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Autore: _Giuls17_    17/08/2014    2 recensioni
E' il compleanno di Clary, ma tutto ciò che noi conosciamo tramite City of Bones, verrà sovvertito dall'arrivo di Valentine Morgenstern a casa di lei, proponendole una dolce e allettante proposta: conoscere il Mondo Invisibile, conoscere suo fratello, conoscere se stessa.
Cosa deciderà di fare Clary? Proseguire sulla retta via o deragliare assieme al padre?
C2: Lei mi ha mentito per tutta la mia vita, non mi ha mai raccontato la verità, né su mio padre né su mio fratello.
C3:Clary, tu sei mia sorella e io non ti posso solo volere bene, a modo mio io ti amo...
C10:-Clarissa!- Jonathan si girò e urlò il nome verso il lago, come se lei potesse sentirla e solo allora Jace decise di agire e con la spada colpì quel punto sulla schiena
C12: Si girò di lato ed osservò il suo Marchio del parabatai sbiadito, proprio vicino all’orecchio.
C14:-Io…Ho paura, c’è questo rumore, c’è qualcosa dentro la mia testa.-
C18:-Eri morta? Clary come hai potuto tenermelo nascosto ! E tu Jace, che hai da dire?- *
La verità è che mi manchi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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La Spada Mortale
 
 
Clary sistemò la tenuta da combattimento e si guardò allo specchio della sua camera da letto, si era ripresa dalla febbre e aveva anche tolto la fasciatura al braccio e adesso un’altra runa le incorniciava la pelle, la toccò piano e poi lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
Era pronta.
Suo padre l’avrebbe portata a breve nella Città di Ossa per conquistare il secondo obiettivo: la Spada Mortale.
Dovette però inghiottire il groppo che le si era formato in gola, cercando di scacciare le parole che aveva pronunciato Valentine subito dopo: Dovremo usare la forza, i Fratelli Silente sono dei combattenti, sono ex Shadowhunters, saremo costretti a ucciderli.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri, poteva farlo? Poteva uccidere delle persone innocenti solo per il volere del padre, per fargli realizzare il suo piano?
“No, non dovrebbe neanche chiederti una cosa del genere.”
Ma lui si fida di me.
“Forse quel Jace non aveva tutti i torti.”
 
Non aveva avuto modo di pensare a quel ragazzo, ma dopo quei giorni di febbre dovette ammettere a se stessa che il discorso che il ragazzo le aveva fatto era rimasto impresso nella sua mente, come radicato.
Non si fidava però, neanche delle parole di Simon, poiché il loro intento era quello di rimandarla dalla madre e lei non voleva più avere niente a che fare con Jocelyn, le aveva mentito fin da quado era piccola e adesso che sapeva la verità non poteva credere a niente che non venisse dal padre o dal fratello.
Raddrizzò la schiena e sistemò i capelli in una coda, non si sarebbe lasciata influenzare da quei pensieri negativi, doveva riuscire nella sua missione, doveva credere in se stessa come Jonathan credeva in lei.
-Clarissa.-
La sua voce carezzò il suo nome come quando due amanti si chiamano sotto le coperte, era sbagliato, era totalmente sbagliato, ma quando si girò per guardare il fratello non potè evitare di sorridere.
-Sei pronta.-
Non era una domanda ma lei annuì lo stesso e si avvicinò a lui, Jonathan si era preso cura di lei, aveva dormito con lei, aveva vegliato su di lei, scacciando i Demoni del suo subconscio senza mai lasciarla.
-Mia Clarissa adesso è arrivata la parte difficile, sei pronta?-
Il suo sguardo venne inchiodato dagli occhi neri del fratello, così neri che le facevano sempre uno strano effetto ma annuì, nuovamente, non lo avrebbe deluso.
-Lo sai che io non posso intervenire, ma nostro padre ti difenderà, non lascerà che nessuno ti tocchi neanche con un dito.-
-Vorrei che fossi tu a combattere al mio fianco: le mie battaglie saranno le tue e le tue le mie.-
-Sarà così sorella mia, te lo prometto.- le prese la mano per baciargliela piano, -Io ti difenderò sempre, ma adesso devi avere fiducia in lui.-
-Ho fiducia, ma perché mi fido di te, del tuo giudizio.-
-Allora non temere.- le baciò una guancia e si voltò per uscire dalla stanza, anche lei lo seguì in silenzio.
 
“Perché gli permetti di toccarti in quel modo? Lui è tuo fratello!”
Lo so, ma io sono il suo parabatai.
“Non è questo il legame che deve esistere.”
Lo so.
 
-Clarissa.-
-Padre.- raddrizzò la schiena e unì le mani dietro la schiena.
-Ti trovo in ottima forma, sei pronta?-
-Certo.-
-Prendi le tue armi e apri un Portale.-
Lei annuì silenziosamente e sistemò la cintura delle armi riempiendola di coltelli e Spade Angeliche, prese anche un pugnale per sistemarlo negli stivali.
-Apri gli occhi.-
Le parole di Jonathan arrivarono come un sussurro ma lei annuì, suo fratello ci teneva a lei, suo fratello le volava bene, suo fratello l’amava, forse per questo lasciava che la toccasse in quel modo, che l’amasse.
-Andiamo.-
Lo guardò un ultima volta e poi gli diede le spalle, ingoiò il groppo in gola, strinse le mani a pugno per poi prendere lo stilo, da li a breve avrebbe dovuto fare una strage e in cuor seppe di non essere pronta a quello, ma cacciò la sensazione di disagio e aprì il Portale, per far passare Valentine al suo interno e seguirlo subito dopo.
 
***
 
Jace si chiuse alle spalle la porta dell’Istituto, seguito da Isabelle e da Alec, avevano deciso di accompagnarlo alla Città Silente, avevano deciso di non lasciarlo solo, ma non erano questi i pensieri che lo avevano lasciato sveglio durante quei tre giorni.
La sua mente non riusciva a scacciare l’immagine di quella ragazza, ferita, determinata, Clarissa aveva occupato tutti i suoi sogni e anche le sue parole non lo avevano mai lasciato, neanche per un secondo.
Non gli era mai successo una cosa del genere, aveva visto ragazze più belle, era stato con ragazze più belle ma quegli occhi verdi lo avevano stregato, lo avevano guardato nel profondo, come quei capelli rossi ribelli e la corporatura minuta.
Tutto il suo essere urlava protezione.
“No, ti ha steso al tappetto.”
Intendo che nonostante la forza non sembrava sicura delle sue azioni.
 
Valentine l’aveva trasformata in un guerriero e se erano vere le sue parole, anche lui aveva ottenuto la stessa educazione, ma nonostante questo era stato amato dai Lightwood, incondizionatamente, mentre lei aveva perso la fiducia nella madre per radicarla in quella del padre, un essere oscuro e cattivo.
Forse neanche Clary sapeva distinguere il bene dal male, forse anche lei, come lui, aveva un anima tormentata e martoriata.
 
La devo salvare, il Conclave non la lascerà impunita.
“Come farai?”
Ancora non lo so.
 
-Sembra molto silenziosa la Città Silente.-
-Izzy non siamo ancora entrati.- le fece notare Alec.
-Lo sai che intendo, di solito la loro presenza si percepisce mentre oggi…-
-Non farti strane idee.-
Jace li precedette per entrare ma quando misero un piede sul primo gradino, un grido disperato gli trafisse il cuore e guardò, con occhi spalancati, i suoi fratelli.
-I Fratelli Silente non parlano.-
-E quella era l’urlo di qualcuno.-
-Che sta succedendo là sotto?- guardò per un attimo il buio che proveniva dal fondo delle scale, ma senza pensarci molto iniziò a correre ed estrasse una Spada per attivarla subito dopo.
I Fratelli Silente avevano le bocche cucite e avevano la possibilità o l’abilità di parlare col pensiero, mentre quel grido proveniva da qualcuno che poteva parlare.
Che siano gli stessi Fratelli?
La sua mente aveva scacciato quella domanda da subito ma il cuore sapeva che ci aveva azzeccato, erano i Fratelli ad aver urlato in quel modo e ne ebbe la conferma quando trovò un corpo privo di vita, la cui bocca era spalancata, come se fosse morto in prede a un dolore troppo forte.
-Jace.-
-Dividiamoci, c’è qualcuno qua.-
-Ma…-
-Isabelle.-
-Va bene.-
 
Jace si passò una mano tra i capelli per eliminare la tensione ma la sua mente stava elaborando troppe teorie, troppi pensieri lo stavano portando alla deriva, avanzò sicuro di se nei corridoi di quella Città, cercando di non farsi distrarre dai corpi privi di vita, ma la sua mente non era più lucida.
Poi un semplice rumore gli fece scattare l’adrenalina per tutto il corpo e scattò in avanti, deciso e cosciente che lei era lì.
Voltò l’angolo e vide sparire in quello successivo una massa di capelli rossi, e un tenuta rossa da combattimento.
Aumentò il passo e prima che Clary fosse troppo lontana la bloccò trattenendola per il polso, tirandola verso di se e la sentì aderire perfettamente al suo corpo, come se fossero stati messi al mondo per quello, come se fossero compatibili, ma dovette cacciare quel pensiero dalla mente poichè colpito dai suoi occhi verdi, terrorizzati e spalancati per la paura.
-Cosa succede?- chiese senza mollare la presa.
-Lasciami andare.- sussurrò, guardandosi le spalle.
-Chi stai cercando?-
-Ucciderà anche te se ti trova, lasciami.-
-Valentine.- disse e strinse l’elsa della spada.
-Jace.-
Il suo nome pronunciato da lei ebbe uno strano effetto sul cuore, iniziò a battere forte, non era gli era mai successo e solo allora si rese conto che la sua tenuta era sporca di sangue e che anche lei stringeva una Spada Angelica.
-Siete stati voi.-
-Lasciami andare.-
-Il Conclave… Come faccio adesso?- il tono di voce gli uscì più disperato del previso, ma come avrebbe spiegato al Conclave che lei aveva partecipato a quel massacro, che lei era davvero un complice del padre senza potergli evitare la reclusione?
-Clarissa.-
La vide immobilizzarsi di colpo e impallidire all’improvviso.
-Vattene Jace o ucciderà anche te e non penso di voler assistere a questa scena.-
-Avete commesso un crimine.- sibilò non riuscendo ad andare via.
-Lo so, ne sono consapevole ma loro hanno opposto resistenza, avremo potuto evitarlo.-
-Clary tuo padre è un pazzo, non puoi dargli retta.-
-Lui sa quello che fa.-
-Tu hai paura di lui.-
Lei strattonò il braccio e si liberò dalla presa, lo spinse nel corridoio opposto e lo guardò negli occhi.
-Non sei tu che decidi per me, non sei tu che puoi dirmi di chi mi debba fidare.-
-Perché non lasci che mi uccida?- chiese senza rendersene conto.
-Io…-
-Clarissa!-
Uscì dal corridoio e spense la spada.
-Non rispondevi.- disse tranquillamente Valentine.
-Stavo controllando che non ci fosse qualcuno.-
-Abbiamo ciò per cui siamo venuti, apri un Portale, gli Shadowhunters saranno qua a momenti, ansi ho dovuto stendere i figli di Maryse per un po’.-
-Li hai…-
-No, non siamo qua per loro. Non hai incontrato nessuno?-
Jace sentì quelle parole e un brivido gli percorse la schiena, lei lo avrebbe detto al padre, strinse la spada e si preparò a combattere, sarebbe morto con onore.
-No, nessuno.-
-Andiamo allora.-
Rimase senza parole e quando si sporse per cercare il suo sguardo la vide sparire all’interno di un Portale che si chiuse pochi attimi dopo, fece cadere la spada e si toccò nervosamente i capelli, poi iniziò a correre per cercare Alec e Izzy e li trovò svenuti nella sala principale.
-Ragazzi.-
Vide gli occhi della ragazza aprirsi lentamente e sbattere le lunghe ciglia.
-Jace l’hanno presa.-
-Cosa?- chiese non capendo.
-La Spada, Jace, la Spada Mortale.-
Il ragazzo alzò la testa, certo che lei si stesse sbagliando e che avrebbe trovato la Spada dove era sempre stata ma quando guardò il soffitto non vide niente, era sparita.
-Cazzo!- si lasciò sfuggire quella parola prima di sedersi a terra e cercare di analizzare quella situazione contorta.
***
 
Isabelle avrebbe preferito andare subito all’Istituto e mettersi a dormire per almeno quattro giorni, ma sapeva bene che le procedure richieste dal Conclave richiedevano tempo e molto fatica, soprattutto se erano stati assassinati i Fratelli Silente e la Spada Mortale era stata rubata da Valentine Morgenstern e sua figlia.
Liberò i capelli neri e li sparpagliò poco per farli ricadere sulla schiena, vide da lontano Jace spiegare a Maryse cos’avevano visto ma anche lei sapeva che era tutto inutile, la madre non sarebbe stata così comprensiva anche perché stavolta con loro c’erano troppi Shadowhunters.
Dopo quasi un’ora di attesa ottennero il permesso di rientrare, così incamminandosi lentamente percorsero le strade newyorkesi per arrivare all’Istituto, ma qualcosa fece scattare i suoi sensi.
-Lo sentite?- chiese, prendendo la frusta dal suo braccio.
-Sei solo stanca, Izzy.-
-Forse.- sussurrò aprendo il cancello, ma appena lo varcarono seppe di non sbagliarsi affatto.
-Tu chi sei?- chiese alla figura incappucciata davanti a lei.
-Raphael Santiago.-
-Ho sentito parlare di te, sei il rappresentate dei vampiri. Perché sei qua?-
-Per lui.- disse sposandosi e mostrando la figura di Simon accasciato alla porta d’ingresso e sporco di terra e sangue.
-Cos’è successo?-
Izzy si precipitò a toccarlo ma la prima cosa che notò fu il suo pallore e l’assenza del battito cardiaco, il suo cuore fece una capriola e iniziò a tremare.
-Lui…è…-
-Morto? Sì, mi ha chiesto di trasformarlo in vampiro, lo sapete noi non possiamo perseguitare nessuno ma se ci viene chiesto…-
-Allora tu hai pensato di accontentarlo?!- urlò Jace avanzando verso di lui.
-Sì, solo che appena è risorto mi sembrava davvero malandato e penso che sia il caso che mi aiutate con lui.-
-Certo!-
-Isabelle adesso Simon è un vampiro.-
-Ma è anche il migliore amico di Clary e lui l’ha fatto senza pensarci, non può tornare indietro ma non possiamo abbandonarlo.-
La ragazza si voltò verso Jace, sapendo che in lui avrebbe trovato appoggio stavolta, sapeva che suo fratello provava qualcosa per la ragazza dai capelli rossi e dagli occhi verdi, ma Jace era sempre stato così misterioso che non aveva mai esternato i suoi sentimenti, neanche con loro che erano la sua famiglia.
-Va bene.-
-Bene.-
Isabelle spostò una ciocca di capelli dagli occhi di Simon e sorrise, Clary non l’avrebbe mai perdonato se lo avesse lasciato preda delle sue paure e dei suoi incubi.
 
“Tu e quella ragazza non siete amiche.”
Lo so, ma a me questo ragazzo piace.
“Allora lo fai per lui?”
Sì.
 
 


Sclero personale_ Bene... Siamo arrivati a un'altro punto importante della storia, Valentine prende il secondo Strumento Mortale e Clary lo aiutò nel suo compito, anche se inizia a delinearsi leggermente il rapporto tra lei e Jace, il ragazzo viene salvato e adesso deve prendersi cura di Simon, che è stato trasformato in vampiro...
Diciamo che gli eventi come sempre non sono descritti come nei libri ma cerco di attenermi alle caratteristiche generali per non distorcere il tutto, spero che vi possa piacre, anhe se credetemi le vere novità non sono queste :D
Martedì parto per Lipari, e se riesco provvederò ad aggiornare da lì, ma se in caso non ci riuscissi non temete, avrete il capitolo pubblicato il 25 :D
Grazie come sempre a tutti voi che mi seguite <3
   
 
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