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Autore: R e d_V a m p i r e     19/08/2014    1 recensioni
Non gli ci vuole molto per comprendere che la compagna stia piangendo, ed è una scena così strana da vedere, così inusuale, che per un istante quasi dimentica di avere ancora attivo il suo potere ed aumenta la sua andatura per raggiungerla il prima possibile.
[Genderbend] [Male!KidoFemale!Kano]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shuuya Kano, Tsubomi Kido
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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(Red) Sunset





Il sole è tramontato da qualche minuto, ormai; i suoi raggi non sono che un pallido ricordo che riverbera ancora nel buio del cielo tingendolo di arancio proprio all'orizzonte, come la goccia di colore sfuggita ad un distratto pittore che infrange la superficie della tela prima di venire inghiottita nella composizione ed annegare in tutto quel blu che in quel momento sembra quasi nero.
Il riflesso dell'astro morente crea un curioso gioco di luci sulla fila di lastre bianche, ordinatamente sistemate in uno schema preciso che non si cura neppure più di cercare di indovinare, e a guardarle sembra quasi che le pietre candide siano rosse come le allungate ombre scure che gettano per terra e quasi non si notano più.
Ma il suo sguardo è fisso sulla figura minuta accovacciata davanti ad una delle innumerevoli lapidi, gli occhi neri che cercano di cogliere il minimo dettaglio; il viso è messo in ombra dal cappuccio della sua felpa, coglie soltanto le ciocche biondo sporco dei lunghi capelli che sono sfuggiti alla sua costrizione, le spalle esili tremano e le mani sottili sono chiuse in pugni serrati sulle ginocchia.
Non gli ci vuole molto per comprendere che la compagna stia piangendo, ed è una scena così strana da vedere, così inusuale, che per un istante quasi dimentica di avere ancora attivo il suo potere ed aumenta la sua andatura per raggiungerla il prima possibile.
Avverte una strana angoscia che gli si arrampica lungo il petto mozzandogli il respiro in gola e desidera soltanto che Kano smetta di piangere. L'ultima volta che ha visto il suo volto rigato di lacrime è stato durante i funerali di Ayano-nii-sama, e da allora mai più. Quasi la sorellastra si fosse ripromessa di non dimostrare altre debolezze, trincerandosi dietro un eterno sorriso sciocco.
E' stato così cieco da non vedere quanto fosse grande il suo dolore? Persino più del proprio e di Seto, che pure molto avevano amato il fratello maggiore. Eppure c'era una complicità del tutto diversa con Saya, lo aveva sempre saputo. Del resto la più piccola del trio dava ascolto unicamente al fratello che, per contro, era l'unico a riuscire a tenerla a bada ed averla vinta su di lei.

«Nee, Kido-kun, sfrutti il tuo potere per fare il maniaco? Non si fa!»
Se non può con la vista, è con la voce che Kano cerca di ingannare chi l'ha colta di sorpresa. Mette tutto il suo impegno perché le sue parole suonino maliziose, una presa in giro come lo sono sempre nei confronti del maggiore, ma non riesce ad essere abbastanza sicura da impedire alla sua voce di tremare.
E Kido lo capisce perché la ignora e serra maggiormente l'abbraccio in cui l'ha ingabbiata, stringendosela al petto e nascondendo il viso contro una sua spalla, chiudendo gli occhi.
«Stai zitta, stupida.» la ribecca, invece, ma la sua voce non è dura come tutte le altre volte in cui l'ha ripresa ribadendo quanto fosse sciocca.
E Saya se ne accorge, perché trattiene il respiro e chiude a sua volta gli occhi, appiattendo con forza le labbra.
«Perché...?»
«Non rispondevi al telefono e non tornavi. I ragazzi si sono preoccupati.»
Certo, i ragazzi. E' sempre una scusa valida per evitare di ammettere una verità troppo scomoda da accettare, per lui.
La Numero 3 annuisce, un unico cenno del capo che si nota appena, stringendo più forte le mani ed affondando le unghie nella pelle delicata dei palmi.
Potrebbe usare il suo potere, ha già più volte sfruttato gli Occhi che Ingannano con lo stesso ragazzo che, dietro di lei, la tiene stretta come se avesse paura di vederla cadere in pezzi.
Ma non ne ha la forza. Non ha più la forza, e ora che sente le braccia di Kido attorno al suo corpo non riesce neppure più a frenare i singhiozzi che tornano a scuotere il suo piccolo corpo, mentre solleva le mani per nascondere il viso.
«Sono stanca, stanca! Non ce la faccio più, non voglio più mentire. Perché continuare? Tanto moriremo comunque tutti!» urla, lo urla forte fra le lacrime, ammettendolo finalmente anche a se stessa.
Il Numero Uno sgrana gli occhi, dietro le ciocche verdi, sorpreso da quello sfogo improvviso. Non capisce ciò che l'altra sta dicendo ma, non per questo, allenta la presa o la libera dall'abbraccio in cui l'ha ingabbiata.
Di nuovo quella sgradevole sensazione che si arrampica nel petto, come un'edera velenosa, stringendo dolorosamente la sua morsa sul cuore. Non vuole vederla piangere. Non vuole vederla così disperata fra le sue braccia, senza sapere cosa fare.
E' lui il capo di quella loro sconclusionata banda, no? E' lui che dovrebbe prendersi cura dei membri del Mekakushi Dan come ha promesso alla tomba di Ayano tanti e tanti anni prima.
Eppure non ci sta riuscendo. Non ne è in grado, perché non è abbastanza forte. Non è abbastanza, neppure per quella che è la persona più importante.
Fa male. Male male male. Ma fa ancor più male continuare a sentire quei singhiozzi che lo feriscono ogni istante che passa un po' di più.
«Shhh, Kano. Saya. Andrà tutto bene, ok? Ascoltami... andrà tutto bene. Permettimi... permettimi solo di capirti. Di aiutarti. Non... non continuare a portarti tutto dentro da sola» è faticoso, a tratti imbarazzante questo discorso. Ma anche se sente le guance ardere continua, avvertendo i tremori del corpo che stringe placarsi un poco «Siamo una famiglia, no? Risolveremo tutto insieme.»
«I-insieme...»
Kano tira piano su col naso, gli occhi chiarissimi lucidi di lacrime, mentre si volta per stringere a sua volta l'altro in un abbraccio. Ci mette una foga tale che butta per terra Kido, anche se questo è più alto di lei.
Entrambi i cappucci delle loro felpe sono caduti, ma non importa.
Tsubomi guarda la luna piena che c'è su, in cielo, mentre preme gentilmente una mano sulla nuca dell'altra, permettendole di nascondere il viso contro il suo petto, l'altro braccio che le stringe forte i fianchi. Sente il suo respiro rotto, il mento appoggiato sul capo di quei morbidi capelli biondi, e chiude di nuovo gli occhi che brillano di rosso.
«Andrà tutto bene.» ripete. E questa volta ci crede davvero.



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Angolino Rosso: uhm, ok. Volevo qualcosa su Male!Kido e Female!Kano, perché amo la coppia in questa versione quasi quanto nella versione tradizionale. E così mi è venuto un flash: perché non la rivisitazione della scena SetoKano (per quanto per me rimangano fratelli, non riesco proprio a vederli come coppia)? Quindi ecco qui questa cosetta. Saya è l'unico nome che ho cambiato, perché Shuuya per una ragazza... insomma... ehm, non è il massimo. Meh meh, credo che potrei scrivere qualcos'altro sulla versione genderbend di questi due. Ora mi dileguo, promesso. See ya!
   
 
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