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Autore: Colpa delle stelle    18/08/2014    15 recensioni
[Interattiva - posti al completo]
Il Signore Oscuro sta tornando. Agisce nell'ombra, si nasconde dal Mondo Magico e anche se nessuno lo vede e lui stesso non si presenta nelle sue solite vesti, la sua presenza è tangibile come una mannaia sul collo delle persone e nessuno riesce più a ignorarlo.
Quattro giovani coraggiosi si ritroveranno inevitabilmente attirati nel corso degli eventi e sarà il destino a decidere la riuscita o il fallimento della loro missione.
Ad Hogwarts, però, la vita scorre normalmente e per gli studenti che la frequentano rimane ancora la scuola di magia e stregoneria più sicura al mondo.
E voi, che ruolo avrete in questa storia?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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 L'avventura comincia - Parte 2 

 

I gemelli Scamandro non erano gli unici due fratelli terribilmente uguali presenti quel giorno alla stazione di King Kross. Francisco e Francisca Suarez non avevano solo il nome in comune: stessi occhi grigio perla, stessi capelli rossi, addirittura stesso ciuffo e stessa ciocca colorata. E a giudicare dai toni della stessa, non era difficile capire che i due fratelli avessero origini argentine. Tuttavia, il destino li aveva voluti dividere e a quanto pare, dimostrare che non erano poi così in simbiosi tra loro, dopo tutto. Se il primo infatti faceva parte della nobile casa dei Serpeverde, la seconda era invece un altrettanto nobile figlia di Godric e le loro divise lo sottolineavano abbastanza esplicitamente. Loro erano comunque sempre insieme, gli studenti avevano imparato a riconoscerli come “uno” e se incontravano un solo gemello per i corridoi, era usuale chiedere “dove fosse la sua metà”.
A Scorpius Malfoy, che fidanzandosi con una Grifondoro aveva confermato
l'impressione di tutti, ovvero che i figli maschi non erano necessariamente la copia del padre, la questione pesava più tutti. 
Francisco era tremendamente geloso della sorella e per il bel Serpeverde era un incubo anche solo chiedere a Francisca di fare un giro con lui ad Hogsmeade nei weekend. La Grifondoro trovava tutto molto divertente e la onorava l'affetto che il fratello provava per lei, ma la maggior parte delle loro liti era dovuto soprattutto a quella gelosia e a quella smania di protezione che Francisco le riservava sempre. E sempre il carattere impossibile del fratello provocava di conseguenza le liti della ragazza con Scorpius, in un terribile ciclo senza fine. Francisco però, da parte sua, sembrava aver imparato la lezione a proprie spese e infatti non commentò quando la sorella corse incontro al fidanzato, che non vedeva dalla fine del precedente anno scolastico, lasciandolo indietro.
La ragazza era incredibilmente amica con Rose Weasley e a differenza del fratello non si era mai intromessa nelle sue storie, mai una volta. Una dimostrazione in più che loro due non erano poi così uguali, infondo.
- Mi sei mancata, Fran. - sussurrò Scorpius, stringendola forte.
Il Serpeverde era restio a qualunque manifestazione d'affetto in pubblico e si dimostrava com'era veramente solo in quei momenti in cui era da solo con la Grifondoro e la stessa Francisca lo capiva. Per questo era così sorpresa da quell'abbraccio.
Francisco roteò gli occhi al cielo e si fermò ad aspettare che finissero di salutarsi, per salire finalmente sul treno e sedersi. Gli altri due però non sembravano della stessa idea.
- Vogliamo muoverci? - domandò allora, forse a voce troppo alta, ma senza sortire l'effetto sperato.
- Puoi andare avanti. - gli gridò di rimando Francisca, agitando una mano.
Scorpius annuì. - E prendere i posti. 
Con un'espressione tutt'altro che convinta, Francisco afferrò il proprio baule e lo mise sopra a quello della sorella, per poi provare a sollevare entrambi. Ebbe qualche problema a salire i gradini, ma fortunatamente trovò uno scompartimento mezzo vuoto e ce li lanciò, prima di rivolgere un'occhiata a chi lo occupava.
- Posso? - domandò, ma senza aspettarsi una vera risposta.
Il ragazzino non fece neanche in tempo a dire qualcosa, infatti, che Francisco mise a posto i due bauli e tornò giù a prendere quello di Scorpius, buttandolo letteralmente sopra a quello della sorella senza preoccuparsi troppo di danneggiare quello che c'era dentro.
- Per caso hai visto da qualche parte Rose Weasley? 
Il ragazzino era ancora seduto e lo guardò, stupito. - La figlia di Ron Weasley - sussurrò. - Il nostro Re. 
- Si, questo lo so. - sbuffò Francisco. - Chiedevo solo se per caso l'avessi vista. 
- E di Hermione Granger – aggiunse il ragazzino. - Incredibile. 
Il Serpeverde lo guardò a lungo e poi ci rinunciò, appoggiandosi allo schienale. Il silenziò dominò per un po' lo scompartimento, finché il ragazzino non gli picchiettò sulla spalla.
- Comunque è nello scompartimento infondo al treno. 

 

 

Angel Stark era in compagnia del fratello maggiore, futuro insegnante di Volo alla scuola di Hogwarts, e proprio per questo sembrava che quel giorno tutti non avessero occhi che per lei. Mentre camminava sentiva chiaramente gli sguardi degli altri posati sulla sua schiena, anche se era certa che quell'attenzione, in fin dei conti, non la meritasse per niente.
Il fratello era giovane ed era di gran lunga il professore più affascinante di quell'anno ad Hogwarts. Tutte le studentesse fremevano dalla voglia di incontrarlo di persona, di parlarci e di dimostrare cos'erano capaci di fare su una scopa, il tutto pur di attirare la sua attenzione.
Con i suoi occhi viola, Angel scrutava tutta la folla intenta a fissarli e insieme li compativa, senza capire che non era solo il fratello ad aver attirato l'attenzione di così tanta gente. Avevano gli stessi capelli bianchi, lisci e candidi, all'apparenza circondati da un alone di mistero e di inconfondibile bellezza. Ma Angel non aveva tempo di badare a quelle frivolezze.
Attraverso i finestrini del treno le sembrava di aver intravisto Amber e Alice con le valigie in mano, alla chiara ricerca di uno scompartimento. Piantò in asso il fratello senza cerimonie, l'avrebbe rivisto entro poche ore al termine del viaggio, e le raggiunse subito, trascinandosi dietro a sua volta il proprio baule.
- Angel! 
Amber Roberts l'accolse con un sorriso smagliante, impreziosito dal luccichio dei suoi occhi azzurri. O erano grigi? Angel non l'aveva ancora capito e si limitò a salutarla con un abbraccio, mentre Alice Taylor le guardava e aspettava il proprio turno. La ragazza Corvonero era la più piccola nel loro gruppo, ma nessuna delle tre se ne curava poi molto.
Si accomodarono nello scompartimento libero e chiusero la porta, finalmente da sole e al riparo dal putiferio degli altri studenti che ancora non sapevano dove sedersi.
Alice si lasciò cadere soddisfatta sul sedile, per poi sdraiarsi completamente, i capelli biondi a costruirle una buffa corona intorno alla testa.
- Ho sentito che tuo fratello farà da arbitro nelle partite di Quidditch, quest'anno. - disse, nascondendo con fatica l'aria sognante che le campeggiava da un po' sul viso.
Amber scosse la testa e la sua chioma castana si mosse con lei.
- Le relazioni tra studente e professore sono vietate. - affermò sicura, per poi voltarsi verso Angel, seduta accanto a se. - Esatto? 
- Non c'è una vera e propria regola scritta. - ribatté la Grifondoro, con un sorriso risaputo sulle labbra.
- E i favoreggiamenti piacciono a tutti, no? - aggiunse Amber, sfoderando un sorrisetto molto simile a quello dell'amica. - Se ti vedesse Hugo in questo momento. - aggiunse poi, notando che Alice proprio non voleva smettere di sognare ad occhi aperti.
Alice annuì, senza ascoltare veramente, e Amber per un secondo si rivide in lei. Le capitava sempre di avere la testa tra le nuvole e non ascoltare veramente i discorsi degli altri. Le amiche c'erano abituate, alcuni si erano rassegnati e altri invece ci provavano, tutte le volte, per arrabbiarsi quando non ricevevano risposta, tutte le volte.
Allungandosi verso il proprio baule, Angel offrì a tutte dei dolcetti, per cambiare discorso e risvegliare Alice dalla trance profonda in cui era caduta. Sapeva benissimo che l'amica era innamorata di Hugo e al tempo stesso era a conoscenza dell'effetto che lei e il fratello avevano sulle persone, quindi evitò di commentare.
Senza degnare di un'occhiata la manciata di Gelatine Tutti i Gusti + 1 e le Api Frizzole che Angel aveva in mano, Amber si allungò a sua volta verso il baule dell'amica e conquistò con una smorfia soddisfatta le Cioccorane che erano rimaste. La Grifondoro era golosa e non si vergognava ad ammetterlo. Qualunque cosa mangiasse, qualunque quantità ne ingurgitasse, non aumentava di un chilo e quello sembrava il più bel regalo che la Provvidenza avesse potuto scegliere per lei.
Pescò una Cioccorana a caso dal mucchietto e la masticò con gusto, ignorando i racconti di Alice sulla sua estate alla Tana. La giovane Corvonero però se n'era accorta e la richiamò subito all'ordine.
Dopo essersi leccata le dita, Amber annuì verso di loro, come a far intendere che
stava ascoltando, poi prese la figurina e la guardò un attimo, prima di infilarsela in tasta. 
Godric Grifondoro. Ne aveva regalate decine di quelle alla sua sorellina Jessica.

 

 

Zoey Mason camminava a braccetto con la sua migliore amica Yulia Naranja e nel frattempo l'aggiornava sulle vacanze estive appena trascorse. L'entusiasmo e la gioia animavano i suoi occhi color cioccolato, mentre raccontava di quella gita in barca con James oppure di quel picnic nel parco che l'aveva colta di sorpresa, ma che le aveva reso la giornata di Ferragosto, da normale tradizione babbana, un'esperienza da non dimenticare. Yulia, da terribile romantica com'era, annuiva ad ogni parola che abbandonava la bocca di Zoey e nel frattempo si immaginava al suo posto con il rispettivo fidanzato e cugino della sua migliore amica, Stephen.
Ross Desmondes le seguiva da debita distanza, ma al contrario di Yulia ad ogni parola di Zoey scuoteva la testa e si lasciava sfuggire uno sbuffo sconsolato. Le due amiche erano simpatiche, tremendamente simpatiche, ma solo quando erano da sole perché quando erano insieme faticavano a rivolgere al resto del mondo anche solo un'occhiata: si volevano troppo bene. Ross pensò di provarci comunque e picchiettò con un dito sulla spalla ad entrambe.
- Sapete che sono stato in Italia quest'anno? 
Zoey si allungò in avanti, senza ascoltarlo nemmeno, e salutò con un cenno della mano e un grosso sorriso James Sirius Potter, che si stava avvicinando.
- Bello. - disse invece Yulia, girandosi finalmente verso di lui
Il Grifondoro roteò gli occhi al cielo ma non commentò, limitandosi a scortare l'amica all'interno del treno. Zoey l'avrebbero rivista solo alla fine del viaggio, visto che avrebbe passato tutto il tempo nello scompartimento riservato ai Prefetti, per organizzarsi in vista della prima notte ad Hogwarts. Il treno poi era pieno di primini inesperti, che avrebbero sicuramente necessitato di quanto più aiuto possibile.
Ross a malapena si ricordava di quando lui aveva undici anni e si apprestava ad iniziare il suo cammino in quella scuola. Una nuova vita, in cui poteva dimostrarsi autonomo e in cui poteva dimenticare finalmente il terribile passato che era stato costretto a subire.
Proprio in quel momento, Yulia lo tirò verso destra e la mano della Grifondoro strinse inavvertitamente la cicatrice sul braccio di Ross. Il Grifondoro era l'unico a capirne il significato, a sapere chi gliel'avesse procurata: “Fili diaboli”. Il figlio del diavolo.
- Ehi amico! 
Nathan Switch, Tassorosso al suo stesso anno, gli tese la mano e gliela strinse con forza, strappando Ross da pensieri tutt'altro che allegri. Sorrise a fatica.
- Ciao Nathan. - lo salutò.
Yulia gli sorrise. - E bravo Nathan, hai trovato uno scompartimento tutto per noi. -
Mentre la Grifondoro entrava e sistemava il bagaglio, Nathan lo prese da parte e gli sussurrò, con fare misterioso: - Ho incontrato Dominique. - La cotta del Tassorosso per la bella Corvonero era di dominio pubblico ormai e Ross fu felice di parlarne. - E pensa che nello scompartimento vicino al nostro, c'è Amber con le sue amiche. -
Nonostante il titolo di Grifondoro che recitava lo stemma della sua divisa, Ross arrossì. Conosceva Amber di nome, la vedeva molte volte in Sala Comune, ma non le aveva mai parlato. Eppure al tempo stesso, non le sarebbe affatto dispiaciuto conoscerla meglio. Ora ne avrebbe avuto tutto il tempo. Il suo sesto anno ad Hogwarts finalmente era iniziato.

 

 

Thalia Kane aveva appena fatto in tempo a salutare il suo migliore amico Fred prima che scappasse via con Ebony, che da quello che ricordava era la sua fidanzata da parecchio tempo. Non la conosceva e di certo non sapeva che tipo di persona fosse, ma da quando Fred rimaneva sempre meno tempo con lei per passarlo il più possibile in compagnia di Ebony, Thalia aveva finito quasi per odiarla. Non era una novità che la Grifondoro si trovasse più in sintonia, e quindi trascorresse il suo tempo libero, con i ragazzi, e il fatto che andasse alla stessa scuola di Fred, che lo vedesse tutti i giorni ma non riuscisse quasi mai a parlargli, la faceva infuriare. E non era una novità nemmeno quella.
Le cuffiette che aveva tenuto nelle orecchie dalla mattina non facevano che peggiorare la situazione. Amava la musica rock e a volte le risultava difficile separarsene durante il periodo di scuola, ma al momento non faceva che canticchiare sotto voce l'assolo di chitarra e le parole della sua canzone preferita, che ovviamente sapeva a memoria. La riempiva di carica e le faceva quasi venire voglia di andare nello scompartimento in cui si erano chiusi Ebony e Fred e di...
- Ehi bellezza! -
Una chioma di capelli rossi le ondeggiò davanti agli occhi e Thalia riconobbe all'istante Lily Luna Potter, la sua migliore amica. Aveva le dita intrecciate alla mano di un ragazzo, il suo fidanzato, ma con il braccio libero riuscì comunque a stringerla a sé e Thalia ricambiò, schioccandole un bacio sulla guancia. Così come preferiva passare il suo tempo coi maschi, in compagnia di Lily diventava una Thalia diversa e non erano rare le volte che il suo lato romantico prevaleva in sua presenza. L'amica era capace di tirare fuori il lato migliore delle persone, ne era certa.
Oltre al suo ragazzo, che l'aveva salutata con un sorriso e un cenno del capo, Lily non era sola. C'era Skylight Plamers ad accompagnarla, l'altra persona oltre a lei che Lily aveva tranquillamente definito “migliore amica”. Quando l'aveva conosciuta, Thalia non aveva potuto fare a meno di pensare che la Tassorosso fosse troppo pacifica e solitaria per i suoi gusti e aveva escluso a priori la possibilità di conoscerla meglio e diventare sua amica. Con il tempo però, complice anche Lily, Thalia aveva scoperto che sotto ai ricci neri della Tassorosso si nascondeva un cervello brillante e un intelligenza incredibile, così come i suoi occhi azzurri non sorridevano e basta, ma assumevano anche un'espressione minacciosa quando si arrabbiava. Come lei, era pronta a battagliare per difendere i propri amici e Thalia aveva finito per rispettarla.
Le fece “ciao” con la mano e Skylight ricambiò con un sorriso timido, ma sincero.
- Michael è venuto alla tana per le vacanze. - aveva esclamato Lily, entusiasta, e Thalia l'aveva assecondata e le aveva stretto la mano, contenta. Non si era accorta che Skylight nel frattempo era impallidita e che fissava le mani intrecciate di Lily e Michael da fin troppo tempo e con un'espressione tutt'altro che felice.
Alle ragazze capitava di innamorarsi del proprio migliore amico, succedeva anche in quasi tutti i film babbani, ma quando invece si innamoravano della migliore amica c'era ben poco che potessero fare, soprattutto se quest'ultima non se ne accorgeva, se era lampante che non avrebbe mai potuto ricambiare quel sentimento. Skylight aveva sofferto un tempo, quando se n'era resa conto, e soffriva anche adesso, che era riuscita ad accettarlo. Era difficile, tremendamente difficile.
- È l'ultimo singolo degli U2, giusto? -
Con i capelli biondi raccolti in una morbida treccia e il sorriso sulle labbra, Annelise Hale tutto sembrava, tranne che un'esperta di rock. Eppure Thalia sapeva che i suoi gusti in fatto di musica erano incredibili e che conosceva a memoria molte più canzone rock e rap di quante invece non ne conoscesse lei.
- Esatto, come sempre. - confermò Thalia, abbracciando anche lei.
- Odio la musica rock. - disse invece Andromeda Price, scuotendo la testa e sfoderando la migliore espressione di compatimento che conosceva. Al suo arrivo, Skylight sollevò lo sguardo e la fissò, senza fare a meno di fissarla con ammirazione. A differenza sua, Andromeda sembrava sapere cosa volesse dalla vita, tanto da dirlo e sottolinearlo. Persino i suoi genitori avevano preso la sua dichiarazione sessuale con tranquillità e Skylight non poteva fare a meno di chiedersi come l'avrebbero presa i suoi parenti, la nonna Purosangue che non voleva nemmeno vederla, il cugino che la disprezzava, anche se non lo aveva mai ammesso.
Scosse la testa e tornò a guardare il marciapiede, contenta, per una volta, di non avere lo stesso coraggio e la stessa determinazione che molte ragazze invece dimostravano.

 

 

 

Anche girata di spalle, con i capelli d'ebano a sfiorarle le clavicole e la sottile canottiera a lasciar intravedere la voglia di stella sulla sua spalla, Althea Brokengrass manteneva intatta la sua bellezza eterea che da sempre la caratterizzava e sembrava andarne molto fiera.
Ferma al suo fianco, i capelli rosso mogano a incorniciarle il viso latteo, Lynne Robinson non sfigurava ed era attraente tanto quanto lo era la sua migliore amica, anche se chiaramente in maniera differente. Il duo non passava inosservato ed erano poche le persone che evitavano di rivolgere anche una sola occhiata verso di loro, di ammirazione o di disprezzo che fosse.
- Ricordami chi stiamo aspettando. - sbuffò Althea a un certo punto, trattenendosi dall'incrociare le braccia al petto.
- Dakota. - rispose Lynne, forse con troppo entusiasmo.
Quando infatti Althea la freddò con un'occhiataccia, Lynne le fece un grande sorriso.
- Eccoci! 
Dakota Doutzen si fece largo tra la folla in quel momento, agitando le braccia. Ad Althea per qualche secondo non fu chiaro perché avesse detto al frase al plurale,
ma quando poi vide chi si trascinava dietro l'amica, alzò un sopracciglio, sorpresa. 
Andromeda Price era più grande di loro di un anno. Ma soprattutto, era una Corvonero. E chiunque ci avesse anche solo provato, sapeva che Althea non aveva amici al di fuori della sua ristretta cerchia di compagni di casa.
Andromeda le fissò in silenzio, con una chiara espressione accigliata negli occhi marroni. Non le conosceva e questo bastava a farla rimanere in silenzio. In verità, non sapeva nemmeno perché Dakota l'avesse trascinata lì, ma la Serpeverde invece sembrava avere le idee parecchio chiare.
- Andromeda è amica di Ishido. - disse infatti, studiandosi con apparente casualità le unghie, smaltate di bordeaux.
Althea interpretò l'occhiata che le rivolse al volo, mentre Lynne piegò la testa e la guardò, sbattendo le lunghe ciglia.
- Ishido Blackthorne? - chiese in fatti, mentre un lampo malizioso le attraversava lo sguardo. 
Per la Serpeverde era difficile ammetterlo, ma Althea adorava la sua migliore amica. Era un'attrice nata, riusciva a rigirarsi qualsiasi persona come meglio credeva e il bello era che nessuno poteva immaginarselo o anche solo crederlo possibile, perché la maggior parte delle volte in cui Lynne sembrava una povera ingenua, in realtà stava solo fingendo. Come in quel momento, a beneficio di un alquanto confusa Andromeda.
- Si. - disse solo, stringendo i pugni lungo i fianchi.
Dakota la fissò con la coda dell'occhio e nel contempo si ravvivò con un solo gesto i capelli castani, perennemente spettinati. La Serpeverde era un'astuta calcolatrice, non lasciava niente al caso, e se in quel momento sembrava prestare particolarmente attenzione ad una ragazza che prima nemmeno sapeva esistesse, c'era sicuramente un motivo. La sola ad esserne a conoscenza però, sembrava essere lei.
- Reuben sta bene? - domandò ancora Lynne, arrivando al nocciolo della questione.
Althea si trattenne dallo scoppiare a ridere e per un unico breve istante, un sorriso
sfuggì alla sua facciata controllata. 
Dakota invece fece spallucce.
- Può darsi di si, può darsi di no. - esclamò, vaga. - Non è più un mio problema. 
Un ragazzino del primo anno passò vicino al loro in quell'istante e Dakota ne approfittò per rubargli la Cioccorana che teneva in mano, liquidandolo poi con un chiaro cenno del capo. Andromeda seguì la scenetta con lo sguardo e la rabbia cominciò a montarle nel petto.
- Ci vediamo ad Hogwarts. - disse solo, per poi girare sui tacchi e sparire tra gli altri studenti. Le tre ragazze se ne accorsero a malapena.
- Ishido? - chiese ancora Lynne, come a cercare una conferma.
Dakota sbirciò nella confezione e storse il naso, notando che la Cioccorana doveva essere scappata via. Rimaneva solo la figurina. Il viso di Salazar Serpeverde si fece in tanti piccoli pezzi sotto le mani di Dakota, che poi li lasciò cadere sul marciapiede e allontanò con un calcio.
- Amor c'ha nulla amato, amar perdona. - affermò Althea, sfoderando una delle sue tante citazioni letterarie, trovandola incredibilmente adatta a quel momento
Né Dakota né Lynne avevano capito il significato della sua frase, ma non commentarono. Avevano tutto il viaggio verso Hogwarts per farlo.
 


Angolo d'autrice:
Ed ecco anche la seconda parte del capitolo! So che è lungo, ma non sono riuscita ad accorciarlo, davvero, quindi vi chiedo umilmente perdono!
Spero di aver reso bene ogni personaggio, man mano che scrivo mi sembra anche di iniziare a conoscerli.
Per quanto riguarda gli eroi, riassumo per tutti i quattro scelti:

Amber Jane Roberts della nobile casa dei Grifondoro

Ebony Verity O'Connelly della nobile casa dei Corvonero

Blake Brian Baston della nobile casa dei Tassorosso

Dakota Doutzen Pearce della nobile casa dei Serpeverde


Detto questo, vi saluto!
Al prossimo capitolo,
Colpa delle stelle

 

   
 
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