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Autore: Maia_Auro    17/08/2014    0 recensioni
Pur vivendo nella Grande Mela, Aurora è una ragazza semplice: ama leggere, disegnare e danzare. Di carattere timido, le persone più importanti sono la sua famiglia, Kristopher e le sue migliori amiche Chelsea e Tamara; tutto sembra andare bene ma dopo una serata in discoteca niente sarà più come prima... Persino le sue migliori amiche, di cui Aurora si è sempre fidata, sembrano avere un enorme segreto...
Ispirato a "Città di Ossa"
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Aurora guardò meglio e notò che la cosa aveva un paio di ali e indossava un delicato abitino fatto con le foglie, si strofinò gli occhi per essere sicura di quel che vedeva e poi si mise a gridare lasciando cadere per terra un piatto, facendolo andare in mille pezzi. I genitori entrarono di corsa spaventati
«Cos’ è successo?»
«Lì, lì!» disse indicando il vaso «c’è una fata!»
«Una fata? Ma che fervida immaginazione» il tono di voce del padre era canzonatorio ma il suo viso tradiva un’altra emozione: preoccupazione.
«No no ve lo giuro! Mi sono avvicinata e ho visto…» Aurora stava riguardando il vaso ma la fata era scomparsa «C’era, ve lo giuro!»
La madre le si avvicinò con occhi spaventati «Amore te lo sarai immaginato, sei sicura di voler uscire stasera?»
«Certo che voglio uscire!» ci pensò su e con voce più tranquilla aggiunse «Forse era una delle luci. Mi dispiace di avervi spaventato e di aver rotto un piatto»
A quel punto la madre l’abbracciò stringendola a se mentre il padre iniziava a raccogliere i cocci rotti da terra.
«Non importa, basta che tu non ti sia fatta male.» la voce della mamma era più pacata, più sicura ma Aurora sentiva chiaramente il suo cuore battere molto velocemente e nell’aria la tensione era palpabile. Erano veramente spaventati per qualche motivo.
Dopo l’incidente Aurora si andò a vestire optando per un paio di pantaloni neri a sigaretta, maglietta maniche corte bianca, all star basse rosse e una felpa grande il doppio della sua taglia dello stesso colore delle scarpe, sapeva di potersi permettere vestiti più attillati ma si sentiva a disagio.
«Aurora… Tamara e Chelsea sono qui!»
«Sto arrivando!» andò in salotto dove le amiche la stavano aspettando.
Tamara era una bella ragazza bruna, riccia, con gli occhi verdi come smeraldo e una personalità allegra e sfavillante. Chelsea, invece, era da lasciare senza fiato. Cioè anche Tamara era bellissima, ma Chelsea… di aspetto era la classica bionda con gli occhi azzurri cielo e fisico snello ma a differenza delle altre Chelsea era più riservata e taciturna nascondendo un’enorme grinta. Entrambe le giovani avevano due anni in più rispetto ad Aurora, si erano conosciute al liceo qualche anno prima quando Aurora era una primina; durante la ricreazione un bulletto le stava dando fastidio e Tamara assieme a Chelsea erano intervenute per aiutarla. Da quel momento non si erano più separate. 
Nell’ingresso le due ragazze stavano parlando a voce molto bassa con la madre di Aurora, il viso serio e la mascella serrata quasi stessero ascoltando gli ordini di un superiore.
«Eccomi ragazze» non appena Aurora arrivò vicino a loro smisero di parlare dedicando all’amica uno dei loro sorrisi migliori come se niente fosse.
 

   
 
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