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Autore: BrokenArrows    14/08/2014    2 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La macchina sportiva sfrecciava tra le strade deserte di Mystic Falls. Le due ragazze che erano a bordo si stavano dirigendo verso la scuola.
-So che ti piace questa nuova macchina, ma cerca di non sfasciarla subito...- la riprese Jacqueline, la maggiore delle due.
-Sai che ho un debole per le Jaguar. Senti come ruggisce- diede gas all'acceleratore -Non ti fidi proprio di me, eh?-
-Sai, dopo essere andata addosso al vialetto dei Forbes...- concluse sarcasticamente.
Una volta arrivate nel parcheggio della scuola, essendo in ritardo, trovarono a fatica un posto. Ne videro uno accanto ad un'affascinante auto d'epoca rossa.
-Waa! Che bella- disse Alexandra scendendo, la sorella minore, apprezzando il fascino del vintage. 
Sebbene fossero sorelle, erano molto diverse tra di loro. Jacqueline, la maggiore, aveva lunghi capelli castani con riflessi mogano e grandi occhi marroni. Alexandra, d'altro canto, era l'esatto opposto: capelli biondi che arrivavano alle spalle e occhi verde chiaro. 
Mentre si incamminavano incontrarono le amiche di Alexa, che erano anche quelle di Jacqueline. 
-Ahh ragazze! Quanto mi siete mancate!- esclamò Caroline, la loro amica pazza -Com'è andata in Italia?-
-Benissimo! Abbiamo mangiato da dio e i ragazzi...- Alexa punzecchiò la sorella -Fatevi raccontare da lei le sue avventure con Marco! Vado a cercare Jeremy-
La bionda sparì e l'altra restò sola, sotto gli sguardi indagatori delle amiche.
-Jacque dicci tutto, dai- la incitarono.
-Beh non è stato nulla di che. Ci siamo incontrati a Firenze e abbiamo trascorso qualche giorno insieme e...-
-E?- Caroline la guardò, incoraggiandola -Bacio o qualcosa di più?-
Jacqueline arrossì -Ehm, diciamo qualcosa di più-
A quel punto la campanella suonò, salvandola.
Intanto la sorella stava cercando Jeremy. Lo trovò sugli spalti del campo di football, assieme ad alcuni amici poco raccomandabili. 
Lui le corse incontro e si scambiarono un lungo bacio. 
-Mi sei mancato- gli disse, guardandolo negli occhi -Hey, cos'hai?-
-Ah niente, sono un po' stanco e mi sei mancata, tutto bene?- 
-Si si- disse buttando le braccia intorno al collo del ragazzo -Devo raccontarti un sacco di cose riguardo l'Italia. Ahh ci dovremmo ritornare insieme.. sarebbe il top!-
I due si sorrisero e si scambiarono altri baci mentre la campanella suonava. Poi si diressero insieme a lezione, convinti che l'inizio di un nuovo anno avrebbe cambiato le cose. 


Alexandra, Caroline e Bonnie entrarono in classe salutando Matt che abbracciò le ragazze, dopo la lunga pausa estiva. Presero posti vicini e appena entrò il professore, Alexa notò che accanto a lei era seduto uno nuovo. Chiamò Caroline e anche lei rimase colpita.
Il ragazzo si accorse di essere osservato e, alzando lo sguardo, incontrò quello della sua vicina di banco, che si presentò –Ciao, sono Alexandra. Sei quello nuovo, vero?- chiese per intavolare una conversazione.
-Stefan Salvatore- rispose tagliente –Sì, sono quello nuovo. Piacere-
Il professore era entrato, ma lei, seguita da Caroline, continuava a guardarlo. Sembrava uscito da un quadro e il suo atteggiamento era a dir poco fiabesco: ogni tanto si ravvivava i capelli castani, rivolgendo i suoi occhi verdi davanti a sè.




All'ora di pranzo, Jacqueline stava aspettando la sorella e le amiche ad un tavolo. Stava per addentare il suo panino, quando le vide entrare di corsa nella mensa  e con il fiato corto.
-Che diavolo succede?- domandò stupita dal loro comportamento.
-Vuoi dire che non l'hai ancora visto?- Caroline era su di giri e non riusciva a contenersi.
-No, Care. Non l'ho visto-
Alexandra si sedette davanti alla sorella e la guardò con sguardo serio -Jacque, è bellissimo!-
Finalmente Bonnie prese in mano la situazione e le spiegò il motivo di tanta agitazione -É arrivato un nuovo studente ed è...-
-Un gran figo!- la interruppe Caroline.
-Beh, dovrete presentarmelo, allora!- disse Jacqueline, scherzando.
-Si chiama Stefan Salvatore ed ha origini italiane!- la informò la sorella.
-Oh, Dio! Eccolo che entra- Caroline stava per svenire dall'emozione.
La sorella maggiore alzò lo sguardo e lo vide. Doveva ammettere che era proprio un bel tipo -Beh, non vi sbagliavate, ragazze- 
Il ragazzo preso di mira si sedette ad un tavolo non molto distante dal loro, consapevole di essere squadrato dalla testa ai piedi da quasi tutta la sala.
-Hai detto che è italiano?- chiese Jacqueline alla sorella.
-Sì, perché?-
-Non so... Pensavo ci avessi parlato un po'- ammise, guardandolo. E quando si accorse che la stava guardando anche lui, prontamente distolse lo sguardo.
-Purtroppo non ha parlato molto- intervenne Caroline con aria sconfitta -Sembra un tipo un po' sulle sue-
-É il primo giorno di scuola- iniziò Bonnie –É normale che stia da solo-
-Quindi non sarà a nessuna delle mie lezioni! Peccato- esclamò la mora.
Le ragazze si guardarono sorridendo -Ed è qui che arriva il bello... Questo pomeriggio proverà per entrare nella squadra di football- la informò sua sorella.
-Non ti seguo-
-Lo vedrai agli allenamenti! Tu non hai quello di cheerleader, o sbaglio?- chiese, tutta agitata.


Quel pomeriggio, Jacqueline, Caroline e Bonnie non vedevano l'ora che iniziasse l'allenamento.
Quando la squadra delle ragazze ebbe finito di riscaldarsi, arrivarono i giocatori e, insieme a loro, anche il famoso e bellissimo Stefan.
-Caroline, non essere così evidente!- la rimproverò Bonnie.
-Oh, sta guardando da questa parte!- esclamò la bionda e fece per salutarlo, ma per fortuna Jacqueline la fermò, anche se ormai lui se n'era accorto e si sentì costretta a rivolgergli un sorriso di scuse.
-Ci fai sempre fare queste figure quando vedi un bel ragazzo, Care!-
-Beh, intanto si è accorto di noi- si giustificò quest'ultima.
 

Quando la campanella suonò il cambio dell’ora, uscì dalla classe quasi di corsa. Di fianco alla porta era appoggiato Jeremy.
-Hey Alexandra- la chiamò sorridente.
La ragazza sorrise a sua volta, baciandolo –Dove devi andare adesso?- 
-Matematica- rispose alzando gli occhi al cielo –Tu?-
-Io ho…- aprì l’agenda –Storia europea. Mi accompagni?- 
Finché s’incamminavano per raggiungere l’aula i due parlarono di come avevano passato la loro estate. Improvvisamente Alexa chiese –Jer, hai ancora quel problema?-  
Jeremy scosse la testa, facendo finta di non capire. La ragazza non voleva andare diretta al discorso, ma fu costretta –Insomma, ti droghi ancora?- 
Il lungo silenzio che seguì non fu un buon segno. Si vedeva che Jeremy stava cercando di inventarsi una scusa.
-Ci sto lavorando, è un po’ difficile ma ne uscirò, vedrai- cercò di convincerla, mentre abbassava lo sguardo, sconfortata –Ehi, ti fidi di me?- le prese la mano, stringendola.
Alexandra ebbe un attimo di esitazione –Sì, mi fido di te- 
Jeremy le sollevo il viso e la baciò –Ci vediamo dopo- e scappò tra i dispersivi corridoi del college.


Dopo un paio d'ore, entrambe le squadre finirono di allenarsi e Jacqueline si diresse verso la sua auto e iniziò ad aspettare che sua sorella uscisse. Ovviamente era in ritardo.
Finché aspettava, notò Tyler Lockwood che  stava infastidendo una ragazza e si diresse a passo svelto verso di loro.
-Tyler, lasciala in pace!- esclamò quando gli arrivò vicino e si accorse che la ragazza era Vickie Donovan.
-Non ti immischiare, Wegen- le rispose, rigirandosi verso la ragazza, che lo voleva allontanare.
-Basta, Tyler! Non vedi che le stai dando fastidio?- e lo tirò per la giacca.
Lui si voltò completamente, guardandola con odio e dandole una spinta che quasi la fece cadere -Va via, dolcezza. Questo non è il tuo posto-
-Sei un gran bastardo, Lockwood- lo insultò, girandosi e incamminandosi verso la sua macchina. 
Finché stava camminando in quella direzione, si accorse che il nuovo ragazzo si stava dirigendo verso i due alle sue spalle.
Quando le passò di fianco non poté fare a meno di voltarsi e, all'ultimo momento, si accorse che Tyler Lockwood l'aveva seguita e lo sguardo che le rivolgeva non era dei migliori.
Stefan lo prese per un braccio, bloccandolo, e gli parlò in modo pacato ma minaccioso -Non so cosa ti abbia fatto, ma prendersela con delle ragazze è da perdenti-
-E tu che diavolo vuoi?- lo strattonò a sua volta -Sei qui da un giorno e già inizi a darti arie?- 
-Non mi sto dando nessuna aria- continuò con il solito tono -Ti sto solo dicendo la mia opinione su quelli come te-
Detto questo, Tyler sembrò infuriarsi e se ne avesse avuto la possibilità l'avrebbe colpito.
-Vattene- riprese Stefan -e non darle più fastidio- ordinò, riferendosi a Jacqueline -E neanche a lei- questa volta si riferiva a Vickie.
Come se fosse stato ipnotizzato, Tyler abbassò lo sguardo e mollò la presa dal suo giubbotto, andandosene verso la propria auto.
Stefan si voltò verso la ragazza e le chiese come stava.
-Tutto bene, grazie- rispose lei, educatamente -Ma come hai fatto a calmarlo così?-
-So come sono fatti i tipi come lui- spiegò, come se si riferisse a qualcuno che conosceva bene -Io sono Stefan, piacere-
-Jacqueline- disse stendendo la mano.
-Francese?- domandò lui, interessato.
-No- ribatté, sorpresa -In realtà la mia famiglia è Olandese. Ho sentito che anche tu non sei di qui, vero?-
Il ragazzo la guardò stupito.
-Scusa. Ho origliato- ammise, sorridendo in imbarazzo.
-Salvatore. Mio padre era italiano- spiegò lui, rispondendo al suo sorriso.
-Davvero?- finse di non saperlo, ma ormai Caroline l'aveva informata di quanto più sapeva -Quest'estate sono andata lì in vacanza. È un posto bellissimo-
-Già- disse distrattamente -Purtroppo non la visito da molto tempo-
Non sapendo più cosa dire, lei non era brava come Care, iniziò un po' ad agitarsi.
-Penso che qualcuno ti stia aspettando- l'avvisò lui.
Jacqueline si girò e vide sua sorella che la guardava esterrefatta. 
-Oh, già... Ciao, Stefan-
-A domani, Jacqueline- 
Un saluto che conteneva una promessa. La ragazza ne era lusingata, ma anche un po' impaurita; chi era quel ragazzo misterioso?



Note delle autrici:
Questo è il primo dei tanti capitoli di questa fanfiction, scritta a quattro mani (la nostra prima su The Vampire Diaries), che abbiamo quasi finito di scrivere. Speriamo che vi piaccia, ma siamo aperte a qualsiasi commento.
Al prossimo aggiornamento! :D



  
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