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Autore: fedxoxo    19/08/2014    2 recensioni
“Fleur, sei tutto ciò che voglio,” mormorò Luke con la voce instabile, “e forse anche di più.”
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Non importa quanto sembrino cupe le persone,
c’è sempre una luce alla fine del tunnel.
 
/Fleur/
Il mio umore era migliorato leggermente quella mattina. Mia madre aveva deciso che sarebbe tornata alla sua vita di sempre. Mi aveva detto che Rob la tradiva e che si stava trasferendo a Las Vegas con qualche ricca sgualdrina. Le avevo detto tutto quello che mi aveva fatto e avevamo parlato per mezz’ora prima che andassi a scuola.
 
Mamma mi aveva confessato che non voleva che il liceo andasse così, ma purtroppo era successo. Mi aveva detto che aveva richiesto un lavoro adeguato fuori città e che quel pomeriggio mi avrebbe aiutata a scegliere l’università.
 
Avevo un peso in meno sulle spalle al pensiero di riavere indietro mia madre- quella che profumava di fragole, che bramava i miei abbracci e mi chiamava ‘tesoro’. Non vedevo l’ora di uscire da questo inferno e vivere la mia vita.
 
Ma il mio umore crollò quando trovai un bigliettino familiare nel mio armadietto. Mi piegai per prenderlo e lo aprii sentendo le mie mani sudate.
 
Questo è il tuo ultimo giorno,
 
mi aspetto una decisione in 24 ore,
 
ci vediamo domani.
 
Sospirai accartocciando la carta e lanciandola via e nascosi il viso nelle mani. Non sentivo il bisogno di piangere perché non c’erano più lacrime rimaste dopo la notte precedente. Mi chiesi come avrei potuto superare tutto questo. Anche se non sembrava così drastico, lasciare andare delle persone alle quali tieni, era un grande problema per me e non avrei mai pensato di doverlo fare di nuovo dopo la morte di mio padre.
 
Perché dovevo essere l’unica ad essere punita? Stavo facendo il possibile per rendere tutti felici, perché dovevo essere punita?
 
Chiusi l’armadietto e mi incamminai verso la mia prima lezione, non badando al fatto che ero probabilmente già in ritardo. A chi importava?
 
Avevo bisogno di dire tutto se volevo che gli altri fossero felici.
 
--
 
Conoscete quella sensazione che hai quando ti senti incredibilmente persa e ti fa male lo stomaco?  Come se l’intero mondo fosse contro di te e non c’è niente che tu possa fare perché nessuno è li a guardarti le spalle.
 
Il giorno passò veloce e evitare i ragazzi era diventato un lavoro difficile, non che mi aspettassi che fosse facile. Provai a non creare un contatto visivo con loro, ma lo sguardo di Luke catturava sempre il mio e mi faceva star male quando lo distoglievo.
 
Mi mancava- desideravo fortemente le sue labbra sulle mie, il delicato tocco delle sue mani che scorreva su e giù sulle mie braccia e la sua voce bassa e rauca quando i  nostri corpi erano così vicini che a stento potevo respirare.
 
Odiavo il fatto che fosse tutto così. Volevo stare con Luke, ma se lasciavo Payton, non sarei stata meglio. Io e lei eravamo come sorelle e le persone così non si separano all’improvviso. Non puoi facilmente lasciare qualcuno che è stato al tuo fianco per così tanto tempo.
 
Dannazione, se potessi tornare indietro a quando Luke era solo nella mia immaginazione. Ma non potevo fare niente per fermare quello che era successo e quello che sarebbe successo.
 
“Fleur.” Una voce mi chiamò e la persona che meno mi aspettavo comparve al mio tavolo. Era la prima vota che io e Kana ci parlavamo.
 
“Kana?”
 
Scosse la testa sedendosi al mio tavolo, “Guarda, Fleur, so che forse pensi che io sono pazza per essermi intromessa e non so cosa ti sta succedendo, ma volevo che sapessi che Payton vorrebbe davvero tornare tua amica-”
 
Corrucciai le sopracciglia, “Allora dimmi perché non può.”
 
Kana sospirò, “Non è compito mio dirtelo, Fleur. Payton non vuole dirtelo perché vuole salvarti, emotivamente credo.”
 
Espirai e guardai il pavimento, “Puoi darmi almeno un indizio di chi siano? Ho bisogno di risposte se voglio risolvere la situazione, Kana.”
 
La ragazza si morse il labbro pensando a casa poter dire. “Mi dispiace se non ti aiuta, ma li hai incontrai prima e questo è tutto quello che posso dirti.”
 
Mi ci vollero due secondi per capire che Kana stesse parlando di Wendy. Era l’unica spiegazione perché Wendy era l’unica persona che conoscevo che avrebbe fatto qualcosa di così crudele. Nessun dubbio che fosse lei a mandarmi quei bigliettini. Pensavo di averle detto di stare lontana da me e dai miei amici.
 
Velocemente mi scusai e corsi verso la mensa sapendo che li avrei trovato Wendy. Dopo qualche ricerca, vidi delle ciocche bionde, caratteristica che iniziava ad infastidirmi.
 
Presi un respiro profondo avvicinandomi al suo tavolo dove era seduta con persone che non conoscevo. La presi dal polso e feci alzare dalla sedia portandola al lato della mensa ignorando le occhiate di tutti- ignorando lo sguardo fisso di Luke su di me.
 
“Wendy, non so quale sia il tuo gioco,” iniziai scuotendo la testa, “ma stai facendo abbastanza danni e pensavo che tu fossi più matura, ma sei solo più stupida e-”
 
“Aspetta,” sbatté due volte gli occhi per schirsi le idee, “Fleur, di che diavolo stai parlando? Giochi? Danni? Non ti sto facendo niente. In realtà, ho seguito il tuo consiglio e ti sto lontana e ora capisco che era un’ottima scelta perché sei pazza se pensi che ti stia facendo qualcosa.”
 
Sbuffai, non essendo più dell’umore per i suoi giochi manipolatori, “Wendy, i bigliettini che mi hai mandato, il modo in cui controlli la vita di Payton. Non cascherò più nei tuoi stupidi trucchetti.”
 
“Fleur, non parlo con Payton da quando ha scoperto che stavo dicendo merdate su di te, ammetto di averlo fatto, ma non ti ho mandato ‘bigliettini’ e non ho ‘controllato la vita di Payton’.” Spiegò sinceramente sembrando confusa.
 
“Ma non stai provando a riprenderti Luke?” chiesi perplessa.
 
Le labbra di Wendy si chiusero in una linea e sbuffò, “No, Fleur, perché pensi che l’abbia tradito? Se sai che l’ho tradito. Te l’ho detto, non sono un’ex diabolica. Devi aver preso la persona sbagliata.”
 
Non capivo, nessun’altro poteva essere il motivo di tutto questo, ad eccezione di Wendy. Era lei il cervello di questi piani diabolici. Non c’era nessun’altro dietro di lei, a meno che non mi stesse ingannando un’altra volta.
 
Annuii semplicemente, non fidandomi completamente di lei e mi scusai. Mi girai iniziando a camminare pensando a chi altro potesse essere, quando Wendy mi chiamò.
 
Mi girai di nuovo alzando le sopracciglia per farla parlare. Esitò per un momento aprendo e chiudendo la bocca, ma finalmente parlò, “Mi…mi dispiace.”
 
I miei occhi si spalancarono, “Cosa?”
 
Wendy sospirò, “Mi hai sentita- per tutto.”
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