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Autore: Cloris84    17/08/2014    2 recensioni
Ispirato liberamente all'opera di Shakespeare, "The Taming of the Shrew", La bisbetica domata.
CaptainSwan AU
"Cosa c’era che non andava in Emma?
Pochi erano i suoi pretendenti, visto il suo…burrascoso temperamento.
Anzi, si poteva dire per certo che nessuno osasse avvicinarsi a lei."
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti, William Spugna
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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5 ACT. Luna di fiele
 
Il viaggio fu lungo e difficile.
Il tempo era peggiorato, ed Emma si sentiva completamente esaurita, i capelli e il vestito rovinati a causa delle intemperie climatiche. A nulla erano servite e sue suppliche (e le sue imprecazioni)affinché il marito si fermasse per una sosta.
 
EMMA- Perché ci siamo fermati a questo porto? Dov’è la vostra dimora?
KILLIAN JONES- Eccola! La Jolly Roger! –esclamò l’uomo scendendo da cavallo e prendendo in braccio la moglie, camminando baldanzoso sul pontile che lo collegava alla sua nave.
EMMA- UNA NAVE?!?Che diamine di dimora è… una nave?
KILLIAN JONES- Così mi ferite, tesoro.- disse, fingendosi offeso.
EMMA- Voi siete davvero un PIRATA?
KILLIAN JONES- Lo ero, sì, un tempo…ma nel mio animo, lo sono ancora!Tutt’oggi  però agisco come un onesto commerciante!
Killian ed Emma, seguiti da Spugna,passarono dal ponte ed entrarono in coperta, e lì trovarono il suo equipaggio, formato principalmente da uomini-dall’aspetto tutt’altro che rassicurante-
KILLIAN JONES- Allora? Che ci fate lì impalati?
Razza di manigoldi! Io arrivo qui, con la mia novella sposa e voi, che fate? Poltrite! – l’uomo diede un calcio a una botte, dove un poveretto si stava riposando-E tu?-esclamò indicando Spugna- Non ti avevo forse mandato avanti per avvertire la mia ciurma del nostro arrivo? Infame!
Emma cercò di trattenerlo da una manica.
EMMA- Suvvia, calmatevi!
Ma l’uomo prese invece per il bavero un uomo del suo equipaggio.
KILLIAN JONES- Calmarmi? Ma cosa vi pago a fare, dico io? Avete perlomeno preparato una cena per la mia signora?  Non la vedete come ha freddo e trema? IN CUCINA!
 Gli uomini iniziarono a muoversi avanti e indietro per la nave e portando dei pasti abbondanti in tavola, dove Emma e Killian si erano accomodati.
La donna sorrise con sollievo, affamata come non lo era mai stata in vita sua. Finalmente era arrivato quello che poteva essere il momento più bello di quella tremenda giornata da incubo…
EMMA- Era ora! Stavo per morire di fame, accidenti a te!- stava per portare la forchetta alla bocca quando Killian la bloccò.
KILLIAN JONES- Ferma! Fammi assaggiare…ho una strana impressione su questo cibo…- prese la forchetta dalle mani della moglie, mise alla bocca il primo boccone e subito dopo lo sputò per terra.
KILLIAN JONES- Cos’è QUESTA SCHIFEZZA?!–si mise a urlare, mentre Emma ebbe un sussulto, convinta che il suo cuore le fosse arrivato direttamente alla gola per lo spavento- Non si può mangiare! E’ tutto bruciato! E così tutto il resto! – esclamò l’uomo, adirato,che con un braccio trascinò per terra ogni pietanza che si trovava sulla tavola.
EMMA- No! Vi prego!- supplicava, ormai quasi in lacrime -non siate così in collera per questo, potevo mangiarlo comunque!
KILLIAN JONES- Mia cara, non potrei mai darvi da mangiare del cibo avariato…avreste il mal di stomaco per tutta la sera! Pazienza per il mangiare, quindi per stanotte digiuneremo…gradite un po’ di rum?
EMMA- Non voglio il rum…voglio solo mangiare!- si lamentò, poggiando il viso sul tavolo e singhiozzando in maniera incontrollata.
KILLIAN JONES-Ma tesoro un po’ di rum non fa mai male…E senza troppe inibizioni potremo…- aggiunse con sguardo allusivo- consumare al meglio e nel pieno delle nostre energie la nostra prima notte da sposi…
Emma alzò d’improvviso la testa dal tavolo, diventando sempre più paonazza.
EMMA- Ora esco da questa nave, SUBITO! E non provate a seguirmi!
Quando la donna fu fuori dalla sala da pranzo, Killian si mise a ridere a crepapelle, mettendo un braccio intorno al collo di Spugna.
SPUGNA- Padrone, la signora non si è resa conto che ormai siamo in alto mare?
KILLIAN JONES- Pare proprio di no! Vedi, Spugna, è così che si domina una donna con un animo furioso…come si dice, una furia scaccia un’altra…E ora, se vuoi scusarmi, mi preparo per andare appresso alla mia signora.
 
Un uomo arrivò di corsa dal capitano due minuti dopo.
SERVO- Padrone, vostra moglie…è appena finita in mare!
KILLIAN JONES- Per Dio! – sussurrò sbiancando completamente. Killian corse velocemente sul ponte, si diresse verso un gruppetto di suoi uomini e individuò, tra l’oscurità delle onde, un braccio teso, che si perdeva ora nel mare.
KILLIAN– Forza ciurma! Legatemi con questa fune, e tiratemi su appena vi darò un mio segnale!
 
Quando Emma aprì gli occhi, sentiva di non essere più in acqua.
Era sdraiata su un letto comodo e guardandosi attorno capì di trovarsi nella cabina del “capitano”.
Si sentiva più asciutta, con una coperta addosso.
Killian era seduto di fronte a lei e la guardava con fare apprensivo ma quando la vide riprendersi, la sua espressione si indurì.
KILLIAN JONES- Cosa credevate di fare? Pensavate sul serio di togliervi la vita pur di non vivere al mio fianco? – il tono della sua voce rendeva bene la sua frustrazione. Non era arrabbiato, deluso forse ed Emma poté sentire –per un breve istante- il suo cuore accelerare.
EMMA- E’ stato un’incidente. Cercavo di raccogliere una collana che mi era caduta dal collo e sono poi scivolata in mare.
KILLIAN JONES- Un collana è più importante della vostra vita?
EMMA- Non prendetemi per una sciocca! Non è la collana in sé a essere importante. – poi sussurrò- ma ciò che rappresenta…
Rimasero in silenzio per un po’.
KILLIAN JONES- Avete i vestiti bagnati forse …è meglio se vi spogliaste.
EMMA- Anche voi siete bagnato. –notò, rendendosi conto poi dell’evidenza.- vi siete gettato in mare per salvarmi…?
L’uomo si limitò a fissarla, cosa che fece aumentare ancor di più l’imbarazzo della donna.
EMMA- …era vostro dovere, sono vostra moglie o sbaglio?
KILLIAN JONES- …un po’ più di gratitudine sarebbe dovuta.
EMMA- Ringraziate che sia ancora viva, allora!
KILLIAN JONES- Vale così poco la vostra vita, se non ottengo nemmeno un minimo grazie?- disse, toccandosi le labbra.
Emma lo guardò di traverso. Non negava di essere colpita dal suo gesto “eroico” di salvataggio. E non poteva negare che loro due ora erano marito e moglie, che a lei piacesse o no. Quindi, prima o poi, avrebbero dovuto consumare il loro matrimonio perciò…cosa c’era da perdere ormai?
EMMA- Bè…è la nostra prima notte di nozze, non ne avrete a male se mi spoglio qui al vostro cospetto?
Lentamente si tolse il vestito, evitando però di incrociare lo sguardo di lui.
Killian rimase visibilmente colpito da questa sua improvvisa intraprendenza. Non proferì parola, mentre si levava le scarpe, e poi la giacca.
Quando si avvicinò a lei, toccandole la spalla, si accorse che tremava.
EMMA- Forza, che aspettate?
KILLIAN JONES- Emma…non fatelo.
EMMA- Cosa…?
KILLIAN JONES-Non obbligatevi a fare qualcosa che non sentite.
Emma spalancò gli occhi.
EMMA- Siete un gentiluomo adesso?
KILLIAN JONES- Lo sono sempre, tesoro. Infatti, quando vi conquisterò, e so che ci riuscirò, - la guardò intensamente facendosi ancora più vicino a lei– verrete da me non perché vi sentite costretta,ma perché mi vorrete anche voi.
Emma faticò a riprendere parola, mentre sentiva il suo respiro farsi più pesante. Decise allora di affrontarlo a cuore aperto.
EMMA -Io non sono un oggetto o una nave da acquistare. Sono una donna a cui non piacciono restrizioni di alcun tipo e che preferisce usufruire di una spada anziché un flauto…o di un liuto. O di tutti e due.
KILLIAN JONES –La mia testa lo ricorda molto bene quel dannato strumento…- le sorrise divertito, di rimando. Poi tornò serio -Ma prima o poi dovrete fare una scelta, Emma. Lasciare andare il passato e vivere con me un nuovo amore o continuare a rimanere attaccata a quel medaglione che ormai giace sepolto in fondo al mare. Inoltre vi prometto che se vi concederete a me …– la voce gli si fece più roca -…mi supplicherete di non farvi più uscire dal mio letto.
La donna sentì ogni pelo del suo corpo drizzarsi immediatamente.- eccitazione?-
EMMA- Siete… un idiota!- sbuffò arrabbiata, tirandogli addosso un cuscino. Quell’uomo aveva la capacità di destabilizzarla ogni volta nei modi più impensabili.
 
Killian allora aprì la porta e iniziò ad urlare per farsi sentire dai suoi domestici.
KILLIAN JONES- Inutile ciurma! Com’è possibile per me amare la mia sposa quando mi ritrovo in un simile …bordello! Non c’è decenza in questa stanza! E’ questo il modo di preparare la camera degli sposi?!–disse mentre ribaltava le lenzuola e metteva a soqquadro la stanza.
KILLIAN JONES-Ebbene, mi rifiuto di dormire su questo letto sfatto – lei lo guardò accigliata -Dunque, dovrò privarvi della mia presenza al vostro fianco per stanotte, e me ne dispiace. Buona notte, mia amata! -disse infine, chiudendosi la porta della camera alle spalle.
Rimasta sola nella stanza, Emma si ranicchiò in un angolo di quel letto sfatto e cercò di addormentarsi.
Stranamente per la prima volta dopo tanti anni non sentì la mancanza della sua collana.
 
Continua
  
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