Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Meme91    15/09/2008    1 recensioni
Vi è mai capitato di ascoltare una canzone e sentire che parla di voi? Avete mai trovato conforto in una melodiosa voce sconosciuta?
Perchè a volte il coraggio, la speranza, la forza, la determinazione si manifestano in maniera inaspettata...

Allora, semplicemente, lasciate che fluiscano dentro di voi e abbandontevi...
Genere: Generale, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Passa passa passa

Mai nata

 

 

 

Chiudo anche l’ultima tenda e mi trovo, finalmente, nel buio del mio letto; mi sono lasciata alle spalle il caos della Sala Comune perché mi impediva di concentrarmi.

Ogni millimetro della coperta su cui sono seduta è ricoperto da almeno un libro. Mi allungo fino a raggiungere il volume di Trasfigurazione ai piedi del letto e comincio a studiare.

Comincio… magari! E’ tutto il giorno che non faccio altro.

C’è troppo silenzio, le mie palpebre insolenti tendono sempre di più a chiudersi.

Prendo il mio Mp3, opportunamente modificato per funzionare ad Hogwarts: non posso stare senza la mia musica.

Le prime note sono come una piccola scarica per il mio cervello, che può tornare a lavorare a pieno ritmo.

Mi sento stanca, terribilmente stanca, ma non ha importanza: io devo andare avanti.

 

Passa passa passa
Poi imprechi ma non passa mai
La tua fame è sveglia, cazzo, no non va a dormire lei
Sogni sogni sogni
Ma sai già quanto costano
Qualche notte in piedi a sopravvivere al fatto che
Non è la realtà
E la conosci già
La fine che farà
La tua forza di volontà
Andrà a farsi fottere
Ti dicono "sii forte" si
Son bravi a parlare
Che ne sanno di che hai dentro

Tre volte che leggo la stessa frase: ho bisogno di una pausa. Me la concedo e mi immergo in un enorme testo di diritto magico alla ricerca di processi contro creature pericolose. Devo preparare la difesa di Fierobecco.

Devo farlo io.

Perché Hagrid non ce la farebbe.

Perché gli altri hanno altre cose per la testa…

E tu no?

Una voce maligna che riecheggia nella mia mente...

Sì, anch’io avrei altro da fare, ma che importa? Qualcuno deve pur farlo…

E’ così da molto tempo, ormai: se avete un problema chiedete ad Hermione, le si farà in quattro per risolverlo.

Il difficile, poi, è rimettere insieme i pezzi. Ma intanto sono servita a qualcosa, questo è quello che conta.

 

La cosa più strana è che, quando la gente mi guarda, crede che io non abbia mai sognato altro.

Si sbaglia.

Io non ho chiesto di essere così.

A volte vorrei solo mandare tutto al diavolo, chiudere gli occhi e riposare, oppure uscire e lasciare che il sole con la sua luce ed il suo calore mi invadano veramente.

Ma sarebbe sbagliato.

E io non sbaglio mai.

 

Certi giorni so di avere un aspetto peggiore del solito; mi dicono che sembro sul punto di svenire, e allora sento tutti intorno a me che mi fanno forza, che si preoccupano per me.

Non sanno niente di quello che sto passando.

Eppure io sorrido, sinceramente rincuorata, da quell’illusa che sono. Mi illudo, costantemente, di poter reggere il peso del mondo sulle mie spalle.

Non ce la farò, lo so.

Precipiterà.

Ma fino a quel momento io avrò dato tutta me stessa.

 

In quel frigo...si freddano le lacrime
In dispensa...rinchiudi le tue ansie e poi
Sotto il letto...nascondi la tua polvere
Poi non dormi...ti chiudi e rifletti

Non ho tempo di soffrire, di essere triste. Devo essere sempre pronta, per tutti, per tutto.

Tutto questo potrebbe sembrare, quasi, altruismo, ma non lo è: lo faccio per me. Per soddisfazione personale.

Per il senso di potere che dà sapere che altri dipendono da te.

Perché, se non facessi così, mi troverei sola… di nuovo.

Quando, la sera, io sono da sola al mio tavolo sento Harry e Ron confabulare; poi si siedono proprio di fronte a me e, impegnatissimi, cominciano a fare il loro tema. Li lascio fare per un po’, reprimendo il sorriso suscitato dalla loro inutile sceneggiata, finché, con sapiente indifferenza, elencano le immense difficoltà che devono ancora affrontare, consci che questo basterà ad intenerirmi.

Non mi resta altro da fare che mettere da parte tutto il mio lavoro per farmi carico del loro.

“Farò ancora le due di notte” penso, ma so che loro non lo fanno apposta. Probabilmente non si rendono conto di quanto mi costi.

Perché lo faccio?

Per i loro visi sorridenti e grati, per le dolci parole che mi rivolgono: perché in quel momento sento di essere il loro mondo.

Magari per un momento.

 

E' la vita che unita al dolore si ciba di te
E della tua strada sbagliata
E continui a pensare, placando il tormento,
che bello se non fossi mai nata

 

Ma adesso non faccio più nemmeno quello. Le mie lezioni sono troppe perché io possa permettermi il lusso di aiutare gli altri: devo pensare a sopravvivere.

E li sento scivolare via.

Sempre più lontani.

Cacciati da questa barriera di sforzo e di impegno che mi sto costruendo attorno.

Ma che posso fare?

Questa è la mia vita, il mio compito, il mio dovere.

 

Le immagini dei processi, delle torture e delle colpe riempiono la mia mente annebbiata dalla stanchezza. Non posso far altro che appoggiare i gomiti sul libro e lasciar cadere la mia testa tra le mani.

Mentre un lacrima calda è l’unica prova del mio pianto silenzioso.

Quanto vorrei non essere così, essere normale.

 

In questi giorni, in cui mi sento più sola che mai, mi sono ritrovata spesso a pensare di essere sbagliata.

Vorrei essere nata diversamente.

Ormai non riesco più a fermare le lacrime.

Anzi, vorrei non essere nata affatto

 

Salpa salpa salpa
Il raziocinio toglie l'ancora
Da una cerebrale come te nessuno se lo aspetta
Parli parli parli
Sei un vulcano inarrestabile
Treno più che rapido, efficiente poco timida

 

Curioso che nessuno se ne renda conto. Sono mesi che mi trovo sull’orlo di una crisi di nervi e nessuno ha mai notato niente, mesi che sparisco all’improvviso per apparire dall’altro lato della stanza e nessuno ha avuto abbastanza forza da indagare più a fondo.

Mi sento abbandonata.

Ma nessuno se ne accorgerà.

La mia maschera reggerà ancora, il mio sorriso non accennerà a spegnersi.

Perché io sono una ragazza orgogliosa e nessuno deve provare compassione per me. Lotterò fino in fondo per sembrare quella di sempre.

 

 Ma ti hanno detto mai
Che devi amarti un po'
Puoi rallentare e puoi
Pensare un po' più a te
Che sicurezza mostri se
I casini sai risolvere
Ma
i problemi tuoi
Non li affronti proprio mai

 

Ascolto con attenzione le parole della canzone. L’ho sempre detto che parla di me…

Ma io non devo amarmi di più. È proprio per l’amore e per la stima che ho di me stessa che mi riduco così: perché devo dimostrare a me stessa che ce la posso fare, una volta in più. Perché tutto questo mi renderà più forte.

Il punto è proprio qui: io non voglio rallentare.

Non voglio fermarmi ad analizzare me stessa, perché non so cosa potrei trovare. Io so che valgo qualcosa finché resto tra i banchi di scuola… ma c’è dell’altro? Posso essere qualcuno anche fuori dalle aule?

Io non lo so.

Non voglio rimanere delusa.

Per questo sto qui, ancorata al mio regno dove posso prevalere sugli altri, o quantomeno sentirmi parte di loro.

Che altro ho da offrire?

 

E' la vita che unita al dolore si ciba di te
E della tua strada sbagliata
E continui a pensare, placando il tormento,
che bello se non fossi mai nata

Mi sento così debole in questo momento, così sola. Vorrei rinunciare alla mia mente, di cui sono così fiera, per avere un po’ di quella sicurezza che vedo brillare negli occhi di chi mi circonda. La sicurezza di essere all’altezza. Io, invece, sento sempre che per qualche motivo non posso farcela.

A fare cosa, poi?

Ad essere me stessa, forse…

 

E la smetti? Rilassati! Forza reagisci sei te
Che condizioni la tua strada
E, su, prova a pensare che bello sarebbe se invece
Amassi di più la tua vita

 

Sto cedendo. La tentazione di lasciar perdere è sempre più forte dentro di me.

Rilassarmi.

Godermi la vita.

Potrei farlo…

 

Poi tornano i loro visi, le loro parole, ed io capisco qual è il mio posto. Adesso mi riposerò, dormirò tutta la notte, ma non posso cedere.

Non posso farlo.

Io sono Hermione Granger, la secchiona, la so-tutto-io, ma per qualcuno sono qualcosa di diverso: ci sono persone che mi sono grate per quello che faccio per loro.

Ed io non li deluderò: anche se questo dovesse costarmi il disprezzo del mondo intero e ancora una notte insonne. Perché loro mi fanno sentire speciale: che può farmi il disprezzo del mondo? Il loro affetto mi dà forza.

Io, pur stanca e triste, sarò invincibile, perché avrò imparato ad amarmi per come sono e per la mia capacità di far spuntare un sorriso sul viso di chi ha bisogno del mio aiuto.

 

Rieccomi!!! Dopo varie peripezie torno a prendere possesso del mio pc e, per festeggiare, mi sono decisa a pubblicare questa nuova song-fic a cui tengo particolarmente: perché si parla del mio personaggio preferito e anche un po’ di me…

Da non dimenticare il fatto che la canzone è “Mai nata” del grande Tiziano Ferro!

 

Flagiu_Mustang: Grazie! Sono onorata di aver avuto la tua approvazione per Harry! In effetti potevo ampliare un po’ il finale, ma probabilmente non l’ho fatto per lasciare più spazio sulla sua condizione precedente: il suo dolore doveva essere protagonista più della sua risolutezza. Spero che anche questa ti piaccia… Baci

 

HarryEly: Ciao! È bello sapere che ti piacciano le mie storie perché, come sai, adoro i tuoi lavori e quindi un tuo giudizio positivo mi è particolarmente gradito! Grazie ancora e spero che anche questa nuova song-fic sia di tuo gradimento… A presto!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Meme91