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Autore: Lily777    26/08/2014    2 recensioni
Anna propone a Mike di fare una vacanza 'in famiglia'
Questo significa che Chester non verrà invitato, al contrario di quello che accade solitamente.
Come prenderà la notizia quest'ultimo? Che ripercussioni avrà sul loro rapporto questa improvvisa lontananza l'uno dall'altro?
Sperando di aver stuzzicato la vostra curiosità, vi auguro buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il secondo capitolo della fic. Qui entrano in scena Armadio - per i comuni mortali RobTeneroUomoAmorevole-, il Cinico - BradDaiBeiCapelliLucenti- e la bellissima Talinda - lei non poteva proprio mancare-. Spero vi piaccia.

Grazie a Black_in_Pain e J a r t per le recensioni. Siete davvero dolci, è un orgoglio per me aver ricevuto due opinioni belle come le vostre. Mi auguro che anche questa seconda parte della storia sia di vostro gradimento <3

Un abbraccio, buona lettura!

P.S.: per un problema con il programma di scrittura del mio pc, le 'è' accentate appaiono scritte sempre in minuscolo purtroppo, anche quando non dovrebbero esserlo... E, in più, il computer ha inserito degli spazi di troppo ogni volta che sono andata a capo. Mi scuso per l'inconveniente.

 

 

"Mi sveglio malissimo.

È la giornata della partenza per le Hawaii e l’unica cosa che desidero ora è non andare.

Sono passati cinque giorni dalla discussione con Chester. Quello se ne è andato senza nemmeno lasciarmi parlare! Tipico di lui: avventato e impulsivo!

Non ci siamo neppure sentiti e, conoscendolo, non toccherà il cellulare ora che sono in compagnia di Anna. Anche perché sa che ho il terrore che lei possa avere anche un minimo sospetto su noi due.

Dovrei essere arrabbiato con lui, per il modo in cui mi ha trattato. Eppure in fin dei conti mi ha solo spiegato come stanno le cose. Ha esposto quello che prova.

E l’unica cosa che vorrei avere ora è un po’ di quel famoso tempo che non concedo mai a nessuno. Per poterci chiarire, dire cosa ne penso io. Abbracciarlo forte… prima di andare via.

Ma proprio come ha detto lui, io questo tempo non lo possiedo. Non ce l’ho.

Perchè scivola. Tutto scivola e io non riesco a controllare nulla.

Sussulto appena sento qualcuno sfiorarmi la schiena, richiamandomi dai miei pensieri. Anna mi osserva, con un sorriso stampato sulle labbra colorate da un tenue rossetto rosa.

- Io e Otis non vediamo l'ora di arrivare là!- esclama felice, - vero piccolo?-

- M-ma papà... Dov'è Chester?- bisbiglia il bimbo. Lo guardo spaesato, punto gli occhi su Anna e poi torno su mio figlio.

- Non verrà con noi questa volta.- sussurro accarezzandogli la nuca.

- Perchè?- la sua voce squillante e curiosa mi scombussola. Pone domande a cui io non posso dare risposte sincere.

Vorrei dirgli ' se vuoi lo chiamiamo! Lo invitiamo, gli facciamo una sorpresa, ti va? Lo rapiamo e ce lo portiamo con noi!' ma non posso. Non posso davvero.

- Vedi...- cerco una bugia che possa convincerlo e persuadere anche la mia mente -Volevamo stare un po' solo io te e la mamma.- sorrido sconfitto e lo prendo per mano, conducendolo verso la mia auto.

 

Mi accascio poco convinto sul sedile dell'aereo.

Al mio fianco, Anna sistema la sua valigia per poi dire a Otis, che è posizionato nel posto davanti al mio, di fare il bravo e comportarsi bene.

Una Hostess ci avverte che il volo sta per partire e ci prega di allacciare le cinture di sicurezza e non alzarci durante il decollo.

All'inizio c'è un po' di turbolenza.

Mi aggrappo saldamente ai braccioli del sedile, intimorito. In questo preciso momento mi torna in mente il fatto che Chester poco tempo fa su Twitter abbia affermato che ha paura di volare. Se fosse qui sarebbe già morto! Ridacchio e per un istante sto meglio.

Ma , ricordandomi che non lo vedrò nè sentirò per un bel po', una nota di malinconia appare sul mio volto.

Perchè?

Davvero è così difficile da sopportare questa distanza?

I miei sentimenti per lui sono a questo livello?

La risposta la conosco già.

Da molti anni.

Chiudo gli occhi, cercando di non pensarci, di svuotare la mente che ho torturato per cinque giorni. Il suo viso, le sue parole, il modo in cui ha reagito. Il suo egoismo. Dettato da quello che prova per me.

Mi perdo...

A svegliarmi sono le risate di Anna.

Mi giro verso di lei. Otis le sta mostrando un gioco del suo Gameboy. Sembra molto concentrato e mia moglie ha una bellissima luce che le illumina il viso, mentre lo osserva. Sorrido a mia volta.

Poi guardo oltre l'oblò dell'aereo, perdendomi fra le nuvole che oscurano il cielo e anche la mia testa.

Chissà che starà combinando lui in questo momento. Credo che abbia voglia di chiamarmi.

Non lo farà.

- Tutto bene Michael?- Anna mi poggia una mano sul braccio e cerca dentro i miei occhi. Li distolgo subito dai suoi. -Si tesoro, è tutto perfetto- le stringo la mano fra le mie.

- Perchè non hai telefonato a Chester?- mi chiede cercando di essere discreta.

Questa domanda mi spiazza un po'.

- Avrei dovuto?- rispondo perplesso. Mi osserva.

- Amore, è il tuo più caro amico, che io sappia. Vi vedete sempre, vi sentite per qualsiasi cosa, a qualsiasi ora del giorno e della notte! E ora invece, che starai lontano da lui per molto tempo, non hai toccato il cellulare e non sei andato a trovarlo prima di partire - mostro una faccia sorpresa.

Stiamo così tanto in contatto io e lui che appena non ci incontriamo per un po' mia moglie, e dico mia moglie, me ne domanda il motivo!

Maschero subito il mio stupore facendole un sorriso :- Tranquilla, va tutto bene- ha ancora un'espressione tesa.

- Diciamo che abbiamo avuto una piccola discussione... Niente di che, sai com'è Chez! Due minuti e gli passa!-

- L'avete avuta a causa mia? Della mia richiesta della vacanza da soli Michael?- sussurra, scuotendomi il braccio con fare preoccupato.

Si sospende tutto per un attimo.

Che dovrei rispondere?

Di certo non le dirò mai di si.

E poi... La verità è che abbiamo litigato principalmente perchè ho usato le parole sbagliate per spiegargli la situazione. E lui, impulsivo e idiota com'è, è partito in quarta, non mi ha lasciato parlare ed è scappato.

- Anna, scherzi? Il fatto è che...Qualche giorno fa gli ho fatto una piccola critica su un live compiuto molto tempo addietro. Gli ho detto che aveva avuto un calo di voce a metà del concerto. Ovviamente scherzavo, lui non ne ha mai! Si comporta come un invasato e non stecca una sola volta! Ma mister Simpatia non l'ha presa bene, pensava fossi serio e si è offeso. Sai che è scemo quando ci si mette!- pronuncio agitatamente, sperando che ci caschi.

Non voglio farla star male.

Dopo il mio piccolo intervento, sembra rasserenarsi e io faccio un sospiro di sollievo.

- Ah, ahah quell'uomo è incredibile! Spero risolviate presto. E visto che lui non si fa vivo, dovrai essere tu a compiere il primo passo mi sa...- mi risponde ridacchiando.

è quello che farò.

Non so quando, ma voglio comunque ascoltare la sua voce.

Ci guardiamo per un po' di secondi. Che a me paiono secoli. ' Baciala! Baciala subito!' mi tormenta il cervello.

So che dovrei.

Lo so bene.

Ma...

Alla fine le sfioro la mano con le labbra. Un largo sorriso le risplende sul volto.

Mi vergogno di me stesso.

Così ingenua e pura. Così sincera...

E io? Non si merita un uomo come me. Uno che la tradisce. Che la prende in giro.

Che cosa devo fare...?

 

Appena arriviamo a Kailua, rimango a bocca aperta.

Il sole all'orizzonte si staglia potente, i raggi intervallati da piccole sfumature grigiastre che ricordano le pennellate di un artista. La spiaggia è fantastica, la sabbia bianchissima, molto fine. Il mare limpido, dal colore celeste, l'acqua che dev'essere fresca e rigenerante come sembra...

Meraviglia.

Un uomo ci consegna delle chiavi ed entriamo nel piccolo Cottage sulla spiaggia, affittato all'ultimo minuto. Appoggiamo le valigie. Ci guardiamo tutti e tre, sorpresi dalla bellezza del posto. Il primo a parlare è Otis.

-... Papà...- mi giro verso di lui. Ha degli occhioni color cioccolato che mi fanno letteralmente sciogliere. - CHI ARRIVA ULTIMO IN ACQUA è UN GRANCHIO!- strilla.

Prende il borsone, ci rovista dentro e trova il suo costumino blu. Subito si spoglia e lo indossa, per poi farmi una linguaccia e correre fuori dalla casetta, verso il mare.

Rido come un pazzo - Ma tu guarda! Io non voglio mica diventare un granchio! La mamma forse si, ma io no!- detto questo, mi sfilo la camicia e, senza nemmeno cambiarmi, fuggo fuori dal Cottage e comincio a rincorrere mio figlio, che sgambetta e salta, schiamazza e ride anche lui.

- E questi sarebbero i miei due uomini?! Sono messa bene!- Esclama Anna divertita.

Ci raggiunge poco dopo, in bikini, io e il piccolo siamo già con i piedi in acqua.

Un brivido percorre la schiena di tutti e tre. Caspita è gelata!

- Vuoi ancora fare il bagno?- domando a Otis, con uno sguardo di sfida. Ovviamente non si tira indietro, ricambiando la mia occhiata mi risponde:- E tu?-

- GRANCHIO!- strillo. Dopodichè, cercando di non imprecare, entro in mare con un balzo.

Il liquido freddo subito mi avvolge, facendomi tremare dalla punta delle dita dei piedi a quella dei capelli.

Esco frettolosamente e faccio un ballo buffo cercando di riscaldarmi - freddofreddofreddo!- ripeto convulsamente. Gli altri due, invece di aiutarmi, si sganasciano. Ah si? Ora li faccio ridere ben io... Arrivo alle spalle di mio figlio e lo prendo in braccio, bagnandolo e trasmettendogli subito dei brividi. Poi prendo sottobraccio Anna che continua a ripetere - no no no ti prego no- e mi rituffo in acqua trascinandomeli dietro.

Alla fine della fiera ci sono tre dementi che danzano comicamente su una delle più famose spiaggie delle Hawaii.

Il sole tramonta velocemente, mentre noi stiamo qui a schizzarci e divertirci come bambini.

Mi dimentico di tutto. Sto bene, mi sento rigenerato.

Finchè mia moglie non mi si avvicina e, stringendomi fra le braccia, mi trasmette un calore non familiare.

Sono sposato con lei da undici anni. Ma il suo è un abbraccio che non desidero.

Perchè è un abbraccio d'Amore.

Io non provo quello che prova lei.

Questo improvviso gesto d'affetto mi fa volare con la mente da Chester. Ho un tuffo al cuore.

Muoio ogni volta che lui mi stringe. Ogni volta che mi sfiora le labbra. Che intreccia le dita alle mie. Che mi esplora con la bocca.

Che mi riscalda arrivandomi all'anima.

- è sbagliato...- sussurro. Mi rendo conto di quanto queste due paroline siano dolorosamente vere.

è tutto un errore.

Quello che provo, quello che faccio... è scorretto. Non posso continuare così.

Non posso tradire la mia famiglia.

Anna mi osserva preoccupata - Cosa? Cosa è sbagliato Mike?-

- Io... - bisbiglio senza riflettere. Mi scuote leggermente e mi risveglio, riprendo subito contatto con la realtà.

- Ma che stai dicendo tesoro? Perchè dovresti esserlo?- mi guarda confusa.

- Non vi dedico mai abbastanza tempo. Sto sempre a lavorare, a pensare a qualche attività. Mi sto perdendo l'infanzia di Otis, Anna.- lo dico e mi accorgo che anche quest'altra mia affermazione è vera.

- Oh Mike...- si stacca da me e mi fissa, severa. - Quando ti ho sposato, sapevo a cosa andavo incontro. Non mi sono mai tirata indietro, anzi!- il suo sguardo si addolcisce, - Ti ho sempre sostenuto perchè questo è il tuo sogno! E meritavi di poterlo realizzare! E poi, stiamo spesso insieme, che dici?! Non mi trascuri mai, ne trascuri nostro figlio. Quando sei con noi è sempre tutto bello, luminoso. Stiamo tutti bene. è normale che tu sia tanto impegnato, lo siamo un po' tutti alla fine, no?- la abbraccio io questa volta. Un abbraccio da migliore amico, da fratello maggiore.

è sempre così buona...

- Grazie- sussurro.

- Ed ora esigo che tu ci prepari una cena coi fiocchi!- esclama. Poi sgrana gli occhi - Ovviamente scherzo. Voglio vivere ancora un po'!- la spingo e lei ridacchia, chiamando Otis per tornare alla casetta.

 

Le giornate passano veloci, le ore volano.

Non tocco il cellulare, meglio così.

Ma dentro mi sento sempre peggio. Arido. Non so come agire.

In fin dei conti, io lo amo. Mi ero ripromesso che non l'avrei più lasciato. Che sarei rimasto con lui.

Ma ora che ho avuto l'occasione di stare più a contatto con loro, senza Chester, mi accorgo di quanto sia difficile mantenere questo impegno.

Mia moglie è una persona corretta. Io non lo sono. Mio figlio è amorevole e sereno. Io non lo sono.

Dovrei completare il cerchio, essere l'anello che unisce questa famiglia perfetta. Ma sono il punto debole.

Mi sento così in colpa per tutto. Eppure...

L'amore dovrebbe essere sentito, dovrebbe essere meraviglioso. E in effetti, quando sto con Chester lo è. Sono sempre io che rovino tutto. Le mie 'infinite paranoie', come direbbe lui. Una sua frase mi rimbomba nella mente. ' Sei quello che sei. Non puoi cambiare quello che provi. Ma solo la tua capacità di viverlo.' Questo me l'ha sussurrato all'orecchio poche settimane fa, quando ho avuto la mia ennesima crisi di nervi.

Se soffoco quello che sento, vivrò sempre tutto male, mi perderò. Vuoto. Un uomo senz'anima.

Se lo accetto però, un masso enorme si depositerà sulle mie spalle e mi schiaccerà lentamente. ' Io ti aiuterò a portarlo... A sostenerlo sempre' mi ha bisbigliato quel giorno, raccogliendo le mie lacrime.

Poi abbiamo fatto l'amore.

è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata. Potermi unire a lui completamente, corpo, anima, cuore, respiri... Ho tralasciato tutto il resto per la prima volta. Eravamo io e lui. Io e lui. Io e lui.

Me lo ripeto in testa come fosse una litania.

Voglio davvero abbandonarlo? Ci sto davvero pensando? Potrei veramente?

Lascerei andare la mia anima dopo averla trovata? "

 

/ Sbuffo pesantemente e tiro il telefono sul letto, infastidito. - Merda!- grido. Talinda entra in camera, allarmata.

- Che ti succede Chester si può sapere?!- mi scuote il braccio. - è da giorni che ti comporti così! Mangi a malapena e sei agitato e pensieroso- mi avvolge le spalle con il braccio. Ancora non fiato.

Ho un groppo in gola.

- Parlami. Parla con me.- mi esorta.

Si può piangere a trentotto anni?

Mi guida verso il materasso, mi fa sedere accanto a lei e aspetta. Sa che ho bisogno di prendere fiato. Come sa che tengo dentro qualcosa che mi fa sanguinare.

Sospiro. - Se n'è andato- dico, atono.

Corruga la fronte. - Come se n'è andato? Chi?-

- Mike. è partito per le Hawaii con Anna e Otis.- Respiro profondamente.

Attende ancora. Non mi interrompe.

Lascia che il fiume straripi. Poi architetterà un modo per ricostruire l'argine, ma ora lo lascia scorrere fuori.

Così riprendo e tutto straborda. - Sua moglie giorni fa gli aveva chiesto di andare in vacanza da soli, per tre settimane. Per avere un po' di intimità, suppongo. E lui ha accettato, figurati se diceva di no. Lo so, lo so che sono un egoista di merda, ma il viaggio che facciamo tutti insieme ogni anno è l'unica occasione che ho per stare accanto a voi e a lui al di fuori del campo lavorativo. Siamo una band, e, a meno che non stiamo scrivendo nuovi testi, stiamo sempre tutti e sei insieme, in sede e durante i tour. Quindi non possiamo abbracciarci, sfiorarci... Guardarci. Nulla. Passiamo poche ore da soli io e lui, e in quel lasso di tempo riceve duemila telefonate da persone che neanche conosco. O gli vengono nuove idee per delle canzoni e mi lascia perdere per scappare a comporre. Abbiamo una relazione da due mesi, dopo sedici anni di attesa. Di speranze, sogni e desideri. Ma lui è sempre lo stesso. Sembra che abbia timore a stare con me. A viverci. Ha il terrore che Anna scopra qualsiasi cosa, mette sempre le mani avanti; è distaccato, ha sempre la mente da altre parti e prova continue angoscie e sensi di colpa. Lo comprendo, so quanto lo faccia stare male questa situazione. Vuole dividersi in mille, cerca sempre di stare con tutti. è tutto complicato. Ma l'unica condizione che non si risolve è la nostra. Ed il risultato è che non è mai con me.- mi strofino la faccia fra le mani nervosamente.

- Chester... La questione ora è un'altra. Mi avevi già spiegato queste cose tempo fa. Alla fine, dopo averne discusso, pareva che ti fossi accontentato di quei pochi istanti con lui, pur di stare al suo fianco. Riguardo alla vacanza... Che altro c'è?- mi afferra un polso e mi scopre il viso. Aspetta ancora una volta.

Il suo equilibrio mi sorregge, la sua pacatezza mi tranquillizza sempre.

- So che sta ripensando a me e lui. So che mi mollerà Tal. Mi lascerà di nuovo, e questa volta definitivamente. Stando con la sua famiglia per queste tre settimane si renderà conto che non vuole mentire, tradire ancora. Rinuncerà a me. Perchè è facile, no? è più semplice così. Lasciarmi andare è meno complicato di affrontare tutto quello che ci tocca ogni giorno. Vivrebbero tutti meglio, se lo facesse. Tutti tranne me. Lui è la mia strada verso la Pace, lo è sempre stato. Senza di lui mi sveglierei ogni giorno con un pezzetto d'anima in meno. Ma succederà. Fra poco mi arriverà un cazzo di messaggio con scritto ' è finita, non posso andare avanti così'.- stringo gli occhi. Ho una paura fottuta. Mi sta venendo una crisi di panico.- Che cosa devo fare?! Ho un terrore addosso! Non voglio perderlo di nuovo...- Non mi ha mai visto così sconfitto. Così perso per Mike.

Mi abbraccia e mi culla, come fosse mia mamma. La sua stretta è forte, decisa ma gentile. Affettuosa. Mi ricostituisce.

- Ci sono cose che non si possono cambiare Chester - comincia a sussurrare, - Una di queste è il carattere delle persone. Mike è un uomo molto concreto e fermo sulle cose che ritiene giuste. Rinnegherebbe se stesso piuttosto che sbagliare. Sa quello che senti per lui ed è solo grazie a questo che si è messo definitivamente con te, ignorando la sua morale. So che non è semplice voltare le spalle ai familiari. Tutti vorremmo avere sempre la strada spianata, facile. Ma purtroppo non è così. Non so come andrà a finire questa storia. Non lo so davvero. Ma di una cosa sono certa...- detto questo, mi tira su il viso e mi sorride leggermente. - Se voi vi amate, alla fine di tutto, le cose prima o poi si sistemeranno. Se c'è Amore, si aggiustano sempre. -

La abbraccio forte. Spero che vada a finire come dice lei. Lo spero di cuore.

Vorrei essere come mia moglie. Protettivo e deciso.

Mi sento una casa senza fondamenta.

Tremo e una lacrima calda e salata mi percorre la guancia. Mi sono liberato di un peso, ma provo un'angoscia pazzesca.

Lo amo. Mi addormento con queste due parole.

 

Il giorno successivo vengo svegliato dalla suoneria del cellulare.

Mi è arrivato un sms.

Sussulto. Non può essere. Avevo ragione su tutto.

Le mani diventano ghiacciate. Il respiro corto e pesante.

Inghiotto a vuoto e un buio improvviso mi avvolge.

Cerco di chiamare mia moglie, ma mi esce solo un rantolo.

Prendo lentamente il telefono. Mi scivola dalle mani e cade a terra, provocando un tonfo sordo che mi rimbomba nella testa.

Lo afferro nuovamente, stringo la presa. Apro il messaggio.

' Ciao Chez. Avrai sicuramente saputo della partenza di Mike per Kailua. Che dire, beato lui! Senti io avrei bisogno di dirti delle cose. Ti va se ci vediamo in sede fra un'oretta? Rob.'

Rob.

Rob. è Rob. Mi esce una risatina isterica. Ringrazio Dio e rispondo affermativamente all'sms; corro in bagno a sciaquarmi il viso con l'acqua fredda.

Stavo sudando da quanto ero teso.

Di che vorrà parlarmi? Di solito si confida con Brad, non con me.

Mi lavo, mi vesto in fretta e scrivo un bigliettino a Tal per avvertirla che vado fuori e che torno per l'ora di pranzo.

Esco. Un caldo afoso mi investe. Appena arriverò all'appartamento secondario metterò il condizionatore a manetta. Tanto non ci sarà Mike a rimproverarmi.

Non ci sarà.

Poco dopo sono davanti alla sede e prima che io possa infilare la chiave, la porta si apre e questo armadio di uomo mi prende per il polso, tirandomi dentro. Inciampo, quasi cado. - Rob, ma si può sapere che cazzo ti prende?- esclamo irritato. Lui e i suoi comportamenti strambi!

Si scusa e mi offre un caffè. Lo perdono all'istante, con lui è impossibile arrabbiarsi.

-Allora, che dovevi dirmi?- Domando davanti alla tazza fumante. Mi invita a sedermi. Appena gli sono di fronte, fa un grosso respiro e mi guarda inquieto.

- Ecco... Beh, insomma... Non è facile...- comincio ad avere una certa ansia.

- Dai lo sai che puoi confessarmi tutto, sta tranquillo, è tutto ok.- dichiaro, sorridendogli.

Apre la bocca. - Sei innamorato di Mike?- Sgraniamo entrambi gli occhi.

Ma chi...?!

Brad spunta da dietro la porta e mi fa un cenno di saluto.

Rimango di sasso. Li fisso, stordito.

- Che spavento ci hai fatto prendere!- sussurra il batterista. Poi si schiarisce la voce.- In realtà non è quello il punto...-

Tilt.

Brad prende la parola :- Sospettiamo che sia da molto che provi qualcosa per lui. Forse pure dall'inizio...-

- Come... Come lo potete...- balbetto, smarrito.

- I tuoi occhi parlano chiaro. Dai, quando sei in sua compagnia ti illumini come la stella Cometa.- ridacchia e lancia un'occhiata a Rob. Quest'uomo è il cinismo fatto a persona.

- Da quanto lo sospettate? Qual è il punto allora?- mi riprendo.

Ormai lo sanno. L'hanno scoperto. Non ha senso negare e raccontare balle. Insomma, sono miei amici, se non mi fido di loro non posso fidarmi di nessuno.

Il ragazzone davanti a me mi rivolge un sorriso gentile. - Da un po' di tempo ormai. Volevamo parlarti di questo per esserne sicuri. Brad e io eravamo un po' in pensiero per te, a essere sinceri. Sapere che è partito da solo con sua moglie... Di solito andate via assieme.- Ah ecco.

- Ora mi spiego gli sguardi ambigui che vi lanciavate in continuazione! Mi osservavate in maniera strana. Non ne capivo il motivo. Ora è tutto più chiaro.-

- Allora è vero.- asserisce Brad. - è vero che...-

- Si. Io...Amo Mike.- si guardano. - Oh, ma insomma che avete da tramare?!- esclamo innervosito e un po' a disagio.

- So che non sono affari nostri, ma avete litigato? Per questo non siete partiti assieme?- oltre ad essere insensibile è pure impiccione. Ma ci piace proprio per la sua schiettezza.

- No. Anna aveva chiesto a Mike di andare in vacanza da soli per avere un po' di intimità- è la terza volta che pronuncio queste parole, - e lui ha accettato.-

- Tutto qui?-

- Si Brad, tutto qui.- rispondo. Non capisco dove vogliano arrivare.

- Sei sulla difensiva, hai delle occhiaie assurde, sei molto nervoso e spento. Secondo te possiamo crederti?- sbuffo. Non mi piace molto raccontare queste cose.

- Beh, di sicuro non sono tranquillo ora che lui starà con Anna per tutto quel tempo. Sapendo com'è fatto, credo che si riempirà di sensi di colpa e... Beh... Mi mollerà..- rigiro la tazza fra le mani e osservo il liquido scuro all'interno.

- Ma allora state assieme!- Rob sembra felice.

- Da due mesi- sospiro.

Sono davvero troppo pochi. E non era neanche sereno mentre li trascorreva con me, magari è anche per questo motivo che vuole chiudere. Non so.

- Lo sai che anche Mike ti ama, vero? E che non ti lascerà?- Brad mi da una pacca sulla spalla. Mi stupisco.

- Che ne sai? Che vai blaterando? Certo che lo farà! Lui... Non riesce a continuare questa farsa con la sua compagna. Preferisce non avermi fra i piedi.-

- Lo dici perchè lo pensi tu Chester. Sai perchè ti ho assicurato che non farà nulla di quello che tu credi?- si siede di fronte a me anche lui, affianco a Rob.

Scuoto la testa.

- Perchè lui ha la tua stessa luce negli occhi quando è con te.- Alzo il capo e mi si annoda lo stomaco. - O anche solo quando parla di te.- aggiunge l'uomo-armadio. - Conosciamo Mike dal college, siamo consapevoli del suo carattere molto obiettivo e giusto. Ma sappiamo anche che, se tiene davvero a qualcosa o qualcuno, non lo lascia andare. Indipendentemente dal fatto che sia corretto o meno -.

La domanda è: tiene davvero così tanto a me?

Però i ragazzi mi hanno tirato su. Mi sento un po' meglio e sorrido a entrambi, sussurrando un grazie che viene dal cuore.

Sapere che sono consapevoli di questa storia e ci sostengono... è una vera sorpresa. è bello.

- Andrà tutto bene. - esclama il batterista. Solo ora noto che Brad, per tutto questo tempo, ha tenuto il telefono in mano.

Non ci dò peso.

- Quanto starà via ancora quell'UomoSempreImpegnato?- mi domanda quest'ultimo.

- Una decina di giorni- rispondo. Mi manca da morire. Vorrei abbracciarlo, ora. Sono un idiota.

Sorseggio un po' di caffè, che nel frattempo si è raffreddato.

Brad all'improvviso passa il cellulare a Rob e se ne va in bagno. Che senso ha? Il ragazzo di fronte mi chiede :- Posso farti un'ultima domanda?- accenno un si. - è da molti anni che tu lo...- faccio nuovamente 'si' con la testa. - Che cosa ti ha colpito di Mike?-

Tutto rallenta. Improvvisamente.

Mi perdo a pensarci.

Dopo una manciata di secondi, Rob mi richiama e io rispondo senza connettere il cervello. - Dire il suo carattere sarebbe ovvio. Ha sempre dei modi garbati ed è molto controllato. Il contrario di me! è lui che mi ha abbracciato veramente, per la prima volta nella mia vita sedici anni fa. Un abbraccio gentile, dolce.- Non ne avevo mai ricevuti così prima. Da quell'istante, ogni volta che mi sfiora, il mio cuore perde un colpo. -Il suo profumo mi fa morire. Sa di mughetto e mandorla. E poi i suoi occhi... Mi ci perdo ogni volta. Me li mangerei. Quando mi guarda il resto del mondo svanisce. Ha sempre avuto fiducia in me, dall'inizio. Ha sempre creduto nelle mie capacità; sono caduto e lui mi ha preso sulle spalle e mi ha trascinato su. Mi fa sempre ridere quando ho un umore di merda. Illumina la giornata a tutti, quando arriva tutto è più sereno e tranquillo; lavora finchè non collassa e quando accade mi piace stringerlo e sussurrargli una canzone all'orecchio finchè non si risvegl...-

- Basta basta! Che poi mi innamoro anche io!- ride Brad, che intanto è tornato, contagiando anche Rob. Mi riprendo e mi insulto.

Che mi è saltato in testa cazzo?! Non le ho mai confessate a nessuno queste cose. Le ho sempre tenute per me!

E ora le sanno sia il Cinico che Rob! Beh, quest'ultimo lo salvo perchè è davvero un pezzo di pane. Anche Brad, ma almeno l'Armadio ti sorride.

Mi gratto la testa imbarazzato - Vi siete divertiti abbastanza?- li guardo entrambi male e continuano.

In realtà, la situazione ha un chè di ironico: io, che sono stato zitto per anni, il Chiuso del gruppo, quello che si sente più figo, il più duro, mi imbambolo appena si parla di Mike e con una faccia da ebete affermo cose che nessuno era mai venuto a sapere. Che scemo!

Comincio a ridacchiare anche io. - Smettetela, idioti -. E gli faccio compagnia, prendendomi in giro da solo, facendoli morire.

Non mi sono mai sentito così resistente.

Forse quello che dicono è vero. Forse /

  
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