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Autore: Shiwriter    17/08/2014    1 recensioni
Sarah ha gli occhi grandi, verdi. Occhi sempre intenti a guardarsi intorno alla ricerca di persone sensibili come lei, che sappiano apprezzare le piccole cose, amino i libri e il mondo che si crea dentro di essi, e che magari ascoltino anche qualche canzone dei Bastille...
Catapultata in Inghilterra così velocemente da sembrarle un sogno, Sarah non immagina che nei suoi pensieri al posto della preoccupazione per il nuovo lavoro e il nuovo appartamento si farà strada qualcosa di molto più profondo e importante che sconvolgerà piacevolmente le sue giornate...
Genere: Introspettivo, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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7.Feelings

Sarah p.o.v.

Rimasi in cucina appoggiata al lavello per più di un ora. Solo quando sentii le gambe formicolare mi decisi a sedermi e a mettere fine alle mie stupide preoccupazioni, anche se era quello che cercavo invano di fare fin da quando mi ero alzata.
Il bicchiere di latte che stringevo tra le dita era ancora mezzo pieno,- o piuttosto mezzo vuoto considerato il mio pessimismo- a dimostrare che non stavo affatto pensando alla mia colazione. 
Non appena mi ero svegliata mi ero resa conto di trovarmi nel mio salotto, senza spiegarmi il perché, ma poi avevo visto Dan steso sull'altro divano e avevo immaginato con dolcezza come fosse finita la serata, dopo il mio crollo di sonno.
Resistendo all'impulso di accoccolarmi tra le sue braccia, ero andata in cucina, dove insieme alla lucidità erano arrivate le insicurezze.
Cosa avrei detto a Dan al suo risveglio? Forse le cose erano cambiate dopo quei momenti al rifugio e in quel caso, avrei dovuto trattarlo come prima? Mi ero detta che ci sarebbero stati imbarazzo e vergogna, almeno da parte mia. E che cercare di comportarmi normalmente sarebbe stato impossibile.
Il formicolio alle gambe mi aveva salvato dallo sprofondare in autosuggestioni sempre peggiori, e così mi ero decisa. 
Mi alzai dalla sedia per andare a svegliarlo, dopotutto le mie preoccupazioni non portavano da nessuna parte e solo affrontando Dan avrei scoperto cosa era cambiato dopo quella sera.

Mi sedetti sul bordo del divano e scrollai piano la sua spalla. Mosse le labbra, poi aprì lentamente gli occhi.
- Hey Sarah- bisbigliò passando un braccio intorno ai miei fianchi con naturalezza. Il suo viso era riposato e gli occhi brillavano, come se da quel divano potesse sfidare ogni difficoltà della giornata con entusiasmo.
- Buongiorno Dan- dissero le mie labbra in autonomia. - Grazie per avermi portato in casa ieri.- 
- Figurati, scusa se sono rimasto a dormire senza chiederti nulla.-
- Piuttosto, scusami se mi sono addormentata su di te al rifugio...- 
-No, scusa me se...- si fermò e mi fissò. Poi scoppiammo a ridere entrambi. Eravamo davvero patetici.
- Dobbiamo smetterla di scusarci e non pensare a ciò che ormai è fatto. - dissi tra le risate- Vieni, vuoi qualcosa da mangiare?.-
Rispose che gradiva del tè, così lo guardai complice e gli lasciai il posto ai fornelli. Quella bevanda era esclusivamente di sua competenza. 
Mentre sorseggiava parlammo e scherzammo come se facessimo colazione così ogni mattina. Una parte dei miei timori si sciolse assieme a quel tè, che mi confermava che tra me e Dan non era cambiato nulla, tutto era solo più dolce di prima. 
Dieci minuti dopo sedevamo al tavolo del soggiorno davanti a tutti i miei appunti di lavoro.

Dan p.o.v.

- Cara la mia rockstar, avete un po' di impegni in questo periodo...- mi disse assumendo un tono da segretaria antipatica. Sapeva come farmi sorridere.
- Abbiamo in agenda una sessione radiofonica con intervista stasera, un'altra intervista Mercoledì e un incontro per la scelta del merchandising in data da definirsi al più presto.-
Io sbuffai divertito, poi la guardai che rideva con me.
- Anche se sicuramente si può trovare il tempo per una gita al fiume...- proposi innocentemente. Mi abbracciò di slancio e disse che non avrebbe potuto farne a meno, poi tornammo a concentrarci sul lavoro. In realtà faceva quasi tutto lei, aveva giustamente molta più esperienza e sapeva come gestire ogni telefonata e ogni mail, senza perdere la calma. Mi incantai a osservarla spostarsi velocemente da una cartelletta all'altra leggendo,annotando, mordicchiando la penna. Era strana la sensazione che provavo, ma stando seduto lì mi sentivo come l'unico fortunato spettatore di un'opera magnifica.
-Quindi?- sbottò ridestandomi. Mi ero perso le sue ultime parole e non sapevo come risponderle, così cercai di guardarla con occhi colpevoli. 
- Non mi ascoltavi, vero? -rise- Dicevo, avresti già in mente qualcosa, per il merchandising della band?-
Riflettei un attimo.
.- Salsa- risposi poi- Salsa piccante!- Non era una cattiva idea in fondo, al posto dei soliti bracciali e delle magliette con il nostro simbolo, la salsa era meglio. Poi piaceva sia a me che a Kyle, Woody e Will e ne avevamo già parlato, quindi poteva funzionare.
Gli occhi spalancati di Sarah, però, dimostravano che non era d'accordo.
-Salsa?!! Ah ma stai scherzando...- proseguì ridendo. 
Io, facendo per finta l'offeso per la sua scarsa considerazione le feci capire che ero serio. 
-Va bene e salsa sia...- approvò sorridente- però voglio un compromesso: i fan vorranno anche delle magliette o degli accessori quindi mi devi promettere che accetterete anche quelli.- 
Mi arresi e feci segno di sottomettermi alla sua decisione. Lei voltò la testa, contenta, soddisfatta che avessi accettato e poi mi colse alla sprovvista. Mi sembrò che il tempo rallentasse quando incrociò il mio sguardo. Non fu nulla di tenero, ma avvertii i suoi occhi scavare a fondo nei miei per stabilire un contatto, un legame. Uno di quelli che spaventa, perché capisci che non potrai scioglierlo mai più. 
Poi con disinvoltura posò un bacio sulle mie labbra e tornò a dedicarsi alle sue scartoffie, come se niente fosse.


Entrarono insieme nel grande atrio della stazione radiofonica. Dan cingeva le spalle di Sarah con un braccio e lei faceva lo stesso con i suoi fianchi. 
La grande sala con le pareti di vetro dava sulla strada trafficata, e la vista delle auto che sfrecciavano a pochi metri dall'edificio, creava l'illusione di trovarsi all'interno di un moderno videogioco. Dalle bocchette sul soffitto veniva rilasciata aria calda e difficilmente si poteva pensare di essere in autunno, così entrambi si tolsero subito il cappotto. 
Woody e Kyle, seduti su alcune poltroncine verso il fondo, si scambiarono occhiate complici quando videro Sarah e Dan; tra i due doveva essere successo qualcosa dopo l'ultima volta che li avevano visti. 
Mancava solo Will che arrivò venti minuti dopo, con un sorriso beffardo come unica giustificazione del suo ritardo, poi vennero fatti entrare tutti nella stanza dei Live radiofonici.


Sarah p.o.v. 
La sala era riempita dal frenetico andirivieni degli addetti alla trasmissione.
L'intervista sarebbe stata in diretta, quindi erano tutti visibilmente tesi: in quella circostanza non ci si può permettere errori. I ragazzi erano già andati a sedersi  dietro la grande vetrata che separava la zona di registrazione da quella dei computer e i microfonisti stavano collegando vicino a loro tutte le attrezzature necessarie. 
Avrei voluto restare lì a guardarli, rassicurando Dan, che era tesissimo, ma due uomini che dissero di essere esponenti della casa discografica mi presero in disparte e cominciarono a parlarmi.
Li trovai immediatamente ripugnanti. Erano entrambi piuttosto vecchi, ma solo uno aveva i capelli grigi, l'altro era brizzolato. Quando spiegarono la loro posizione nel mondo discografico, si vantarono senza ritegno, affermando di poter stroncare la carriera di qualsiasi artista. Poiché non riuscivo a capire cosa volessero da me, decisi di rimanere in silenzio e limitarmi a piccoli cenni d'assenso, ma ad un certo punto cominciarono a farmi domande insistenti sulla mie esperienze precedenti, sulla laurea e persino sullo stipendio.
Fui salvata dai ragazzi che, cominciata la trasmissione, vennero presentati e iniziarono a suonare "Things we lost in the fire" attirando l'attenzione dei due uomini.
La voce di Dan era perfetta e Woody, Kyle e Will non erano da meno. Sentirlìi cantare di nuovo dal vivo, a pochi metri da me, risvegliò le emozioni che avevo provato fino ad allora, nella metro, in camera mia, per strada, tutte le volte che li avevo ascoltati con gli auricolari pressati nelle orecchie, e immaginai di infrangere quella parete di vetro, per perdermi completamente nella musica. 
" Things  we lost to the flame, things we'll never see again, all that we have ammassed, sits before us shattered into ash..."

Il resto dell'intervista si concluse brillantemente, Dan era ancora agitato ma Will riuscì ad alleggerire la tensione con una o due delle sue battutine ben piazzate e insieme crearono una buona alchimia con il conduttore.
Quando tornarono da me non riuscivo a smettere di sorridere come se avessi partecipato io alla trasmissione, ma quando stavo cominciando a complimentarmi con loro sentimmo i due discografici discutere.
- Certamente, il loro sound è buono, nulla di simile circola sul mercato, e sarebbero un buon acquisto, ma non credo che arriverebbero molto lontano con quella manager.- 
- Hai ragione, è troppo giovane, non ha alcuna esperienza e poi mi sembra poco motivata. È sciocca se crede di poter puntare così in alto con un curriculum del genere, va sicuramente rimpiazzata."
A quelle parole avvertii la gola riempirsi di lacrime salate, spingevano, stavano per traboccare, ma le ricacciai giù deglutendo. Decisi di voltarmi per dire a qui due che si sbagliavano, poi ripensai alla loro posizione influente e serrai i denti.
Dan invece non ci badò. Andò verso di loro, e con un coraggio che non gli avevo ancora visto gli parlò:
- Sarah non va rimpiazzata. Sarà anche giovane, ma ha molta motivazione e ha già fatto tanto per noi.  Si sta dedicando con impegno al suo lavoro, ho potuto vederlo con i  miei occhi e noi non abbiamo intenzione di farla andare via.-
Non lasciò loro nemmeno il tempo di ribattere e si diresse verso l'uscita, seguito a ruota da noi. 
Aveva corso un bel rischio, ma fortunatamente la trasmissione aveva registrato moltissimi ascolti e il giorno dopo la casa discografica mi mandò una mail, dicendo che era interessata ai Bastille.


Una volta fuori dalla sede della radio ci fermammo sul bordo del marciapiede. Ci squadrammo per un'attimo e poi scoppiammo a ridere, chi per la tensione chi per la felicità.
- Dan, eri davvero mooolto arrabbiato!!- gli disse Kyle divertito -Sul serio è la prima volta che ti vedo così!- 
Dan continuò a ridacchiare grattandosi la nuca, poi mi guardò, credo per vedere se fosse tutto a posto, così gli sorrisi immediatamente.
-Forza, una lunga serata al pub ci aspetta!- ruppe il silenzio Woody. Gli altri annuirono già al corrente. Chiesi se potevo unirmi a loro e Kyle mi travolse con la sua risposta
- Certo che sì!! Era sottinteso! C'è anche Janna, ci aspetta là, andiamo.- 
Così lo seguimmo lungo il marciapiede bagnato dalle goccioline di nebbia. 
Dan si affiancò a me e mise il suo braccio attorno alle mie spalle, mi ero già abituata a camminare così. Poi accostò la sua mano alla tasca del mio cappotto e ci fece scivolare dentro un biglietto.
- Non mi sono dimenticato l'appuntamento al fiume. Ci vediamo lì domani all'ora del tramonto. 
Un bacio 
Dan -
Acconsentii subito, poi riflettei un attimo. Gli feci notare che non avevo riscosso il bacio del messaggio così si chinò su di me e senza nemmeno farmi finire di parlare esaudì la mia richiesta.

Spazio autrice:
Grazie per aver letto la mia storia anche stavolta. Questo è un capitolo di passaggio, mi dispiace ma mi serviva per far capire le parti successive e far sviluppare i pensieri di Dan e Sarah.
Ci vediamo presto con la nuova parte! 
XXX
Shiwriter
   
 
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