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Autore: Himeno    19/08/2014    3 recensioni
Due ragazzi che non conoscono ancora l'amore e che sono uno il contrario dell'altro, possono innamorarsi? Angelo e Diavolo. Il loro amore potrebbe nascere a causa di un gioco? la mia prima ff su questo cartone favoloso! Leggete e ditemi che ne pensate^^ kiss
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Game'
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Capitolo 29

 

Vedere Marcus sulla soglia di casa mia era stata una vera sorpresa. Chissà cos’era successo. La sua faccia non prometteva niente di buono. Sembrava così serio e preoccupato.

-So che la mia visita le è del tutto inaspettata ma dovevo assolutamente parlarle. È successa una cosa…- ma non lo lasciai finire che pensai subito al peggio.

-Che cosa? Sulfus sta bene? È ferito?- 

Oddio! Spero non abbia fatto una sciocchezza.

-No, signorina Raf. Non è ferito. Almeno… non fisicamente- disse lui guardandola. Capisco a cosa sta alludendo ma è stato Sulfus a volere questa situazione. Non io.

-Ed io ho contribuito a peggiorare tutto- continuò sospirando.

-Come?- lo guardai confusa.

-Non voglio girarci troppo intorno con lei, signorina Raf. So di potermi fidare di lei e tanto ormai la verità è venuta a galla. Io sono il nonno paterno di Sulfus- rivelò guardandomi dritto negli occhi.

-Oh mio Dio… davvero lei è… Quindi il padre di Sulfus…- non riuscivo a formulare una frase decente per l’effetto che mi ha provocato la sua rivelazione.

-Era mio figlio Claudius. Ma è una lunga storia. Vede, dopo che gli ho detto la verità ieri, Sulfus ha reagito male scappando di casa per poi ritornare dopo circa otto ore.  Nonostante lo conosca da quando è nato, non sapevo dove si era andato a cacciare. Avevo mandato Gas a cercarlo e sapevo che sarebbe riuscito a trovarlo. Quei due sono amici più stretti e perciò si conoscono bene. E infatti lo aveva trovato. Ma lui aveva preferito non disturbarlo e, senza farsi scoprire, era tornato a informarmi che Sulfus stava bene e di lasciarlo in pace per un pò-

E’ vero. Chi meglio del suo amico di bravate poteva sapere dove andava di solito per stare da solo? Anche se pure lei ne aveva un vago sospetto.

-Sulfus pensava di conoscere bene anche lei. Deve averlo scioccato parecchio sapere che lei non era quello che pensava-

-Già. E questo mi angoscia molto. Per anni ho taciuto pensando di farlo per il suo bene ma invece ho sbagliato tutto- disse con un tono affranto guardando per terra come se non avesse più la forza di affrontare il mio sguardo. Come se avesse paura che potessi giudicarlo per essere stato un codardo in tutti questi anni. Ma non ero io la persona che doveva affrontare per avere il suo perdono. E nemmeno quella che doveva giudicarlo. Era una faccenda tra loro due ed io non potevo intromettermi.

-Per quale motivo è venuto qui?- gli chiesi schiarendomi la voce.

-Perché voglio aiutarvi, signorina Raf. So che lo ama molto e lui anche. Voglio solo il vostro bene. Non voglio più vederlo soffrire. Se dopo Sulfus vorrà che me ne vada, lo farò. Ma prima desidero la sua felicità. Vedergli di nuovo un sorriso sincero che faceva spesso quando era un bambino minuscolo. E quando ancora la cattiveria di Temptel e Paul non gli aveva spezzato il cuore- disse con tono deciso. –Almeno per una volta, voglio comportarmi come il nonno che dovevo essere-

-Capisco-

Non sapevo che altro dire. In quel momento ero piuttosto confusa sul come dovevo comportarmi. Ero felice che Marcus voleva aiutarmi ma allo stesso tempo volevo anch’io aiutare lui a chiarirsi con Sulfus. Poi pensai che anche se io e lui finiremo per stare insieme, gli mancherà sempre quell’anziano signore che ora si trovava di fronte a me. Ora che sapeva la verità, sicuramente Sulfus era troppo arrabbiato per poter perdonare. Ma una volta superato il momento, sono sicura che si pentirà di aver allontanato l’unico parente che gli era rimasto e soprattutto che lo amava. Lo vedevo dallo sguardo di Marcus quanto tenesse al nipote.

-Tra pochi giorni, ci sarà un ballo mascherato nella residenza Zolfanelli. Farò in modo che lei venga invitata-

-Un ballo mascherato?-

-Sì, l’ha organizzato la signora Temptel per rendere più “allegra” la casa. Oramai sono stati mandati quasi tutti gli inviti. Ieri sera tra lui e sua madre ci è stato il caos per via… della mia rivelazione, ma nonostante tutto non oserà annullare la festa. Farà finta di niente, come al solito. E’ sempre stato bravo a nascondere ciò che prova- disse e in quest’ultime parole c’era anche una nota di malinconia.

-Lo so bene ma come farà a mettermi tra gli invitati? Dovrò usare un falso nome?-

-Sì. Sarà necessario ma non solo. Avrò dei bravi aiutanti nel mio piano- sorrise.

-Aiutanti? E chi sarebbero?- chiesi curiosa. Chi altri poteva volere che io e Sulfus tornassimo insieme? Ci mancava anche questo mistero.

-Non posso dirvelo per ora. Vi basti sapere che siamo dalla sua parte- disse per poi guardare l’orologio al polso. –Santo Cielo, come si è fatto tardi! E lei deve anche andare a scuola- disse alzandosi.

-Ha ragione. Devo proprio andare se no arriverò in ritardo- dissi alzandomi a mia volta.

-Vuole che l’accompagni? Gas è qui fuori che sta aspettando-

Ci pensai un attimo per poi accettare. Strano ma vero, mi mancava perfino quel mattacchione di Gas, e adesso lo avrei rivisto molto volentieri ma…

-Scusi ma Gas non dovrebbe essere ad accompagnare a scuola Sulfus?- mi venne in mente.

-Sulfus non va a scuola da un po’ di giorni. Ultimamente non fa che svegliarsi tardi con una forte emicrania ed esce soltanto per ubriacarsi e per lavorare- sospirò amareggiato l’anziano.

-Ah…-

Si è ridotto così… per me? Solo perché non ha voluto tenermi con sé, darci un opportunità. E’ solo uno stupido masochista! Mi fa una rabbia! Sarebbe stato tutto più facile se avessi continuato a odiarlo e invece mi ritrovo innamorata persa di lui. A volte il destino è parecchio bastardo.

-Vogliamo andare?- mi chiese vedendomi imbambolata.

-Sì, certo- e dopo aver preso il mio zaino e lasciando perdere la colazione – tanto mi era passato l’appetito – uscimmo da casa ed entrai nella macchina di Zolfanelli.

-Ehy chi si rivede? Come va, angelo biondo?- mi salutò Gas appena mi vide.

-Ciao Gas. Diciamo che poteva andarmi meglio. Sulfus non è l’unico a soffrirne- gli dissi per poi vedere l’espressione triste di Marcus seduto accanto a me.

-Vedrai che si sistemerà tutto. Ho fiducia e sono sicuro che presto tornerete insieme a fare i piccioncini. Non abbatterti- disse mettendo in moto verso la mia scuola.

-Grazie, Gas- sorrisi.

-E poi le lacrime ti formano certe borse sotto gli occhi che rovinano il tuo faccino. Quindi piantala, ok?- scherzò per farmi ridere e funzionò. Il suo atteggiamento è sempre rude ma non mi ha mai trattata male. Anzi. In lui ho trovato un nuovo amico.

-D’accordo. Niente più lacrime se no divento brutta e Sulfus non mi vorrà più- risposi.

-Questo è impossibile-

-Che io diventi brutta?-

-No, che Sulfus non ti vorrà. Lui ti vorrà sempre. Anche da lontano, tu sei sempre nei suoi pensieri. Sono convinto che non ci sarà nessun altra per lui- disse e le sue parole mi riempirono di tenerezza e amore. Anche per me, lui sarà sempre l’unico. Ne sono certa.

E per il resto del tragitto, restammo in silenzio, ognuno con i suoi pensieri che riguardavano tutti la stessa persona.

 

*********************************

 

Mi mancava da aggiungere nella lista della famiglia perfetta “madre estremamente pazza” oltre che puttana. Per loro era questo l’amore. Un attaccamento morboso che portava a volere il malcapitato tutto per sé come un giocattolo. Questa è stata la relazione tra i miei genitori in cui perfino io, il loro stesso figlio, ero il terzo incomodo. Almeno da parte di mia madre. Da quello che mi ha detto Marcus, mio padre era stato sinceramente innamorato di Temptel nonostante sia una pazza. Forse l’essersi conosciuti fin da piccoli, li aveva portati ad avere un attaccamento speciale a tal punto da non aver avuto altre relazioni. Poi morto mio padre, la cara Temptel si è data da fare per farsi “consolare”. Claud sarà stato il primo ma non l’unico di certo a farsi la ricca figlia di Paul Zolfanelli. Lei può essere stata fedele finché lui era vivo ma poi dopo ha fatto presto a trovare qualcun altro. Claudius era stato troppo ingenuo e buono per stare con una come mia madre.

Ieri ho avuto una giornata davvero pesante e ricca di emozioni. Prima la forte rivelazione di avere Marcus come nonno, poi la baraonda con Temptel. Dopo la lite che ho avuto con lei, ero troppo stanco per poter vedere Marcus perciò chiesi a una cameriera di farmi arrivare in camera la cena. Rimasi nella mia stanza e dopo aver mangiato, mi addormentai stremato. Il vecchio con la Temptel sono riusciti a prosciugarmi di tutte le energie più di un intensa giornata di lavoro in ufficio. E pensare che una volta dicevo che nessuno avrebbe mai sconfitto Sulfus Zolfanelli. Mi sono dovuto ricredere. Eccome.

 

Mi risvegliai tardi un'altra volta. Era da qualche giorno che non andavo a scuola ma non mi importava. Mi bastava pagar bene chi di dovere e non sarei stato bocciato per le troppe assenze. Ho sempre fatto così e poi è vero che il denaro apriva molte porte. Tutti ti rispettano quando sei ricco sfondato. Sono cresciuto con esempi come Paul e Temptel Zolfanelli, è ovvio che sono venuto così cinico. E soprattutto realista. Non mi ero mai permesso di sognare. Finché non ho incontrato lei.

Scesi a fare colazione con caffè e pancakes senza i dolori del dopo sbronza a farmi compagnia. Era tutto buonissimo ma forse mi sembrava tutto più buono perché era da un pò che non mi gustavo la colazione come si deve. E il motivo era sempre lei.

Cazzo! Ora non sapevo che fare della mia vita. Per le questioni di lavoro avevo sempre la soluzione a ogni problema ma quando si trattava di problemi personali ero un totale disastro. Dovrei parlare con Marcus e cacciare una volta per tutte Temptel tuttavia in quel momento non volevo fare nessuna delle due cose. Volevo solo starmene in pace ancora un po’. E’ impensabile lasciare le cose come stanno ormai che so la verità. Sono furioso con Marcus per avermi mentito per anni. Dovrei licenziarlo per non vederlo mai più. Mi ha fatto troppo male e non ho proprio voglia di vederlo per un bel pezzo. Però dovrò parlargli almeno un ultima volta. Dirgli addio. Di sicuro soffrirò più nell’allontanare il vecchio che quella fottuta bastarda di mia madre. Di lei non sentirò nessuna mancanza. Mi odia e il sentimento è reciproco, finché se ne sta lontano da me è meglio. Sarei tentato di rinchiuderla in una casa di cura per essere sicuro che mi stia alla larga per sempre e che non ritorni più dai suoi viaggi. Dovrò pensarci attentamente ma dopo il ballo. Ormai la vipera ha fatto mandare gli inviti per quello stupido ballo in maschera che si terrà a casa nostra tra qualche giorno. Annullarlo è fuori questione quindi dovrò sopportare e continuare a fingere che tutto vada bene fino ad allora.

A breve arrivò Gas. Il mio amico entrò tutto disinvolto nella mia sala da pranzo come se niente fosse e si blocca appena mi vede mangiare.

-Per le palle di Lucifero!- esclamò.

-Cosa?- lo guardai stranito. Ora che aveva da essere così sorpreso?

-Sembri… normale. In queste ultime mattine ti ho visto con una faccia da spavento. Fammi indovinare. Non ti sei ubriacato ieri sera, vero?-

-Stronzo-

-Che c’è? E’ bello non vederti distrutto dall’alcool, amico. Anche se… da quello che ho sentito ieri, non te la sei passata bene comunque-

-Dici che la mia litigata con la vipera si sia sentita pure in città?-

-Probabile-

-Scherzi a parte, che hai in mano?- gli chiesi notando il foglio che teneva.

-Bè visto che questo era compito di Marcus e lui al momento sa di non esserti gradito, ha passato a me questa rottura di palle. E’ la lista delle cose mancanti da fare per quell’inutile festa. Gli inviti sono stati mandati, il buffet scelto… mmmm… manca di scegliere i fiori e l’orchestra- disse guardando bene il fogliaccio.

-Il vecchio ha ragione. Non lo voglio vedere al momento. Ma non sono dell’umore nemmeno per scegliere queste cazzate. Lo facesse quella stronza di mia madre visto che ha voluto organizzare lei questa festicciola-

-Lei non ne ha voluto più sapere. Sta rinchiusa nella sua stanza e sembra che non voglia uscirne. Finalmente sei riuscito a darle il ben servito. A tal punto da indurla a restarsene rintanata-

-A me sembra che quello che ci ha rimesso di più ieri sono stato io. Chi se ne fotte di Temptel e di Marcus! Sono io quello a cui hanno tenuto nascosta la verità. Quello che ne è rimasto più scottato per quella confessione- replicai stizzito.

-Di questo non c’è alcun dubbio. Basta che ora non ti vada ad ubriacare ancora di più. Per via di Raf ti sei ridotto uno schifo e non voglio che con questa storia peggiori la situazione-

-Non preoccuparti. Non ho la voglia né la forza per riempirmi ancora di alcool. E poi mi mancava una mattinata senza l’emicrania-

-Meglio così- rispose poi sembrava che volesse aggiungere altro ma poi cambiò idea.

Restammo in silenzio per qualche minuto e vedendo che non accennava ad andarsene, gli chiesi: -Hai bisogno di altro, Gas?- alzai un sopraciglio.

-Eh? No no… ora vado- disse sussultando come se lo avessi svegliato di colpo e mi guardò stralunato.

-Bene, vai- gli dissi visto che non accennava ancora ad andarsene. Ma che diavolo ha oggi? Sembra proprio rimbambito.

-Sulfus…-mi chiamò.

-Gas- lo imitai. Stavo decisamente perdendo la pazienza.

-Ecco io…-

-E parla, cazzo! Non è da te tenerla per le lunghe! Che c’è?-

-Le manchi- disse infine.

Cosa?

-Le manchi tanto, Sulfus. Non fa che pensare a te- continuò.

Quelle semplici e poche parole riuscirono ad ammansirmi. Ma anche a rattristarmi. Anche lei mi mancava. Tanto.

-L’hai vista? Quando?-

-Stamattina-

-…Capisco-

-Anche lei non se la sta passando bene in questi giorni di lontananza, Sulfus. Perché non vi date un opportunità?-

-Sai bene il perché e smettila di chiedermelo-

-Lo so ma…-

-Niente ma! Vattene, Gas. Ora ho molto da fare- dissi alzandomi dopo aver finito di mangiare.

-Va bene… come vuoi tu- rispose solamente per poi ubbidirmi. Ma non prima di avermi rifilato uno sguardo di disapprovazione.

Sono stanco di sentirmi chiedere le stesse cose. Soprattutto da Gas che mi conosce da anni e che sa della mia paura e del mio dolore. Non posso permettermi un tale rischio. Non posso proprio.

 

Continua…

 

Finito anche questo capitolino! Yuppi! :3 Ho voluto mettere in risalto Gas perché è un vero amico per Sulfus e vuole solo la sua felicità. Aiuterà pure lui a farli riavvicinare insieme ad altre “persone”. Vedrete nei capitoli che verranno e dopo il prossimo ci sarà quello sul ballo in maschera. Vi avviso però che mancherò dall’Italia per circa due mesi e quindi ci metterò un bel po’ per aggiornare. Mi spiace ma spero di farvi il nuovo capitolo appena ritorno ^_^ Bacioni e grazie mille a voi lettori che seguite la storia! Vi sono veramente grata <3 A presto!

 

P.S. No, non è P.s. I love you XD volevo solo aggiungere che nel prossimo aggiornamento ci saranno delle sorprese per voi. Aspettate e vedrete!

   
 
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