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Autore: BrokenArrows    17/08/2014    2 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era passata più di una settimana da quando Stefan trascorreva il suo tempo libero a scuola con le ragazze e aveva legato molto con loro, soprattutto con Jacqueline, attirando l'invidia di Caroline, che a volte non si rivolgeva all'amica per ore intere.
Quella mattina, il professor Tanner aveva dato alla classe il compito di svolgere una ricerca sul Rinascimento italiano e la ragazza non sapeva da dove iniziare.
-Chiedi a Stefan- le suggerì Bonnie all'ora di pranzo.
-Già, chiedi a lui!- inveì Caroline, acida.
Le amiche non ci fecero molto caso, visto che ormai era la routine.
-Non so... Mi sembrerebbe di approfittarne troppo, non credete?- disse esitante.
-Ma dai! È palese che gli interessi!- evidenziò Alexandra -Sarà più che felice di passare del tempo con te... da solo- aggiunse ammiccando.
-Alexa, io non lo conosco nemmeno! Non so se mi piace in quel modo-
-Ehi, c'è Jeremy- avvisò Caroline -Come vanno le cose tra voi due?- chiese sinceramente preoccupata.
Alexandra guardò Jeremy in lontananza –Stiamo provando a farla funzionare, ma lui ha sempre la testa altrove- disse alludendo al problema con la droga. La ragazza si azzittì non appena lui si avvicinò.
-Ciao Ale- la salutò il ragazzo –Possiamo parlare un attimo... in privato?- 

Jeremy la portò dietro alla palestra, probabilmente il luogo più malfamato della scuola. 
-Senti Jer, lo so che vieni qui per drogarti, ma non potremmo scegliere un posto più sicuro?- 
Il ragazzo la ignorò –So che non ti piace il mio lato negativo, ma dopo quello che è successo ai miei non è facile riprendersi. E l’unica via di scampo che ho è la droga-
Tra i due ci fu un lungo silenzio –Capisco, hai bisogno di tempo. Ma hai anche bisogno di staccare dalla tua compagnia di fricchettoni provinciali. Insomma, dopo vieni a casa con me- ordinò repentina, quasi fosse una minaccia. Si sorrisero e si diressero all’interno mano nella mano. 
 
Durante l'allenamento, Jacqueline ne approfittò per chiedere a Stefan se uno di quei pomeriggi era libero per aiutarla in una ricerca e lui, come predetto da sua sorella, accettò volentieri.


-Hai preso i popcorn?- domandò Alexa dal grande salone dal soffitto imponente.
-Certo, amore- le sussurrò a un orecchio, arrivando di soppiatto e lanciandogliene qualcuno addosso.
-Sembri di buon umore, adesso- gli disse, realmente rincuorata.
Jeremy si sedette accanto a lei e la guardò sorridendo –É la tua presenza che mi fa stare bene-
E si scambiarono un tenero bacio, lasciando da parte per un momento tutti i problemi e le preoccupazioni.
-Dai, iniziamo il film ora- propose a un certo punto la ragazza –Altrimenti mia sorella e mia mamma torneranno prima che finisca-
Nella seguente ora guardarono Shutter Island senza interruzioni. Almeno finché non arrivò Jacqueline.
-Prego, entra pure- sentirono la voce della sorella maggiore –E ti ringrazio ancora per la disponibilità-
-Figurati, è un piacere- rispose una voce.
A quella voce, Alexa si alzò di scatto e corse verso la porta d’entrata della loro enorme casa in stile gotico-vittoriano, costruita nel '600 da qualche loro parente.
-Non ti aspettavo oggi, Stefan!- esclamò felice –Vuoi qualcosa da mangiare?-
-No grazie, ho già mangiato a casa- negò educatamente.
Andarono tutti e tre nel salone e salutarono Jeremy.
-Ciao, ragazzi. Cosa fate qui?- chiese quest’ultimo.
-Oh, niente di che...- spiegò Jacqueline –Stefan mi aiuta su una ricerca di storia-
Jeremy sorrise –Già, dicono tutti così, ma in realtà farete solo...-
-Jeremy!- lo fermò appena in tempo la minore, per poi mettersi a ridere.
I due ragazzi presi in questione si dileguarono appena possibile, senza dare troppo peso a quell’affermazione.
Jacqueline fece accomodare Stefan in camera sua, al piano superiore –Scusa, saremmo andati nello studio, ma ora come ora è un po’ in disordine con tutti quei libri da sistemare...-
-Non c'è problema- disse lui guardandosi intorno ed esaminando ogni piccolo particolare di quella stanza.
Era passato quasi un minuto da quando erano entrati e il silenzio iniziava a farsi imbarazzante.
-Beh, cominciamo?- chiese lei
Presero il materiale che Stefan aveva portato e diedero inizio a quella serata di studi.
Dopo circa un’ora e mezza, la ragazza non ne poteva più; troppe date e troppi nomi da ricordare e collegare. –Facciamo una pausa, per favore?- chiese, allo stremo delle forze.
-Certo, se sei stanca...-
-Che ne dici di prendere un po’ d’aria? Intanto posso mostrarti un po’ il giardino. É la parte più bella della casa secondo me-

Uscirono dal porticato adiacente al salone e si addentrarono nel vasto giardino. Jacqueline lo condusse verso il gazebo di faggio che si trovava tra due alte siepi verdi. I due si sedettero su delle panchine, una davanti all’altra.
-É veramente bello qui- osservò Stefan guardandosi intorno, soffermandosi su ogni piccolo dettaglio. 
-Era la parte della casa preferita da mio padre- disse nostalgica –Non vengo spesso qui, è Alexandra che ci passa la maggior parte del tempo. Assomiglia a mio padre in molti modi, sia nell’aspetto che nei modi di fare. Scusa, ti starò annoiando- rise, imbarazzata.
-Tranquilla- le sorrise, sedendosi accanto. 
Jacqueline decise che era il momento giusto, prese le mani del ragazzo, soffermandosi sull’anello che portava sulla mano destra. Stefan era leggermente inquieto.
-É un cimelio di famiglia?- chiese interessata.
-No, ma... è vecchio- sorrise a quella sua strana affermazione. 
La ragazza alzò il volto, trovando quello del ragazzo a pochi centimetri dal suo. Si avvicinarono piano piano, come per rendersi conto di ciò che stava accadendo. Stefan con la mano avvicinò ancora di più il viso di lei, finché le loro labbra si toccarono. Il bacio fu intenso ma... sbagliato.
I due si staccarono quasi subito, guardandosi sorpresi. Era una sensazione che aveva colpito tutti e due.
-Noi non dovremmo...- affermò guardando le loro mani ancora intrecciate e successivamente ritraendole.
Stefan si accigliò alla sua affermazione, sapendo che lei aveva ragione.


Il week end del ballo di inizio anno si stava avvicinando e le ragazze erano in fermento per l'occasione. Anche Caroline, che si era messa il cuore in pace dopo aver conosciuto un ragazzo, partecipava alla discussione delle amiche.
-Io sono davvero in crisi!- esclamò Alexandra -Non so davvero che scarpe abbinare al vestito-
Le ragazze scoppiarono in una risata generale per quel dilemma irrisolvibile.
-Potresti venire in ciabatte- propose sua sorella, scherzando.
-Care, la vuoi piantare di mandare messaggi a quel ragazzo sconosciuto?- la riprese Bonnie.
-Almeno parlaci di lui-
Caroline era stata piuttosto vaga nel descrivere questo ragazzo e il modo in cui si fossero conosciuti. Sapevano solo che era molto affascinante.
-É strano che non l'abbia mai visto- disse Jacqueline -Lavorando al Grill due pomeriggi a settimana e quasi tutti i week end dovrei averlo visto-
-É qui solo da qualche giorno- spiegò Caroline -Ha detto che deve...- e si interruppe per pensare a quello che le aveva detto il ragazzo, ma se ne uscì solo con un "non mi ricordo".
Il gruppetto si scambiò delle occhiate perplesse.
-Che ne dici se lo chiami e gli chiedi di vederti al Grill questa sera?- propose Bonnie in modo innocente -Così possiamo vedere il misterioso e sexy straniero che ha rubato il cuore della nostra amica-
Caroline sembrò convinta e si allontanò subito per chiamarlo. Tornò qualche minuto dopo e le avvisò che sarebbe stato per la sera stessa.


Erano arrivate tutte al Grill. Solo Caroline e il suo misterioso accompagnatore mancavano all’appello. Jacqueline era dietro al bancone e preparava alcuni drink per le amiche, sotto gli sguardi dei clienti. 
Erano immerse nella discussione per la scelta dei vestiti per il ballo.
-No, Bonnie!- iniziò Alexandra –É solo che tu staresti meglio con il verde e non lo dico perché il blu lo indosso già io-
-E tu cosa metterai, Jacque?- chiese quest’ultima –Quello nero con le balze?-
-No- disse soddisfatta –Ne ho comprato uno bordeaux senza spalline-
Nel frattempo Matt passò accanto a loro con un vassoio di bicchieri sporchi e sussurrò loro che erano arrivati Caroline e il suo nuovo ragazzo.
Viva la discrezione, si girarono tutte insieme.
-Ah, però!- esclamò Bonnie.
-Waaau! Ultimamente Mystic Falls fa ottimi nuovi acquisti- disse Alexandra.
Jacqueline rimase in silenzio, osservando quel ragazzo dai capelli corvini e gli occhi azzurro come il ghiaccio.
-Tu non dici niente, sistaaah?- le chiese Alexa, parlando con l’accento del New Jersey.
-Ah, già...- ritornò nel mondo terreno.
Caroline le salutò e si avvicinò, presentandolo –Ciao ragazze, lui è Damon Salvatore! Damon, loro sono Bonnie, Alexandra e Jacqueline-
Il ragazzo sorrise a quest’ultima –Tu devi essere la ragazza di mio fratello- le prese la mano e gliela baciò, senza curarsi delle altre –Enchanté- 
Lei arrossì, affrettandosi a dire –Stefan? Ah no no, siamo solo buoni amici. Non pensavo ti avesse parlato di me-
-Infatti non l’ha fatto. Ho solo letto il suo... diario- disse sorridendo ferino.
Alexandra si stupì, non pensava fosse un ragazzo da tenere un diario. 
La serata andò avanti e Caroline si spazientì, Damon non le prestava attenzione, sembrava avere occhi soltanto per la mora, Jacqueline. 
Gli sguardi che si scambiavano da parte di lui erano ammiccanti, mentre quelli di lei erano imbarazzati, ma seguivano il più delle volte con un sorriso. 
Bonnie se ne andò a casa presto, doveva studiare, e il giorno dopo aveva degli impegni. Mentre Caroline sembrava stanca di rimanere lì ed insisteva affinché Damon la accompagnasse a casa.
-... ma secondo me il miglior film è il primo, anche se il terzo è quasi alla pari- ammise Alexa, sostenendo alla perfezione la sua tesi su Ritorno al Futuro.
-C’è da dire che anche il secondo è molto... intrigante- disse rivolgendo lo sguardo a Jacqueline.
-Ora basta, me ne vado!- esclamò Caroline, alzandosi e battendo la mano sul tavolo –Damon, vieni con me o resti qui?- chiese con astio, dandogli un ultimatum.
Il ragazzo la squadrò basito –Io mi sto divertendo, tesoro. Se vuoi ci vediamo un’altra volta. Non puoi prendere un taxi?-
Caroline rispose scocciata –Assolutamente no!-
-Forse non hai capito bene- disse guardandola intensamente –Prendi un taxi-
La ragazza lo guardò assente, per poi rivolgersi alle altre due –Sapete una cosa? Credo che prenderò un taxi- e si incamminò verso l’uscita. 
-Uh! Alla fine l’ho convinta- esclamò con sollievo –Allora, di cosa stavamo parlando?- chiese sorridendo.
  
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