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Autore: Marymansi    19/08/2014    0 recensioni
Katniss è tornata al 12 ma è sola, non ha più Prim nè Gale e nemmo Peeta di cui ha finalmente ammesso di essere innamorata.
Come reagirà la ragazza di fuoco quando vedrà Peeta di ritorno da Capitol? E quale sarà il destino del loro amore?
Mi sono ispirata alla canzone dei The Calling "Things will go my way". Buona lettura! :)
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“I've pushed to get through
The crowds in twisted souls
Just to find I'm right back here       
Doing what I'm told
So take my hands
Don't let me surrender
'Cuz maybe someday
Yeah, in time
Things will go my way”

 
Sono tornato al 12 qualche giorno fa. Nessuno ne era a conoscenza solo Haymitch, che è venuto a prendermi alla stazione il giorno del mio arrivo.

Quando ero in treno per un attimo ho avuto una specie di visione, io e Katniss in un treno e lei che dormiva stretta a me. Non so esattamente se questo ricordo è vero o è solo frutto della mia mente danneggiata,so soltanto che mi capita spesso di non essere certo dei miei ricordi.

Katniss, non sapeva del mio arrivo ed ancora adesso sono certo che Haymitch non le abbia detto nulla.

In realtà sono stato io a chiedere al mio ex mentore di non dirle niente. Da un lato perché non so più quello che provo per lei con esattezza, anche se Snow non è riuscito a cancellare definitivamente l’amore che provavo per lei, e dall’altro perché ho ancora una paura matta di farle male,come successe al mio arrivo nel distretto 13.

Tornato nella mia casa nel Villaggio dei Vincitori del 12 mi sono dedicato subito alla pittura, il dottor Aurelius mi ha consigliato di coltivare questo mio talento e di cercare di esorcizzare,tramite esso, le mie paure e i miei incubi. Come direbbe il dottore

Proprio mentre sto per recarmi nel mio “studio” a dipingere sento bussare alla porta.

Sarà Haymitch che ha ormai preso l’abitudine di venire a trovarmi tutti i giorni, e spesso si ferma anche o a pranzo o a cena qui.

Scendo ad  aprire e come avevo previsto è lui.

dico io in modo gentile.

< Ciao ragazzo>blatera lui accomodandosi e andando direttamente nel mio salotto e sedendosi sul mio divano.

Io lo seguo ed una volta arrivati in salotto gli dico . Lui mi guarda e mi risponde
Non so perché ma ho l’impressione di aver già capito di cosa, o meglio di chi , sta per parlarmi.

Mi siedo sulla poltrona accanto al divano, e mi ritrovo i suoi occhi da Giacimento, cosi simili a quelli di Katniss, puntati nei miei.

Già ad udire queste parole inizio a preoccuparmi. continua lui.

ribatto io.

Lui mi guarda stralunato < Ragazzo, hai sentito quello che ti ho appena detto?>

< Si Haymitch, ho sentito ma ti ripeto io non … posso starle vicino>

Ed è vero, non posso perché le farei del male, perché stare con me significa solo dolore, e non solo dolore fisico ma anche emotivo. E  con tutto quello che ha passato l’ultima cosa di cui ha bisogno Katniss è un pazzo depistato che potrebbe ucciderla in qualsiasi momento.



Ascolto le parole del mio mentore, e capisco che ha ragione.

Devo vedere Katniss,perché non posso continuare a nascondermi da lei, non posso continuare a vivere nella paura di farle del male. Io devo andare avanti e so che posso farlo con lei.

annuncio al mio mentore.

dice lui con aria furba < devo andare a trovarla proprio ora. Su vieni!>

Il solito vecchio e furbo Haymitch. Decido di andare con lui, prendo la giacca dall’appendiabiti, visto che inizia a far freddo essendo quasi ottobre e seguo il mio ex mentore a casa di Katniss.

Una volta arrivati bussiamo e viene aprirci Sae, che a quanto pare si prende cura di lei. L’anziana signora ci fa accomodare, Haymitch si avvia nel salotto dove sa per certo di trovare Katniss ed io lo seguo come un’ombra.

Entrati nel salotto la vedo, esattamente come l’aveva descritta Haymitch.

Se ne sta seduta sul divano, con una coperta logora a riscaldarla. Il viso perennemente rivolto alla finestra, con la testa da tutt’altra parte, tanto da non accorgersi nemmeno della nostra presenza nella sua stessa stanza. L’unica cosa che mi consola è che non è in condizioni tanto pessime, anche se mi sembra molto dimagrita dall’ultima volta che l’ho vista.

Chissà se i suo occhi sono sempre come li ricordavo, quegli occhi che ho tanto amato e che, sono quasi certo di amare ancora.

la chiamo. Lei si volta e i suoi occhi s’illuminano.

È lei. È la mia Katniss.


NOTE D'AUTORE:Salve a tutti, eccomi qui con un'altro capitolo. Scusatemi se non ho pubblicato nel pomeriggio come avevo promesso, ma sono sorti alcuni imprevisti e non ho avuto nemmeno il tempo di aprire Word e mettermi a scrivere.
Lasciando da parte le mie lamentele, che non interessano a nessuno, vi lascio al capitolo che come vedrete è molto più lungo del precedente.
Come sempre critiche ,positive e negative, e suggerimenti sono sempre graditissimi!
Buona lettura, alla prossima! :)
  
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