Capitolo
29
Vedere
Marcus sulla soglia di casa mia era stata una vera sorpresa.
Chissà cos’era
successo. La sua faccia non prometteva niente di buono. Sembrava
così serio e
preoccupato.
-So
che la mia visita le è del tutto inaspettata ma dovevo
assolutamente parlarle.
È successa una cosa…- ma non lo lasciai finire
che pensai subito al peggio.
-Che
cosa? Sulfus sta bene? È ferito?-
Oddio!
Spero non abbia fatto una sciocchezza.
-No,
signorina Raf. Non è ferito. Almeno… non
fisicamente- disse lui guardandola.
Capisco a cosa sta alludendo ma è stato Sulfus a volere
questa situazione. Non
io.
-Ed
io ho contribuito a peggiorare tutto- continuò sospirando.
-Come?-
lo guardai confusa.
-Non
voglio girarci troppo intorno con lei, signorina Raf. So di potermi
fidare di
lei e tanto ormai la verità è venuta a galla. Io
sono il nonno paterno di
Sulfus- rivelò guardandomi dritto negli occhi.
-Oh
mio Dio… davvero lei è… Quindi il
padre di Sulfus…- non riuscivo a formulare
una frase decente per l’effetto che mi ha provocato la sua
rivelazione.
-Era
mio figlio Claudius. Ma è una lunga storia. Vede, dopo che
gli ho detto la
verità ieri, Sulfus ha reagito male scappando di casa per
poi ritornare dopo
circa otto ore. Nonostante
lo conosca da
quando è nato, non sapevo dove si era andato a cacciare.
Avevo mandato Gas a
cercarlo e sapevo che sarebbe riuscito a trovarlo. Quei due sono amici
più
stretti e perciò si conoscono bene. E infatti lo aveva
trovato. Ma lui aveva
preferito non disturbarlo e, senza farsi scoprire, era tornato a
informarmi che
Sulfus stava bene e di lasciarlo in pace per un pò-
E’
vero. Chi meglio del suo amico di bravate poteva sapere dove andava di
solito
per stare da solo? Anche se pure lei ne aveva un vago sospetto.
-Sulfus
pensava di conoscere bene anche lei. Deve averlo scioccato parecchio
sapere che
lei non era quello che pensava-
-Già.
E questo mi angoscia molto. Per anni ho taciuto pensando di farlo per
il suo
bene ma invece ho sbagliato tutto- disse con un tono affranto guardando
per
terra come se non avesse più la forza di affrontare il mio
sguardo. Come se
avesse paura che potessi giudicarlo per essere stato un codardo in
tutti questi
anni. Ma non ero io la persona che doveva affrontare per avere il suo
perdono. E
nemmeno quella che doveva giudicarlo. Era una faccenda tra loro due ed
io non
potevo intromettermi.
-Per
quale motivo è venuto qui?- gli chiesi schiarendomi la voce.
-Perché
voglio aiutarvi, signorina Raf. So che lo ama molto e lui anche. Voglio
solo il
vostro bene. Non voglio più vederlo soffrire. Se dopo Sulfus
vorrà che me ne
vada, lo farò. Ma prima desidero la sua felicità.
Vedergli di nuovo un sorriso
sincero che faceva spesso quando era un bambino minuscolo. E quando
ancora la
cattiveria di Temptel e Paul non gli aveva spezzato il cuore- disse con
tono
deciso. –Almeno per una volta, voglio comportarmi come il
nonno che dovevo
essere-
-Capisco-
Non
sapevo che altro dire. In quel momento ero piuttosto confusa sul come
dovevo
comportarmi. Ero felice che Marcus voleva aiutarmi ma allo stesso tempo
volevo
anch’io aiutare lui a chiarirsi con Sulfus. Poi pensai che
anche se io e lui
finiremo per stare insieme, gli mancherà sempre
quell’anziano signore che ora
si trovava di fronte a me. Ora che sapeva la verità,
sicuramente Sulfus era
troppo arrabbiato per poter perdonare. Ma una volta superato il
momento, sono
sicura che si pentirà di aver allontanato l’unico
parente che gli era rimasto e
soprattutto che lo amava. Lo vedevo dallo sguardo di Marcus quanto
tenesse al
nipote.
-Tra
pochi giorni, ci sarà un ballo mascherato nella residenza
Zolfanelli. Farò in
modo che lei venga invitata-
-Un
ballo mascherato?-
-Sì,
l’ha organizzato la signora Temptel per rendere
più “allegra” la casa. Oramai
sono stati mandati quasi tutti gli inviti. Ieri sera tra lui e sua
madre ci è
stato il caos per via… della mia rivelazione, ma nonostante
tutto non oserà
annullare la festa. Farà finta di niente, come al solito.
E’ sempre stato bravo
a nascondere ciò che prova- disse e in
quest’ultime parole c’era anche una nota
di malinconia.
-Lo
so bene ma come farà a mettermi tra gli invitati?
Dovrò usare un falso nome?-
-Sì.
Sarà necessario ma non solo. Avrò dei bravi
aiutanti nel mio piano- sorrise.
-Aiutanti?
E chi sarebbero?- chiesi curiosa. Chi altri poteva volere che io e
Sulfus
tornassimo insieme? Ci mancava anche questo mistero.
-Non
posso dirvelo per ora. Vi basti sapere che siamo dalla sua parte- disse
per poi
guardare l’orologio al polso. –Santo Cielo, come si
è fatto tardi! E lei deve
anche andare a scuola- disse alzandosi.
-Ha
ragione. Devo proprio andare se no arriverò in ritardo-
dissi alzandomi a mia
volta.
-Vuole
che l’accompagni? Gas è qui fuori che sta
aspettando-
Ci
pensai un attimo per poi accettare. Strano ma vero, mi mancava perfino
quel
mattacchione di Gas, e adesso lo avrei rivisto molto volentieri
ma…
-Scusi
ma Gas non dovrebbe essere ad accompagnare a scuola Sulfus?- mi venne
in mente.
-Sulfus
non va a scuola da un po’ di giorni. Ultimamente non fa che
svegliarsi tardi
con una forte emicrania ed esce soltanto per ubriacarsi e per lavorare-
sospirò
amareggiato l’anziano.
-Ah…-
Si
è ridotto così… per me? Solo
perché non ha voluto tenermi con sé, darci un
opportunità. E’ solo uno stupido masochista! Mi fa
una rabbia! Sarebbe stato
tutto più facile se avessi continuato a odiarlo e invece mi
ritrovo innamorata
persa di lui. A volte il destino è parecchio bastardo.
-Vogliamo
andare?- mi chiese vedendomi imbambolata.
-Sì,
certo- e dopo aver preso il mio zaino e lasciando perdere la colazione
– tanto
mi era passato l’appetito – uscimmo da casa ed
entrai nella macchina di
Zolfanelli.
-Ehy
chi si rivede? Come va, angelo biondo?- mi salutò Gas appena
mi vide.
-Ciao
Gas. Diciamo che poteva andarmi meglio. Sulfus non è
l’unico a soffrirne- gli
dissi per poi vedere l’espressione triste di Marcus seduto
accanto a me.
-Vedrai
che si sistemerà tutto. Ho fiducia e sono sicuro che presto
tornerete insieme a
fare i piccioncini. Non abbatterti- disse mettendo in moto verso la mia
scuola.
-Grazie,
Gas- sorrisi.
-E
poi le lacrime ti formano certe borse sotto gli occhi che rovinano il
tuo
faccino. Quindi piantala, ok?- scherzò per farmi ridere e
funzionò. Il suo
atteggiamento è sempre rude ma non mi ha mai trattata male.
Anzi. In lui ho
trovato un nuovo amico.
-D’accordo.
Niente più lacrime se no divento brutta e Sulfus non mi
vorrà più- risposi.
-Questo
è impossibile-
-Che
io diventi brutta?-
-No,
che Sulfus non ti vorrà. Lui ti vorrà sempre.
Anche da lontano, tu sei sempre
nei suoi pensieri. Sono convinto che non ci sarà nessun
altra per lui- disse e
le sue parole mi riempirono di tenerezza e amore. Anche per me, lui
sarà sempre
l’unico. Ne sono certa.
E
per il resto del tragitto, restammo in silenzio, ognuno con i suoi
pensieri che
riguardavano tutti la stessa persona.
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Mi
mancava da aggiungere nella lista della famiglia perfetta
“madre estremamente pazza”
oltre che puttana. Per loro era questo l’amore. Un
attaccamento morboso che
portava a volere il malcapitato tutto per sé come un
giocattolo. Questa è stata
la relazione tra i miei genitori in cui perfino io, il loro stesso
figlio, ero
il terzo incomodo. Almeno da parte di mia madre. Da quello che mi ha
detto
Marcus, mio padre era stato sinceramente innamorato di Temptel
nonostante sia
una pazza. Forse l’essersi conosciuti fin da piccoli, li
aveva portati ad avere
un attaccamento speciale a tal punto da non aver avuto altre relazioni.
Poi
morto mio padre, la cara Temptel si è data da fare per farsi
“consolare”. Claud
sarà stato il primo ma non l’unico di certo a
farsi la ricca figlia di Paul
Zolfanelli. Lei può essere stata fedele finché
lui era vivo ma poi dopo ha
fatto presto a trovare qualcun altro. Claudius era stato troppo ingenuo
e buono
per stare con una come mia madre.
Ieri
ho avuto una giornata davvero pesante e ricca di emozioni. Prima la
forte
rivelazione di avere Marcus come nonno, poi la baraonda con Temptel.
Dopo la
lite che ho avuto con lei, ero troppo stanco per poter vedere Marcus
perciò
chiesi a una cameriera di farmi arrivare in camera la cena. Rimasi
nella mia
stanza e dopo aver mangiato, mi addormentai stremato. Il vecchio con la
Temptel
sono riusciti a prosciugarmi di tutte le energie più di un
intensa giornata di
lavoro in ufficio. E pensare che una volta dicevo che nessuno avrebbe
mai
sconfitto Sulfus Zolfanelli. Mi sono dovuto ricredere. Eccome.
Mi
risvegliai tardi un'altra volta. Era da qualche giorno che non andavo a
scuola
ma non mi importava. Mi bastava pagar bene chi di dovere e non sarei
stato
bocciato per le troppe assenze. Ho sempre fatto così e poi
è vero che il denaro
apriva molte porte. Tutti ti rispettano quando sei ricco sfondato. Sono
cresciuto con esempi come Paul e Temptel Zolfanelli, è ovvio
che sono venuto
così cinico. E soprattutto realista. Non mi ero mai permesso
di sognare. Finché
non ho incontrato lei.
Scesi
a fare colazione con caffè e pancakes senza i dolori del
dopo sbronza a farmi
compagnia. Era tutto buonissimo ma forse mi sembrava tutto
più buono perché era
da un pò che non mi gustavo la colazione come si deve. E il
motivo era sempre lei.
Cazzo!
Ora non sapevo che fare della mia vita. Per le questioni di lavoro
avevo sempre
la soluzione a ogni problema ma quando si trattava di problemi
personali ero un
totale disastro. Dovrei parlare con Marcus e cacciare una volta per
tutte
Temptel tuttavia in quel momento non volevo fare nessuna delle due
cose. Volevo
solo starmene in pace ancora un po’. E’ impensabile
lasciare le cose come
stanno ormai che so la verità. Sono furioso con Marcus per
avermi mentito per
anni. Dovrei licenziarlo per non vederlo mai più. Mi ha
fatto troppo male e non
ho proprio voglia di vederlo per un bel pezzo. Però
dovrò parlargli almeno un
ultima volta. Dirgli addio. Di sicuro soffrirò
più nell’allontanare il vecchio
che quella fottuta bastarda di mia madre. Di lei non sentirò
nessuna mancanza.
Mi odia e il sentimento è reciproco, finché se ne
sta lontano da me è meglio.
Sarei tentato di rinchiuderla in una casa di cura per essere sicuro che
mi stia
alla larga per sempre e che non ritorni più dai suoi viaggi.
Dovrò pensarci
attentamente ma dopo il ballo. Ormai la vipera ha fatto mandare gli
inviti per
quello stupido ballo in maschera che si terrà a casa nostra
tra qualche giorno.
Annullarlo è fuori questione quindi dovrò
sopportare e continuare a fingere che
tutto vada bene fino ad allora.
A
breve arrivò Gas. Il mio amico entrò tutto
disinvolto nella mia sala da pranzo
come se niente fosse e si blocca appena mi vede mangiare.
-Per
le palle di Lucifero!- esclamò.
-Cosa?-
lo guardai stranito. Ora che aveva da essere così sorpreso?
-Sembri…
normale. In queste ultime mattine ti ho visto con una faccia da
spavento. Fammi
indovinare. Non ti sei ubriacato ieri sera, vero?-
-Stronzo-
-Che
c’è? E’ bello non vederti distrutto
dall’alcool, amico. Anche se… da quello che
ho sentito ieri, non te la sei passata bene comunque-
-Dici
che la mia litigata con la vipera si sia sentita pure in
città?-
-Probabile-
-Scherzi
a parte, che hai in mano?- gli chiesi notando il foglio che teneva.
-Bè
visto che questo era compito di Marcus e lui al momento sa di non
esserti
gradito, ha passato a me questa rottura di palle. E’ la lista
delle cose
mancanti da fare per quell’inutile festa. Gli inviti sono
stati mandati, il
buffet scelto… mmmm… manca di scegliere i fiori e
l’orchestra- disse guardando
bene il fogliaccio.
-Il
vecchio ha ragione. Non lo voglio vedere al momento. Ma non sono
dell’umore
nemmeno per scegliere queste cazzate. Lo facesse quella stronza di mia
madre
visto che ha voluto organizzare lei questa festicciola-
-Lei
non ne ha voluto più sapere. Sta rinchiusa nella sua stanza
e sembra che non
voglia uscirne. Finalmente sei riuscito a darle il ben servito. A tal
punto da
indurla a restarsene rintanata-
-A
me sembra che quello che ci ha rimesso di più ieri sono
stato io. Chi se ne
fotte di Temptel e di Marcus! Sono io quello a cui hanno tenuto
nascosta la
verità. Quello che ne è rimasto più
scottato per quella confessione- replicai
stizzito.
-Di
questo non c’è alcun dubbio. Basta che ora non ti
vada ad ubriacare ancora di
più. Per via di Raf ti sei ridotto uno schifo e non voglio
che con questa
storia peggiori la situazione-
-Non
preoccuparti. Non ho la voglia né la forza per riempirmi
ancora di alcool. E
poi mi mancava una mattinata senza l’emicrania-
-Meglio
così- rispose poi sembrava che volesse aggiungere altro ma
poi cambiò idea.
Restammo
in silenzio per qualche minuto e vedendo che non accennava ad
andarsene, gli
chiesi: -Hai bisogno di altro, Gas?- alzai un sopraciglio.
-Eh?
No no… ora vado- disse sussultando come se lo avessi
svegliato di colpo e mi
guardò stralunato.
-Bene,
vai- gli dissi visto che non accennava ancora ad andarsene. Ma che
diavolo ha
oggi? Sembra proprio rimbambito.
-Sulfus…-mi
chiamò.
-Gas-
lo imitai. Stavo decisamente perdendo la pazienza.
-Ecco
io…-
-E
parla, cazzo! Non è da te tenerla per le lunghe! Che
c’è?-
-Le
manchi- disse infine.
Cosa?
-Le
manchi tanto, Sulfus. Non fa che pensare a te- continuò.
Quelle
semplici e poche parole riuscirono ad ammansirmi. Ma anche a
rattristarmi.
Anche lei mi mancava. Tanto.
-L’hai
vista? Quando?-
-Stamattina-
-…Capisco-
-Anche
lei non se la sta passando bene in questi giorni di lontananza, Sulfus.
Perché non
vi date un opportunità?-
-Sai
bene il perché e smettila di chiedermelo-
-Lo
so ma…-
-Niente
ma! Vattene, Gas. Ora ho molto da fare- dissi alzandomi dopo aver
finito di
mangiare.
-Va
bene… come vuoi tu- rispose solamente per poi ubbidirmi. Ma
non prima di avermi
rifilato uno sguardo di disapprovazione.
Sono
stanco di sentirmi chiedere le stesse cose. Soprattutto da Gas che mi
conosce
da anni e che sa della mia paura e del mio dolore. Non posso
permettermi un
tale rischio. Non posso proprio.
Continua…
Finito
anche questo capitolino! Yuppi! :3 Ho voluto mettere in risalto Gas
perché è un
vero amico per Sulfus e vuole solo la sua felicità.
Aiuterà pure lui a farli
riavvicinare insieme ad altre “persone”. Vedrete
nei capitoli che verranno e
dopo il prossimo ci sarà quello sul ballo in maschera. Vi
avviso però che
mancherò dall’Italia per circa due mesi e quindi
ci metterò un bel po’ per
aggiornare. Mi spiace ma spero di farvi il nuovo capitolo appena
ritorno ^_^
Bacioni e grazie mille a voi lettori che seguite la storia! Vi sono
veramente
grata <3 A presto!
P.S.
No, non è P.s. I love you XD volevo solo aggiungere che nel
prossimo
aggiornamento ci saranno delle sorprese per voi. Aspettate e vedrete!