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Autore: Lily777    19/08/2014    2 recensioni
Anna propone a Mike di fare una vacanza 'in famiglia'
Questo significa che Chester non verrà invitato, al contrario di quello che accade solitamente.
Come prenderà la notizia quest'ultimo? Che ripercussioni avrà sul loro rapporto questa improvvisa lontananza l'uno dall'altro?
Sperando di aver stuzzicato la vostra curiosità, vi auguro buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia seconda fic, sempre a capitoli come la precedente. Non ne avrà molti, anzi, al massimo tre.

L'idea mi è venuta mentre ero in viaggio per una vacanza. La lontananza da alcuni amici mi ha causato un po' di nostalgia, e mi è affiorato questo pensiero: Chester e Mike vanno sempre via assieme quando non hanno impegni e non sono in tour. E se per una volta uno di loro partisse solo con la famiglia, allontanandosi dall'altro per un po' di tempo? Ed ecco qua il risultato.

La storia viene raccontata dal punto di vista di entrambi.

Spero sia decente e vi piaccia, un bacio e buona lettura.

La storia è dedicata alla fantastica Black_in_Pain, che mi sostiene sempre e mi da forza e coraggio. Grazie di cuore, ti adoro, sei la mia scrittrice preferita

" Tiro le lenzuola verso di me, cerco di avvolgermi il più possibile in esse, ho freddo.

Ma la persona stesa accanto le strappa insensibilmente dal mio corpo per poter cercare calore, infreddolita anch’essa.

Mi lamento e le afferro nuovamente.

Sento imprecare e un sorrisino divertito appare sul mio volto.

- Cazzo Mike…- sussurra Chester. Ridacchio apertamente, non mollo le coperte così comincia a strattonarle, poi seccato mi si attacca dietro e mi abbraccia stretto – Fanculo… Va bene, peggio per te- biascica.

Quasi mi soffoca, allora decido di smetterla di fare il bambino capriccioso – di solito è lui a comportarsi così- e mi rigiro fra le sue braccia. Dopodichè lo stringo a me, trasmettendogli calore.

– Mmh… Così va meglio…- Sorrido alla sua uscita.

Beh, non posso dargli torto!

Rimaniamo così per un po’.

Com’è caldo…

Poi però il mio telefonino suona. Altre fantasiose imprecazioni volano e io sono costretto a divincolarmi da lui per poter raggiungere il cellulare.

Ovviamente è Anna.

Faccio un grosso respiro prima di rispondere.

Mi sento sempre una schifezza quando mi chiama e sono in compagnia di Chez.

E lo sono molto spesso!

- Ehi, ciao tesoro- dico senza entusiasmo e a bassa voce. Anche perché il mio caro compagno qui accanto odia quando chiamo le persone "amore" o "tesoro", a meno che queste dolci parole non siano rivolte a lui.

- ciao amore! Senti, scusa se te lo chiedo, ma hai ancora molto lavoro da fare…? Stasera volevo andare al nostro ristorante preferito con Otis, è da molto che non usciamo insieme e…- lancio un’ occhiata a Chester, che mi fissa con una strana espressione. – Ma certo, mi piacerebbe molto!- in effetti non è una cattiva idea. Avevo altri piani, ma non è giusto trascurare sempre la famiglia, voglio un bene dell’anima a mia moglie e mio figlio, quindi rimanderò i miei progetti ad un altro giorno.

- Oh, che bello! Allora ci vediamo fra due orette a casa!- Esclama Anna felice. –Mi chiami se in caso hai degli imprevisti, d’accordo? Non siamo obbligati ad andarci proprio oggi…- continua.

Forse ha paura di sembrare inopportuna o pesante.

Non se lo merita affatto.

- Ma no, va benissimo tesoro! Allora a dopo, fatevi belli!- ci salutiamo e chiudo la comunicazione.

Mi giro e non faccio in tempo ad aprir bocca che lui esclama: - Ma hai l’amante?!-

Strabuzzo gli occhi.

Che?!

Trattengo a stento la voglia di scoppiargli a ridere in faccia.

- Ad ogni ora c’è sempre qualcuno che ti cerca…-

- Certo che ho un amante!- replico – sei tu!- ed esplodo in una fragorosa risata.

Ma sarà scemo?!

- Non ridere, idiota…- mi guarda male e mi fa il dito.

Fa pure il geloso! Quanto è stupido!

- Tutti lo sospetterebbero! Sei ricco, famoso, belloccio!- sto aggettivo da dove salta fuori? -… sei la mia luce e…-

Si blocca.

Ok. Questo se l’è lasciato sfuggire.

Oddio mi ha fatto un complimento.

E che complimento! Porca miseria! Mi manca il fiato!

Arrossisco visibilmente.

Ci osserviamo per un attimo, lui per la prima volta in vita sua è un po’ imbarazzato.

Non attendo oltre. Gli salto al collo e lo bacio dolcemente per ringraziarlo.

Lui è sempre stato il mio punto debole, il mio cuore e la mia anima.

Naturalmente, da bravo maniaco quale è, si riprende subito dal suo stato di tilt, mi butta sul materasso e si stende su di me, approfondendo il contatto.

Dio, com’è caldo…

Ho due ore, mi ripeto in testa, due ore… Posso coccolarmelo quanto voglio.

Ma poi un altro squillo ci interrompe.

Si stacca da me alterato e mi prende il telefono. – Io te lo spacco!- sibila. Sorrido dispiaciuto.

Vede che è Anna.

- Ora le dico che sei con me e che deve lasciarci sbaciucchiare in pace!- esclama.

O porca miseria, ne sarebbe capace! Lo blocco in tempo, gli prendo dalla mani questo oggetto fastidioso e rumoroso.

Zittisco Chez e rispondo:- Dimmi amore- quando pronuncio l’ultima parola, lui si volta di schiena sussurrando un ‘fanculo’ e va in bagno. Si chiude dentro sbattendo la porta. Ohi ohi…

- Scusa ancora Mike. A cena dovrei parlarti ok?-

Deglutisco e mi si gela il sangue.

Non respiro più.

Oddio.

Che vorrebbe dirmi…?

- È… È successo qualcosa?- Balbetto roco, non ho più ossigeno.

- Che? Ma no amore, sta tranquillo! Devo proporti una destinazione nuova per le vacanze!-

MAMMA MIA.

Stavo per morire! Pensavo fosse qualcosa riguardante me e Chez e il fatto che ultimamente ci frequentiamo troppo.

Beh, in realtà ci frequentiamo troppo da sempre.

Sospiro sollevato – Ah ok, va bene! Ci vediamo a casa fra un po’ allora! Un bacio! – chiudo la chiamata.

Questa volta spengo proprio il telefono.

Mi faccio ribrezzo.

Lo so, sono uno stronzo.

Se mi richiama e vede che ho la segreteria, penserà che prima mi ha disturbato, che non era il momento opportuno e quindi ho chiuso per non essere distratto o infastidito.

Ma ora devo occuparmi del mio cuore che è rintanato in bagno, arrabbiato e scocciato.

Poi riaccenderò l’aggeggio.

Picchio sulla porta e ho un Dejavù. Nemmeno due mesi fa quello a cui bussavo insistentemente era lo sportello della sua auto… sorrido.

Siamo arrivati lontano… anche se i sensi di colpa sono sempre presenti, ora so che non lo abbandonerò mai, dovesse Anna venire a sapere della nostra relazione.

Non lo lascerò.

Omai è la mia linfa vitale e io sono la sua!

Dopo due minuti buoni, trecentomila colpi e ‘ ti prego ’ pronunciati piagnucolando, Chez si decide ad aprirmi. Mi mostra un broncio adorabilmente infantile e gli sorrido intenerito.

Sembra che stia facendo solo dei capricci, ma io so quanto lo faccia star male veramente questa situazione.

- Non mi chiami quasi mai tesoro o amore…- sussurra imbronciato. Poi si fa improvvisamente serio – quasi mai…-

Ma dimmi te se si deve rattristare e indispettire per una cosa come questa!

Come si fa a non amarlo?

Mi si stringe il cuore.

- Chester…- bisbiglio andandogli incontro, lo abbraccio e noto che il suo fiato, prima corto e marcato, ritorna regolare.

Provo una sensazione di conforto appena gli avvolgo la vita sottile.

- Ma io non ho bisogno di chiamarti con questi termini.- mi guarda confuso. Ha indossato i miei pantaloni del pigiama, stanno larghi a me, figurarsi a lui.

Fa ancora più tenerezza e sembra realmente un bambino indifeso, ora.

- Tu sei la mia anima.- dico, guardandolo negli occhi scuri in cui mi perdo sempre. – Sei il mio Sole… Sei…- continuo, cercando dentro di me, esprimendo ciò che provo.

Non gli avevo ancora dichiarato queste cose.

Più mi apro e più i suoi occhi diventano lucidi.

È Uragano.

- se vuoi posso chiamarti così. Ma non tesoro o amore, no. Non bastano.- appena glielo sussurro, mi fa tacere premendo le sue labbra sulle mie.

È incredibile quanto questo leggero sfioramento mi faccia emozionare.

Sembriamo due ragazzini!

Ma a me piace questa dolcezza, non è mai troppa. Dopo aver atteso entrambi 16 anni per metterci assieme… Ce la possiamo permettere!

A interromperci ancora una volta è una suoneria.

Il telefonino di Chez…

- Mmh…- questo mi fa capire che non ha nessuna intenzione di staccarsi da me e rispondere.

Sorrido sulla sua bocca e a malincuore mi separo, glielo prendo e lui mi guarda velenoso.

Risponde :- Dimmi Tal!- sembra che voglia ucciderla!

- Ehi qua le gemelle non fanno altro che litigare e piangere! Ti prego, vieni in mio aiuto Chester! Stanno buone solo se ci sei tu! Mi hanno procurato un bel mal di testa!- la sua voce si sente fino a qui, interrotta dalle grida delle bambine.

- Oh povera te, ma che hanno oggi?!- esclama Chez mentre mi dà una rapida occhiata e poi si toglie i miei pantaloni per indossare i propri.

- Mah, non lo so! Scusa il disturbo, spero di non aver interrotto un momento… Intimo…- e la sento sogghignare.

Talinda è l’unica a conoscenza della relazione fra me e suo marito.

D’altra parte, loro si adorano, ma non c’è amore. Si sono sposati dopo pochissimi mesi di conoscenza, e lei era già incinta… quindi diciamo che si coprono a vicenda. Chester la aiuta in tutto e per tutto, è la sua migliore amica, le dà denaro, la rende felice, ama i figli e sta volentieri a casa con la famiglia. Lei sta bene con lui, adora i bimbi e maschera noi due facendo set fotografici da prima pagina del giornale con il suo compagno.

Io sono un caso a parte.

Lavoro ventiquattr’ore su ventiquattro, non vedo quasi mai i parenti. Fra me e Anna le cose vanno bene, ma non c’è l’armonia che possedevamo un tempo. D’altronde appariamo raramente, ci frequentiamo poco e mi dispiace, anche per Otis.

Ma gli unici momenti liberi che mi concedo li dedico a Chester.

Poi si torna in attività.

E ritornano a farsi sentire più che mai i sensi di colpa.

- In realtà si, ci hai interrotti scema, ma ti scuso! Ciao bellissima, ci vediamo a casa fra poco- risponde lui e chiude la telefonata. – Le principesse stanno facendo morire Tal, devo correre.- sospira e mi sfiora la bocca – ci vediamo stasera sul tardi allora?- chiede speranzoso. Lo guardo sconnesso. – Ma Mike ci sei?! Hai appuntamento con la band, dobbiamo festeggiare con gli altri per il successo del nostro nuovo album no?- Oh porca miseria, è vero! Me n’ero completamente dimenticato! Ora si arrabbierà…

- Oh… Scusa ma ho appuntamento con Anna, usciamo con Otis e penso staremo via tutta la serata. M’ero scordato che ci riunivamo proprio oggi…- mi gratto la testa e attendo le grida.

Che non arrivano.

- Ah bello!- sussurra. Mi guarda come a dire ‘ non preoccuparti ’. – Vabbè dai. Vorrà dire che rimanderemo ad un’altra sera, ma saremo solo io e te e…- mi sfiora il sedere con la mano -...dovrai pagare un extra per farti perdonare questa mancanza…- sorride malizioso, poi infila veloce i suoi abiti e se ne va urlando – divertiti e abbraccia il bimbo da parte mia!-

Rimango imbambolato.

Da quando è diventato così accomodante e calmo? Dolce e arrendevole?

Mamma mia, è cambiato tanto in questi anni… All’inizio solo dopo averlo conosciuto come si deve capivi che in fondo è una brava persona che indossava mille maschere solo per difendersi dal mondo.

Ora invece ha abbandonato la maggior parte di esse ed è più se stesso, è più sereno.

Ed è ancora più meraviglioso.

Riaccendo il cervello e mi vesto ‘sarà meglio che anche io vada ’.

Afferro le chiavi dell’appartamento-sede, chiudo a chiave, entro in macchina e parto."

 

/ Si sentono pianti e grida da fuori porta di casa! Prendo un grosso respiro ed entro, preparandomi alla tortura.

Appena apro, Talinda mi corre incontro e dice alle bimbe :- Su su, buone, è arrivato papà vedete?- e me le molla, mentre lei va a prendersi una pastiglia per l’emicrania. Povera, è sfinita. Cazzo che casino fanno, sono nervosette, eh?

- Papi! Non mi dà la bambola!-

- È mia!- Oh Santo Cielo qualcuno mi salvi!

Poco dopo torna, solo ora noto i suoi capelli scuri tutti scompigliati e le occhiate da record.

Le sorrido e le sfioro la guancia con la mano – Va a riposare, ci penso io ora- bisbiglio.

Mi rivolge uno sguardo dolce, di gratitudine, e si avvia in camera.

Mi rivolgo alle gemelle - Ehi, calma marmocchiette, quella si può condividere!- come sono belle… Bacio sulla fronte entrambe, poi afferro la bambola e, con una voce in falsetto, comincio :- Kelly non vuole che litighiate. Kelly vuole bene a tutte e due!- le principesse ridono e mi sento meglio.

- Dai, avete fatto impazzire la mamma! E non avete dormito neanche un po’ questo pomeriggio! Su, andate nel lettino!- poi comincio a carezzarle e canticchiare una ninna nanna.

Solo che dopo venti fottuti minuti di urla e di ‘ non ho sonno ’, la mia voce da dolce e leggera che era muta in rabbiosa e seccata. Ma porca miseria, non la finiscono più!

Faccio parecchi tentativi, cambio canzoncina una decina di volte e solo dopo un altro bel po’ di tempo si addormentano. – Alleluia…-

Mi accascio sul divano sfinito e mi accorgo che Mike mi manca di già. Lui ora saprebbe tirarmi su il morale, mi abbraccerebbe paziente e sorridente.

Ma sono un idiota! Non ci vediamo da un’ora Santo Cielo, mica da due settimane!

Sospiro e sento le palpebre pesanti. ‘ Ora lui è con Anna e si stanno divertendo…’ considero intristendomi, ‘ sta bene con lei. Passerà una serata piacevole, devo smetterla di pensare continuamente a lui.’ e con questo mi addormento.

Mi sveglio di soprassalto, ricordandomi che stasera mi devo vedere coi ragazzi.

Che cazzo di ore sono?! Guardo l’orologio: ventidue e dieci. Perfetto, sono in ritardo!

Tal ancora dorme.

Mi dirigo frettolosamente in bagno, mi do una spazzolata ai denti, do un’occhiata alle gemelle, poi prendo occhiali, sigarette e accendino ed esco di casa.

Dieci minuti e arrivo nell’appartamento occupato da me e Mike nemmeno cinque ore fa.

Saluto tutti e mi chiedono dove sia il nostro MC.

- Aveva un appuntamento, è uscito con Anna e Otis- rispondo. Ovviamente Joe, che non sa neanche cosa sia il tatto, subito approfitta affermando:- Chissà cosa succederà stanotte dopo la cenetta romantica eh…?- un ago mi si infila lentamente nel cuore.

Ridacchia e Dave gli batte il cinque per pietà, alzando gli occhi al cielo.

Brad fissa male l’idiota della band e Rob invece guarda me, dispiaciuto.

Perché mai? Che cazzo vuole?

Lo fulmino con lo sguardo, e subito me ne pento: con lui vado molto d’accordo, è discreto e sempre buono e gentile. Abbiamo una buona intesa.

Solo non capisco che abbia da guardare.

Brad mi dà una pacca sulla spalla e cambia discorso, facendo considerazioni su diverse canzoni del nostro repertorio, poi passa ai live.

Ma che hanno tutti oggi, si può sapere?

 

È quasi mezzanotte quando, dopo diverse argomentazioni,risate e birre, uno a uno cominciano ad andarsene per tornare a casa.

Mi accorgo che rimaniamo solo io, Brad e Rob.

Sembra vogliano parlarmi di qualcosa, ma nessuno dei due apre bocca, rimangono semplicemente seduti di fronte a me lanciandosi sguardi strani.

Comincio sinceramente ad innervosirmi e sto per dare sfogo al mio turbamento, quando sento la porta dell’appartamento aprirsi.

Compaiono una testa dalla chioma nera e degli occhi leggermente a mandorla. – Ehi ragazzi, ci siete ancora?- sussurra. – Mike…!- esclamo, tutti gli occhi si fissano su di lui e ringrazio Dio che quest’uomo arrivi sempre al momento giusto.

- Ciao amico! Non eri fuori?- chiede Rob, poi noto che Brad si alza dal sofà e si dirige verso l’uscita.

- Si fino a poco fa, con Anna e Otis! Però volevo almeno venire a salutarvi, mi sono sentito in colpa!- ridacchia.

- Beh, piacere di averti visto, UomoSempreImpegnato! Io però devo andare, se Sara vede che sono ancora fuori a quest’ora mi mangia vivo!- abbraccia frettolosamente me e Mike e lancia un’occhiata significativa al batterista.

Significato che non colgo.

- Oh, meglio se vado anche io…- esclama Rob, mi rivolge un sorriso che ricambio confusamente, fa lo stesso col mio compagno, poi entrambi spariscono.

- Ma si può sapere che cazzo hanno quei due?!- grido spazientito. È tutta la sera che si comportano in maniera bizzarra!

Mike non dice nulla, mi raggiunge, si siede sul divano e mi stringe fra le braccia.

Ma è morto qualcuno e stanno cercando il modo migliore per dichiararmelo?

- Che devi dirmi?- domando, ansioso.

-… Anna mi ha chiesto se quest’anno possiamo cambiare meta per il nostro viaggio delle vacanze.-

Fin qui nulla di tragico.

- E…?-

- E ha detto che vorrebbe trascorrere un periodo solo con me e nostro figlio! Andiamo sempre via insieme a te, Tal e i tuoi bimbi. Non potevo dirle di no. Abbiamo bisogno anche noi di un po’ di tempo per stare assieme. Passeremo tre settimane a…-

- Bisogno di tempo? TRE SETTIMANE?!- esclamo sconvolto. Come faccio a vivere tre fottutissime settimane senza di lui?!

Anna avrà anche ragione a voler avere un po’ di intimità con suo marito… Ma non se quest’ultimo è il MIO compagno!

Penso che gli occhi stiano per uscirmi dalle orbite, perché li sgrana anche lui e mi guarda spaventato, per poi continuare il suo discorso :- le passeremo a Kailua, alle Hawaii; sai, vorrei passare qualche istante anche con lei e…- qua scatto. Perché deve dire queste cose proprio a me?!

- Puoi anche direttamente dichiarare che preferisci stare con lei che con me! Ma porca miseria Mike, stai sempre a lavorare, se è per questo non passi mai del tempo neanche con me!- a questo punto si mette a ridere. Ah, RIDE PURE!

- Ma si può sapere che stai farneticando Chez? Innanzitutto non è vero che preferisco lei a te! Secondariamente, siamo nella stessa band da 16 anni! Stiamo sempre vicini!- Ma che cazzo c’entra!

- Siamo un gruppo, Mike, stiamo sempre IN gruppo! Non da soli! Abbiamo una relazione da soli due mesi, quindi prima ci vedevamo sempre principalmente per lavorare!-

- Chester, aspetta, hai fraint…-

- È fottutamente vero! Ma ci hai mai pensato?! Le uniche volte che ci siamo ritrovati eravamo con le nostri mogli per andare in vacanza assieme. Ma almeno lì avevo l’occasione di starti accanto al di là della nostra attività! In sede, quando eravamo solo io e te per scrivere le canzoni e cioè la maggior parte delle volte, avevo una voglia tremenda di fare diverse cose invece che cantare, ma la nostra sembrava solo un’amicizia, quindi non potevo far altro che farti ridere inventando varie cavolate e battutine, e tu mi stavi dietro, ci comportavamo come due migliori amici. Ma è proprio questo il punto: noi non siamo migliori amici!-

- Chester, so quello che vuoi dire ma…-

- Siamo una coppia! Non puoi darmi una pacca sulla spalla e dire ‘ vado in vacanza con mia moglie tre settimane perché non sto mai con lei ’! Non stai mai neanche con me!-

- Sono sempre sommerso di lavoro!-

- Infatti Mike! Che devo fare, chiedere un permesso per avere un po’ del tuo tempo? Pregare Anna di lasciarti a me una sera su venti? Dai, è ridicolo cazzo! Ogni volta che sei lontano da me io… Oh fanculo.- mi gira la testa, mi risiedo sul divano mentre lui mi scruta, stranito e rattristato.

Non si aspettava di certo questo fiume di parole, sinceramente neanche io, ma quando ci vuole ci vuole! Cosa dovrei fare?

Rischio che mi sfugga di nuovo fra le mani se se ne va con lei.

Lo so, lo conosco, lo sento.

Ho una paura fottuta.

- Senti… Io non avevo idea che la pensassi in questo modo. Mi sono spiegato male, ti chiedo scusa. Io sono davvero contento di poter stare con te appena ho qualche istante libero, Chester. E sono consapevole di dedicare poco tempo a tutti, specialmente a te a causa della mia fissa di occuparmi sempre di qualcosa di nuovo. Hai ragione, certo, su tutti i fronti. Ma non posso dire di no alla mia famiglia, capisci?- mi poggia incerto un braccio intorno alla vita e continua a osservarmi, incerto sul da farsi.

Lui non sa come agire?! E io che dovrei dire che non lo vedrò per un’infinità di giorni?!

- Sognavo di essere il punto principale per te. Non è così. Ci sarà sempre qualcun altro.- l’unico a sprofondare sono io. Perché sono un debole di merda. Sono migliorato ma di base resto sempre lo stesso debole. – Tu sei il mio sostegno Mike. Credo che il tuo invece siano Anna e Otis. Come è giusto che sia! Loro sono i tuoi familiari! Ma non riesco ad accettare che tu vada via. Non avrai tempo per me dopo.- sono un’egoista cazzo, lo so. Sono sbagliato.

Non lo lascio replicare.Mi divincolo da lui, dirigendomi verso la porta. Mi sento vuoto, senza anima. Senza di lui.

- Passa buone vacanze e riposa, che poi si ricomincia a lavorare… Giusto? Ah, tu senza non vivi.- non lo guardo neppure, esco e sbatto la porta.

Sbatto i miei modi sgarbati e arroganti in faccia a lui.

Ma l’unico che poi riceve uno schiaffo in pieno viso sono io.

 

‘Ora non lo vedrò per un mese ’ considero durante il tragitto verso casa. ‘ Bel modo di salutarlo… Complimenti Chester, fai sempre la cosa giusta!'

Sospiro.

Mi sembra manchi l’aria.

Entro a casa, ho il visto contratto in una smorfia di disgusto. Disgusto verso me stesso. Che idiota sono! Voglio baciarlo, abbracciarlo, voglio solo poter stare con lui e invece che faccio? Mi metto a gridare e rovino sempre tutto. È incredibile!

Mi stendo sul letto, vicino a mia moglie. Guardo l’ora nel cellulare: l’una e mezza. È molto tardi. Eppure non ho sonno.

Questa serata l’avevo programmata diversamente.

Io e Mike dovevamo stare assieme. Dormire l’uno fra le braccia dell’altro.

Gli avrei sussurrato una canzone finché non si fosse addormentato.

L’avrei cullato tutta la notte.

Invece non ci vedremo per un mese. E neanche ci sentiremo per telefono. Troppo rischioso per lui con Anna. Insomma, perché dovrebbe regolarmente ricevere chiamate da un ‘semplice amico ‘?

Voglio lasciarlo in pace. E poi proverei ancora di più la sua mancanza, ascoltando la sua voce.

Mi giro verso Talinda.

La osservo.

I capelli corvini le coprono morbidamente la fronte e parte del collo. Le labbra sono increspate in un leggero sorriso.

Chissà cosa starà sognando… Sembra serena. Lo è realmente?

Fin’ora non le ho mai posto questa domanda. A lei devo un sacco di cose.

Se non ci fosse Mike, Talinda potrebbe essere il mio sostegno? La persona a cui affidarmi in tutto e per tutto? Con cui cadere e risalire?

La Luce dietro la mia ombra?

Lei… Potrebbe?

‘ Sarebbe diverso... No, sarebbe fottutamente diverso. Perché Mike non è solo la mia Luce. Mike è la mia Speranza, il mio Amore.’

Ecco.

Mi sono risposto da solo./

  
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