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Autore: Starsign    17/08/2014    1 recensioni
Il piccolo Darryl Doodle non riesce a dormire senza la sua favola della buonanotte. Così chiede alla sua "dolce" mammina di raccontargli una favola, una favola nuova...ma non tanto! Una favola pseudo-nuova.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era mattina presto, il piccolo Darryl Doodle andò in cucina a fare colazione. Lì trovò la sua dolce mammina.

Mamma: Ho una sorpresa per te, piccolo cumulonembo dei giorni sereni!

Darryl Doodle: … Una sorpresa??? Quale??

Mamma: L’assistente sociale vuole portarti via!!!!!!!!!!!!!!

Darryl Doodle: Ma…ma è una notizia terribile!!!

Mamma: Non per me!!!! Pepepepepepepepe’!

Darryl Doodle: Come farò senza di te, dolce mammina di zucchero?

Mamma: …zitto, scrofa…

Darryl Doodle: Almeno mi racconti la favola di Leandra e company? L’ultima volta lei ed Ashe volevano raggiungere Musikerland per cercare notizie su Pommes e Filippo!

Mamma: Sì, sì… ti racconto quello che vuoi! Tanto tra un po’ te ne vai!

Darryl Doodle: Sìììììì! Grazie!!!

Mamma: Allora…continua così…

 

“VIVA GLI SPOSI!”

Capitolo 19

 

Ashe si trovava in una stanza buia, non riusciva a vedere niente. Ad un tratto dal nulla comparve una scritta.'Il tuo bersaglio è Pommes', questo era ciò che vi era scritto. Ashe annuì, si guardò le mani e con orrore notò che si stavano riempendo di sangue. Ashe cacciò un urlo. Si svegliò, si ritrovò nel letto di una locanda, aveva fatto un sogno.

Ashe e Leandra si trovavano a Musikerland ormai da cinque giorni e non avevano trovato nessuna traccia della fata Fauna, di Pommes o di Filippo.

Ashe guardò dalla finestra. Era mattina. Chiamò Leandra ma non rispose nessuno. Probabilmente era uscita. Volse il suo sguardo sulle mani, non vi era traccia di sangue. Era davvero tutto un sogno.

Ad un certo punto la porta della camera si aprii, Leandra entrò.

 

Leandra: Ashe!!! Devo darti una bellissima notizia!

Ashe: …ovvero?

Leandra: Chi è?

Ashe: … … chi è chi?

Leandra: Questo ‘Ovvero’ !

Ashe: ‘Ovvero’ non è un nome!!!!! Significa… ‘cioè’!

Leandra: …e perché non hai detto ‘cioè’? Ti complichi sempre la vita, sei proprio strana come persona fattelo dir…

Ashe: …QUALE E’ ‘STA BELLA NOTIZIA???

Leandra: Ah! Mi sono appena sposata!!!

 

Ashe rimase in silenzio per ben cinquantaquattro secondi. Poi riuscì finalmente a parlare.

 Ashe: …ti sei sposata?

Leandra: Sì! E’ successo tutto così in fretta! L’ho incontrato stamattina alle otto e mi sono sposata con lui cinque minuti fa!

Ashe: …ma ora sono le otto e dieci!

Leandra: Te l’ho detto, è successo tutto in frettissima!

Ashe: Ma…ma il principe Filippo?

Leandra: Beh…sì. E’ stata una bella storia, quella tra me e Filippo, non ne dubito, ma come tutte le belle storie è meglio farla finita dopo diciannove capitoli che continuare pur non avendo idee coerenti con le vicende!

Ashe: …? Cosa stai dicendo? … e comunque, non pensi a Pommes? Il tuo amico? E’ prigioniero di Fauna, non vuoi aiutarlo?

Leandra: Riuscirai benissimo a salvarlo da solo! Ora scusami, ma devo andare a casa del mio nuovo marito! Vuoi venire anche tu? Così te lo presento!! E’ un uomo così pittoresco! E’ calvo ma ha una lunga barba blu!

Ashe: No…ti ringrazio…

Leandra: Beh…allora addio, Ashe!

Ashe: Ascolta…resterò qui altri tre giorni. Tieni, ti regalo questo fischietto, se hai bisogno di aiuto, suona! Ed io verrò a salvarti.

Leandra arrossì.

Leandra: Grazie…Ashe! Paghi tu il conto della Locanda, ? Thanks! Bye! Kiss!

E Leandra corse via, lasciando Ashe da solo.

 

Uscita dalla locanda, Leandra raggiunse il suo neo-marito. L’uomo abitava in un enorme e spettacolare villa. Leandra era affascinata da tutta quella meraviglia.

Leandra: Amore! Sono a casa.

 

L’uomo scese le scale della villa, aprì la porta e fece entrare Leandra.

Leandra: Mi sei mancato! E’ da ben dodici minuti che non ci vediamo! Ho parlato con il fotografo e mi ha detto che le foto delle nozze saranno pronte domani. Ah! Giusto! Devo chiederti una cosa importante! Ora che siamo sposati, credo debba saperlo. Come ti chiami?

Gilles: Gilles! E tu?

Leandra: Leandra!

Gilles: Bene… ascoltami Leandra, io devo assentarmi per qualche oretta!

Leandra: Va bene.

Gilles: Devi farmi un piacere.

Leandra: Va bene.

Gilles: Ti lascio queste chiavi.

Leandra: Ba vene.

Gilles: Puoi aprire tutte le porte, tranne una!

Leandra: Va bene.

Gilles: Se la apri ti tengo il broncio fino a giovedì.

Leandra: Av eben.

Gilles: Non devi aprire la porta dorata, che si apre con la chiave dorata.

Leandra: Vabbene.

Gilles: Allora io vado! Hai bisogno di qualcosa?

Leandra: Va bene.

Gilles:

 

E in silenzio, Gilles lasciò la casa.

Rimasta sola Leandra aprì tutte le porte della casa per vedere cosa vi era dentro, lasciò, però, chiusa la porta dorata come gli aveva ordinato Gilles. Dopo qualche minuto la noia si fece sentire.

Leandra: Ah!!! Al diavolo! Mi annoio! Aprirò la porta dorata!!

 

Intanto, Ashe, chiedeva informazioni su Pommes e Filippo per le strade di Musikerland quando, ad un certo punto, un gatto attirò la sua attenzione. Sembrava gli chiedesse di seguirlo.

Ashe: Io… io quel micio l’ho già visto da qualche parte.

 

Il gatto si diresse verso un vicolo buio e solitario. Ashe lo raggiunse e con sua grande sorpresa il gatto si fece dorato.

Ashe: Non è possibile.

 

Una nube bianca avvolse il gatto, che si trasformò in una bellissima donna.

Ashe: Tu… tu sei Kaze!

 La donna si avvicinò sinuosamente ad Ashe.

Kaze: Oh, Ashe! Da quanto tempo! Come se la passa il mio asinello preferito?

Ashe: Cosa ci fai qui?

Kaze: Sto seguendo il mio bersaglio. Tu, invece? Da quel che ho sentito il tuo bersaglio lo hai già ucciso.

Ashe: No, ci ho provato una volta ma Pommes è riuscito a scappare. Allora mi sono trasformato in asino e ho fatto in modo che lui mi avesse come animale domestico. Stavo per ucciderlo ma poi un bandito mi ha preso, lui è stato catturato dalla fata Fauna e quindi…

Kaze: Ah… capisco. Beh, il tempo sta scadendo…lo sai?

Ashe: Vale anche per te. Neanche tu hai ucciso il tuo bersaglio, giusto?

Kaze: Lo so. Lo so. Ma io non fallirò. Quando troverò il mio bersaglio, lo ucciderò. Ciao asinello!

Kaze si trasformò in gatto e andò via, lasciando Ashe da solo.

 

Leandra, intanto, si diresse verso la porta dorata.

Leandra: Chissà cosa ci sarà dentro!

Gilles: Sono a casaaaaaaaaaa

Leandra: Porca!!!!!!!!!

 Leandra corse via dalla porta dorata, raggiunse le scale, scese di corsa, inciampò sullo scalino, fece una quadrupla giravolta mortale, colpì venti cristalliere, distrusse il pianoforte e raggiunse il suo neosposo.

 

Leandra: Eccomi amore!

Gilles: Tutto bene?

Leandra: Sì sì… tranquillo!

Gilles: Non hai aperto la porta dorata, vero?

Leandra: Ahahahahahah…no! Per chi mi hai preso? Per Luana?

Gilles: …chi è Luana?

Leandra: Non lo so, ma non sono io!

Gilles: …eh?

Leandra: Senti… devo farti una domanda importantissima.

Gilles: Dimmi…

Leandra: Potresti ricordarmi il tuo nome??? Mi viene da chiamarti Dumbo, ma non credo sia quello il nome...

Gilles: … Gilles…

Leandra: Ah beh… mi ero avvicinata! Ora vado in camera mia.

E così fece, ma l’idea di sapere cosa ci fosse nella camera dorata non l’aveva abbandonata.

 

Darryl Doodle: Grazie mammina, bella storia! Sono curioso di sapere come finirà!

Mamma: Sì come vuoi… ora prepara la valigia. Quando arriverà l’assistente sociale devi essere pronto a partire!

Darryl Doodle: Ma non ti spiace neanche un po’ il fatto che me ne debba andare?

Mamma: Certo che mi dispiace!! Cioè… solo perché ho comprato dei palloncini, dei cappellini da festa e ho preparato una torta con su scritto “il marmocchio se ne va” credi che la cosa mi renda felice?

Darryl Doodle: Hai ragione, scusa! Vado a preparare la valigia, mammina bellina!

Mamma: Vattene, muffin marcio…

 

Continua…

 

   

  
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