt ne ha una vasta scelta quindi troverai sicuramente qualcosa che ti piace” porse alla ragazza un contenitore di latta dal odore dolce, con dentro delle bustine di tè di ogni tipo “E comunque posso capire come ti senti. Credo sia dovuto al fatto che ci siamo addormentate sul divano”. Fecero colazione e parlarono ancora un po’, prima di lavare le tazze usate e lasciare a Rachel l’uso della doccia. Una volta cambiate, si sedettero in salotto e aspettarono che Kurt rispondesse su skype.

“Ciao tesoro mio. Abbiamo pensato che fosse meglio una videochiamata e Rachel ha un quaderno, pronta ad annotarsi ogni cosa” sorride divertita Mercedes, dopo aver sentito il “Ciao bellezze” di un Kurt troppo euforico e pieno di idee per la festa. Rachel ridacchiò sentendosi parte di qualcosa di speciale.

Dopo essersi augurati ancora buon natale e aver parlato delle loro giornate, Kurt iniziò a elencare tutto quello che non poteva mancare e convisse le ragazze a chiamare Blaine a invitarlo, mentre lui era al telefono e in modo che potesse ascoltare. Dopo una manciata di minuti, Rachel compose il numero e un Blaine raggiante rispose, mentre Kurt cercava di contenere i gemiti. “Ehi Rachel, come va? Come hai passato la tua vigilia, lontana dall’ospedale e da quei scomodi letti?” chiese Blaine, quando Rachel lo salutò e mise il vivavoce, non disse che non era sola nella stanza e che altre due persone stavano ascoltando quella loro conversazione. Rachel sorrise nel sentire Blaine cosi apprensivo nei suoi confronti.

“Direi che sta andando molto bene. Sono qui con Mercedes e non so se Finn ti ha parlato ma vorremmo chiederti una cosa” iniziò Rachel e rise piano vedendo Kurt muoversi sulla sedia e comprendoni la bocca con le mani, per impedire a se stesso di urlare qualcosa di stupido o rovinare il momento. “Ciao Blaine, sono Mercedes, io, Rachel e Kurt” iniziò, puntando lo sguardo sullo schermo del pc e poi di nuovo sul telefono tra le mani di Rachel “Pensavamo di organizzare una festa per Capodanno nel mio appartamento” e quando sentì Kurt tossicchiare si corresse dicendo: “Mio e di Kurt e volevamo sapere se volessi unirti a noi. Ci sarà anche Finn e sarà una serata indimenticabile” e pronunciando quell’ultima parola, ammiccò all’amico, che quasi urlò.

“E non puoi dire di no. Voglio dire: sono una tua paziente, no? Una paziente che hai fatto uscire dall’ospedale e che parteciperà a una festa di capodanno, credo sia tuo dovere controllarla, no?” disse in fretta Rachel, dopo un singolo mugugno proveniente dal telefono. La ragazza sollevò il capo per controllare le reazioni degli altri due e quando fissò lo schermo Kurt stava facendo un cenno affermativo con il capo mentre Mercedes, al suo fianco, sorrideva.

“Messa cosi non posso darti tutti i torni” e prima che il ragazzo potesse continuare a parlare, Mercedes allungò in fretta un braccio per togliere il volume alle casse considerato che Kurt stava per esplodere e non volevano farli scoprire. Una volta fuori pericolo, poté tornare a dare attenzione al Dottor Anderson che: “Ci sarei venuto comunque, sono sicuro che ci divertiremo un sacco”.

“Oh! Può dirlo forte. In questa casa non manca mai il divertimento e sarà una serata che non dimenticherà mai. Poi non si sa mai cosa potrebbe cadere, ma non si deve preoccupare: quello che succede in casa Jones, resta in casa Jones” terminò Mercedes con aria solenne, mentre Kurt si dimenava dall’altra parte dello schermo, facendo segno alla ragazza che era morta. “Bhe non resta che aspettare e vedere come andrà a finire questa festa” e tutti e tre i ragazzi fissarono il telefono tra le mani di Rachel mentre Blaine aggiungeva: “Oh, e ciao Kurt, ci vediamo a capodanno” e salutando le ragazze, mise giù dicendo che aveva delle commissioni da portare a termine e che avrebbe chiesto, in seguito, l’indirizzo a Finn.

 
-


Tra molte - molte - chiamate, cercare di decorare al meglio la casa e riuscire a convincere Finn che il cibo era abbastanza per tutti e anche di più, quel 31 Dicembre era arrivato più tosto in fretta, anche se Kurt non sarebbe stato molto d’accordo su questo, considerato i messaggio di minaccia contro il tempo che passava troppo lento, che stavano per far esplodere la casella postala di Mercedes. Come primo atto per far felice il suo migliore amico (nella lista di cose per rendere quella festa indimenticabile): Mercedes era riuscita a convincere Blaine ad andare a prendere Kurt all’aeroporto, dicendo al suo migliore amico, invece, che sarebbe andata lei per sorbirsi gli ultimi consigli e scleri, prima di quella serata. Ovviamente sapeva che l’avrebbe uccisa, ma poco importava se quella festa sarebbe andata secondo i piani.

“Blaine mi ha mandato un messaggio dicendo che è arrivato in aeroporto e che ha trovato subito Kurt” informò Finn, che se ne stava seduto sul divano a mangiare patatine e a guardare una vecchia partita in tv, mentre Rachel cercava di fare il punto della situazione e Mercedes sistemava le ultime cose, cercando di non dimenticare niente. “Sì, Kurt mi ha appena mandato un messaggio dicendo che sono morta, quindi non posso assolutamente distrarmi” disse mentre riponeva il telefono in tasca e fissava la stanza. Non era venuta male, anche se il pavimento era ricoperto di palloncini e i muri erano pieni di striscioni e fronzoli colorati. Aveva imparato a sue spese come era impossibile dire di no a Rachel.

“Non ti preoccupare Mers, ho controllato la stanza nel dettaglio più di dieci volte e non sembra mancare niente, almeno secondo quel sito su internet che ho controllato questa mattina” esclamò tutta felice, mentre prendeva tra le mani un palloncino rosa e si avvicinò al divano, per poi sedersi non molto distante Finn, cercando di tenere puntati gli occhi sulla Tv e non sul ragazzo che le stava accanto e le offriva le sue patatine.

Durante quei giorni di preparativi, Mercedes e Rachel avevano legato molto. Avevano passato le loro serata a raccontarsi le loro vite e i propri segreti e in alcune di queste notti a loro si era unito anche Kurt. Avevano provato a cucinare una torta ma non era andata benissimo e dopo si erano arrese e avevano ordinato una pizza. Avevano scoperto di essere molto simili, ma con punti molto diversi. Mercedes aveva continuato a chiamarla principessa o piccola stella, mentre Rachel aveva iniziato a chiamala Mers o grande diva. Ogni volta finivano a ridere per qualcosa che non faceva ridere e passare il tempo insieme era piacevole. Avevano anche pianto insieme, guardando qualche film strappa lacrime.

Kurt le aveva odiate per tutto il tempo, perché non era lì a viverlo con loro, ma ogni volta Mercedes riusciva a farlo sentire meglio dicendo che avrebbero fatto le stesse cose anche con lui e che stare stato meglio, perché ci sarebbe stato lui lì a rendere migliore e Rachel sorrideva, perché sapeva che sarebbe stato cosi. Quando la porta si aprì, tutti nella stanza si voltarono sapendo che era ora. Quando Kurt entrò nel soggiorno, si guardò intorno come in cerca qualcosa, che trovò quando spostò il suo sguardo in direzione della cucina. I secondi si potevano contare e passarono esattamente due secondi, prima di vedere Kurt correre verso Mercedes e vedere la ragazza fare lo stesso verso Kurt. Non era passato poi tanto, ma si erano mancati.

“Dio non andare mai via da me, la prossima volta convinciamo Burt a venire da noi, perché mi sei mancato troppo” disse quasi tra le lacrime Mercedes, mentre stringeva Kurt e gli posava un tenero bacio sulla guancia, non curante degli altri ospiti nella stanza, perché gli era mancato tanto il suo migliore amico. “Ti sono mancato anche se ti ho stressato per tutti questi giorni e sono insopportabile e ti ucciderò comunque?” chiese Kurt stringendola con più forza e trattenendo le lacrime, perché non poteva piangere, non sapendo che Blaine era lì e che la sua presunta migliore amica aveva cercato di ucciderlo, non dicendoli che sarebbe andato Blaine a prenderlo.

“Non importa, anche se sei un rompi scatole mi sei mancato tanto tanto” concluse la ragazza allontanandosi dal suo migliore, non prima di averlo stretto un ultima. Sapeva che Kurt le voleva bene e anche se era un po’ arrabbiato con lei, era felice di essere tornato a casa, perché quella era la sua casa, anche se lui negava e diceva che ne aveva già una.

“Aw! Siete cosi carini voi due. Anche se vi ho visti interagire in questa settimana, niente rende l’idea del vostro legame, come questo abbraccio tenerissimi” disse Rachel, mentre li fissava con le mani aperte sulla bocca e gli occhi lucidi. Finn si era voltato per guardarli, ma conosceva già la loro amicizia, quindi dopo un sorriso dei suoi, si voltò e tornò alla sua partita. Blaine, invece, era rimasto in piedi a fissarli e non era facile capire la sua espressione. “Bhe!” iniziò Kurt avvicinandosi allo stereo e mettendo play “che si dia inizio a questa festa” e quando la musica iniziò a diffondersi nell’appartamento, tornò accanto a Mercedes e le offri il prima ballo, cosi che potesse rimproverarla senza farsi sentire da Blaine e allo stesso tempo mostrare le sue mosse. Mercedes rise ma alla fine lo assecondo.



 


 

Note SandFrost in Jacobba':
Anche se è passato realmente molto tempo e a nessuno interessa, non mi sono dimenticata di questa storia. Questa storia senza trama, scritta per rendere omaggio a una persona che non c’è più ma che vivrà per sempre. Per ricordare quanto è stata speciale e piena di risata la nostra amicizia. Per mai dimenticare che era - è - e sarà per sempre la migliore Rachel per la mia Mercedes. Unica e sola come il nostro legame che niente, neanche la morte, può mai spezzare. E mi manchi stella mia e mi manchi ogni giorno. Questa storia è per te, è per me..è per noi. Ti voglio bene piccola mia, restata per sempre al mio fianco.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: SandFrost